Vi presento il mio nuovo acquisto, è una Aurora 80º anniversario mai inchiostrata; ha nel suo cofanetto la sua boccetta di inchiostro dedicata ancora sigillata con la ceralacca.

La penna è del 1999 e celebra appunto gli 80 anni della storica casa torinese ed è stata prodotta in 1919 unità (come la data di fondazione).
La realizzazione è affascinante.
Il corpo e il cappuccio sono per la maggior parte in argento lavorato a Guilloche; questa lavorazione ha le sue probabili origini nel XVII sec. ed è eseguita sul metallo con un macchinario molto complesso azionato a mano che richiede grande precisione ed esperienza nell'utilizzo, tanto che questi macchinari pare che non vengano più prodotti, ma semplicemente mantenuti.
Il risultato è alquanto ipnotico, molto molto elegante e classicheggiante.... Forse troppo per me....
Il tutto è arricchito dalle fasce in altorilievo alla base e alla estremità del cappuccio, su quella inferiore la scritta Aurora campeggia imperante insieme alle date di fondazione e di produzione della penna 1919-1999.
Sulla clip, decorata sulla sommità, è inciso il numero celebrativo. Inutile dire che i richiami alla storia del marchio sono molti.
Il sistema di caricamento è a stantuffo classico Aurora; ruotando il fondello completamente in argento che si svita si procede al caricamento, molto fluido e con poche rotazioni.
Alla base del serbatoio si trova una finestrella trasparente che viene separata dal puntale con un anello in argento.
Il puntale è forse l'unica nota che trovo leggermente stonata; è in resina con un bel colore bordeaux, ma a mio avviso è un po' "povero" rispetto al resto della stilografica, forse un po' tanto essenziale, anche se riprende le altre Aurora. Un anellino in argento prima del pennino forse l'avrebbe reso più consono allo stile di questa penna.
Il pennino è in oro 18 kt, di misura M sul mio esemplare e riporta le decorazioni classiche del marchio. È abbastanza rigido, ma conserva un minimo di flessibilità.

Vi anticipo che sono indeciso... La inchiostro e la uso o no?
Non sono il tipo di persona che accumula oggetti per non utilizzarli, anzi, solitamente se non uso qualcosa semplicemente non la compro; però, c'è un però... Questa penna incute un po' di riverenza, anche perché non è mai stata utilizzata per 14 anni...
O meglio, io, impaziente come sono, ho provato ad intingere il pennino e scrivere qualche rigo.... Altro motivo per cui sono qui a chiedere il vostro parere.
Innanzitutto la penna, seppur di dimensioni abbastanza importanti, è sorprendentemente leggera, soprattutto se si considera che è quasi completamente in argento; la parte più pesante è il cappuccio, che non è consigliabile calzare mentre la si utilizza, a lungo andare penso possa rovinare la preziosa lavorazione del corpo.
La sensazione è di avere in mano un oggetto molto preciso, anche troppo per i miei gusti e la mia calligrafia. Il corpo in metallo, essendo più rigido rispetto alla resina, probabilmente trasmette maggiormente la sensazione della rugosità della carta alle dita. Complice anche il pennino perfettamente nuovo che richiederebbe forse un po' di rodaggio. Personalmente prediligo le penne con fusto più largo e bilanciamento e peso diverso da questa.
Ora il dilemma è: mettere quel bellissimo inchiostro Indigo blu nel serbatoio della penna e provarla e riprovarla o no? Il valore della penna ne risentirebbe in caso decidessi di venderla?
Appena ho tempo integro con altre foto.
In breve:
Design: 8; affascinante, calssica e preziosa
Costruzione: 9; magistrale la lavorazione, puntale leggermente "trascurato"
Ergonomia: 7 o 8 dipende da chi la utilizza
Pennino: ?: troppo presto per giudicarla
Prezzo: n.d. È una serie limitata da collezione; sul mercato, in queste condizioni, si trova a prezzi alti; io l'ho trovata fortunatamente ad una cifra che ritengo adeguata alla particolarità della penna.
Un saluto a tutti!