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Università:facoltà e penna

Per fare due chiacchiere insieme su argomenti vari
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Andrea_R

Università:facoltà e penna

Messaggio da Andrea_R »

Buon pomeriggio forum, oggi vorrei condividere con la comunità virtuale un pensiero fisso che mi attanaglia da qualche mese a questa parte, il quinto annno di liceo scientifico è ormai agli sgoccioli e molti fra i miei compagni di classe girano fra roma milano e napoli iniziando a fare i test di ammissione io invece cheto cheto non mi sono ancora deciso sul da farsi e in tanti mi ammoniscono, scegli ora o passerai l'estate sui libri, un pensiero che comunque non mi preoccupa più di tanto dato che, lo dico a ragion veduta, ho la possibilità di studiare ancora.Ma andiamo con ordine.

Facoltà
Studiare studio con piacere più o meno tutto tranne che chimica e ultimamente filosofia, alla matematica preferisco la fisica ed anche con l'inglese sono piuttosto ben messo.
Il sogno nel cassetto da ragazzino era ingegneria informatica eppure ora sto seguendo un corso di programmazione e sinceramente non è come me lo aspettavo, se potessi tornare indietro prenderei ad occhi chiusi il classico e ora storia e filodofia (tanti mi dicono che così passerei l'università a fare il fattone e dopo mangerei i libri :|), mio padre invece spinge per architettura-ingegneria civile o giurisprudenza(sia lui che mia madre sono del settore e lavorerei laurea in mano), io ho poche idee e confuse.

Città e Amici
Dal mio punto di vista la questione più spinosa, il mio più geande amico di infanzia mi ha già confessato che vorrebbe che sndassi con lui a prescindere dalla facoltà scelta e forse seguirà me nella scelta dall'altra parte c'è il quinquennale compagno di scuola, lui andrà a Campobasso e prenderà medicina o odontoiatria io sinceramente inerpicsto sulle montagne mi ci vefo poco
Andrea_R

Università:facoltà e penna

Messaggio da Andrea_R »

E preferirei Firenze.Una terza scelta è Torino, avendo amici più grandi che già frequentano.

Penna
Beh qui sono in mani esperte sbizzaritevi pure :D

Scusate l'intervento fiume e l'argomento forse non consono ad un forum di questo tipo ma sento di confrontarmi con persone con la P maiuscola ed un parere terzo, sine ira et studio, è quello di cui ho bisogno. :oops: :oops:
ilconterosso

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Messaggio da ilconterosso »

Mi fai tornare indietro di trent'anni...gli stessi dubbi! ;)
Adesso lo sto rivivendo di persona con mia figlia, anche lei alla maturita' scientifica;
ha seguito il mio consiglio, infermeria a Novara.

Se posso darti un consiglio , ed optassi per Torino....INGEGNERIA!
E' veramente ben fatta.

In bocca al lupo, non t'invidio.
Simone
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Messaggio da Simone »

4 anni fa ero al liceo, dunque ti capisco.

Consiglio semplice: non avere fretta, scegli con il cuore e un po' di testa. Non andare dietro a nessuno (non seguire il tuo amico solo perché vorrebbe). L'università ti prepara al lavoro e non penso tu voglia fare, per il resto della tua vita (circa; magari poi decidi di cambiare) un lavoro che non ti piace.

Io andavo bene in tutte le materie e ogni prof mi diceva di fare la materia che insegnavano. Avrei avuto porte aperte a fisica, perché ho partecipato ad un progetto con il CERN. Matematica ottimi voti, da sempre.
La scelta è stata giurisprudenza, per una serie lunghissima di motivi: non voglio fare l'avvocato, premetto.
Sai cosa hanno influito? Italiano, latino, storia, filosofia. Se avessi fatto il classico, forse sarei stato più felice; o forse no, perché molte delle mie passioni sono dovute ai miei prof del liceo (ho frequentato lo scientifico PNI, dunque matematica e fisica a vagolate, con latino idem).

Hai tempo di decidere fino a settembre: pensaci con calma e vedrai che capirai cosa vuoi fare da grande. Poi, nessuno vieta di avere più di una laurea: studiare è, per me, bellissimo!

Ps. Io sono rimasto nella mia città natale e vivo con i miei. Se proprio dovessi darti un consiglio, andare a vivere da soli è davvero formativo, ma non sempre la migliore scelta. Io, però, ero facilitato dal trovarmi a Bologna, con la più importante facoltà di giurisprudenza di Italia... Scelta comoda :D
Che tu sei qui,
che la vita esiste e l’identità,
Che il potente spettacolo continui,
e che tu puoi contribuire con un verso.

W.W.
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G P M P
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Messaggio da G P M P »

I consigli che ti sono già stati dati sono preziosissimi, hai già molto su cui riflettere. Voglio però raccontarti cosa scelsi io quando mi trovai nella tua situazione, spero possa esserti utile.

Ho "fatto" lo Scientifico. Sperimentale: un sacco di ore di matematica, nella sezione più selettiva della scuola. Ho sempre avuto ottimi voti (non mi vanto), ma solo perché ho studiato come un dannato :evil: .
Appassionato di matematica ed epistemologia della scienza, fin dalle medie avevo il mito della Normale a Pisa. Ma arrivato i momento di scegliere l'università, vista la mia situazione familiare (ho perso mio padre subito prima di iniziare il Liceo), ho fatto una scelta comoda, e al tempo stesso quello che speravo essere un investimento per il futuro: Ingegneria, a l'Aquila. E se ingegneria doveva essere, lo sarebbe stato fino in fondo: Ingegneria Meccanica.

Mi sono laureato (specialistica) in 6 anni e poco più; ma avevo iniziato a lavorare nell'azienda in cui lavoro ancora poco dopo aver conseguito la Triennale. Ho iniziato con uno stage in preparazione della tesi (all'epoca lontaniiiiiissima), ora sono lì da quasi sei anni. È stato duro fare gli ultimi esami della Specialistica lavorando (non mi è stato fatto alcun "favore", né sul lavoro né riguardo gli esami, e bisogna contare - ciliegina sulla torta - che c'è stato anche il terremoto :roll: ). Ero però consapevole della mia fortuna, perché mentre tanti laureati erano a casa io lavoravo da ingegnere prima ancora di diventarlo. E, soddisfazione ancor più grande, conseguendo due lauree con il massimo dei voti.

E la passione per la matematica? Mai persa: all'Università ne ho studiata tanta (7-8 esami in totale!), anche se di certo non sono posso dirmi un matematico. Però ogni tanto aiuto i figli dei colleghi che studiano al Liceo o all'Università, e mi mantengo in allenamento :) .

Un solo rammarico: non aver "osato" un Politecnico (Milano o Torino), almeno per la Specialistica. Però chissà, forse non sarebbe poi andata così bene.
Giovanni Paolo
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giannidr
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Messaggio da giannidr »

Caro Andrea, io torno indietro di quarantanni. Si, quarantanni anni fa avevo diciotto anni.
E passata una vita, ma mi sento ancora molto giovane, nella testa e nel cuore.
Ora però sono le mie figlie che pensano a studiare, senza averle per nulla condizionate.
Ti parlo più da amico però, anche se potrei essere dell'età di un tuo genitore.
Contrariamente a Simone, ti consiglio di scegliere di più con la testa che col cuore.
Il cuore a volte fa danni "irreparabili" sotto questo aspetto e te lo dice un napoletano
che, anche se appartenendo fieramente a questo popolo che nel passato era famoso
solo per essere passionario e romantico, la pensa molto diversamente.
Gli interventi precedenti hanno già detto tantissimo, hai molto su cui riflettere.
Non aggiungo altro.
Dai tempo al tempo, tra qualche mese sceglierai sicuramente bene e, la cosa più importante,
devi scegliere liberamente senza condizionamenti: solo così ti prenderai coi giusti pesi
le responsabilità che ti si presenteranno durante la tua vita lavorativa e non.
Augurissimi e tantissime penne nella tua vita.
"Quando si scrive delle donne, bisogna intingere il pennino nell'arcobaleno". Denis Diderot

Gianni
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Irishtales
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Messaggio da Irishtales »

Caro Andrea, anche io come Gianni penso che certe decisioni devono essere improntate ad un certo pragmatismo, inoltre non sottovalutare mai le indicazioni dei genitori. Poi il fattore distanza. Una Facoltà lontana centinaia di km da casa, significa famiglia e amici talmente distanti da poter essere raggiunti solo una volta ogni due settimane o un mese o anche meno; ora sembra una bella prospettiva, ma quando ti ci trovi cambia tutto. I lunghi viaggi stancano e i bagagli pesano. E gli affetti mancano. Una cosa che dovresti fare è selezionare non più di due o tre Facoltà e andare a visitarle, studiarti i programmi dei corsi dei primi due anni per capire bene che cosa si studia, parlare con qualche studente del primo o secondo anno almeno.
Alcune Facoltà sono a numero chiuso e dovrai sostenere un esame d'ammissione, ad esempio alla Facoltà di Architettura di Firenze. Conoscere l'ambiente universitario prima di scegliere è importante perché dovrai passarci moltissimo tempo nei prossimi anni. Se i genitori hanno carriere ben avviate in determinati ambiti, prendi in seria considerazione di seguire le loro orme...possono sostenerti già durante gli studi, avviarti alla professione con i loro insegnamenti e la loro esperienza, conoscono già bene l'ambiente lavorativo, insomma parti avvantaggiato. Di questi tempi è un fortuna che tocca a pochissimi, pensaci bene...
Buon dilemma 8-)
"Scrittura e pittura sono le due estremità della stessa arte e la loro realizzazione è identica" - Aforisma di Shitao
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Messaggio da stefmas »

Andrea_R ha scritto: Il sogno nel cassetto da ragazzino era ingegneria informatica eppure ora sto seguendo un corso di programmazione e sinceramente non è come me lo aspettavo,
Commento solo questo per dire che ingegneria informatica non è che sia basata sulla programmazione, tutt'altro.. Tolte le materie di carattere generale il grosso sono analisi e progettazione in vari ambiti (legati all'informatica) più che la mera programmazione (almeno a Firenze qualche anno fa.. :P)..
Guenda
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Messaggio da Guenda »

Ciao Andrea,
intanto colgo questa occasione per farti i complimenti.. Se tu non lo avessi detto in alcuni post e non avessi visto l'età nel tuo profilo, non ti avrei mai dato 18 anni.. Ti esprimi davvero bene e questo, nel mio modesto modo di vedere le cose, denota una personalità versatile che può mettersi in gioco su diversi fronti..
Certo, la scelta della facoltà da frequentare è forse una delle più importanti e si è chiamati a compierla in una età abbastanza "giovane" per poter cogliere appieno tutti i risvolti..ergo, assolutamente leciti tutti i tuoi dubbi..
Le questioni che hai evidenziato non sono di poco conto e ogni scelta ha il suo rovescio..
Non è sempre così facile capire con esattezza verso cosa si è più portati e verso cosa il mercato del lavoro è più orientato..
Io all'epoca non ho avuto molti dubbi.. Mi dicevano tutti fin da piccola che avrei fatto l'avvocato e così è stato.. Non chiedermi dove era il limite della scelta autentica (come la intendeva Kierkegaard visto che ami la filosofia ;) ) e dove quello della scelta "pilotata" dagli altri, tuttavia è andata bene :) .. Non ho mai rimpianto la scelta e, per quanto sia una professione dura (sono pioniera in famiglia: nessuno studio legale o notarile da portare avanti, nessuno che potesse aiutarmi o indirizzarmi), la esercito con passione.
Scegliere un ateneo lontano da casa ti consente di percepire più a fondo l'importanza ed il peso della scelta (e quindi sentire anche più responsabilità), ti da' euforia e carica verso un mondo nuovo ma allo stesso tempo rende l'avvio allo studio più difficoltoso: sentirti un po' spaesato in una città "estranea" e magari più caotica, non avere i riferimenti affettivi (famiglia e amici), fare i conti a fine mese, lavare, stirare, cucinare, fare la spesa e, soprattutto, studiare!
Ti dico questo perche' e' qualcosa che, seppur indirettamente, ho vissuto: l' allora "ragazzo" all'università (oggi marito!) si era trasferito dalla calda e bella Puglia ;) per studiare a Roma ingegneria elettronica.. Ma alla fine.. È andata bene!! La caparbietà, la volontà e lo studio vanno SEMPRE avanti.. Le persone colte e preparate hanno poco da temere.. Salvo un mercato del lavoro mai come oggi difficile e compresso..
Per questo non sottovalutare l'idea di seguire le professionalità che già hai in famiglia, a patto però che in qualche misura sposino i tuoi interessi..il "tozzo di pane" è importante, tanto quanto riconoscersi nelle proprie scelte..
Ti auguro di trovare il giusto equilibrio..in bocca al lupo!
Per la penna.. Beh direi una "sportiva" da corsa! Resistente e pronta a tutto!! ;)
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Messaggio da AeRoberto »

Mi ricordo anche io i tempi della scelta.
Premesso che sono sempre stato bravo con i computer (ho messo le mani sul primo mac che avevo 6 anni e ho vissuto tutta l'evoluzione tecnologica dal 8086 a oggi) la mia prima scelta era informatica, mi ero sempre visto come programmatore quindi la scelta era solo tra informatica e ingegneria informatica; un giorno alla fatidica domanda "che farai dopo il diploma?" un mio amico rispose ingegneria aerospaziale, bene quelle paroline mi sono entrate in testa e non si sono più smosse, ho scoperto in pratica di aver fatto la scelta migliore visto che mi appassiona tutt'ora lavorare su cose che all'epoca mi sembravano fantascientifiche.
Il mio consiglio è quello di seguire le emozioni, devi assolutamente fare qualcosa che ti piaccia, qualcosa che ti appassioni e per cui tu possa fare sacrifici; perché all'università non tutti i corsi ti piaceranno, e a volte dovrai rinunciare ad uscire con gli amici per preparare l'esame, e le motivazioni per andare avanti le puoi trovare solo in questo.
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Messaggio da Ottorino »

Anche io sono per la scelta di cuore.
Con un po' di realismo su come sei fatto.
La cosa piu' difficile: uscire da se stessi e guardarsi da fuori.

Mia esperienza: sempre stato bravino con elettronica e circuiti, al momento della scelta andai ad agraria e non me ne sono mai pentito.
La passione per i numeri e la scienza "dura" m'e' rimasta e la coltivo, ma non sarei mai diventato un ultra specializzato.
Sono diventato un abbastanzaspecializzato su tante cose. E quindi posso fare da cerniera tra tanti mondi.

Per quanto ti dice Daniela, metti anche nel conto che sarai "il figlio di". Nel bene e nel male.
C'è chi ci si trova bene e chi no. Solo tu lo puoi valutare
Io non ho seguito questa strada. Non avrei mai potuto lavorare nell'ambiente di lavoro di mio padre. Avrebbe significato ereditare caratteristiche, meriti e colpe non mie. Meglio il terreno vergine.

La penna ? Minchiate, una basta sia.
C'è rimedio ? Perché preoccuparsi ? Non c'è rimedio ? Perché preoccuparsi ?
Un bel panorama si vede dopo una bella salita
Andrea_R

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Messaggio da Andrea_R »

Grazie a tutti delle risposte è bellissimo per me vedere come certi ricordi rendano le persone così empatiche, per quanto riguarda me ho tanto su cui rimuginare, soprattutto perché certe cose dal mio punto di vista erano passste in sordina :ugeek: ma come avete detto ho ancora un po' di tempo, Guenda per dirla come i peripatetici viene prima l'atto della potenza ;)
@Conte in bocca al lupo anche a tua figlia
@Simone Bologna Bologna bell'idea 8-)
@GPGM per inciso anche io PNI ;) ma mi sento da ora di escludere ingegneria, Roberto, Otto, Daniela mi hanno veramente aperto gli occhi e dove manca una certa inclinazione naturale nonostante l'abnegazione non si hanno risultati che si avrebbero in altri campi
@Guenda ti ringrazio :oops: che bella la tua storia, io vorrei andare lontano ma anche non tanto, non perché sento il bisogno di tagliare i ponti ma di fare la mia esperienza
Fenice

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Messaggio da Fenice »

Considera un paio di cose: la laurea in giurisprudenza ti permette di accedere a concorsi dirigenziali nella pubblica amministrazione che, al momento, rimangono l'unica possibilità di "posto fisso".
Al momento la cosa potrà essere ininfluente per te, ma puoi sempre scegliere i tuoi sbocchi:
- Puoi fare l'avvocato
- puoi fare i concorsi nella Polizia Locale (e con una laurea hai già la porta aperta per una categoria D - Commissario Aggiunto)
- puoi lavorare nella pubblica amministrazione come segretario comunale
- puoi "raccogliere l'eredità dei tuoi genitori".

Inutile dire che "posto fisso" significa poter accendere un mutuo e crearsi una famiglia.

Per quanto attiene alle Università, per le facoltà più gettonate quali Scienze Politiche - Economia - Giurisprudenza - Scienze della Formazione ti segnalo che esistono le università on-line, legalmente riconosciute, che - a dispetto di ciò che si dice - non ti regalano nulla, ti devi comunque fare il "paiolo" e studiare.
I pro della università on-line sono:
- non spendi soldi di benzina per andare ad assistere alle lezioni,
- non c'è lo sbattimento del viaggio,
- non devi cercarti un appartamento vicino all'università,
- risparmio sui libri di testo, perché talvolta sono sufficienti le dispense del docente,
- fai tutto dal tuo computer, da casa (puoi guardarti le videolezioni quando vuoi).
Ti devi sono recare (più o meno 1 volta al mese) nelle sedi periferiche per sostenere gli esami.
Punto.

Per quanto riguarda la penna ... per gli appunti prenderei una penna modello "carroarmato" (io ho una Worther e una Faber Castell), mentre per gli esami scritti portati: o una Sailor (al mio prossimo esame mi porto la Sapporo) o una Aurora 88.

In bocca al lupo.
Guenda
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Messaggio da Guenda »

Andrea_R ha scritto: @Guenda ti ringrazio :oops: che bella la tua storia, io vorrei andare lontano ma anche non tanto, non perché sento il bisogno di tagliare i ponti ma di fare la mia esperienza
Figurati!
Se se senti che è la cosa giusta per te.. fallo! Come ti ho già detto, sono convinta che nulla può fermare una persona decisa.. Ad ogni modo, "tagliare i ponti" non ha necessariamente una accezione negativa (seppur frase utilizzata sempre in questo senso) ma può significare semplicemente "necessità di crescere da se' ".. Mio marito anche se profondamente legato alla famiglia, sentiva il bisogno di camminare da solo, di respirare un'altra aria per poter essere davvero in equilibrio con se stesso e gli altri.. Nessuno può dirti cosa sentire..
Tienici aggiornati! ;)
Beatrice
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Messaggio da Simone »

Non per contraddire Fenice, ma ti dico la mia esperienza.
Io consiglio di frequentare le lezioni, quelle in cui ne vale la pena, nel senso in cui il prof ti da qualcosa.
Ti spiego: l'anno scorso ho avuto in diritto civile e penale due prof, diversi ma entrambi eccellenti: alla fine delle lezioni, ho avuto una maturazione enorme, non solo a livello di studio, ma anche come persona.

Questo ê stato possibile grazie al dialogo che richiedevano i professori. Dettaglio che, in una lezione on line, perdi.

Poi, ovviamente, ci sono gli indubbi vantaggi che Fenice ha citato: è solo questione di gusti e di possibilità, anche economiche e di tempo.
Che tu sei qui,
che la vita esiste e l’identità,
Che il potente spettacolo continui,
e che tu puoi contribuire con un verso.

W.W.
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