Ciao Andrea,
intanto colgo questa occasione per farti i complimenti.. Se tu non lo avessi detto in alcuni post e non avessi visto l'età nel tuo profilo, non ti avrei mai dato 18 anni.. Ti esprimi davvero bene e questo, nel mio modesto modo di vedere le cose, denota una personalità versatile che può mettersi in gioco su diversi fronti..
Certo, la scelta della facoltà da frequentare è forse una delle più importanti e si è chiamati a compierla in una età abbastanza "giovane" per poter cogliere appieno tutti i risvolti..ergo, assolutamente leciti tutti i tuoi dubbi..
Le questioni che hai evidenziato non sono di poco conto e ogni scelta ha il suo rovescio..
Non è sempre così facile capire con esattezza verso cosa si è più portati e verso cosa il mercato del lavoro è più orientato..
Io all'epoca non ho avuto molti dubbi.. Mi dicevano tutti fin da piccola che avrei fatto l'avvocato e così è stato.. Non chiedermi dove era il limite della scelta autentica (come la intendeva Kierkegaard visto che ami la filosofia

) e dove quello della scelta "pilotata" dagli altri, tuttavia è andata bene

.. Non ho mai rimpianto la scelta e, per quanto sia una professione dura (sono pioniera in famiglia: nessuno studio legale o notarile da portare avanti, nessuno che potesse aiutarmi o indirizzarmi), la esercito con passione.
Scegliere un ateneo lontano da casa ti consente di percepire più a fondo l'importanza ed il peso della scelta (e quindi sentire anche più responsabilità), ti da' euforia e carica verso un mondo nuovo ma allo stesso tempo rende l'avvio allo studio più difficoltoso: sentirti un po' spaesato in una città "estranea" e magari più caotica, non avere i riferimenti affettivi (famiglia e amici), fare i conti a fine mese, lavare, stirare, cucinare, fare la spesa e, soprattutto, studiare!
Ti dico questo perche' e' qualcosa che, seppur indirettamente, ho vissuto: l' allora "ragazzo" all'università (oggi marito!) si era trasferito dalla calda e bella Puglia

per studiare a Roma ingegneria elettronica.. Ma alla fine.. È andata bene!! La caparbietà, la volontà e lo studio vanno SEMPRE avanti.. Le persone colte e preparate hanno poco da temere.. Salvo un mercato del lavoro mai come oggi difficile e compresso..
Per questo non sottovalutare l'idea di seguire le professionalità che già hai in famiglia, a patto però che in qualche misura sposino i tuoi interessi..il "tozzo di pane" è importante, tanto quanto riconoscersi nelle proprie scelte..
Ti auguro di trovare il giusto equilibrio..in bocca al lupo!
Per la penna.. Beh direi una "sportiva" da corsa! Resistente e pronta a tutto!!
