Beh, anche se ora cercano di darsi un tono vendendo solo in boutique e negozi specializzati fino a qualche anno fa erano esattamente una marca da cartoleria/supermercato: ricordo benissimo le Montblanc nei banconi della Metro fino a pochi anni fa, e quando ero in New Mexico (1995-1997) si trovavano tranquillamente nei supermercati più grandi.RAFFAELE ha scritto:premesso che parliamo di MONTBLANC e non di altre marche da cartoleria/supermercato:
Sono alquanto curioso (e sinceramente anche dubbioso) riguardo al superflex degli anni '80.RAFFAELE ha scritto: ma davvero vorresti farmi credere che un pennino moderno ( a 18 carati!!) sia migliore o meno costoso di un 14 ct. superflex degli anni '80?
e solo per la differenza di titolo aureo?
I flessibili veri sono praticamente scomparsi nel dopoguerra (io non ne ho ancora visti, e non vado oltre gli anni '60). E ce ne erano pochi anche prima, sono progressivamente usciti dal mercato a partire dalla fine degli anni '20, con una coda più o meno lunga a seconda delle aziende.
Dopo sono rimasti praticamente solo dei semi-flex, che son spariti comunque assai presto, quando con il progressivo successo della penna a sfera è cambiato il modo di scrivere. Non conosco penne anni '80 che abbiano pennini demi-flex, lasciam perdere un flessibile vero. E' solo da pochi anni che la questione è tornata di moda con dei presunti flessibili, che, almeno per le penne che ho provato io, al massimo si possono chiamare demi-flex.
Ma confesso la mia scarsa esperienza rispetto a quel periodo, le poche Montblanc che ho non arrivano oltre gli anni '50, per cui mi piacerebbe capire in che termini lo definisci superflex, forse è una questione di vocabolario.
Che variazione di tratto ottieni? Quanto è lo spessore massimo che raggiungi? Quanta pressione devi applicare?
Simone