Bologna Pen Show - Mostra Scambio di Bologna
30 novembre 2024 - Hotel I Portici, via dell’Indipendenza 69
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Restauro penne con caricamento a pulsante
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Restauro penne con caricamento a pulsante
Apro questo argomento per condividere informazioni circa la riparazione e la messa a punto delle penne acquistate e infine, per pubblicare le foto a restauro compiuto.
Sicuramente il Reparto Tecnico avrà un bel da fare, almeno con me che sono un novellino in questo campo!
Si tratta di penne anonime, in celluloide, con caricamento a pulsante:
Immagini "rubate" da un altro post!!!
Comincio io col fare domande... Ecco una foto delle pressure bar e dei sacchetti:
La prima pressure bar è in ottime condizioni, la seconda è arrugginita soltanto sul lato visto in foto... Secondo voi col Sidol o similari la riporto in buone condizioni? Oppure non ne vale la pena e la cambio e basta?
I sacchetti, invece, sembrano entrambi ottimi: sono morbidi ed elastici... Sbaglio? Oppure li devo cambiare?
Scusate se vi ho inondato di domande ma, ripeto, sono un novellino!
Sicuramente il Reparto Tecnico avrà un bel da fare, almeno con me che sono un novellino in questo campo!
Si tratta di penne anonime, in celluloide, con caricamento a pulsante:
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Comincio io col fare domande... Ecco una foto delle pressure bar e dei sacchetti:
La prima pressure bar è in ottime condizioni, la seconda è arrugginita soltanto sul lato visto in foto... Secondo voi col Sidol o similari la riporto in buone condizioni? Oppure non ne vale la pena e la cambio e basta?
I sacchetti, invece, sembrano entrambi ottimi: sono morbidi ed elastici... Sbaglio? Oppure li devo cambiare?
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Restauro penne
Anche io sono nella stessa situazione. I sacchetti li cambio tutti con quelli in silicone.
Le pressure bar buone le conservo, quelle messe peggio non so ancora con cosa provare a trattarle...
reparto tecnico...urge qualche buon consiglio
Le pressure bar buone le conservo, quelle messe peggio non so ancora con cosa provare a trattarle...
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"Scrittura e pittura sono le due estremità della stessa arte e la loro realizzazione è identica" - Aforisma di Shitao
Daniela
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Si può provare a ripulire le barre di pressione,ma se la ruggine è andata in profondità esiste il rischio concreto che si rompano.
Alessandro
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Almeno nelle mie, non credo sia ruggine profonda. Con cosa toglierla? Ho un flacone di liquido "mangia-ruggine" ma c'è su scritto che dopo il trattamento il metallo deve essere verniciato!
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Per quanto riguarda le barre, il prodotto che vorresti usare
se dopo non pulisci bene e vernici,c'è il concreto rischio che l'azione "caustica" prosegua nel tempo continuando
a "mangiare" il metallo.
Se proprio vuoi fare qualcosa, consiglierei una azione abrasiva leggera con carta vetro a grana fine o spazzolina di metallo.
Però non è detto che nel giro di qualche mese o anno non si riformi.
Quella zona della barra è a contatto con il sacchetto, per cui non puoi neppure pensare di dare un velo di grasso.
Per i sacchetti, se hanno una buona elasticità... si può provare a fissarli con della gommalacca e provare;
se non vuoi rifare il lavoro, ed hai i sacchetti di ricambio...tanto vale cambiarli.
Stessa cosa per le barre. Considera che il loro "lavoro" è proprio quello di flettersi in quella zona.
Se non interviene il "reparto tecnico", questa sera vi darò maggiori ragguagli
Nello
potrebbe avere una base caustica, per cui,Irishtales ha scritto: Ho un flacone di liquido "mangia-ruggine" ma c'è su scritto che dopo il trattamento il metallo deve essere verniciato!
se dopo non pulisci bene e vernici,c'è il concreto rischio che l'azione "caustica" prosegua nel tempo continuando
a "mangiare" il metallo.
Se proprio vuoi fare qualcosa, consiglierei una azione abrasiva leggera con carta vetro a grana fine o spazzolina di metallo.
Però non è detto che nel giro di qualche mese o anno non si riformi.
Quella zona della barra è a contatto con il sacchetto, per cui non puoi neppure pensare di dare un velo di grasso.
Per i sacchetti, se hanno una buona elasticità... si può provare a fissarli con della gommalacca e provare;
se non vuoi rifare il lavoro, ed hai i sacchetti di ricambio...tanto vale cambiarli.
Stessa cosa per le barre. Considera che il loro "lavoro" è proprio quello di flettersi in quella zona.
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Nello
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Se si usano sacchetti in silicone, non ci vedo nulla di male a stendere un velo di grasso, magari siliconico, sulle pressare bar dopo aver tolto la ruggine.
Per togliere la ruggine io suggerisco un dreml o similari, con spazzolina in acciaio.
Per togliere la ruggine io suggerisco un dreml o similari, con spazzolina in acciaio.
Neofita a chi ?
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Sono così impaziente di scriverci! Ma le pressure bar e i sacchetti sono in viaggio e ci sarà da aspettare...intanto le ho smontate pezzo a pezzo e sto cercando di pulirle anche se il terrore di usare le micromesh per lucidarle mi assale. Non ho capito però se dopo la levigatura con la micromesh 12000 il lavoro è finito o c'è un altro passaggio da fare. Mi sembra che la superficie rimanga un po' opaca. Dove sbaglio?
Il problema della ruggine più che per le pressure bar, che si possono sostituire con quelle nuove, è legato alle clip. Che fare?
Il problema della ruggine più che per le pressure bar, che si possono sostituire con quelle nuove, è legato alle clip. Che fare?
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io finchè posso tendo ad utilizzare tutto il salvabile, non mi faccio tanti problemi se le barrette sono un pò rugginose, finchè reggono.... stessa cosa per i serbatoi, di solito poi tendo ad utilizzarne di misura leggermente inferiore in maniera tale che non utilizzo niente per fissarli, si ammattisce un pò ad inserirli
Fabrizio
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In principio le barre si possono ripulire rimuovendo la patina di ruggine esterna per abrasione, si può usare della carta vetra a grana fine o le spazzole di metallo montate su idoneo attrezzo rotante, ovviamente la patina tenderà a riformarsi nel tempo, ma finché la barra è in buone condizioni vale la pena lasciarla dov'è. Nel caso delle penne con caricamento a pulsante di fondo la barra di pressione ha una lamina flessibile che è più sottile della barra stessa, quindi spesso la rimozione della ruggine provoca un assottigliamento eccessivo della lamina flessibile. Come ha già detto Nello, se avete il ricambio cambiatela, altrimenti potete arrangiare momentaneamente con una barra ripulita. Non usate svitol/wd-40 o altri agenti chimici, potrebbero rovinare le penne.
Per quanto riguarda i sacchetti anche qui se avete il ricambio conviene cambiarlo, altrimenti potetete usare quello che avete, l'unica cosa occhio alla misura del sacchetto, nel wiki trovate tutto su come prendere la misura giusta. Tenete conto che all'epoca il sacchetto si sceglieva della misura più grande che entrasse nel fusto, in modo da avere a disposizione più inchiostro; tuttavia con un sacchetto più "giusto" si riducono i fenomeni di flusso abbondante tipici delle penne con sacchetti quasi vuoti. Se volete usare il silicone va bene, ma tenete conto che sarà più rigido del lattice e quindi il pulsante sarà più duro, inoltre in questo caso è bene fare attenzione all'imboccatura, che essendo più rigida potrebbe rompere la sezione se fosse troppo stretta.
Mi raccomando il talco, cospargeteci il sacchetto e con un dito distribuitelo uniformemente, se possibile usate talco puro, non quello profumato per i bimbi. Comunque sul wiki potete trovare qualche indicazione su come attaccare il sacchetto alla sezione nella pagina Restauro_Conway_Stewart_388, i sistemi di caricamento sono simili da questo punto di vista.
Per quanto riguarda i sacchetti anche qui se avete il ricambio conviene cambiarlo, altrimenti potetete usare quello che avete, l'unica cosa occhio alla misura del sacchetto, nel wiki trovate tutto su come prendere la misura giusta. Tenete conto che all'epoca il sacchetto si sceglieva della misura più grande che entrasse nel fusto, in modo da avere a disposizione più inchiostro; tuttavia con un sacchetto più "giusto" si riducono i fenomeni di flusso abbondante tipici delle penne con sacchetti quasi vuoti. Se volete usare il silicone va bene, ma tenete conto che sarà più rigido del lattice e quindi il pulsante sarà più duro, inoltre in questo caso è bene fare attenzione all'imboccatura, che essendo più rigida potrebbe rompere la sezione se fosse troppo stretta.
Mi raccomando il talco, cospargeteci il sacchetto e con un dito distribuitelo uniformemente, se possibile usate talco puro, non quello profumato per i bimbi. Comunque sul wiki potete trovare qualche indicazione su come attaccare il sacchetto alla sezione nella pagina Restauro_Conway_Stewart_388, i sistemi di caricamento sono simili da questo punto di vista.
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Ruggine sulle clip? Si può fare nulla? Trattamento post levigatura della celluloide? Come faccio a farla splendere, ammesso sia possibile?
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Concordo pienamente con quanto scritto da Aeroberto.... da manuale.
(se usate il dremel con spazzolina di metallo ricordatevi gli occhiali protettivi! I fili metallici di cui sono composte, hanno un sesto senso per beccare la faccia!)
Riguardo alla lucidatura, cara Irishtales, non esiste (per ora) una ricetta unica. Penso che ognuno di noi si ingegni per ottenere il risultato migliore.
Io, dopo il Tuo passaggio di micromesh,per la plastica utilizzo ancora un velo di pasta abrasiva da carrozziere con lucidatura con panno di lana, seguita da un velo di pasta "rossa" (se la cerchi sul Wiki ci dovrebbe essere) da gioielliere, anche questa seguita da panno di lana,un poco di talco sempre seguito da panno di lana, ed infine un poco di cera per mobili (quella gialla nei barattoloni) con lucidatura finale....con panno di lana. A volte non disdegno neppure il dentifricio, anche se poi devo usare un panno umido per togliere il "fresco gusto di mentolo" alla penna. Naturalmente bisognerebbe provare su una "donatrice" analoga (almeno la prima volta) per essere sicuri di non fare chimicamente dei danni (ma questo te lo potrà dire sicuramente Ottorino).
Il risultato lo puoi vedere confrontando (per quello che si può) la Fig.1 e l'ultima figura della pagina:
http://www.fountainpen.it/Smontare_Sheaffer_Cadet_23_TD.
Tieni presente che in tanti ti diranno che con il dremel (elettroutensile) è più facile che a mano... ma tieni anche presente che con il dremel, se non hai una sufficiente dimestichezza, rischi di fare delle brutte bruciature. A mano...no! (dovrai solo sfregare di più!)
relativamente alla doratura... qui ragazzi state girando il coltello nella piaga. Se avessimo una soluzione per le dorature casalinghe...avrei già dorato anche i miei gatti ed il cane! Scherzi a parte, una buona doratura può farla un laboratorio; personalmente mi arrangio con un prodotto (si può dire? non sarà pubblicità occulta?) che permette di ripristinare uno strato esterno di qualche micron (o forse anche meno). Non è qualcosa di valido come una doratura professionale...però diciamo che se la parte è usata con attenzione...può resistere...ed alla peggio la si può rifare. Bisogna portare il metallo a nudo, anzi, bisogna renderlo il più lucido possibile... più è lucido e migliore sarà il risultato estetico (ovvero più è lucida la base e più lucida risulterà la doratura). Si sgrassa la parte (alcool) e si procede con una pila/alimentatorino a 4-5 volt mettendo a massa (ovvero attaccato al polo negativo) la parte e passando un batuffolo di cotone imbevuto di questo preparato (e collegato al polo positivo) sulla parte stessa. (ovviamente senza metter in corto i due elettrodi!)
Il risultato lo potete vedere sulla wearever della quale avevo postato la foto su questo intervento:
viewtopic.php?f=12&t=3236&p=42612&hilit=wearever#p42612
Clip, levetta di caricamento e parte dell'anello. Anche qui... bisogna giocarci un poco per trovare un giusto compromesso.
Ed ora sentiamo anche come fanno gli altri amici del forum
Nello
(se usate il dremel con spazzolina di metallo ricordatevi gli occhiali protettivi! I fili metallici di cui sono composte, hanno un sesto senso per beccare la faccia!)
Riguardo alla lucidatura, cara Irishtales, non esiste (per ora) una ricetta unica. Penso che ognuno di noi si ingegni per ottenere il risultato migliore.
Io, dopo il Tuo passaggio di micromesh,per la plastica utilizzo ancora un velo di pasta abrasiva da carrozziere con lucidatura con panno di lana, seguita da un velo di pasta "rossa" (se la cerchi sul Wiki ci dovrebbe essere) da gioielliere, anche questa seguita da panno di lana,un poco di talco sempre seguito da panno di lana, ed infine un poco di cera per mobili (quella gialla nei barattoloni) con lucidatura finale....con panno di lana. A volte non disdegno neppure il dentifricio, anche se poi devo usare un panno umido per togliere il "fresco gusto di mentolo" alla penna. Naturalmente bisognerebbe provare su una "donatrice" analoga (almeno la prima volta) per essere sicuri di non fare chimicamente dei danni (ma questo te lo potrà dire sicuramente Ottorino).
Il risultato lo puoi vedere confrontando (per quello che si può) la Fig.1 e l'ultima figura della pagina:
http://www.fountainpen.it/Smontare_Sheaffer_Cadet_23_TD.
Tieni presente che in tanti ti diranno che con il dremel (elettroutensile) è più facile che a mano... ma tieni anche presente che con il dremel, se non hai una sufficiente dimestichezza, rischi di fare delle brutte bruciature. A mano...no! (dovrai solo sfregare di più!)
relativamente alla doratura... qui ragazzi state girando il coltello nella piaga. Se avessimo una soluzione per le dorature casalinghe...avrei già dorato anche i miei gatti ed il cane! Scherzi a parte, una buona doratura può farla un laboratorio; personalmente mi arrangio con un prodotto (si può dire? non sarà pubblicità occulta?) che permette di ripristinare uno strato esterno di qualche micron (o forse anche meno). Non è qualcosa di valido come una doratura professionale...però diciamo che se la parte è usata con attenzione...può resistere...ed alla peggio la si può rifare. Bisogna portare il metallo a nudo, anzi, bisogna renderlo il più lucido possibile... più è lucido e migliore sarà il risultato estetico (ovvero più è lucida la base e più lucida risulterà la doratura). Si sgrassa la parte (alcool) e si procede con una pila/alimentatorino a 4-5 volt mettendo a massa (ovvero attaccato al polo negativo) la parte e passando un batuffolo di cotone imbevuto di questo preparato (e collegato al polo positivo) sulla parte stessa. (ovviamente senza metter in corto i due elettrodi!)
Il risultato lo potete vedere sulla wearever della quale avevo postato la foto su questo intervento:
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Clip, levetta di caricamento e parte dell'anello. Anche qui... bisogna giocarci un poco per trovare un giusto compromesso.
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Nello
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tre millimetri (o iosso), panno morbido e olio di gomito, a volte basta anche solo questo, e non sempre le dorature sono perse solo perchè non brillano....
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Fabrizio
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Grazie, siete formidabili!
Le clip però non sono dorate in questo caso, ma color argento
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Allora, in funzione dello stato e della finitura (che suppongo sia una cromatura od una nichelatura)... una "lacrima" di sidol ( o crema iosso) e strofina. Più di tanto...non puoi fare sulle cromature/nichelature sfogliate...
Attenta che, se si intravvede il metallo di base, lucidandolo potrebbe venire fuori il rosso della eventuale ramatura, o se questa è già consumata,il colore del metallo di base. Però questo,solo tu puoi valutarlo!
Nello
Attenta che, se si intravvede il metallo di base, lucidandolo potrebbe venire fuori il rosso della eventuale ramatura, o se questa è già consumata,il colore del metallo di base. Però questo,solo tu puoi valutarlo!
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Ah già, dimenticavo la lucidatura. Io faccio tutto a mano, mi piace di più, a volte mi metto con penna e panno e lucido lucido lucido, non insisto comunque sulle dorature, una passata giusto per eliminare lo sporco e stop, spesso e volentieri basta un niente per togliere l'ultimo velo rimasto e rovinare la clip o la veretta. Uso la pasta da gioielliere, e a volte il talco, ma giusto una passata.