Alexander ha scritto:A me piace molto.. Che pennino hai usato? Inchiostro, carta? Vedo un certo "show through", per questo chiedo..
P.S. Una traduzione no?

Il pennino è quello "medio" della serie calligrafica nel libro "Calligraphie - Le livre atelier", in sostanza è una stilografica (economica) a cartuccia con un pennino piatto.
L'inchiostro è il pessimo Parker Quink, ma ho questo a portata di mano e per adesso uso questo... che poi a dire la verità il suo colore spento e opaco dà un effetto abbastanza realistico, considerato che in Giappone scrivevano tradizionalmente col pennello sulla tela, e questa ovviamente assorbiva molto e i colori quindi non erano quelli di un inchiostro brillante su carta.
La carta è un fetente quaderno "Monocromo - Pigna" formato A5 preso alla Coop a 3 euro la coppia. Però la carta non è malaccio, è vero che c'è un po' di "show through", ma è giustamente liscia, sufficientemente assorbente ma non troppo per rendere gradevole la scrittura anche con una stilografica. Per dire, gli A4 per la stampante sono molto peggio.
La traduzione... beh è semplicemente l'equivalente del loro "ABC", l'alfabeto insomma. In verticale, da sinistra a destra, prima in
hiragana e poi in
katakana, puoi leggere "A-I-U-E-O" (hanno un ordine diverso per le vocali! Noi abbiamo AEIOU, loro AIUEO!), poi "KA-KI-KU-KE-KO", quindi "SA-SHI-SU-SE-SO", "TA-CI-TSU-TE-TO", "NA-NI-NU-NE-NO", "HA-HI-FU-HE-HO" (dicono "FU" anziché "HU"), "MA-MI-MU-ME-MO", "YA--YU--YO" (mancano YI e YE, perché si fanno con le altre vocali), "RA-RI-RU-RE-RO" che si può leggere anche come "LA-LI-LU-LE-LO", e infine "WA-N-(W)O" in hiragana, e "WA-WI-WE-WO" in katakana, la "N" in katakana è l'ultimo simbolo da solo a destra.
Quando si cominciano i kanji allora c'è da piangere...
