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30 novembre 2024 - Hotel I Portici, via dell’Indipendenza 69
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Calligrafia nella scuola elementare degli anni 50
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Calligrafia nella scuola elementare degli anni 50
Caro Rebus, fa sempre piacere poter essere seppure in minima parte, utili a qualcuno. Siamo qui per questo
Naturalmente la sezione Calligrafia è a tua disposizione!
Buona lettura e buona scrittura!
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"Scrittura e pittura sono le due estremità della stessa arte e la loro realizzazione è identica" - Aforisma di Shitao
Daniela
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Calligrafia nella scuola elementare degli anni 50
Che bellissima discussione, vi adoro
Io ho iniziato le elementari a Varese il 1° Ottobre 1962, San Remigio (e i 'primini' venivano chiamati 'Remigini' per questo), e ricordo i banchi in legno (la formica verde venne più tardi) con il calamaio. All'inizio gli esercizi si facevano a matita dopodichè passammo alla penna con pennino e all'inchiostro; ricordo ancora il bidello, il Signor Modesto, che passava nelle classi a rabboccare i calamai con un contenitore dal lungo beccuccio; ricordo i quaderni che avevano due pagine - tra la copertina e le pagine vere - fatte di carta assorbente per asciugare le inevitabili macchie; ricordo i grumi che si formavano sul fondo del calamaio (polvere di carta mista a inchiostro) e che un pennino intinto troppo in profondità raccoglieva per poi lasciar cadere sul quaderno nel momento meno opportuno...
Ricordo con piacere anche il fatto di andare in cartoleria, adiacente alla scuola, a comprare i pennini: quelli normali, dalla forma a goccia e color del bronzo a 5 Lire l'uno, quelli a forma di campanile con tre forellini in fila, quelli più elaborati che sembravano la Torre Eiffel (a 15 Lire)... Ne posseggo ancora qualcuno, come da foto qui sotto.
Io ho iniziato le elementari a Varese il 1° Ottobre 1962, San Remigio (e i 'primini' venivano chiamati 'Remigini' per questo), e ricordo i banchi in legno (la formica verde venne più tardi) con il calamaio. All'inizio gli esercizi si facevano a matita dopodichè passammo alla penna con pennino e all'inchiostro; ricordo ancora il bidello, il Signor Modesto, che passava nelle classi a rabboccare i calamai con un contenitore dal lungo beccuccio; ricordo i quaderni che avevano due pagine - tra la copertina e le pagine vere - fatte di carta assorbente per asciugare le inevitabili macchie; ricordo i grumi che si formavano sul fondo del calamaio (polvere di carta mista a inchiostro) e che un pennino intinto troppo in profondità raccoglieva per poi lasciar cadere sul quaderno nel momento meno opportuno...
Ricordo con piacere anche il fatto di andare in cartoleria, adiacente alla scuola, a comprare i pennini: quelli normali, dalla forma a goccia e color del bronzo a 5 Lire l'uno, quelli a forma di campanile con tre forellini in fila, quelli più elaborati che sembravano la Torre Eiffel (a 15 Lire)... Ne posseggo ancora qualcuno, come da foto qui sotto.
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- Irishtales
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Meravigliosa testimonianza, grazie di averla condivisa con noi.
Sai che ho anche io alcuni di quei pennini? Li ho comprati anni fa, nuovi, in un mercatino e li utilizzo sovente per disegnare e a volte per scrivere. Alcuni hanno una formidabile punta che produce un tratto sottilissimo e qualcuno è anche molto flessibile.
Sai che ho anche io alcuni di quei pennini? Li ho comprati anni fa, nuovi, in un mercatino e li utilizzo sovente per disegnare e a volte per scrivere. Alcuni hanno una formidabile punta che produce un tratto sottilissimo e qualcuno è anche molto flessibile.
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Calligrafia nella scuola elementare degli anni 50
Quando andavo a scuola io ormai i pennini erano scomparsi, ma in alcune classi restavano i banchi con il foro tondo dove prima stava il calamaio. Ma devo avere anche io da qualche parte una scatola di pennini, devo ricordarmi di chiedere a mia madre, maestra, se si ricorda quando han smesso di usarli.
Simone
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Questo è un forum in italiano, per pietà evitiamo certi obbrobri linguistici:
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e per aiutare chi non trova un termine:
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Calligrafia nella scuola elementare degli anni 50
Hanno smesso intorno al 1960, ma non in tutta Italia simultaneamente. Perciò è interessantissimo avere testimonianze dirette. E sapere anche quali testi e modelli di calligrafia erano adottati, quali pennini più utilizzati, etc...
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Calligrafia nella scuola elementare degli anni 50
Non ricordo particolari testi di calligrafia, all'epoca avevamo solo due libri (il libro di lettura ed il sussidiario) ed era la maestra a farci fare tutti gli esercizi di scrittura, utilizzando anche dei cartellini preforati che riportavano le sillabe o alcune lettere singole scritte in minuscolo e maiuscolo.
Il pennino che usavamo più comunemente è quello che potete vedere montato sulla cannuccia rossa, probabilmente anche perchè costava di meno (e questo aveva una bella importanza, allora), a noi bambini un po' turbolenti a volte capitava che la penna cadesse in terra, ed il pennino ne faceva subito le spese (seguito a ruota dalle mani/dita: una volta si usavano punizioni corporali a scuola). Un difetto che però avevano quei pennini era di 'grattare' un po' troppo la carta e di lasciare un tratto molto sottile; il pennino a forma di campanile (quello con 3 forellini) invece aveva tratto medio e un leggero ingrossamento in punta che rendeva la scrittura più scorrevole.
Non nego che darei non so cosa per ritrovare i miei quaderni di allora...
Per quanto riguarda invece il tipo di scrittura, ci era stato insegnato qualcosa di molto simile alla scrittura Rotonda postata in precedenza: la A maiuscola era una versione più grande della a minuscola, la Q maiuscola simile al numero 2, la D maiuscola identica a quella dell'immagine, e la B maiuscola molto simile alla D.
Il pennino che usavamo più comunemente è quello che potete vedere montato sulla cannuccia rossa, probabilmente anche perchè costava di meno (e questo aveva una bella importanza, allora), a noi bambini un po' turbolenti a volte capitava che la penna cadesse in terra, ed il pennino ne faceva subito le spese (seguito a ruota dalle mani/dita: una volta si usavano punizioni corporali a scuola). Un difetto che però avevano quei pennini era di 'grattare' un po' troppo la carta e di lasciare un tratto molto sottile; il pennino a forma di campanile (quello con 3 forellini) invece aveva tratto medio e un leggero ingrossamento in punta che rendeva la scrittura più scorrevole.
Non nego che darei non so cosa per ritrovare i miei quaderni di allora...
Per quanto riguarda invece il tipo di scrittura, ci era stato insegnato qualcosa di molto simile alla scrittura Rotonda postata in precedenza: la A maiuscola era una versione più grande della a minuscola, la Q maiuscola simile al numero 2, la D maiuscola identica a quella dell'immagine, e la B maiuscola molto simile alla D.
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Com'erano i quaderni?
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Calligrafia nella scuola elementare degli anni 50
Si usavano quaderni piccoli, non c'erano i quadernoni di oggi, le pagine graffettate nel mezzo. Il quaderno a righe aveva una spaziatura tale per cui il corpo delle minuscole fosse abbastanza piccolo, con le ascendenti molto pronunciate, e le maiuscole piuttosto grandi. Ai due bordi era presente una riga verticale viola a indicare il punto in cui si doveva terminare la parola o andare a capo, facendo due trattini paralleli sotto l'ultima sillaba.Irishtales ha scritto:Com'erano i quaderni?
Ma la cosa particolare era la carta, molto più compatta della carta comune odierna, che rendeva quasi obbligatorio l'uso della carta assorbente: infatti l'inchiostro non veniva assorbito rapidamente, e passare con la mano dove si era scritto poco prima era garanzia di 'baffi' e macchie a meno di non appoggiare prima la carta assorbente.
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Calligrafia nella scuola elementare degli anni 50
Ho fatto le elementari dalla caduta del muro di Berlino ai mondiali USA. Avevamo i banchi verdi con il foro per il calamaio.
Prima elementare: Maiuscolo. Matite, pennarelli, forse biro (?). Quaderni a quadretti.
Seconda elementare: Minuscolo. Penna a cartuccia d'inchiostro/cancellina dei pirati Pelikan. Quaderni a righe variabili (grandi e sottili)
Terza elementare: Corsivo. Stilografica Pelikano, stessa cancellina usata per vari esperimenti. Stessi quaderni di seconda e dopo un po' quaderni a righe costanti.
Quarta-Quinta: come in terza.
Medie: sdoganata la biro. Ma ormai avanti con la stilo.
Prima elementare: Maiuscolo. Matite, pennarelli, forse biro (?). Quaderni a quadretti.
Seconda elementare: Minuscolo. Penna a cartuccia d'inchiostro/cancellina dei pirati Pelikan. Quaderni a righe variabili (grandi e sottili)
Terza elementare: Corsivo. Stilografica Pelikano, stessa cancellina usata per vari esperimenti. Stessi quaderni di seconda e dopo un po' quaderni a righe costanti.
Quarta-Quinta: come in terza.
Medie: sdoganata la biro. Ma ormai avanti con la stilo.
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Grazie Daniela della risposta,
sapessi, mi fai venire in mente la mia fanciullezza.
io sono del 1956 e ho fatto le prime due o tre elmentari scrivendo con il pennino e calamaio, negli ultimi anni si è usata la biro.
ho un ricordo bello e brutto insieme, qunti pennini spezzati , macchie d'inchistro da cancellare . Però se guardo uno o due quaderni che sono sopravvissuti ai traslochi è bello vedere la calligafria corsiva.
Mi ricordo che i pennini avevano la punta lunga ed erano molto flessibili, se andavi indietro si piantavano nel foglio e si spezzavano. Nel calamaio c'era un inchistro blu.
La maestra era odiosa, ero in una scuola privata gestita da suore , era solo comoda perchè vicino a casa e i miei mi hanno mandato lì. Ogni volta che si spezzava un pennino era una polemica, le macchie bisognava cancellarle subito; andare alle medie è stato un sollievo.
questi sono i miei miseri trascorsi di calligrafia.
Ora sono quasi tutto il giorno al computer o al telefono e scrivo solo le annotazioni e qualche conteggio per le offerte, poca cosa. Srivo in modo disordinato e ho perso anche la grafia caratteristica di quando per lavoro scrivevo di più, bozze di lettere o altro; mio padre era un cultore dello scrivere, non nel senso della calligrafia ma dello scrivere.
ciao Luigi
sapessi, mi fai venire in mente la mia fanciullezza.
io sono del 1956 e ho fatto le prime due o tre elmentari scrivendo con il pennino e calamaio, negli ultimi anni si è usata la biro.
ho un ricordo bello e brutto insieme, qunti pennini spezzati , macchie d'inchistro da cancellare . Però se guardo uno o due quaderni che sono sopravvissuti ai traslochi è bello vedere la calligafria corsiva.
Mi ricordo che i pennini avevano la punta lunga ed erano molto flessibili, se andavi indietro si piantavano nel foglio e si spezzavano. Nel calamaio c'era un inchistro blu.
La maestra era odiosa, ero in una scuola privata gestita da suore , era solo comoda perchè vicino a casa e i miei mi hanno mandato lì. Ogni volta che si spezzava un pennino era una polemica, le macchie bisognava cancellarle subito; andare alle medie è stato un sollievo.
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Ora sono quasi tutto il giorno al computer o al telefono e scrivo solo le annotazioni e qualche conteggio per le offerte, poca cosa. Srivo in modo disordinato e ho perso anche la grafia caratteristica di quando per lavoro scrivevo di più, bozze di lettere o altro; mio padre era un cultore dello scrivere, non nel senso della calligrafia ma dello scrivere.
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scusa Irishtales,
ho visto solo ora che la mia risposta sarebbe andata giusta nel post "a scuola negli anni 50"
Luigi
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- Irishtales
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Figurati Luigi, nessun problema sposto la risposta nella collocazione che hai giustamente suggerito.
Anche io passo tutto il giorno fra tastiera e telefono, in più la tavoletta grafica e vari altri congegni elettronici. Ma ogni volta che posso carta e penna e alla sera, carta penna e calamaio, sì, proprio come te ai tempi di scuola! Sai cosa faccio stasera? preparo un inchiostro rosso al legno di pernambuco con una ricetta del 1620 di De Mayerne.
1956? Sei piuttosto giovane per essere rientrato nelle elementari "da calamaio"...in Italia se non mi imbroglio, la riforma partì nel 1959 ma è anche vero che i pennini e l'inchiostro furono abbandonati a macchia di leopardo in Italia e ci vollero anni e anni perché si abbandonasse ovunque.
Perdona la mia invadenza, e se ti chiedo qualcosa di troppo personale mi scuso fin d'ora e non tenerne conto, ma mi piacerebbe molto vedere la scansione di qualche pagina dei quaderni delle elementari! L'invito è esteso ovviamente a tutti coloro che sono così fortunati da avere conservato i quaderni di scuola scritti con i pennini da intinzione; è una testimonianza che documenta una pagina recente della storia della Scuola italiana che sarebbe bello cristallizzare e diffondere.
Anche io passo tutto il giorno fra tastiera e telefono, in più la tavoletta grafica e vari altri congegni elettronici. Ma ogni volta che posso carta e penna e alla sera, carta penna e calamaio, sì, proprio come te ai tempi di scuola! Sai cosa faccio stasera? preparo un inchiostro rosso al legno di pernambuco con una ricetta del 1620 di De Mayerne.
1956? Sei piuttosto giovane per essere rientrato nelle elementari "da calamaio"...in Italia se non mi imbroglio, la riforma partì nel 1959 ma è anche vero che i pennini e l'inchiostro furono abbandonati a macchia di leopardo in Italia e ci vollero anni e anni perché si abbandonasse ovunque.
Perdona la mia invadenza, e se ti chiedo qualcosa di troppo personale mi scuso fin d'ora e non tenerne conto, ma mi piacerebbe molto vedere la scansione di qualche pagina dei quaderni delle elementari! L'invito è esteso ovviamente a tutti coloro che sono così fortunati da avere conservato i quaderni di scuola scritti con i pennini da intinzione; è una testimonianza che documenta una pagina recente della storia della Scuola italiana che sarebbe bello cristallizzare e diffondere.
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Per contentarti, Daniela, allego un paio di pagine di un mio quaderno della I elementare (in una scuola inglese a Firenze - a metà della II passai a una scuola italiana)...Irishtales ha scritto: .. mi piacerebbe molto vedere la scansione di qualche pagina dei quaderni delle elementari! L'invito è esteso ovviamente a tutti ...
La prima colonna a sinistra è fatta dall'insegnante.. in resto è mio (anni 56/57?) ...
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"Il miglior calligrafo non è quello che non sbaglia mai, ma colui che anche alle macchie riesce a strappare un senso e una traccia di bellezza" (da "Il Calligrafo di Voltaire" di P. De Santis)
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Accipicchia, inglese alle elementari !? Anch'io sono del 1956, e usavamo pennini e calamaio i primi anni delle elementari (scuola elementare "G.Parini" a Varese).
Purtroppo nessuno dei quaderni delle elementari è sopravvissuto agli innumerevoli traslochi, ma ricordo distintamente che la lettera D maiuscola la facevamo simile alla B maiuscola del tuo esempio (ovviamente con una 'pancia' sola). E la Q era simile al numero 2...
Purtroppo nessuno dei quaderni delle elementari è sopravvissuto agli innumerevoli traslochi, ma ricordo distintamente che la lettera D maiuscola la facevamo simile alla B maiuscola del tuo esempio (ovviamente con una 'pancia' sola). E la Q era simile al numero 2...
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Complimenti Daniel, già in prima elementare la fluidità nei tratti lasciava intravedere delle capacità non comuni!
Grazie per il gradevolissimo contributo
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