Il "Nero" più nero che c'è..... qual'è ?
Il "Nero" più nero che c'è..... qual'è ?
Qualcuno ha esperienza con il Leonardo Black? É una produzione esclusiva per loro o é qualche altro inchiostro rimarchiato? Recentemente credo sia stato aggiornato ma solo nel packaging.
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mikils
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Il "Nero" più nero che c'è..... qual'è ?
Vedo che ancora non l'ha proposto nessuno quindi mi permetto di suggerire il Lamy crystal Black. quando mi serve un nero "ufficiale" a lui ricorro
Nulla calamo agilior est Sarcina, nulla iucundior; […]calamus et in manus sumptus mulcet, et depositus delectat, ac prodest non domino suo tantum sed Aliis multis…
Padova, 28 aprile 1362
Francesco Petrarca a Giovanni Boccaccio, Seniles, XVII, 2
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Il "Nero" più nero che c'è..... qual'è ?
io ho il Leonardo Black e devo dire che è veramente un bell'inchiostro. Non ho l'esperienza per dire se sia un nero assoluto ma la qualità è veramente alta. Non sono riuscito a capire se è una loro produzione ma sinceramente mi interessa poco vista la qualità. Bella anche la confezione.
Il "Nero" più nero che c'è..... qual'è ?
Seguo con interesse.
Volevo chiedere se i neri-neri menzionati siano più o meno fluidi e se siano particolarmente ostici da lavare (residui pigmento etc). Mi riferisco in particolare a Aurora nero, Kaweco Black Pearl, J Herbine Perle Noir. Mi pare di aver letto in passato, ma non trovo più la discussione, che l’aurora nero fosse molto pigmentato e quindi fosse più difficile da lavare il pennino.
Grazie
Volevo chiedere se i neri-neri menzionati siano più o meno fluidi e se siano particolarmente ostici da lavare (residui pigmento etc). Mi riferisco in particolare a Aurora nero, Kaweco Black Pearl, J Herbine Perle Noir. Mi pare di aver letto in passato, ma non trovo più la discussione, che l’aurora nero fosse molto pigmentato e quindi fosse più difficile da lavare il pennino.
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AlexO
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Il "Nero" più nero che c'è..... qual'è ?
L'Aurora nero è a base d'acqua (non pigmentato, non ferrogallico), ha buona "fluìdita" e, per la mia esperienza, è facilmente lavabile. Un ottimo inchiostro, nero tra i più neri.Andp ha scritto: ↑mercoledì 19 novembre 2025, 21:40 Seguo con interesse.
Volevo chiedere se i neri-neri menzionati siano più o meno fluidi e se siano particolarmente ostici da lavare (residui pigmento etc). Mi riferisco in particolare a Aurora nero, Kaweco Black Pearl, J Herbine Perle Noir. Mi pare di aver letto in passato, ma non trovo più la discussione, che l’aurora nero fosse molto pigmentato e quindi fosse più difficile da lavare il pennino.
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Per gli altri non so.
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novainvicta
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„Il Buddha, il Divino, dimora nel circuito di un calcolatore o negli ingranaggi del cambio di una moto con lo stesso agio che in cima a una montagna o nei petali di un fiore.“
Giuseppe
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Il "Nero" più nero che c'è..... qual'è ?
Grazie per il link, molto interessante. Ne ho preso un calamaio anche io e penso che nei prossimi giorni lo metterò in prova.
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Il "Nero" più nero che c'è..... qual'è ?
Il link risale a 2022, nel frattempo possono aver cambiato l'inchiostro, è da tener presente.
Il valore di una stilografica non dipende dal costo, ma dal valore che noi le diamo.
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Alpha7
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Il "Nero" più nero che c'è..... qual'è ?
L'aurora nero è il mio nero di riferimento. Molto nero e molto fluido. Non ho mai avuto problemi a lavarlo nonostante abbia una discreta resistenza all'acqua (non è ovviamente waterproof ma non si dissolve totalmente). Naturalmente meglio non lasciarlo fermo per molto tempo in una penna inutilizzata. Ma questo vale per buona parte degli inchiostri.Andp ha scritto: ↑mercoledì 19 novembre 2025, 21:40 Seguo con interesse.
Volevo chiedere se i neri-neri menzionati siano più o meno fluidi e se siano particolarmente ostici da lavare (residui pigmento etc). Mi riferisco in particolare a Aurora nero, Kaweco Black Pearl, J Herbine Perle Noir. Mi pare di aver letto in passato, ma non trovo più la discussione, che l’aurora nero fosse molto pigmentato e quindi fosse più difficile da lavare il pennino.
Grazie
Un giorno la paura bussò alla porta. Il coraggio andò ad aprire e non trovò nessuno.
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Il "Nero" più nero che c'è..... qual'è ?
La mia esperienza con i neri è questa qua:
Pelikan 4001 Brilliant Black: molto "appiccicoso", scivola che è una bellezza. Flusso né cicciotto né secco, almeno secondo la mia esperienza. Bello soprattutto lo shading. Come ovvio che sia, si sposa benissimo con la mia Pelikan M150 pennino medio. Nero gentile ma non per questo slavato.
Platinum Carbon Ink: non restituisce alcun shading, ma al contempo ha un modo di posarsi su carta molto "netto". Bordi decisi, incicciottisce un po' i pennini, ha un flusso generoso. Molto lubrificato. Come colore e intensità è un grigio scuro al "95%", ma mantiene questa intensità pure se se ne posa pochissimo sul foglio, cosa non da poco. Fantastico per disegnare e se si cerca un nero molto intenso su pennini più sottili. Con pennini sbrodolosi ci sono neri più neri di questo. Quando asciuga riflette un po' la luce. Ricorda appunto una grafite molto molto scura. Lo amo sulla Sailor Fude e sulla Pilot Penmanship EF. Essendo pigmentato da pulire è una rogna, serve pazienza.
Platinum Chou Kuro: c'è chi lo considera un Carbon Ink migliorato, sono in totale disaccordo. Questo è un inchiostro che personalmente affianco al Carbon, per me non lo sostituisce affatto. Le differenze ci sono e riguardano il flusso (più stitico col Chou Kuro) e il fatto che -a patto di sciacquare con acqua distillata- è un po' più semplice da pulire del Carbon Ink. La lubrificazione è buona. Differenza che è inutile menzionare: è ovviamente più nero del Carbon Ink. Altra differenza importante, sotto una certa soglia diventa "sensibile" a un ingrigimento, nel senso: se lo usi con un pennino molto molto fine come un giapponese extra fine, smette di essere il vuoto assoluto e diventa -quasi- paragonabile ad altri neri. Però insomma, già su un extra fine "europeo" straccia senza indugi qualsiasi altro nero come intensità. Ovviamente non ha shading, è il vuoto totale.
Aurora Black: un classicone, con pennini sbrodolosi è davvero molto nero, poco shading. Tuttavia, non lo amo su tutte le penne. Ad esempio sulla Asvine V126 pur avendo la valvola completamente aperta non scendeva, troppo denso. In compenso è molto ben lubrificato.
Pilot Iroshizuku Take-Sumi: intensità paragonabile ad Aurora Black, forse un pelo più intenso. Offre un po' più shading e scorre benissimo in qualsiasi penna, lubrificazione un pelo superiore persino ad Aurora Black.
Diamine Onyx Black: questo è un inchiostro che uso solo per il disegno in quanto svanisce quasi completamente se si bagna la linea di scrittura. Il punto è che per scrivere c'è di meglio, sia come flusso che lubrificazione -e spiumeggia come un pavone-. È forse il nero più saturo che posseggo tra quelli non permanenti, infatti da pulire è una bella rogna.
Tra questi neri, la mia personale classifica in fatto di intensità è questa.
1) Chou Kuro
2) Diamine Onyx Black
3) Carbon Ink
4) Iroshizuko Take-Sumi
5) Aurora Black
6) Pelikan 4001 Brilliant Black
Poi insomma dipende sempre dall'accoppiata carta/pennino/inchiostro. Diciamo che nelle giuste combinazioni dal secondo al quinto posto le cose sono in discussione.
Pelikan 4001 Brilliant Black: molto "appiccicoso", scivola che è una bellezza. Flusso né cicciotto né secco, almeno secondo la mia esperienza. Bello soprattutto lo shading. Come ovvio che sia, si sposa benissimo con la mia Pelikan M150 pennino medio. Nero gentile ma non per questo slavato.
Platinum Carbon Ink: non restituisce alcun shading, ma al contempo ha un modo di posarsi su carta molto "netto". Bordi decisi, incicciottisce un po' i pennini, ha un flusso generoso. Molto lubrificato. Come colore e intensità è un grigio scuro al "95%", ma mantiene questa intensità pure se se ne posa pochissimo sul foglio, cosa non da poco. Fantastico per disegnare e se si cerca un nero molto intenso su pennini più sottili. Con pennini sbrodolosi ci sono neri più neri di questo. Quando asciuga riflette un po' la luce. Ricorda appunto una grafite molto molto scura. Lo amo sulla Sailor Fude e sulla Pilot Penmanship EF. Essendo pigmentato da pulire è una rogna, serve pazienza.
Platinum Chou Kuro: c'è chi lo considera un Carbon Ink migliorato, sono in totale disaccordo. Questo è un inchiostro che personalmente affianco al Carbon, per me non lo sostituisce affatto. Le differenze ci sono e riguardano il flusso (più stitico col Chou Kuro) e il fatto che -a patto di sciacquare con acqua distillata- è un po' più semplice da pulire del Carbon Ink. La lubrificazione è buona. Differenza che è inutile menzionare: è ovviamente più nero del Carbon Ink. Altra differenza importante, sotto una certa soglia diventa "sensibile" a un ingrigimento, nel senso: se lo usi con un pennino molto molto fine come un giapponese extra fine, smette di essere il vuoto assoluto e diventa -quasi- paragonabile ad altri neri. Però insomma, già su un extra fine "europeo" straccia senza indugi qualsiasi altro nero come intensità. Ovviamente non ha shading, è il vuoto totale.
Aurora Black: un classicone, con pennini sbrodolosi è davvero molto nero, poco shading. Tuttavia, non lo amo su tutte le penne. Ad esempio sulla Asvine V126 pur avendo la valvola completamente aperta non scendeva, troppo denso. In compenso è molto ben lubrificato.
Pilot Iroshizuku Take-Sumi: intensità paragonabile ad Aurora Black, forse un pelo più intenso. Offre un po' più shading e scorre benissimo in qualsiasi penna, lubrificazione un pelo superiore persino ad Aurora Black.
Diamine Onyx Black: questo è un inchiostro che uso solo per il disegno in quanto svanisce quasi completamente se si bagna la linea di scrittura. Il punto è che per scrivere c'è di meglio, sia come flusso che lubrificazione -e spiumeggia come un pavone-. È forse il nero più saturo che posseggo tra quelli non permanenti, infatti da pulire è una bella rogna.
Tra questi neri, la mia personale classifica in fatto di intensità è questa.
1) Chou Kuro
2) Diamine Onyx Black
3) Carbon Ink
4) Iroshizuko Take-Sumi
5) Aurora Black
6) Pelikan 4001 Brilliant Black
Poi insomma dipende sempre dall'accoppiata carta/pennino/inchiostro. Diciamo che nelle giuste combinazioni dal secondo al quinto posto le cose sono in discussione.
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Il "Nero" più nero che c'è..... qual'è ?
Dovresti provare il Polar Black di Noodler's: sui fini e finissimi Pilot è una meraviglia da usare ed è, come disse il buon Nietzsche, l'abisso che guarda dentro di te. Nerissimo con qualsiasi pennino, dall'EEF allo stub 1,9mm, sembra saltare fuori dal foglio e tanto ben lubrificato da ridurre il feedback del pennino e farlo scivolare meglio sulla carta.Besprosvet ha scritto: ↑martedì 25 novembre 2025, 23:34 Platinum Chou Kuro: c'è chi lo considera un Carbon Ink migliorato, sono in totale disaccordo. Questo è un inchiostro che personalmente affianco al Carbon, per me non lo sostituisce affatto. Le differenze ci sono e riguardano il flusso (più stitico col Chou Kuro) e il fatto che -a patto di sciacquare con acqua distillata- è un po' più semplice da pulire del Carbon Ink. La lubrificazione è buona. Differenza che è inutile menzionare: è ovviamente più nero del Carbon Ink. Altra differenza importante, sotto una certa soglia diventa "sensibile" a un ingrigimento, nel senso: se lo usi con un pennino molto molto fine come un giapponese extra fine, smette di essere il vuoto assoluto e diventa -quasi- paragonabile ad altri neri. Però insomma, già su un extra fine "europeo" straccia senza indugi qualsiasi altro nero come intensità. Ovviamente non ha shading, è il vuoto totale.
Alessio Pariani
L’ottimismo è il sale della vita, l’umorismo ne è lo zucchero.
FORZA RAGAZZI! [cit. maicol69]
C7H14S [cit. Chimicazza]
L’ottimismo è il sale della vita, l’umorismo ne è lo zucchero.
FORZA RAGAZZI! [cit. maicol69]
C7H14S [cit. Chimicazza]
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Il "Nero" più nero che c'è..... qual'è ?
Lo proverò al 100% allora, grazie per la drittaKoten90 ha scritto: ↑mercoledì 26 novembre 2025, 8:49Dovresti provare il Polar Black di Noodler's: sui fini e finissimi Pilot è una meraviglia da usare ed è, come disse il buon Nietzsche, l'abisso che guarda dentro di te. Nerissimo con qualsiasi pennino, dall'EEF allo stub 1,9mm, sembra saltare fuori dal foglio e tanto ben lubrificato da ridurre il feedback del pennino e farlo scivolare meglio sulla carta.Besprosvet ha scritto: ↑martedì 25 novembre 2025, 23:34 Platinum Chou Kuro: c'è chi lo considera un Carbon Ink migliorato, sono in totale disaccordo. Questo è un inchiostro che personalmente affianco al Carbon, per me non lo sostituisce affatto. Le differenze ci sono e riguardano il flusso (più stitico col Chou Kuro) e il fatto che -a patto di sciacquare con acqua distillata- è un po' più semplice da pulire del Carbon Ink. La lubrificazione è buona. Differenza che è inutile menzionare: è ovviamente più nero del Carbon Ink. Altra differenza importante, sotto una certa soglia diventa "sensibile" a un ingrigimento, nel senso: se lo usi con un pennino molto molto fine come un giapponese extra fine, smette di essere il vuoto assoluto e diventa -quasi- paragonabile ad altri neri. Però insomma, già su un extra fine "europeo" straccia senza indugi qualsiasi altro nero come intensità. Ovviamente non ha shading, è il vuoto totale.
