E, come ho già detto, il problema sta nel condividerlo e pubblicarlo, non nell’uso di IA o altri strumenti per ottenere il risultato in privato.
Non mischiamo le cose, che la condivisione causi un problema l’ho detto fin dall’inizio

E, come ho già detto, il problema sta nel condividerlo e pubblicarlo, non nell’uso di IA o altri strumenti per ottenere il risultato in privato.

Ma Koten, era di questo che si stava parlando.
Questo è sacrosanto.Automedonte ha scritto: ↑giovedì 30 ottobre 2025, 20:48 La differenza del reato dal punto di vista penale è fondamentale per determinare la pena.

È proprio questo che contesto, sono stanco di iperbole e di esagerazioni che portano inevitabilmente agli estremismi.Esme ha scritto: ↑giovedì 30 ottobre 2025, 21:45
Io l'ho intesa come una iperbole utile a costringere a soffermarsi, e senza la quale la reazione sarebbe "sciocchezzuole".Automedonte ha scritto: ↑giovedì 30 ottobre 2025, 20:48 La differenza del reato dal punto di vista penale è fondamentale per determinare la pena.
Poi, come ho detto subito, ho fatto l'errore di leggere i commenti mentre ascoltavo. Può sicuramente essere che il nervoso procurato dall'illogicitá (a volte dolosa) di alcuni commenti mi abbia distratto.
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no, nel video si parla di questo sito/app che offre il servizio a 7-8 milioni di iscritti. È questo che scandalizzava nel video. Che poi qualcuno di questi milioni abbia pubblicato le foto ottenute è un altro discorso.Esme ha scritto: ↑giovedì 30 ottobre 2025, 21:45Ma Koten, era di questo che si stava parlando.
Della condivisione senza consenso di foto degradanti. Cioè, percepite come tali dai proprietari del corpo reale.
[…]
L'AI non mi pare fosse in causa.
E è vero che è uno strumento.
Il problema però è che rende troppo facile fare deep fake.
È come dare in mano una lama giapponese da 40cm a bambini delle materne.
A voglia a dire che è uno strumento, di fronte alle ditine sparse sul pavimento.

La violenza sessuale non ha genere. Uomini e donne subiscono violenza sessuale ogni giorno.Violenza sessuale: costrizione della libertà sessuale
La Cassazione nel rigettare il ricorso dell’imputato fornisce alcune importanti precisazioni sul reato di cui all’art. 609 bis c.p. La violenza sessuale non implica necessariamente un contatto fisico tra l’aggressore e la vittima. Essa si verifica quando l’aggressore compromette la capacità della vittima di autodeterminarsi, costringendola o persuadendola a eseguire o subire azioni sessuali.
La giurisprudenza sottolinea che il contatto fisico non è un requisito essenziale per la configurazione del reato. Ciò che conta è il coinvolgimento fisico della vittima, obbligata o indotta a partecipare o subire atti sessuali contro la sua volontà.La protezione della libertà sessuale individuale è l’interesse giuridico in questione. La violenza si manifesta attraverso qualsiasi atto che comprometta questa libertà, sia esso caratterizzato da un contatto diretto fisico oppure no.
L’aspetto psicologico del reato risiede nella consapevolezza e volontà di compiere un atto che invade e danneggia la libertà sessuale della vittima. Non è necessario che l’aggressore agisca con lo scopo di soddisfare i propri desideri sessuali; possono esserci diversi obiettivi, come la violenza fisica, l’umiliazione morale o il disprezzo pubblico.
La minaccia di divulgare immagini intime, ad esempio, può configurare il reato di violenza sessuale se si costringe la vittima a eseguire atti di autoerotismo. In questo caso, la libertà sessuale della vittima risulta violata, indipendentemente dalla presenza fisica o virtuale dell’aggressore.
La definizione di “atto sessuale” è oggettiva e non dipende dalle intenzioni dell’aggressore. È sufficiente che l’atto sia oggettivamente in grado di compromettere la libertà sessuale della vittima.
E' tutto molto disgustoso.La tradizionale visione della mascolinità predica che gli uomini debbano essere forti, assertivi, sessualmente dominanti ed eterosessuali, e ha giocato, negli anni, un ruolo a favore della perpetuazione di falsi miti e credenze circa la possibilità che i maschi possano essere vittime di abuso sessuale o che questa non possa avere delle ripercussioni negative assimilabili a quelle prodotte sulle donne. Tali miti si sono poi radicati tanto nella psicologia, quanto nella medicina e nella legislazione 16. Nella realtà gli uomini divengono vittime di assalti sessuali ad opera di altri uomini e donne nello stesso modo della controparte femminile 17.
[...]
Gli uomini sembrano avere maggiori reazioni di rabbia, ostilità e depressione rispetto alle donne 12. In alcuni casi questi meccanismi possono sfociare in etero-aggressività oppure rabbia o fantasie di vendetta nei confronti dell’aggressore o della società 18. In alternativa, molti uomini adottano atteggiamenti controllati, quali accettazione sottomessa, minimizzazione o rifiuto. Queste modalità, che sembrano essere più coerenti con le aspettative imposte dal proprio ruolo di genere, possono rendere l’uomo predisposto a sequele psicologiche a lungo termine 19 poiché l’atteggiamento sopra riportato rende più improbabile la ricerca di aiuto e, quindi, più difficoltosa la rielaborazione del trauma. Depressione, ansia, disturbi cognitivi, PTSD e ideazione suicidaria o tentato suicidio, sono tutte alterazioni che possono manifestarsi anche diversi anni dopo l’evento 4. Conseguenze psicologiche evidenziate sono l’aumentato senso di vulnerabilità o cambi drastici dello stile di vita, mutamenti della percezione che le vittime hanno di sé o di ridotta mascolinità e auto-colpevolizzazione. Quest’ultima, in particolare, può ostacolare il recupero della salute.


Questo è un altro problema culturale: trattare la mente come poca cosa.Automedonte ha scritto: ↑domenica 16 novembre 2025, 9:16 Un conto sono le violenze psicologiche altra cosa quella fisica, per quanto mi riguarda solo quest’ultima è vera violenza sessuale con buona pace di chi la pensa in modo diverso.

Ognuno ha il suo punto di vista anche sui problemi culturali e non esiste una esclusiva degli stessi.Simy ha scritto: ↑domenica 16 novembre 2025, 10:21Questo è un altro problema culturale: trattare la mente come poca cosa.Automedonte ha scritto: ↑domenica 16 novembre 2025, 9:16 Un conto sono le violenze psicologiche altra cosa quella fisica, per quanto mi riguarda solo quest’ultima è vera violenza sessuale con buona pace di chi la pensa in modo diverso.
Il fatto che ci sia uno stuolo di suicidi a causa delle violenze psicologiche non conta.
Non tutte le ferite sanguinano, non tutti i ceffoni vengono dati con mani fisiche, non tutte le penetrazioni non consensuali vengono fatte con un apparato genitale



Postare una foto del proprio viso non significa dare il permesso di usarla per creare pornografia. È come dire che se esci di casa con una gonna corta non devi lamentarti se qualcuno ti molesta. Condividere qualcosa in un contesto non autorizza qualsiasi uso successivo.RisottoPensa ha scritto: ↑domenica 16 novembre 2025, 15:40 Un saggio disse, se non vuoi diventare di dominio pubblico , non caricare foto online.
Chi si fa i selfie con i bei cellulari da €1000 e poi si lamenta che il suo viso viene usato nei porno AI non ha capito niente di come funziona internet.

È vero che ognuno ha il proprio punto di vista, ma quando parliamo di violenza non stiamo discutendo di opinioni culturali o preferenze personali. Stiamo parlando di definizioni giuridiche, mediche e di diritti umani fondamentali.Automedonte ha scritto: ↑domenica 16 novembre 2025, 12:38 Ognuno ha il suo punto di vista anche sui problemi culturali e non esiste una esclusiva degli stessi.
La violenza, psicologica o fisica, deve essere valutata con equilibrio senza equiparare per ragioni retoriche o ideologiche cose che sono profondamente diverse.

Primo nessuno ha detto che la violenza è solo quella fisica, io certamente non l’ho fatto quindi gentilmente leggi più attentamente.MiraB ha scritto: ↑domenica 16 novembre 2025, 16:24È vero che ognuno ha il proprio punto di vista, ma quando parliamo di violenza non stiamo discutendo di opinioni culturali o preferenze personali. Stiamo parlando di definizioni giuridiche, mediche e di diritti umani fondamentali.Automedonte ha scritto: ↑domenica 16 novembre 2025, 12:38 Ognuno ha il suo punto di vista anche sui problemi culturali e non esiste una esclusiva degli stessi.
La violenza, psicologica o fisica, deve essere valutata con equilibrio senza equiparare per ragioni retoriche o ideologiche cose che sono profondamente diverse.
Dire che la vera violenza è solo quella fisica non è equilibrio: è sminuire l'esperienza di chi subisce coercizione in altre forme. È come dire a una persona manipolata, minacciata o paralizzata dal terrore che il suo trauma non conta davvero.
L'equilibrio non sta nel minimizzare certe violenze, ma nel riconoscerle tutte per quello che sono: violazioni della dignità umana che la legge dovrebbe giustamente punire.

