Ho fatto un pasticcio con il micromesh
- klapaucius
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Ho fatto un pasticcio con il micromesh
Una leggerissima resistenza nel movimento orizzontale destra-sinistra del mio Sailor fine a 21 carati, con altrettanto leggera quasi impercettibile differenza del flusso rispetto alle altre direzioni, e allora mi sono deciso ad andare di micromesh.
Ho usato acqua, carta assorbente, le micromesh a grana fine, testando ogni tanto il risultato con il Perle Noire e controllando con la lente di ingrandimento.
Primo risultato: spiattellamento della punta, tratto che passa da fine a medio-fine, bordi che appaiono più netti e taglienti. La scorrevolezza aumenta, ma solo se appoggiato in un certo modo.
Provo a smussare un altro pochino per arrotondare la punta e, magari, tornare al vero tratto fine. Risultato: iridio quasi interamente consumato, gratta e si inceppa costantemente. Danno credo irreparabile.
Sto cercando di prenderla con la calma olimpica di un Buddha.
Penso che non interverrò mai più su un pennino.
Ho usato acqua, carta assorbente, le micromesh a grana fine, testando ogni tanto il risultato con il Perle Noire e controllando con la lente di ingrandimento.
Primo risultato: spiattellamento della punta, tratto che passa da fine a medio-fine, bordi che appaiono più netti e taglienti. La scorrevolezza aumenta, ma solo se appoggiato in un certo modo.
Provo a smussare un altro pochino per arrotondare la punta e, magari, tornare al vero tratto fine. Risultato: iridio quasi interamente consumato, gratta e si inceppa costantemente. Danno credo irreparabile.
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Penso che non interverrò mai più su un pennino.
Giuseppe
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Ho fatto un pasticcio con il micromesh
Immagina una mano amica sulla spalla.
Ti capisco. E per quanto possa servire condivido lo stato d'animo.
Ma non disperare. Non è nulla di grave. Certo che un Sailor.......
Il problema di questi interventi è pensare, pensare, pensare ..... e poi non farne di nulla.
Poi ripensarci, ripensarci, riguardare, rivedere, ..... e ancora non farne di nulla.
Dopo qualche settimana, buttarsi e provare appena. Riusare e vedere.
Chi lo sa fare, lo fa mentre dorme. Noi dilettanti, bisogna imparare a mordere il freno. E qualche volta non basta.ù
T'abbraccio.
PS
Ma la carta abrasiva sottile sottile da infilare tra i rebbi ce l'avevi ??
Ti capisco. E per quanto possa servire condivido lo stato d'animo.
Ma non disperare. Non è nulla di grave. Certo che un Sailor.......
Il problema di questi interventi è pensare, pensare, pensare ..... e poi non farne di nulla.
Poi ripensarci, ripensarci, riguardare, rivedere, ..... e ancora non farne di nulla.
Dopo qualche settimana, buttarsi e provare appena. Riusare e vedere.
Chi lo sa fare, lo fa mentre dorme. Noi dilettanti, bisogna imparare a mordere il freno. E qualche volta non basta.ù
T'abbraccio.
PS
Ma la carta abrasiva sottile sottile da infilare tra i rebbi ce l'avevi ??
C'è rimedio ? Perché preoccuparsi ? Non c'è rimedio ? Perché preoccuparsi ?
Un bel panorama si vede dopo una bella salita
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- klapaucius
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Ti ringrazio per la vicinanza.Ottorino ha scritto:
Chi lo sa fare, lo fa mentre dorme. Noi dilettanti, bisogna imparare a mordere il freno. E qualche volta non basta.
T'abbraccio.
PS
Ma quello sottile sottile da infilare tra i rebbi ce l'avevi ??

Purtroppo l'inesperienza, l'impazienza, la mancanza di una lente di ingrandimento adeguata e soprattutto il non sapere esattamente cosa andava fatto mi abbiano regato.
Non so se ho il foglietto da usare tra i rebbi, credo di no, perché quelli che ho sono lisci da un lato e abrasivi dall'altro.
Magari un giorno ci riproverò con il B (anzi stub) della 78G.
Giuseppe
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Ti sono vicino, a volte bisogna cadere per imparare a camminare, e te lo dice uno che di cadute ne ha prese.
- Ottorino
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Nessuno lo sa. Dipende da caso a casoPurtroppo l'inesperienza, l'impazienza, la mancanza di una lente di ingrandimento adeguata e soprattutto il non sapere esattamente cosa andava fatto mi abbiano regato.
Quello procuratelo. Puo' servire.Non so se ho il foglietto da usare tra i rebbi, credo di no, perché quelli che ho sono lisci da un lato e abrasivi dall'altro.
Ho delle foto proprio di quello. Prima di agire prova a ruotare la penna (asse maggiore) di un pelo verso l'esterno o l'interno.Magari un giorno ci riproverò con il B (anzi stub) della 78G.
Avrei voluto intervenire sul mio 78G, ma mi sono "IMPOSTO" di non farlo. E infatti non c'era bisogno.
Ora va che è una meraviglia. Non avrei pensato che andava ruotata un pelo. Non si finisce mai d'imparare.
C'è rimedio ? Perché preoccuparsi ? Non c'è rimedio ? Perché preoccuparsi ?
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- Andrea C
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Ho fatto un pasticcio con il micromesh
Io di errori simili ne ho fatti parecchi in passato.
Facendo finire in pattumiera diverse stilo (intere, non solo i pennini... per rabbia). Ma erano comunque stilo di scarso valore, diciamo al massimo 50 euro...
Ora ho imparato a non accanirmi con le tele abrasive e ad usare ad ogni passo il monocolo da gioielliere (cinese ... 10 euro...).
Ma ho capito una cosa semplice, usando il monocolo e guardando molto bene le punte dei pennini:
il 99% delle volte la scrittura non scorrevolissima è dovuta a leggerissimi, assolutamente impercettibili ad occhio nudo, disallineamenti dei rebbi.
Ed in questo caso fai fatica a notarli anche con il monocolo. Ma se li intercetti, con un po' di manovre manuali, risolvi il problema alla perfezione, senza abradere nulla. Solo con i polpastrelli e un po' di pazienza (e tanto uso di monocolo... fondamentale).
Facendo finire in pattumiera diverse stilo (intere, non solo i pennini... per rabbia). Ma erano comunque stilo di scarso valore, diciamo al massimo 50 euro...
Ora ho imparato a non accanirmi con le tele abrasive e ad usare ad ogni passo il monocolo da gioielliere (cinese ... 10 euro...).
Ma ho capito una cosa semplice, usando il monocolo e guardando molto bene le punte dei pennini:
il 99% delle volte la scrittura non scorrevolissima è dovuta a leggerissimi, assolutamente impercettibili ad occhio nudo, disallineamenti dei rebbi.
Ed in questo caso fai fatica a notarli anche con il monocolo. Ma se li intercetti, con un po' di manovre manuali, risolvi il problema alla perfezione, senza abradere nulla. Solo con i polpastrelli e un po' di pazienza (e tanto uso di monocolo... fondamentale).
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Ho fatto un pasticcio con il micromesh
Guarda, giusto ieri mi sono messo a "giocare" un po' con la posizione del pennino della mia Omas (sì, lo so, sono un fottuto trafficone, non riesco a tenere le mani ferme, e continuo a tormentare cose anche se nei fatti perfettamente funzionanti!)... visto che ero ossessionato dal fatto che fosse "poco inserito", avevo smontato pennino e alimentatore, lavato il tutto e rimontato inserendo "a fondo" il pennino.Andrea C ha scritto:Io di errori simili ne ho fatti parecchi in passato.
Facendo finire in pattumiera diverse stilo (intere, non solo i pennini... per rabbia). Ma erano comunque stilo di scarso valore, diciamo al massimo 50 euro...
Ora ho imparato a non accanirmi con le tele abrasive e ad usare ad ogni passo il monocolo da gioielliere (cinese ... 10 euro...).
Ma ho capito una cosa semplice, usando il monocolo e guardando molto bene le punte dei pennini:
il 99% delle volte la scrittura non scorrevolissima è dovuta a leggerissimi, assolutamente impercettibili ad occhio nudo, disallineamenti dei rebbi.
Ed in questo caso fai fatica a notarli anche con il monocolo. Ma se li intercetti, con un po' di manovre manuali, risolvi il problema alla perfezione, senza abradere nulla. Solo con i polpastrelli e un po' di pazienza (e tanto uso di monocolo... fondamentale).
Dopodiché mi ero accorto che il tratto era diventato come "più duro" e sembrava pure più "ruvido".
Facendo alcune prove - ovviamente smontando e montando ogni volta, e provando intingendo appena la punta "tipo intinzione" nell'inchiostro per provare il tratto senza ricaricare ogni volta per poi lavare tutto! - mi sono accorto che il posizionamento del pennino nell'incastro, almeno sui modelli di questo tipo, può determinare o delle tensioni o delle pressioni in punti diversi del pennino, per cui o la punta resta "meno elastica" e appare più rigida, o si hanno delle deformazioni elastiche che tendono a disallineare impercettibilmente, ma sufficienti ad alterare la scorrevolezza, i rebbi del pennino.
Non so se questo avviene solo su un certo tipo di penne, ma quando il pennino sembra "grattare", prima di partire con mole e carte abrasive, dal basso della mia inesperienza io mi sento di suggerire di verificare prima l'allineamento del pennino rispetto all'alimentatore. Non si sa mai che il problema sia tutto lì!
Massimo Bacilieri
Omas Extra 620, Pelikan M250, Aleph n.79, Aurora... troppe
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@ klaupaucius:
Mi dispiace molto per quanto ti è successo,e ti sono vicino.
Anche io ho fatto diversi danni,in passato.E non è che poi sia un grande riparatore,tutt'altro.
Diciamo che sono i rischi che si corrono azzardando da soli.
Peccato che ti sia accaduto con una Sailor,il cui pennino è costoso.
Mi dispiace molto per quanto ti è successo,e ti sono vicino.
Anche io ho fatto diversi danni,in passato.E non è che poi sia un grande riparatore,tutt'altro.
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Peccato che ti sia accaduto con una Sailor,il cui pennino è costoso.
Alessandro
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Giuseppe....benvenuto tra i massacratori di pennini!
Non te la prendere, capita a tutti. E' il vecchio tarlo del "non lo devo fare....non lo devo fare...non lo devo fare...Ecco! l'ho fatto!"
Come dice Ottorino, vedi dei filmati su Youtube di nipponici che trita di quà,trita di là ...et voilà! Con una semplicità
disarmante ti fanno dei pennini da favola. Poi provi tu...e fai come la gambe del tavolo: tagli un pezzeto di quà,uno di là...ed il tavolo traballa sempre!
Per cercare di "recuperare"un poco quello che resta del tuo pennino Sailor,o quantomeno migliorarlo un poco,
potresti provare ad usare le "waterstones", ovvero le pietre per affilatura dei rasoi.
Io, solitamente le "finiture" per togliere i piccoli "grattii" (termine poetico che non esiste, non cercatolo su ruzzle) le
faccio con una pietra da 8000 grit ed un poco di acqua, passando moooolto delicatamente la parte che tende a grattare
contro la pietra (per rendere l'idea:"contropelo"). Diciamo che in questo modo, hai abbastanza la sensibilità per non asportare troppo.
Ma soprattutto monocolo o lente e tanto tanto tempo e pazienza!
Sò che questo non ti aiuterà... ma come vedi siamo in tanti e ti siamo vicini!
Nello
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Non te la prendere, capita a tutti. E' il vecchio tarlo del "non lo devo fare....non lo devo fare...non lo devo fare...Ecco! l'ho fatto!"
Come dice Ottorino, vedi dei filmati su Youtube di nipponici che trita di quà,trita di là ...et voilà! Con una semplicità
disarmante ti fanno dei pennini da favola. Poi provi tu...e fai come la gambe del tavolo: tagli un pezzeto di quà,uno di là...ed il tavolo traballa sempre!
Per cercare di "recuperare"un poco quello che resta del tuo pennino Sailor,o quantomeno migliorarlo un poco,
potresti provare ad usare le "waterstones", ovvero le pietre per affilatura dei rasoi.
Io, solitamente le "finiture" per togliere i piccoli "grattii" (termine poetico che non esiste, non cercatolo su ruzzle) le
faccio con una pietra da 8000 grit ed un poco di acqua, passando moooolto delicatamente la parte che tende a grattare
contro la pietra (per rendere l'idea:"contropelo"). Diciamo che in questo modo, hai abbastanza la sensibilità per non asportare troppo.
Ma soprattutto monocolo o lente e tanto tanto tempo e pazienza!
Sò che questo non ti aiuterà... ma come vedi siamo in tanti e ti siamo vicini!
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Ho fatto un pasticcio con il micromesh
Infatti, per esperienza pratica e diretta, se il pennino semplicemente "gratta", ma l'inchiostro fluisce senza incantarsi, l'alimentatore non c'entra niente.Crononauta ha scritto:Facendo alcune prove - ovviamente smontando e montando ogni volta, e provando intingendo appena la punta "tipo intinzione" nell'inchiostro per provare il tratto senza ricaricare ogni volta per poi lavare tutto! - mi sono accorto che il posizionamento del pennino nell'incastro, almeno sui modelli di questo tipo, può determinare o delle tensioni o delle pressioni in punti diversi del pennino, per cui o la punta resta "meno elastica" e appare più rigida, o si hanno delle deformazioni elastiche che tendono a disallineare impercettibilmente, ma sufficienti ad alterare la scorrevolezza, i rebbi del pennino.
Non so se questo avviene solo su un certo tipo di penne, ma quando il pennino sembra "grattare", prima di partire con mole e carte abrasive, dal basso della mia inesperienza io mi sento di suggerire di verificare prima l'allineamento del pennino rispetto all'alimentatore. Non si sa mai che il problema sia tutto lì!
E' proprio il pennino che ha dei problemi.
Se invece ci sono false partenze o flusso irregolare, allora il discorso cambia e le cause possono essere molteplici e anche sommate insieme: inchiostro inadatto, alimentatore stitico, pennino non aderente in modo corretto all'alimentatore, etc...
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Ho fatto un pasticcio con il micromesh
Compra una serie di spessimetri da 0,005 a 1,00mm, però devi essere sempre prudenteklapaucius ha scritto:
Non so se ho il foglietto da usare tra i rebbi, credo di no, perché quelli che ho sono lisci da un lato e abrasivi dall'altro.
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Oppure usa la classica vecchia lametta da barba (o da levacalli) senza affondare troppo e facendola scorrere delicatamente.
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io direi di non infierire e di provvedere alla riparazione o sostituzione del povero pennino, dispiace molto sapere che un capolavoro a 21k come può essere un pennino F Sailor sia finito in modo così inglorioso. Posseggo una Sailor con un pennino identico e mi rendo conto della catastrofe, ma con un pò di sforzo si può trovare una via d'uscita.