Tra antico e moderno
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Tra antico e moderno
Ciao,
da qualche tempo mi sono appassionato alle stilografiche e, probabilmente in controtendenza rispetto alla maggior parte degli appassionati, apprezzo molto il design moderno, che cerca strade autonome rispetto alle produzioni classiche, come ad esempio lo stile "funzionale" delle Lamy. Ciò detto, sarei però molto curioso di sperimentare la qualità delle cosiddette stilografiche "antiche", sia per quanto riguarda la scrittura (flessibilità del pennino) sia per quanto riguarda il sistema di caricamento (penso in particolare allo stantuffo, ormai raro nelle penne di oggi) sia per quanto riguarda la sensazione "alla mano" (penso al cattivo effetto che dà la plastica, per quanto pregiata, delle produzioni attuali).
Di recente ho acquistato (dal gentilissimo Tom Westerich) una delle prime versioni della Lamy 2000, che credo sia un meraviglioso connubio di antico e moderno (pennino in oro, caricamento a stantuffo ma forme avanguardistiche e materiali nuovi come il makrolon). Vorrei però riuscire a provare qualche modello antecedente la guerra, risalente a quello che credo sia stato il periodo d’oro dell'antico (anni '30 e '40). Cosa ne pensate di questa Kaweco?
http://rover.ebay.com/rover/0/e11051.m4 ... AIT%3A1123
In generale, volendo sperimentare la qualità delle penne antiche, ritenere sia necessario optare per un modello con il pennino in oro? Oppure anche i modelli col pennino in acciaio sono apprezzabili?
Grazie
Filippo
da qualche tempo mi sono appassionato alle stilografiche e, probabilmente in controtendenza rispetto alla maggior parte degli appassionati, apprezzo molto il design moderno, che cerca strade autonome rispetto alle produzioni classiche, come ad esempio lo stile "funzionale" delle Lamy. Ciò detto, sarei però molto curioso di sperimentare la qualità delle cosiddette stilografiche "antiche", sia per quanto riguarda la scrittura (flessibilità del pennino) sia per quanto riguarda il sistema di caricamento (penso in particolare allo stantuffo, ormai raro nelle penne di oggi) sia per quanto riguarda la sensazione "alla mano" (penso al cattivo effetto che dà la plastica, per quanto pregiata, delle produzioni attuali).
Di recente ho acquistato (dal gentilissimo Tom Westerich) una delle prime versioni della Lamy 2000, che credo sia un meraviglioso connubio di antico e moderno (pennino in oro, caricamento a stantuffo ma forme avanguardistiche e materiali nuovi come il makrolon). Vorrei però riuscire a provare qualche modello antecedente la guerra, risalente a quello che credo sia stato il periodo d’oro dell'antico (anni '30 e '40). Cosa ne pensate di questa Kaweco?
http://rover.ebay.com/rover/0/e11051.m4 ... AIT%3A1123
In generale, volendo sperimentare la qualità delle penne antiche, ritenere sia necessario optare per un modello con il pennino in oro? Oppure anche i modelli col pennino in acciaio sono apprezzabili?
Grazie
Filippo
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Re: Tra antico e moderno
Ciao Filippo.
io colleziono esclusivamente penne antiche da ormai una quindicina d'anni e ho anche un po' imparato ad effettuare le riparazioni. Per la mia esperienza, devo dire che anche i pennini d'acciaio possono dare grandi soddisfazioni, ma... c'è un ma!
Le penne d'epoca, come tutti gli oggetti usati, possono aver avuto una vita "tribolata" e pertanto non è detto che un pennino di marca (OMAS, Aurora, ecc) sia necessariamente in buone condizioni e scriva perfettamente per il solo fatto di essere antico - alle volte pennini di marche secondarie possono adattarsi alla nostra mano meglio di quelli più blasonati!
Nell'ottica di utilizzare una penna d'epoca secondo me conviene provarla prima dell'acquisto, ovvero almeno acquistarla da un rivenditore che l'abbia messa veramente a posto e te la garantisca.
Si possono avere grandi soddisfazioni anche spendendo pochi euri, se ci si rivolge a modelli ampiamente diffusi: le Pelikan, le Vacumatic, le Duofold... tutte penne che se non si hanno pretese di trovare esemplari in condizioni strepitose vengono via a poco.
io colleziono esclusivamente penne antiche da ormai una quindicina d'anni e ho anche un po' imparato ad effettuare le riparazioni. Per la mia esperienza, devo dire che anche i pennini d'acciaio possono dare grandi soddisfazioni, ma... c'è un ma!
Le penne d'epoca, come tutti gli oggetti usati, possono aver avuto una vita "tribolata" e pertanto non è detto che un pennino di marca (OMAS, Aurora, ecc) sia necessariamente in buone condizioni e scriva perfettamente per il solo fatto di essere antico - alle volte pennini di marche secondarie possono adattarsi alla nostra mano meglio di quelli più blasonati!
Nell'ottica di utilizzare una penna d'epoca secondo me conviene provarla prima dell'acquisto, ovvero almeno acquistarla da un rivenditore che l'abbia messa veramente a posto e te la garantisca.
Si possono avere grandi soddisfazioni anche spendendo pochi euri, se ci si rivolge a modelli ampiamente diffusi: le Pelikan, le Vacumatic, le Duofold... tutte penne che se non si hanno pretese di trovare esemplari in condizioni strepitose vengono via a poco.
Roberto
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L'esperienza è il tipo di insegnante più difficile. Prima ti fa l'esame, poi ti spiega la lezione. (O. WIlde)
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Re: Tra antico e moderno
La Lamy 2000 è del 1966, quindi direi che ormai, anche se ancora in produzione, si può considerare storica, specie se è una delle prime serie. Il problema comunque, che trovi praticamente con tutta la produzione del dopoguerra, è che i pennini, indipendentemente dal materiale, sono rigidi. Tieni conto comunque che il caricamento a stantuffo è comune solo nelle europee, e fra i sistemi di caricamento usati nella storia della stilografica è uno degli ultimi ad essere stati creati.
Uno stile moderno ed un pennino flessibile è una richiesta davvero difficile da conciliare. Dal mio punto di vista se vuoi provare il flessibile le maggiori probabilità di azzeccarci, e di spendere una cifra modesta, le hai cercando modelli comuni dei primi decenni del secolo scorso, come la Waterman 52 di questa recensione (comprata per una trentina di dollari se ricordo bene). Ma questa usa il tradizionale caricamento a levetta (il che la rende tra l'altro molto semplice da riparare).
In seguito infatti i pennini flessibili son diventati sempre meno comuni. Tieni conto che con modelli come questo o come quelli che consigliava Roberto puoi acquisire penne che hanno oltre 50 anni di storia a prezzi concorrenziali con il moderno, visto che poi quelle citate erano tutte dotate di pennino in oro.
Simone
Uno stile moderno ed un pennino flessibile è una richiesta davvero difficile da conciliare. Dal mio punto di vista se vuoi provare il flessibile le maggiori probabilità di azzeccarci, e di spendere una cifra modesta, le hai cercando modelli comuni dei primi decenni del secolo scorso, come la Waterman 52 di questa recensione (comprata per una trentina di dollari se ricordo bene). Ma questa usa il tradizionale caricamento a levetta (il che la rende tra l'altro molto semplice da riparare).
In seguito infatti i pennini flessibili son diventati sempre meno comuni. Tieni conto che con modelli come questo o come quelli che consigliava Roberto puoi acquisire penne che hanno oltre 50 anni di storia a prezzi concorrenziali con il moderno, visto che poi quelle citate erano tutte dotate di pennino in oro.
Simone
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Re: Tra antico e moderno
lo stantuffo non è poi tanto antico, come sistema di caricamento.
Le penne vintage di solito sono a levetta laterale o pulsante di fondo.
A me piace più di tutti lo stile anni '30-'40 con le celluloidi dell'epoca
,
mentre trovo belle ma meno interessanti, per il colore , più antiche, le penne in ebanite
degli anni '20 e precedenti (tranne le fiammate, le rosse ect)
Per l'uso quotidiano non sono indicatissime,
a meno che non siano state revisionate con competenza, sia il pennino che
regolato il flusso d'inchiostro,
perchè con la mia poca esperienza di vintage, ho già visto che senza adeguata
regolazione del flusso l'inchiostro odierno sulle signore di una certa età è troppo abbondante.
Almeno per il mio gusto presonale di scrittura, che predilige tratti fini e flussi discreti
I pennini in acciaio erano meno utilizzati di oggi, mi pare,
visto che di solito erano su penne meno pregiate e che sono arrivate fino a noi
in misura minore,
di solito sono più frequenti le penne con pennini in oro 14k,
e forse anche è la lega migliore.
Sulla flessibilità tutto dipende più dalla forma del pennino, e dallo spessore che dal materiale.
Cmq sono poche le penne che ad oggi abbiamo con pennini flessibili,
perchè già dagli anni 30 molti ritenevano che i pennini duri fossero più indicati
e durevoli all'uso quotidiano.
Io mi trovo bene con i pennini rigidi,
visto che anche se sono flessibili non riesco a scrivere dando pressione
Ho due Waterman con pennini semiflessibili, che potrebbero essere anche duri,
tanto non imprimo variazioni di pressione..
Le penne vintage di solito sono a levetta laterale o pulsante di fondo.
A me piace più di tutti lo stile anni '30-'40 con le celluloidi dell'epoca

mentre trovo belle ma meno interessanti, per il colore , più antiche, le penne in ebanite
degli anni '20 e precedenti (tranne le fiammate, le rosse ect)
Per l'uso quotidiano non sono indicatissime,
a meno che non siano state revisionate con competenza, sia il pennino che
regolato il flusso d'inchiostro,
perchè con la mia poca esperienza di vintage, ho già visto che senza adeguata
regolazione del flusso l'inchiostro odierno sulle signore di una certa età è troppo abbondante.
Almeno per il mio gusto presonale di scrittura, che predilige tratti fini e flussi discreti

I pennini in acciaio erano meno utilizzati di oggi, mi pare,
visto che di solito erano su penne meno pregiate e che sono arrivate fino a noi
in misura minore,
di solito sono più frequenti le penne con pennini in oro 14k,
e forse anche è la lega migliore.
Sulla flessibilità tutto dipende più dalla forma del pennino, e dallo spessore che dal materiale.
Cmq sono poche le penne che ad oggi abbiamo con pennini flessibili,
perchè già dagli anni 30 molti ritenevano che i pennini duri fossero più indicati
e durevoli all'uso quotidiano.
Io mi trovo bene con i pennini rigidi,
visto che anche se sono flessibili non riesco a scrivere dando pressione

Ho due Waterman con pennini semiflessibili, che potrebbero essere anche duri,
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- FilippoP
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Re: Tra antico e moderno
Ciao e grazie a tutti dei preziosi suggerimenti!
Farei subito una precisazione: in genere amo il moderno, ma volendo provare un modello antico mi va benissimo che sia, appunto, un classico dell'"antico".
Per quanto riguarda il caricamento, i sistemi a leva o anche a pulsante di fondo non rendono difficile la sostituzione e soprattutto il reperimento del serbatoio (che, a quanto ho capito, è il primo elemento a degradarsi in questo tipo di penne)? Io sono alle prime armi e non mi sento ancora all'altezza di acquistare esemplari che richiedano di essere riparati, per quanto mi piacerebbe molto imparare a farlo...
Grazie
Filippo
Farei subito una precisazione: in genere amo il moderno, ma volendo provare un modello antico mi va benissimo che sia, appunto, un classico dell'"antico".
Per quanto riguarda il caricamento, i sistemi a leva o anche a pulsante di fondo non rendono difficile la sostituzione e soprattutto il reperimento del serbatoio (che, a quanto ho capito, è il primo elemento a degradarsi in questo tipo di penne)? Io sono alle prime armi e non mi sento ancora all'altezza di acquistare esemplari che richiedano di essere riparati, per quanto mi piacerebbe molto imparare a farlo...
Grazie
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Re: Tra antico e moderno
Allora come classici a prezzi non troppo esagerati consiglio: Waterman 52. Parker Duofold, Parker Vacumatic, Parker 51, Eversharp Doric, Pelikan 100, Pelikan 400, Sheaffer Balance, Sheaffer Snorkel.FilippoP ha scritto:Ciao e grazie a tutti dei preziosi suggerimenti!
Farei subito una precisazione: in genere amo il moderno, ma volendo provare un modello antico mi va benissimo che sia, appunto, un classico dell'"antico".
Veramente la riparazione di quei sistemi è in assoluto la più semplice: basta aprire la penna (e la gran parte sono chiuse a frizione) e sostituire il gommino (si compano in rete per pochi dollari). Aprire una penna a stantuffo può essere molto più complicato (per alcune ti servono gli attrezzi) e devi in genere rifare la guarnizione, di nuovo non proprio immediato.FilippoP ha scritto:Per quanto riguarda il caricamento, i sistemi a leva o anche a pulsante di fondo non rendono difficile la sostituzione e soprattutto il reperimento del serbatoio (che, a quanto ho capito, è il primo elemento a degradarsi in questo tipo di penne)? Io sono alle prime armi e non mi sento ancora all'altezza di acquistare esemplari che richiedano di essere riparati, per quanto mi piacerebbe molto imparare a farlo...
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Re: Tra antico e moderno
Giusto per curiosità, di che ordini di prezzo si parla?piccardi ha scritto:Allora come classici a prezzi non troppo esagerati consiglio: Waterman 52. Parker Duofold, Parker Vacumatic, Parker 51, Eversharp Doric, Pelikan 100, Pelikan 400, Sheaffer Balance, Sheaffer Snorkel.FilippoP ha scritto:Ciao e grazie a tutti dei preziosi suggerimenti!
Farei subito una precisazione: in genere amo il moderno, ma volendo provare un modello antico mi va benissimo che sia, appunto, un classico dell'"antico".
Simone
Io per il momento sono più orientato sulle moderne, soprattutto perché non ho la competenza per capire se la penna è in buone condizioni, ma credo che comprando da un venditore affidabile si risparmino molte grane e potrebbe essere interessante provare una vintage se i prezzi non sono troppo onerosi...
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Re: Tra antico e moderno
Il prezzo è variabile, anche perché dei modelli citati esistono parecchie versioni diverse con prezzi ovviamente anche molto diversi. Una Duofold Mandarin (quella gialla), una Doric Oversize, una 51 col cappuccio "Empire" costano in genere un occhio della testa.
Per avere una stima dei prezzi ti conviene guardare per un po' su Ebay, ma ad occhio se prendi i modelli più comuni te la puoi cavare per cifre fra i 100 ed i 200 dollari.
Tieni conto però che ci sono eccellenti restaturatori anche in Italia, e comprarne una non danneggiata, anche se non funzionante, può valere la pena anche per mandarla a sistemare da qualcuno da cui puoi tornare in caso di problemi.
Dopo di che per l'antico ci vuole anche un minimo di occhio e di esperienza, cose che si acquisiscono col tempo.
Simone
Per avere una stima dei prezzi ti conviene guardare per un po' su Ebay, ma ad occhio se prendi i modelli più comuni te la puoi cavare per cifre fra i 100 ed i 200 dollari.
Tieni conto però che ci sono eccellenti restaturatori anche in Italia, e comprarne una non danneggiata, anche se non funzionante, può valere la pena anche per mandarla a sistemare da qualcuno da cui puoi tornare in caso di problemi.
Dopo di che per l'antico ci vuole anche un minimo di occhio e di esperienza, cose che si acquisiscono col tempo.
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Re: Tra antico e moderno
Ho capito, grazie mille per la spiegazione... Chissà che non mi lasci tentare dall'anticopiccardi ha scritto:Il prezzo è variabile, anche perché dei modelli citati esistono parecchie versioni diverse con prezzi ovviamente anche molto diversi. Una Duofold Mandarin (quella gialla), una Doric Oversize, una 51 col cappuccio "Empire" costano in genere un occhio della testa.
Per avere una stima dei prezzi ti conviene guardare per un po' su Ebay, ma ad occhio se prendi i modelli più comuni te la puoi cavare per cifre fra i 100 ed i 200 dollari.
Tieni conto però che ci sono eccellenti restaturatori anche in Italia, e comprarne una non danneggiata, anche se non funzionante, può valere la pena anche per mandarla a sistemare da qualcuno da cui puoi tornare in caso di problemi.
Dopo di che per l'antico ci vuole anche un minimo di occhio e di esperienza, cose che si acquisiscono col tempo.
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Re: Tra antico e moderno
Ciao Simone,
dando un'occhiata alle penne da te indicate, quelle che mi attraggono di più sono:
Waterman 52 (splendido il tuo esemplare!)
Eversharp Doric
Sheaffer Balance
Credo però che per queste occorra sborsare un discretto gruzzoletto, tra acquisto e riparazione. Magari potrei pensarci in occasione di qualche Penshow, così avrei la possibilità di vedere gli articoli di persona e capire se realmente mi piacciono (in foto sembrano tutte belle...).
Volendo invece abbassare il tiro e optare per un pennino in acciaio (se è vero che, come dice Pupa, la flessibilità non è necessariamente associata all'oro) quali altri modelli consigliereste?
Ad esempio vedo che su Ebay ci sono in circolazione delle Reform a 5 euro... cosa ne pensate?
Grazie
Filippo
dando un'occhiata alle penne da te indicate, quelle che mi attraggono di più sono:
Waterman 52 (splendido il tuo esemplare!)
Eversharp Doric
Sheaffer Balance
Credo però che per queste occorra sborsare un discretto gruzzoletto, tra acquisto e riparazione. Magari potrei pensarci in occasione di qualche Penshow, così avrei la possibilità di vedere gli articoli di persona e capire se realmente mi piacciono (in foto sembrano tutte belle...).
Volendo invece abbassare il tiro e optare per un pennino in acciaio (se è vero che, come dice Pupa, la flessibilità non è necessariamente associata all'oro) quali altri modelli consigliereste?
Ad esempio vedo che su Ebay ci sono in circolazione delle Reform a 5 euro... cosa ne pensate?
Grazie
Filippo
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Re: Tra antico e moderno
Le reform sono ottime penne economiche e funzionano benissimo. Temo però che non abbiano pennini flessibili, almeno non quelle recenti (ma potrei sbagliarmi, il moderno non lo conosco bene).
Puoi provare con delle Esterbrook, marca economica americana che faceva penne di ottima costruzione. Essendo più antica potrebbe essere più facile trovare pennini flessibili.
Riguardo ai prezzi, la Waterman 52 della recensione l'ho pagata se ricordo bene una trentina di dollari con la spedizione, ed essendo sotto i 50 dollari ho scampato la dogana. Ovviamente non funzionava, ma sostituire il gommino è stata questione di una mezz'oretta di lavoro.
Non ho idea dei prezzi dei restauratori (certo se vai da un professionista che poi ti da delle garanzie spendi di più) ma non credo tu possa spendere più del costo precedente. Se poi ti chiedono una esagerazione rifatti vivo qui, che qualcuno che ti rimette il gommino per una decina di euro più le spese lo trovi di certo.
Simone
Puoi provare con delle Esterbrook, marca economica americana che faceva penne di ottima costruzione. Essendo più antica potrebbe essere più facile trovare pennini flessibili.
Riguardo ai prezzi, la Waterman 52 della recensione l'ho pagata se ricordo bene una trentina di dollari con la spedizione, ed essendo sotto i 50 dollari ho scampato la dogana. Ovviamente non funzionava, ma sostituire il gommino è stata questione di una mezz'oretta di lavoro.
Non ho idea dei prezzi dei restauratori (certo se vai da un professionista che poi ti da delle garanzie spendi di più) ma non credo tu possa spendere più del costo precedente. Se poi ti chiedono una esagerazione rifatti vivo qui, che qualcuno che ti rimette il gommino per una decina di euro più le spese lo trovi di certo.
Simone
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Re: Tra antico e moderno
ho appena ceduto alla tentazione di provare a prendere una Reform,
carica a stantuffo,
la prox settimana vi dirò come va..(ma 5 euro mi sembra esageratamente poco..)
la Senator sarà per un' altra volta..
Io non mi fisserei troppo sui pennini flessibili,
ma sulla penna,
perchè chi usa le penne moderne anche con un pennino flessibile non lo sfrutta,
non essendo abituato (pensiero personale)
carica a stantuffo,
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Re: Tra antico e moderno
Le Reform scrivono in modo meraviglioso,stanne certa.E poi sul pennino flessibile la penso come te:chi,come noi,è abituato a non premere,di fatto non lo sfrutta.Pupa ha scritto:ho appena ceduto alla tentazione di provare a prendere una Reform,
carica a stantuffo,
la prox settimana vi dirò come va..(ma 5 euro mi sembra esageratamente poco..)
la Senator sarà per un' altra volta..![]()
Io non mi fisserei troppo sui pennini flessibili,
ma sulla penna,
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Ciao
Alessandro
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Attendo curioso la recensione...Pupa ha scritto:la prox settimana vi dirò come va..(ma 5 euro mi sembra esageratamente poco..)
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