chiaro, ho visto le progressioni, purtroppo posso dirti per esperienza diretta che accade.Automedonte ha scritto: ↑martedì 16 settembre 2025, 16:11 Forse non mi sono spiegato bene, se l'aumenti anche tu del 20% va bene ma se il venditore finale aumenta del 40% millantando un aumento dei costi di produzione che in realtà è più basso allora questa diventa speculazione. Rivedi le due progressioni sopra![]()
Il secondo, terzo passaggio etc., si trova un prezzo di acquisto maggiorato non solo dal costo aumentato della materia prima, ma anche dal ricarico ritoccato dal suo fornitore ( ossia intermediario) che non vuole sacrificare margine.
In una logica imprenditoriale, si negozia e si riesce magari a contenere tali aumenti, assorbendone ogni partecipante alla scaletta, una parte.
Quando invece intervengono logiche puramente finanziarie (aziende quotate in borsa o facenti parti di fondi di investimento), prevale la logica appunto finanziaria, che non si può ridurre il margine degli azionisti... chiamala speculazione (loro diranno che non lo è) ma è così che va...
In alcuni casi si va fuori mercato. Ho esperienza diretta di prodotti discontinuati perché il profitto (a causa degli aumenti suddetti) non è più sufficiente per gli azionisti. Una siffatta azienda preferisce non vendere, anche se il margine è sufficiente a coprire i costi, pur di non ridurre il profitto sotto il livello promesso agli azionisti.
certo, nelle piccole medie imprese è l'imprenditore che decide. Se il profitto pur riducendosi copre i costi e permette di continuare a produrre e fare crescere l'azienda, pagare e non lasciare a casa i dipendenti, lui decide, spessissimo può funzionare, far funzionare gli impianti è fondamentale per tenere in piedi l'azienda.maylota ha scritto: ↑martedì 16 settembre 2025, 16:33 Vedo che hai capito lo spirito con cui lo scrivevo![]()
Poi bisognerebbe andare a capire esattamente la situazione specifica (che sarebbe interessante).
Parlando di piccole e mede imprese "profitto" non è necessariamente il grasso bottino del capitalista monopolista globale con la bombetta che affama gli operai ed i clienti per vivere nel lusso![]()
Profitto e mantenere i margini semplicemente significa tenere la barca a galla, coprire i costi e (soprattutto) generare il cash flow necessario a lavorare e crescere.
In ogni caso, stiamo lapidando in pubblica piazza la Furore 14k (e ci sta tutto). Ma almeno abbiamo un aumento che lascia il modello base invariato e scarica tutto sulla variante oro che comprano i più affluenti (specie negli USA).
Avessero rimodulato i prezzi di tutta la linea per non aumentare troppo il 14k, voleva dire che il pennino bello per il pensionato ricco e collezionista lo sovvenzionavo in parte io. Ed era peggio, molto peggio....
Esiste però anche l'esempio che dicevo (ovviamente per esempio) di chi non accetta la riduzione di margine, e aumenta di conseguenza il prezzo. Il prodotto va fuori mercato, o sopravvive perché qualche paese riccone non fa una piega.
Occhio poi che non parlo necessariamente del "riccone che affama gli operai per vivere nel lusso" il meccanismo tipico della azienda parte di fondo di investimento (che non necessariamente è una grande azienda) prevede che il riccone non ci sia, c'è un manager tenuto col cappio al collo dagli azionisti, che o fa profitti crescenti, o viene silurato... e se l'azienda non fa quei profitti, viene rivenduta.
Comunque la nuova Furore è carina, non è improbabile che mi accalappi
