

Ora però era un bel po' che non prendevo un pennino in mano, infatti l'intento del post è soprattutto di celebrare il mio ritorno alla pratica. Dopo aver preparato e scritto il biglietto infatti mi è tornato il prurito alle mani e mi sono rimessa a giocare (Ottorino, se mi leggi, un saluto dalla tua Osmia Supra!).
Insomma, per passare al sodo: ho usato una carta da acquerello bella pesante, da 300g/mq (Canson XL Aquarelle), perché potesse reggere la "copertina", che come vedete è in effetti un acquerello molto semplice. Il pennino era un Leonardt Steno 40 (uno dei due famosi "blue pumpkin"), ossia l'unico flessibile a intinzione che avevo sotto mano, peraltro vagamente malmesso; l'inchiostro invece dovrebbe essere il Lamy Turquoise, ma non ne ho la certezza assoluta perché si tratta di una boccetta pescata in fondo a un cassetto in casa di amici e non ho mai avuto occasione di confrontarlo con un campione "sicuro". Non sono una grande fan dell'inchiostro blu in generale, quindi avevo poca scelta, ma in questo caso il colore era imprescindibile per ovvi motivi e mi sembrava che questo si abbinasse bene all'acquerello. Mi ha anche dato più soddisfazioni del previsto sotto l'aspetto delle sfumature, e inoltre il fatto che fosse un blu "chiaro" ha giocato a suo vantaggio contro colleghi più scuri, che con la concentrazione data dal pennino flex risultavano quasi neri. A questo punto solo un po' di contesto giusto per completezza storiografica. Nei due anni da quando stiamo insieme io e il mio ragazzo non siamo ancora riusciti ad andare al mare: o meglio, io quest'anno ci sono stata, ma senza di lui, a cui manca moltissimo, quindi ho raccolto un sacco di conchiglie minuscole, le ho messe in una boccettina altrettanto minuscola e ho realizzato il portachiavi di cui vi allego una foto. Tutto questo dovrebbe spiegare il senso della frase sul biglietto

Un saluto a tutti, con l'augurio magari di rifarmi viva prima dei prossimi tre anni (magari anche a uno dei prossimi pen show!),
Viola