WAHL-EVERSHARP LADIES’ DESK SET WITH STATUETTE + EQUI-POISED PERSONAL-POINT JADE GREEN PEN BOXED — Chicago, 1930

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WAHL-EVERSHARP LADIES’ DESK SET WITH STATUETTE + EQUI-POISED PERSONAL-POINT JADE GREEN PEN BOXED — Chicago, 1930

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1) WAHL-EVERSHARP LADIES’ DESK SET WITH STATUETTE
• Introduzione
• Lo stiloforo
• Le misure
• La statuetta
• La base
• Le iscrizioni del Produttore
• La parte scrittoria

2) BONUS TRACK

3) EQUI-POISED PERSONAL-POINT JADE GREEN PEN BOXED
• Marca e modello
• Il nome
• La penna
• Le misure
• La scatolina
• Le iscrizioni del Produttore
• Il colore
• Osservazioni
• Commiato


* * *


1) WAHL-EVERSHARP LADIES’ DESK SET WITH STATUETTE

Introduzione
Negli Stati Uniti d’America il 1930 fu di fatto il primo anno della Grande Depressione: il crollo della Borsa di Wall Street del 29 ottobre 1929 ebbe tra le sue conseguenze, oltre all’immediato depauperamento del risparmio, il crollo della produzione industriale e degli investimenti, i licenziamenti di massa, la disoccupazione anche per il ceto medio, la propagazione della crisi a livello mondiale, il tutto in continuo peggioramento per almeno i tre anni successivi…
Immaginiamo il primo Natale in cui tali effetti devastanti sulla società statunitense si manifestarono pienamente, quello del 1930, e vediamo quale strategia la Wahl-Eversharp di Chicago, una delle “Big Four” del mercato stilografico, provò a mettere in campo per sopravvivere in quegli eccezionali tempi di ristrettezze (“Thrift-time” secondo una nota pubblicità della Parker).


* * *

Il mio conferimento odierno è una grande e colorata pubblicità su due pagine del Natale 1930 che, come di consueto, ho acquistato dopo essermi aggiudicato in asta uno degli strumenti di scrittura in essa rappresentati.

1. EVERSHARP - 1930.12.20 - Desk sets, Equi-Poised pens and pencils - The Saturday Evening Post, p.50 LEFT.jpg
EVERSHARP - 1930.12.20 - Desk sets, Equi-Poised pens and pencils - The Saturday Evening Post, p.50 LEFT

2. EVERSHARP - 1930.12.20 - Desk sets, Equi-Poised pens and pencils - The Saturday Evening Post, p.51 RIGHT.jpg
EVERSHARP - 1930.12.20 - Desk sets, Equi-Poised pens and pencils - The Saturday Evening Post, p.51 RIGHT


3. WECD. Desk set with 1930 Ad 1.jpg

* * *

Per una estesa disamina sulla “composizione” degli stilofori Wahl-Eversharp e sul glossario delle loro componenti si possono consultare i miei contributi sui mitici stilofori-pellicano in cristallo (1931) e sul primo modello di stiloforo venduto sul mercato in assoluto (1925), ai seguenti indirizzi:
viewtopic.php?t=27095
viewtopic.php?t=31664

In questa sede ritengo soltanto di dover elencare brevemente gli elementi che compongono lo stiloforo quest’oggi in presentazione, riportando anche tra parentesi la terminologia originale impiegata dalla Wahl-Eversharp per indicarli, e ricordando che con il termine “stiloforo” si intende l’insieme di tutti questi elementi (non solo la penna da scrivania, come quasi sempre accade anche qui sul Forum, dunque).

Questo particolare stiloforo [(Fountain Pen) Desk Set] Wahl-Eversharp è composto da:
• una base [base] in onice
• a cui è saldamente avvitato uno snodo metallico [Ball and Socket joint] laminato oro, per consentire l’orientamento e l’inclinazione di
• un calice [Humidor receptacle / Holder] a sua volta ad essa avvitato, che ha la medesima funzione protettiva e sigillante di un cappuccio,
• in cui riposa una penna stilografica a serbatoio da scrivania [Desk Pen], caratterizzata dalla mancanza di filettature per l’avvitamento al cappuccio sul fusto e da un lungo terminale conico (coda/codale) [Taper] avvitato dedicato (per un perfetto “bilanciamento” dello strumento).
• Alla base di onice si trova fissata anche una statuetta [Statuette] in bronzo.

Nella foto seguente: penna da scrivania con codale svitato, snodo sferico con calice svitato.
4. WECD. Desk pen with unscrewed Taper & Ball and socket joint with unscrewed Humidor.jpg

* * *

Lo stiloforo
Wahl-Eversharp Fountain Pen Desk Set No.2 with “Clown dog” statuette
5. WECD. The Desk Set 1.jpg
Base in onice dell’Argentina, lucidata e smussata, equipaggiata con un calice ed una stilografica in celluloide “Bronze and Green” con parti in metallo a vista laminate oro giallo; stilografica con terminale (coda-le) rastremato avvitato, corretto pennino WAHL-EVERSHARP #2 [F] Manifold in oro 14 carati con alimentatore “a pettine” in ebanite, caricamento a levetta.
La statuetta in bronzo raffigura un “clown dog”.
Produzione Chicago - U.S.A., anno 1930.



Le misure
Base in Onice dell’Argentina
Lato lungo: 9,1 cm
Lato corto: 4,5 cm
Altezza basamento: 1,5 cm
Altezza totale: 11,5 cm
Altezza della sola statuetta in bronzo: 3,5 cm (< 1 ½” dichiarati)

Peso (senza calice e penna): 206 g

6. WECD. The Desk Set 2.jpg

Di seguito le misure delle dotazioni “amovibili” in celluloide che costituiscono la parte “scrittoria”:
• il calice di tipo streamlined
- Lunghezza del solo calice in celluloide: 5,8 cm
- Altezza (a 90°) compreso “snodo sferico”: 7,5 cm
- Ø massimo imboccatura: 1,8 cm
- Peso: 6 g

• la penna da scrivania
- Lunghezza: 20,0 cm (con pennino sporgente di 1,9 cm)
- Coda svitabile (taper) lunghezza: 8,3 cm
- Ø massimo (alla levetta): 10 mm
- Ø medio impugnatura: 9 mm
- Peso (scarica): 13 g
- Peso codale: 4 g

Peso complessivo: 225 g

* * *

Passiamo dunque ad esaminare i vari elementi singolarmente, iniziando oggi proprio dal più originale…

La statuetta
La statuetta (<statuette> per l’inglese-americano dell’epoca, direttamente dal francese di metà Ottocento), della quale ho rinvenuto una prima notizia nel catalogo generale del 1929, raffigura un cane agghindato.
7. Wahl-Eversharp Catalog 1929 (fonte Pen Collectors of America).jpg
Wahl-Eversharp Catalog 1929 - pag.65 (fonte Pen Collectors of America)

Sia il Catalogo del 1929 che la Ad del 1930 da me conferita dichiarano che la statuetta è in “vero bronzo”: «BRONZE / small Bronze // genuine bronze». A differenza di molte altre realizzazioni in mio possesso (solitamente più grandi), in questo caso non è osservabile alcuna firma di Artefice sulla (superficie visibile della) piccola scultura multipla: dalle mie osservazioni risulta che una possibile fonte di origine di questi bronzetti decorativi di modesto valore per il mercato americano fosse l’Austria, o ancor più di frequente la Germania, come in questo caso!
8. WECD. Bronze Statuette MADE IN GERMANY.jpg
Il cane raffigurato dovrebbe essere un French Bulldog, dalle inconfondibili orecchie a pipistrello,
9. WEDC. Bat ears.jpg
un cane “da compagnia” di piccola taglia selezionato in Francia a metà dell’Ottocento e rapidamente assurto ai favori e agli agi dell’aristocrazia internazionale. Nella foto seguente del 1917 (fonte Wikipedia) ne vediamo un esemplare tra le braccia di Tatiana e Anastasia Romanov…
10. Tatiana and Anastasia Romanoff with the dog Ortino (fonte Wikipedia).jpg



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Il simpatico animale fu introdotto nell’alta società statunitense a cavallo tra Otto- e Novecento, risultando nel 1906 la quinta razza canina più popolare negli U.S.A., mentre (a quanto si legge in rete) oggi sarebbe addirittura la prima.
11. WECD. Clown dog 2.jpg
Il Catalogo del 1929 e la pubblicità del 1930 da me conferita qualificano il soggetto come CLOWN DOG (cane pagliaccio) poiché indossa una pomposa gorgiera che ne accentua il carattere antropomorfico e, di conseguenza, buffo…
12. WEDC. Dog with ruff.jpg
Come si può osservare, dal punto di vista stilistico la Casa presentava quattro statuette di animali di carattere figurativo tradizionale (tutte di dimensioni maggiori rispetto a quella in presentazione), e due raffigurazioni caricaturali, o per lo meno buffe (il gatto Wahl “miagolante” e il “cane pagliaccio”), più piccole. Queste ultime avevano il prezzo di listino minore in assoluto, e costituivano l’entry level delle statuette che potevano essere aggiunte allo stiloforo desiderato (già completo di base + calice & penna), per una configurazione “à la carte” che accontentasse anche i clienti più esigenti...
13. WECD. Clown dog 3.jpg
Vero è che il disegno del cane pagliaccio contenuto nella pagina di Catalogo allegata enfatizza delle linee “moderniste” un poco inquietanti nella loro minacciosa spigolosità, che nel mio cagnolino (ma anche rispetto al disegno nella Ad da me allegata) dal vivo proprio non risultano…
14. WECD. Clown dog 1.jpg
Vi è, perciò, la non così remota possibilità che non fosse solo responsabilità del disegnatore del 1929, ma che i “cani pagliaccio” fossero in realtà due (versione 1929 + versione 1930), e che il mio sia quello “meno inquietante” proposto per il Natale 1930, con base e penna adeguate già a lui dedicate di fabbrica…
15. WECD. Desk set with 1930 Ad 2.jpg
[Un giorno vi mostrerò come la Waterman’s passò (a catalogo tra il 1928 e il 1929) da uno Scottish Terrier, scozzese, ad un Sealingham Terrier, gallese, e allora la mia ipotesi odierna non vi sembrerà più così balzana… :mrgreen: ]


La base
La base [base] in onice dell’Argentina (l’unica terra al mondo, stando al Catalogo Eversharp del 1929, che poteva vantare una cava di questo materiale), con i suoi verdi delicati e semitrasparenti, i bianchi lattiginosi e le venature color bronzo si abbina perfettamente al colore ricercatissimo della celluloide della penna (Green and Bronze).
Con i bordi elegantemente smussati,
16. WECD. Beveled edges.jpg
il semplice, piccolo parallelepipedo guadagna indubbiamente una grazia ulteriore.


Le iscrizioni del produttore
Non è più presente l’etichetta di semplice carta originale (incollata solitamente sul panno antigraffio verde sul quale, in questo caso, ha comunque lasciato il segno). Per un’etichetta di pochi mesi successiva, si consulti il paragrafo dedicato nella mia recensione citata: viewtopic.php?p=328642#p328642
17. WECD. Base green felt without brand label.jpg
L'unica iscrizione presente sul manufatto (oltre a quella sul pennino d’oro) è posizionata sul calice, a circa un terzo dell’altezza partendo dal basso.
18. WECD. Inscription.jpg

WAHL‒EVERSHARP
MADE IN CHICAGO, U.S.A.

Spero che mi crediate sulla parola e che mi perdonerete se non la fotografo nuovamente in dettaglio, ma mi limito a rimandare il lettore ad un collage realizzato precedentemente (su un calice ovviamente simile, ma di diverso colore): viewtopic.php?p=328642#p328642


La parte scrittoria
Snodo sferico / Calice / Penna da scrivania
Per un commento allo snodo sferico rimando volentieri a quanto scritto in uno dei miei articoli citati:
viewtopic.php?p=328642#p328642

Calice e penna condividono la stessa celluloide (“Pyralin” secondo la denominazione adottata dal marketing della Casa), il cui colore risulta all’osservazione dal vivo un <verde (di diverse gradazioni ma prevalentemente) scuro con estese inclusioni di bronzo>.
19. WECD. Desk pen and humidor Green and Bronze celluloid details.jpg
Tale affascinante combinazione cromatica fu proposta dapprima per l’ammiraglia “Deco Band” nel catalogo generale del 1929 (che a mio parere dovrebbe essere uscito non prima dell’autunno) con il nome commerciale di «Bronze-Green» (con il trattino <->); ma lo stesso materiale/colore era stato reso disponibile contemporaneamente (sempre col medesimo sovrapprezzo richiesto per il <nero e perla>!) anche per
• tutti i modelli Gold Seal con pennino intercambiabile (#4) Personal Point,
• e su tutte e tre le tipologie di desk pen: “Gold Seal” “Personal Point” con pennino #6 e #4, e persino sulle <non Gold Seal> e <non Personal Point> con pennino #2, proprio come nel Desk Set oggi in presentazione. E sugli stilofori la splendida tonalità poteva fare davvero la differenza nei confronti dell’agguerritissima concorrenza!

La denominazione del colore venne successivamente modificata in
- «Bronze and Green» alla fine del 1930, e questo sicuramente nelle pubblicità di dicembre (come abbiamo potuto constatare); poi, dopo un buco di documentazione per l’anno 1931, il colore si avviò a terminare la carriera come
- «Brazilian Green» nel Catalogo del 1932, in cui i nomi delle celluloidi erano ormai “partiti” verso più esotiche suggestioni: Cathay, Burma, Kashmir, Morocco, Tunis…
Un’ultima curiosità: per definire il “Brazilian Green”, nelle sue descrizioni qualche “apprendista alchimista” dell’ufficio marketing della Casa pensò bene di trasformare... il “bronzo” in “oro”: «light green streaked with gold»! :roll:

Poiché la “statuette” era già comparsa a catalogo nel 1929, ma in abbinamento con la penna la troviamo protagonista solo alla fine del 1930, chiamerò ufficialmente il colore come appare (in basso) nelle pubblicità natalizie: «Bronze and Green». :thumbup:



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Il calice e la penna con la coda avvitata condividono “nominalmente” la stessa celluloide: non credo, tuttavia, che siano stati ricavati all’origine dalla stessa barra piena. In ogni caso, certamente non sono invecchiati(/virati) tutti e tre esattamente allo stesso modo.

A scandire un ritmo sempre vario e interessante sulla superficie colorata e ad accompagnare lo slancio di una rastremazione in fuga verso l’alto di tutto l’insieme stanno i luminosi elementi laminati in oro giallo (“gold filled”) che, oltre all’elaborato e solido “snodo sferico” alla base, annoverano la levetta (parallela rispetto al fusto e al codale) e gli anellini/verette decorativi ortogonali, in tutto cinque, così distribuiti:
- in coppia sulla penna (all’altezza della levetta) e sul calice (nella parte superiore, per conferire slancio verso l’alto);
20. WECD. Desk pen and Holder rings.jpg
- un anellino singolo ad evidenziare l’inizio del codale (che molto più spesso era di una celluloide nera “universale” e non dello stesso colore del resto come nel caso del Bronze & Green e di un paio di altri, decisamente molto rari).
21. WECD. Desk pen with unscrewed Taper.jpg
È appena il caso di notare che il codale è lungo esattamente quanto il fusto…

La penna è equipaggiata con un semplice pennino #2,
22. WECD. Nib inscription.jpg
una punta Manifold (rigida) su una base [F], direi,
23. WECD. Nib point.jpg
molto piacevole per scorrevolezza e precisione.
Non più richiesta, ahimè, la dichiarata capacità di produrre copie-carbone…
24. WECD. Desk Pen with #2 Manifold nib. Writing sample.jpg

Sicuramente un manufatto raffinato ed elegante, che non avrebbe sfigurato sullo scrittoio dedicato alla corrispondenza di una Signora.
25. WECD. Writing sample.jpg


* * *


2) BONUS TRACK
Come bonus allego alcune foto di un altro stiloforo, che condivide con il precedente tutti gli elementi della parte scrittoria.
26. BONUS TRACK. 2.jpg
Approfitto dell’occasione per richiamare l’attenzione degli appassionati (e dei futuri acquirenti anche delle “stilografiche da tasca”) sui possibili “viraggi” che possono aggredire la celluloide “Bronze & Green”, il più frequente dei quali vede la trasformazione del vibrante “bronzo metallizzato” in uno spento “beige opaco”… ;)
La base, anch’essa priva di etichettatura adesiva sul panno verde antigraffio, è di forma pentagonale e sicuramente non compare nel Catalogo del 1929: in rete, tuttavia, le comunque pochissime volte che l’ho incontrata era sempre e solo abbinata a questo gruppo scrittorio, per cui sono ragionevolmente convinto che sia un prodotto originale Wahl-Eversharp. Personalmente ne ho acquistato nel tempo due esemplari (a prezzi modici) per poterne ricavare almeno uno intero con le parti più valide… :mrgreen:
27. BONUS TRACK. 1. Pentagonal Desk Set.jpg
La forma è geometricamente pura: tronco di piramide a base pentagonale, con pentagono sommitale che contiene al centro il cerchio e la sferetta dorati dello <snodo sferico> (ball and socket joint). La base d’appoggio è un pentagono di superficie leggermente minore perché la lavorazione prevede un’elegante smussatura a rientrare lungo il perimetro.
Il materiale è semiopaco, prevalentemente bianco con bande di diversa tonalità e trasparenza, e una significativa inclusione color ruggine: gli antichi Romani lo avrebbero probabilmente definito <marmor alabastrum> mentre gli americani, che lo estraevano in Messico fin dal 1893, lo definivano di volta in volta “Onyx marble”, “Banded calcite” o “Mexican onyx”; il marketing della Eversharp decise di denominarlo <Pedrara onyx> (“Onice di Pedrara”) dalla località in cui veniva cavato.

Il peso dello stiloforo completo è di 265g.

La “desk pen” in questo caso monta un piacevole pennino <Signature> #2 dalla punta [F]
28. BONUS TRACK. 3.jpg
la preferita dalla signore per la corrispondenza» :ugeek: recitava la pubblicità), soltanto semiflessibile, proprio come avrebbe dovuto essere secondo le specifiche dichiarate dalla Casa (il pennino “Signature” come via di mezzo tra il “Flexible” e il “Manifold” che abbiamo messo alla prova precedentemente).
29. BONUS TRACK. 4 - WEDP #2 Signature. Writing sample.jpg


* * *



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3) EQUI-POISED PERSONAL-POINT JADE GREEN PEN BOXED

Che penna è questa?
30. WEEP. x 2.jpg

Marca e modello
Chi volesse conoscere le straordinarie vicende di questa gloriosa Marca statunitense potrà fare riferimento al nostro formidabile Wiki:
https://www.fountainpen.it/Eversharp/it
Per la famiglia di stilografiche a cui appartiene la penna in presentazione, quella delle <Equi-Poised>, rinvio alla accurata catalogazione proposta da Simone Piccardi :clap:
https://www.fountainpen.it/Equi-Poised#cite_note-3
in calce alla quale sarà anche possibile ammirare i pochi esemplari già documentati dai Collezionisti.
Per parte mia, proverò oggi soltanto a mettere in evidenza alcuni aspetti per me importanti relativi alle versioni dalla n.1 alla n.3, apparse tra la fine del 1929 e la primavera del 1930.


Il nome
La nuova stilografica «Equi-Poised [= equally balanced = equamente bilanciata, dal Catalogo Generale del 1929] assicura una scrittura che non stanca». Già da questa definizione programmatica intuiamo che il punto di riferimento stilistico della Equi-Poised era la nuovissima creazione della concorrente Sheaffer, il rivoluzionario modello <Balance>, dalle linee affusolate/streamlined (caratterizzato da un cappuccio ad ogiva e da un fondello altrettanto rastremato: https://www.fountainpen.it/Balance),
31. SHEAFFER Balance. Patent-US-D078795 (dal Wiki).jpg
(dal Wiki)

immesso sul mercato nel dicembre del 1928, e all’avvento del quale tutti i maggiori Produttori concorrenti provarono nel corso del 1929 a reagire, è proprio il caso di dirlo, in qualsiasi modo… :shock:
La mossa di Wahl-Eversharp, in produzione entro una manciata di mesi, non fu sufficientemente emancipata dall’idea vincente della Sheaffer, come si può apprezzare già a partire dal testo citato ma, soprattutto, dalle immagini pubblicate nel Catalogo Generale n.298 del 1929 in cui era presentato il modello di “Equi-Poised” n.1:
• con la clip;
32. Wahl-Eversharp Catalog 1929 - pag.31 (fonte Pen Collectors of America).jpg
Wahl-Eversharp Catalog 1929 - pag.31 (fonte Pen Collectors of America)

• e con l'anellino sulla sommità del cappuccio (cap ring = ring-top).
33. Wahl-Eversharp Catalog 1929 - pag.32 (fonte Pen Collectors of America).jpg
Wahl-Eversharp Catalog 1929 - pag.32 (fonte Pen Collectors of America)

Il tempo era stato così breve che Everharp aveva disegnato e mandato in produzione due taglie, che erano in realtà una sola (un po’ come le espressioni di certi attori: una col cappello, l’altra senza :lol: ): una con la clip/fermaglio, l’altra con l’anellino.

Si noti che la punta dell’ogiva, anche nel modello con anello, è libera e affusolata.

Ma la Sheaffer minacciò di difendere per vie legali il brevetto di design, il che bastò a scoraggiare (già con le buone, si direbbe) la Wahl-Eversharp, che comunque intratteneva con essa e con Parker un accordo per la messa in comune dei brevetti per gli stilofori.

Per guadagnare un poco di tempo in attesa di mandare in produzione un design pienamente originale (già pronto all’inizio dell’autunno del 1929, come si evince dalla richiesta di brevetto allegata qui sotto), Eversharp intervenne subito sulle caratteristiche estremità delle “Equi-Poised” n.1, ottenendo dalla rilavorazione delle punte (precedentemente solo stondate) due nuovi, piccoli ma ben distinguibili <coni terminali>.
34. WEEP. Conical barrel end.jpg
Fu così varata, in tutta fretta, la versione n.2, probabilmente per aver qualcosa di veramente nuovo ma legalmente/commercialmente più “spendibile” per le feste di Natale 1929…
35. WEEP. The Pen.jpg

Per non saper né leggere né scrivere, sul cappuccio a ogiva delle cosiddette Lady
36. WEEP. Cap.jpg
coprirono questa volta del tutto la punta (anche se si vedono distintamente le pareti in pendenza ai lati del cilindro dorato che fa da testina e sorregge il delizioso anello pentagonale),
37. WEEP. Cap ring (ring top) x2.jpg
ma nelle side-clip da uomo documentate dai collezionisti entrambi i “conetti” sono assolutamente ben visibili, come nella seguente immagine, di Roberto Vetrugno :thumbup: , archiviata nel nostro Wiki (https://www.fountainpen.it/File:Wahl-Eq ... Aperta.jpg).
38. Wahl-Equipoised-Transitional-Set-Aperta (DAL wIKI) CONI TERMINALI EVIDENZIATI.jpg
Wahl-Equipoised-Transitional-Set-Aperta (dal Wiki)




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Successivamente, il cono, sia grande che piccolo, divenne il vero Leitmotiv della versione n.3, quella elegantissima del designer Robert Back,
39. EVERSHARP Equipoised. Patent-US-D081223 by R. BACK-immagini-0.jpg
EVERSHARP Equipoised. Patent-US-D081223 by R. BACK (dal Wiki)

lanciata sul mercato già nella primavera del 1930, in una linea di strumenti finalmente declinata in diverse taglie, che si mostrò più durevole nel tempo (la Equipoised per antonomasia presso i collezionisti), preannunciando quanto a forme e distribuzione dei volumi, e poi commercialmente affiancando dal 1931 (anche se in posizione subalterna) la nuovissima Doric.
40. 193x-Wahl-Doric-Equipoised-Front - COLLAGE.jpg
Collage su una Ad di mia proprietà

L’ultima incarnazione di penne recanti il nome di "Equi-Poised", la n.4 (o n.5 se si conta un raro modello, transizionale tra le flat-top e le streamlined, con entrambi i terminali però soltanto “applicati”), fu una linea di penne leggermente semplificate, che furono perciò anche declassate dalla privazione della garanzia a vita “Gold Seal”, comparse nel Catalogo del 1932 (a fianco, comunque, delle "vecchie" Equi-Poised n.3, ribattezzate per l'occasione "Gold Seal Pens", tanto per cambiare :D ).

* * *

Dal punto di vista documentale ecco quanto ho potuto recuperare dalla stampa quotidiana statunitense dell’epoca.

Nonostante l’uscita del Catalogo Generale n.298 nel 1929 (come risulta inoppugnabilmente da una nota di copyright © nell’ultima pagina), in quell’intero anno per il nome <Equi-Poised> (e varianti ;) ) ho trovato soltanto una manciata di inserzioni “generiche”, tutte senza immagini, che annunciavano però indiscutibilmente la presenza del prodotto, accanto ai più bei nomi della concorrenza.
41. The_Spokesman_Review_1929_12_15_Pag.3.jpg
The_Spokesman_Review_1929_12_15_Page 3

Poi più niente, per un intero anno!
È comprensibile, alla luce di quanto detto precedentemente, che non fosse consigliabile procedere con la pubblicizzazione anche sulla stampa di un modello (il n.1 & il n.2) ai limiti del “copyright infringement” (violazione del diritto d’autore) sia come design, che persino come nome… La mia opinione è, perciò, che la Wahl Co. (in periodo di prevedibili sempre maggiori ristrettezze) abbia puntato tutto sulla promozione del sistema proprietario “Personal-Point”, lanciato meno di un anno prima nella primavera del 1929, piuttosto che principalmente sul design delle singole (famiglie di) penne. Il sistema, che equipaggiava le penne di medio-alta gamma, dall’ammiraglia, la cosiddetta “Deco Band” (perché un nome proprio non l’aveva), alle nuovissime “Equi-Poised” n.1 e n.2 (che un nome proprio l’avevano ricevuto), aveva sicuramente il pregio di razionalizzare il magazzino e di accontentare i clienti oculati, consentendo la sostituzione “in negozio” del solo gruppo pennino (https://www.fountainpen.it/Personal_Point#cite_note-1),
42. Columbia_Missourian_1930_01_31_pag.5.jpg
Columbia_Missourian_1930_01_31_pag.5

Di seguito allego un pistolotto promozionale su un giornale di distributori/rivenditori con le (ridondanti) ragioni della Casa: buona lettura ai più coraggiosi. :?
43. Oklahoman_Retail_Times_1930_02_01_4.jpg
Oklahoman_Retail_Times_1930_02_01_pag.4

Il primo disegno da me rinvenuto nelle pubblicità “Personal-Point” di una “Equi-Poised” (in luogo della onnipresente “Deco Band”) è quello, dettagliatissimo, della nuovissima <n.3> in set con la matita, ed è datato 15 aprile 1930 (ma, lo ripeto, non nomina il modello!).
44. Birmingham_Post_Herald_1930_04_16_5.jpg
Birmingham_Post_Herald_1930_04_16_pag.5

Nel corso di una pervasiva campagna, iniziata in contemporanea a diffusione nazionale e proseguita sino alla fine dell’anno, diversi testimonial erano chiamati a mostrare le potenzialità di tutti e 14 i pennini/punte (questo, però, non l’ho controllato per davvero… :angel: ).

Ma il nome “Equi-Poised”, che sulla stampa era comparso solo fugacemente nel 1929 (in riferimento alle versioni n.1/n.2), fu nuovamente usato (e questa volta per indicare la versione n.3) soltanto a partire dal Dicembre 1930, all’interno della campagna pubblicitaria nazionale che terminerà nella Ad doppia che ho presentato all’inizio (con la nuova “Equi-Poised” proposta giustamente alla stratosferica cifra di $10.00, comunque alla pari di una coeva Parker Duofold top di gamma).
45. The_Oregonian_1930_12_04_Page 4.jpg
The_Oregonian_1930_12_04_Page 4

Si può consultare la versione a colori di questa Ad, conferita da Simone Piccardi, al seguente indirizzo: https://www.fountainpen.it/File:1930-12 ... lPoint.jpg


Perciò, a tutt’oggi, l’unica fonte documentale consultabile delle prime due versioni di “Equi-Poised” resta il Catalogo Generale n.298 del 1929 (che, gioverà ribadirlo, riporta solo la versione di “Equi-Poised” n.1).
Dalla consultazione attenta di quest’ultimo apprendiamo
• che la penna definita “da signora” (come quella oggi in presentazione) e quella “da uomo” (con clip/fermaglio), erano molto probabilmente di lunghezza esattamente uguale, ed erano entrambe dotate di pennino intercambiabile #4;
• che le penne venivano proposte allo stesso prezzo, tra i $6.50 e i $7.50, a seconda della “novità” della celluloide: era questo un prezzo da alto di gamma, perché l’ammiraglia, la (cosiddetta) “Deco Band” (con pennino #6), costava solo un pochino di più, tra i $7.00 e gli $8.00…
E, in effetti, da chiuse le due stilografiche quasi si equivalgono (una cosiddetta “lady” e una “ammiraglia”!) veleggiando entrambe oltre i 13 cm di lunghezza,
46. Equi-Poised n.2 & Deco Band. Capped.jpg
mentre con cappuccio calzato la penna streamlined è giocoforza molto più compatta/corta, dovendo il labbro del cappuccio risalire una maggior porzione del fusto per ritrovare un diametro utile al proprio arresto…
47. Equi-Poised n.2 & Deco Band. Posted.jpg

Ciò significa che le prime due versioni dal design «ultra-moderno» (secondo la definizione della Casa) ebbero vita assolutamente molto breve, potremmo dire effimera: e la prima (la più sfacciata) dopo l’accenno di querelle con la Sheaffer fu sicuramente la più breve, stando alla proporzione degli esemplari superstiti documentati dai Collezionisti…

* * *


Continua…
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L’esemplare di “Equi-Poised” versione n.2 oggi in presentazione, con il sigillo “Gold Seal” perforato (per escludere la “garanzia a vita”),
48. WEEP. Drilled Gold Seal.jpg
può sicuramente essere stato prodotto già nel 1929 o subito all’inizio del 1930, ma deve essere stato venduto in negozio in un momento successivo (di mesi o anche anni), quando la linea del design era definitivamente cambiata, e le svendite delle rimanenze di magazzino in piena Depressione erano divenute una necessità impellente…
Così potremmo anche spiegare l’iscrizione sul pennino, che non corrisponde a quella che si trova sulle altre Personal-Point del periodo (qui sotto lo vediamo a sinistra, mentre sulla destra vi è il “corretto” pennino per il 1930, di una mia Equi-Poised n.3).
49. Equi-Poised nibs with inscriptions.jpg
Potrebbe perciò trattarsi
• di un pennino di sostituzione abbinato alla garanzia VV perforata: l’iscrizione, infatti, presenta la marca senza più “il primo nome” WAHL mentre il marchio EVERSHARP è disposto su un arco (caratteristica che cominciò ad essere introdotta per la prima volta sui pennini della Casa durante il 1932);
• di un pennino di sostituzione (per una rottura o cambio di esigenze calligrafiche) fornito dalla Casa come ricambio negli anni seguenti (al 1932).


* * *


La penna
WAHL-EVERSHARP PERSONAL-POINT EQUI-POISED GOLD SEAL con CAP RING (=ring-top) nel colore JADE GREEN in BOX, in celluloide tornita dal pieno, parti metalliche a vista laminate oro, con cappuccio a vite, pennino Wahl-Eversharp in oro 14 carati, caricamento a levetta. Produzione U.S.A., anno 1929/1930.

Nota: poiché non devono averci fatto una gran bella figura nello spedire il Catalogo ai rivenditori in tutta la Nazione e poi nel cambiare in tutta fretta la forma delle “penne novità”, ipotizzo che in Eversharp non avessero avuto il tempo di (e nemmeno l’interesse a) cambiare anche il codice del prodotto [che sul Catalogo è: No. 6412TW], e potrebbero essersi limitati a spedire, a fronte degli ordini già ricevuti, le penne con le estremità modificate: perciò si potrebbe anche ritenere che il codice alfanumerico del modello sia rimasto identico tra la versione n.1 e la versione n.2. ;)


Le misure
Penna chiusa: 13,2 cm
50. WEEP. Capped.jpg
Cappuccio: 6,4 cm
51. WEEP. Opened.jpg
Fusto: 11,9 cm (con pennino sporgente di 2,2 cm)
Con cappuccio calzato: 15,5 cm (con pennino sporgente di 2,2 cm)
52. WEEP. Posted.jpg
Diametro max cappuccio: 13,7 mm
Diametro fusto (alla levetta): 12,2 mm
Diametro medio impugnatura: 11,2 mm

Peso (scarica): 16 g
Cappuccio: 6 g
Fusto: 10 gr


La scatolina
L: 15,0 cm / l: 2,7 cm / H: 1,6 cm
53. WEEP. Wahl-Eversharp Personal-Point Fountain Pen cardboard Box.jpg
Peso (vuota): 13 g

A dichiarare quale sia il prodotto contenuto all’interno della scatolina di cartone e il nome del suo Produttore è compito di una robusta etichetta adesiva in nero e oro applicata sul coperchio.
54. WEEP. Wahl-Eversharp Personal-Point Fountain Pen cardboard Box - Label detail.jpg
Per l’apertura è presente un invito a mezzaluna proprio al di sotto dell’etichetta.
Il coperchio è rivestito di una robusta carta che presenta un fondo color avorio, quasi del tutto ricoperto da macchie irregolari color verde scuro (che parrebbero richiamare il muschio); le piccole chiazze di rosso ma, soprattutto, le goccioline dorate (il metallizzato è ancora ben visibile con luce radente), che si percepiscono in leggero rilievo, potrebbero essere state “spruzzate” successivamente (su un lato si distingue un’impronta digitale parziale color bronzo :mrgreen: ): forse in Eversharp ci si era accorti che la monacale semplicità del cartoncino avrebbe anche potuto/dovuto essere adeguata alla preziosità del contenuto, tanto più sotto le feste di Natale…
Il contenitore vero e proprio (base/vassoio) è ricoperto da una carta dove le proporzioni tra color avorio e verde sono invertite rispetto al coperchio, e i colori rosso e oro sono del tutto assenti; è presente, invece, anche se capovolta, e perciò non immediatamente leggibile, la orgogliosa dichiarazione di origine della produzione:
MADE IN U.S.A.
55. WEEP. Wahl-Eversharp Personal-Point Fountain Pen cardboard Box - Opened.jpg


Le iscrizioni del Produttore
Sulla penna che, essendo dotata di cap-ring, è priva del fermaglio (elemento altrimenti deputato ad accogliere l’iscrizione della “marca”), l’iscrizione principale è posizionata sul cappuccio, appena sopra ai due anellini che proteggono e decorano il labbro:
56. WEEP. Inscription.jpg
WAHL‒EVERSHARP
MADE IN CHICAGO, U.S.A.


Si noti che nelle pubblicità del 1930 <WAHL-EVERSHARP> stava ormai gradualmente lasciando il posto al solo <EVERSHARP> (con WAHL scritto decisamente più in piccolo, o ormai assente nelle parti discorsive):
57. Ad with Desk Set and Equi-Poised.jpg
sulle Equi-Poised era ancora stampigliato chiaramente il binomio (sulle clip, o sul cappuccio nelle cap-ring/Lady), ma a partire dalle “Doric” lanciate solo pochi mesi più tardi nel 1931 la Marca sarà indicata sulle penne e nelle pubblicità soltanto come <EVERSHARP>.
L’altra iscrizione si trova, come abbiamo visto, sul pennino.




Continua…
Ultima modifica di Musicus il domenica 22 giugno 2025, 7:52, modificato 3 volte in totale.
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Il colore
Come si può leggere e osservare dalla pubblicità da me conferita, della fine del 1930, la stilografica Equi-Poised n.3 con anello è proprio dello stesso colore di quella n.2 oggi in presentazione: il colore verde è definito < lo squisito “nuovo”[!]> colore “verde giada” (Jade Green).
Come si può vedere dal disegno la tinta esce già di fabbrica particolarmente marezzata (perciò la celluloide non è affetta da viraggio), mostrando evidentissime inclusioni di bianco,
58. WEEP. Jade Green celluloid details.jpg
così riproducendo perfettamente lo stesso color verde giada presentato in tutti i cataloghi precedenti, a partire dal 1927... :mrgreen:


Osservazioni
Come nel caso della “Deco Band” da me presentata sul Forum (viewtopic.php?t=29686), anche su questa “Equi-Poised” n.2 devo segnalare la presenza di una coppia di misteriose “stelline” (a 6 punte, ovvero asterischi, non è ben chiaro),
una impressa nell’ebanite dell’alimentatore (sotto la <M> che indica la punta),
59. WEEP. Feed inscription with asterisk.jpg
e l’altra sulla celluloide del fusto vicino alla levetta.
60. WEEP. Barrel inscription with asterisk.jpg
Di questo simbolo dichiaro nuovamente di ignorare bellamente il significato… :angel:

Il caricamento è quello tradizionale a levetta della Casa,
61. WEEP. Lever filler 2.jpg
con un buon decennio di rodaggio sulle spalle, solo un poco complicato dal restringimento del fusto e quindi dello spazio interno a disposizione per alloggiare comodamente il sacchetto per l’inchiostro (nonostante il “tubetto” di alluminio interno che “raddoppia” la parte cilindrica della celluloide del fusto).
Sull’alimentatore è presente la taglia della punta del pennino (<M>),
62. WEEP. Nib point M.jpg
mentre l'iscrizione sul pennino stesso riporta il grado di flessibilità (<FLEXIBLE>).
63. WEEP. Nib with inscription & feed.jpg
Il gruppo pennino/alimentatore è un tutt’uno ed è avvitato alla sezione per essere sostituito dal rivenditore in caso di necessità.

Concludo con la prova di scrittura di prammatica.
64. WEEPJ. Writing sample 1.jpg



Commiato
Raduno per i saluti finali i protagonisti della doppia recensione odierna.
65. Wahl-Eversharp Desk Set and Equi-Poised n.2.jpg
Questi manufatti si potevano acquistare nel Natale del 1930, esattamente 95 anni fa.
Ancora oggi si possono ammirare e, udite, udite!, usare normalmente, con gran soddisfazione!
66. Wahl-Eversharp Desk Set and Equi-Poised n.2 - bis.jpg
Personalmente trovo che siano strumenti con un’anima…

E allora faccio anch’io un po’ di pubblicità:
Wahl-Eversharp “Equi-Poised”:
così bilanciata che scrive…
da sola.

67. WEEP. Writing sample 2.jpg


Grazie per l’attenzione!! :thumbup:

Giorgio



Fine
Ultima modifica di Musicus il domenica 22 giugno 2025, 3:10, modificato 1 volta in totale.
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Messaggio da Modello60 »

Saluti Giorgio, i tuoi saggi su Wahl-Eversharp sono sempre un meraviglioso miscuglio di arte e storia che mi tiene attento fino alla fine. Ho imparato molto e non solo sulle penne! Grazie!
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Modello60 ha scritto: domenica 22 giugno 2025, 1:43 Saluti Giorgio, i tuoi saggi su Wahl-Eversharp sono sempre un meraviglioso miscuglio di arte e storia che mi tiene attento fino alla fine. Ho imparato molto e non solo sulle penne! Grazie!
Grazie a te per l'apprezzamento e per le belle parole, David! :thumbup:

:wave:

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Messaggio da Linos »

Quanta passione. :clap: Complimenti e grazie. :thumbup:
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Messaggio da maxpop 55 »

Caro Giorgio come sempre un meraviglioso trattato su un oggetto di cui ci narri la sua storia ed i più piccoli particolari, non possiamo far altro che ringraziarti.
Sono un poco invidioso di tutto il cartaceo che riesci a trovare su una penna , però devo dire che la tua abilità è nel mettere tutto insieme, raccontarlo e farci immergere nel periodo storico è fantastico. :clap: :clap:
Il valore di una stilografica non dipende dal costo, ma dal valore che noi le diamo.
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Messaggio da Musicus »

Linos ha scritto: domenica 22 giugno 2025, 21:49 Quanta passione...
Anche troppa: provo a rispondere alle domande che io stesso farei, ma devo essere un po' troppo curioso, a volte... :lol:
Linos ha scritto: domenica 22 giugno 2025, 21:49 ...Complimenti e grazie...
Grazie a te, Linos! :thumbup:


maxpop 55 ha scritto: lunedì 23 giugno 2025, 9:37 Caro Giorgio come sempre un meraviglioso trattato su un oggetto di cui ci narri la sua storia ed i più piccoli particolari, non possiamo far altro che ringraziarti.
Sono un poco invidioso di tutto il cartaceo che riesci a trovare su una penna , però devo dire che la tua abilità è nel mettere tutto insieme, raccontarlo e farci immergere nel periodo storico è fantastico....:
Caro Massimo, ti ringrazio per le belle parole che mi fanno molto piacere! ;)
Quanto al materiale cartaceo, un po' è il desiderio di vedere le cose con gli occhi dei contemporanei, un po' il piacere di acquisire e poi di custodire proprio la carta stampata (lo faccio ancora con la Musica che proprio non mi piace leggere sul tablet, che sarà nel futuro prossimo il solo sistema...).
Poi mi è presa la passione di ricostruire le pubblicità con i pezzi raffigurati...
Insomma, si fatica e ci si diverte, proprio come fai tu... ;)

Un caro saluto

:wave:

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Messaggio da piccardi »

Grazie Giorgio,

come sempre tutte le volte che pubblichi uno dei tuoi trattati (perché chiamarli presentazioni è riduttivo) mi devo ricavare un po' di tempo per dedicarci la dovuta attenzione e per integrare i contenuti sul wiki, cosa che spero di poter fare nei prossimi giorni.

Intanto ancora grazie per l'n-simo preziosissimo contributo,

Simone
Questo è un forum in italiano, per pietà evitiamo certi obbrobri linguistici:
viewtopic.php?f=19&t=3123
e per aiutare chi non trova un termine:
viewtopic.php?f=19&t=1758
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Messaggio da Musicus »

piccardi ha scritto: giovedì 26 giugno 2025, 21:35 Grazie Giorgio,

come sempre tutte le volte che pubblichi uno dei tuoi trattati (perché chiamarli presentazioni è riduttivo) mi devo ricavare un po' di tempo per dedicarci la dovuta attenzione e per integrare i contenuti sul wiki, cosa che spero di poter fare nei prossimi giorni.

Intanto ancora grazie per l'n-simo preziosissimo contributo,

Simone
Grazie di cuore a te, Simone, come sempre!! ;)

:wave:

Giorgio
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