sono venuto per lavoro a Muscat, Oman. Il volo da Londra partito in orario, evvai, alle 21 mi ha portato in loco alle 6:30 del mattino. Passata l'immigrazione assai 'precisina' sono arrivato in albergo alle 8, fatto check in e andato a fare colazione. Sono salito in camera era d'obbligo una doccia e mi sono fatto una pennica di un paio d'ore.
Nel pomeriggio dopo pranzo sono andato a fare un giro al 'mall' a fianco dell'albergo. Quello di Dubai lo batte di gran lunga, ma i locali mi hanno detto che ne stanno costruendo uno ancora più grande, vabbè. Devo dire che se Dubai è il posto da WOW, Abu Dabi posto per famiglie e Kuwait City è la morte civile, Muscat merita la medaglia d'oro per pace, tranquillità e stile. Ci sono mare e montagna e molto verde, la gente è fantastica e le temperature sono già intorno ai 40 gradi afosi. Oggi il cliente mi ha fatto fare un giro verso una delle tante spiagge, sabbia, che ci sono vicino a Muscat, le altre sono più lontane. Mi ha portato a vedere uno dei 'resort' qui vicino da dove ho fatto queste foto. Fuso orario +2 sull'Italia. Domani pomeriggio ritorno in UK per scendere a Milano domenica. Tornerei in Oman? Senza dubbio ma con qualche giorno di più da passare fuori a zonzo.
Buona notte
Mostra Scambio - Pen Show - di Firenze
17 maggio 2025 - Hotel AC Marriot, via Luciano Bausi, 5
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Sultanato dell'Oman
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Marco
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complimenti, il mare dei paesi arabi è insospettabilmente accogliente (fatto il bagno? l'acqua è calda come quella della vasca da bagno!).
Sono stato principalmente in KSA (Jeddah) e a Dubai, l'Oman mi manca... dicono sia molto bello. Goditelo!
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E' poco noto, ma in Oman è al governo una dinastia di musulmani appartenente a una corrente minoritaria, quella ibadita, notoriamente estremamente tollerante e anche piuttosto secolarizzata (per gli standard del luogo).
Per decenni il sultano dell'Oman è stato Qaboos bin Said, un personaggio francamente affascinante: educato in Gran Bretagna, modernizzatore, intelligente, a favore dei diritti delle donne (compatibilmente con i suoi limiti ancestrali, ma comunque sicuramente di più rispetto a qualsiasi altro sceicco/emiro/sultano), appassionato di opera lirica (fece comporre a un compositore ebreo una meravigliosa sinfonia chiamata "Impressioni dell'Oman" e mandò all'estero a sue spese a studiare un'orchestra maschile e femminile di suonatori omaniti, a tutt'oggi l'unica orchestra filarmonica qualificata a livello internazionale del Golfo Persico), fece costruire a sue spese la più grande cattedrale cristiana del Golfo, dove qualunque cristiano residente in Oman può recarsi a pregare, e fu mediatore tra le forze contrapposte durante la Guerra del Kippur. Nel 2011 fece liberare dagli iraniani degli ostaggi statunitensi pagando di tasca sua.
E' stato anche il primo governante del Golfo a intuire i potenziali rischi di avere un'economia esclusivamente basata sul petrolio, e a incentivare con fondi personali lo sviluppo del turismo, della ricerca scientifica e l'industria locale.
Francamente, un soggetto affascinante quanto il suo Paese, a tutt'oggi probabilmente l'unico della zona che mi sentirei di visitare volentieri.
Per decenni il sultano dell'Oman è stato Qaboos bin Said, un personaggio francamente affascinante: educato in Gran Bretagna, modernizzatore, intelligente, a favore dei diritti delle donne (compatibilmente con i suoi limiti ancestrali, ma comunque sicuramente di più rispetto a qualsiasi altro sceicco/emiro/sultano), appassionato di opera lirica (fece comporre a un compositore ebreo una meravigliosa sinfonia chiamata "Impressioni dell'Oman" e mandò all'estero a sue spese a studiare un'orchestra maschile e femminile di suonatori omaniti, a tutt'oggi l'unica orchestra filarmonica qualificata a livello internazionale del Golfo Persico), fece costruire a sue spese la più grande cattedrale cristiana del Golfo, dove qualunque cristiano residente in Oman può recarsi a pregare, e fu mediatore tra le forze contrapposte durante la Guerra del Kippur. Nel 2011 fece liberare dagli iraniani degli ostaggi statunitensi pagando di tasca sua.
E' stato anche il primo governante del Golfo a intuire i potenziali rischi di avere un'economia esclusivamente basata sul petrolio, e a incentivare con fondi personali lo sviluppo del turismo, della ricerca scientifica e l'industria locale.
Francamente, un soggetto affascinante quanto il suo Paese, a tutt'oggi probabilmente l'unico della zona che mi sentirei di visitare volentieri.
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sono passato davanti al Teatro dell'opera di Muscat, struttura imponente. Le persone con cui ho interagito per lavoro, e non, sono estremamente cortesi e gentili. Ho scoperto un altro mondo rispetto a quello degli Emirati e Kuwait. Devo ritornare 

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Marco
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