Un (in)discusso capolavoro giapponese della scrittura: Pilot Custom Heritage 912 – Pennino FA

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Koten90
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Messaggio da Koten90 »

Automedonte ha scritto: lunedì 17 marzo 2025, 22:33 L’unica flessibile degna di questo nome in circolazione sulle moderne e, parere personale, meglio anche di tante blasonate vintage :D

Sono eretico lo ammetto
edis ha scritto: lunedì 17 marzo 2025, 22:44 Mi associo alla coerente eretica
Tisbacker ha scritto: martedì 18 marzo 2025, 4:11 Terzo eretico a rapporto.
Sia per l’Fa numero 10, sia per quello numero 15.
Non posso esimermi dall’intervenire in questo post dopo tutta la pubblicità che ho fatto a questo pennino e dopo averne anche comprato un altro.
Un pennino fantastico, dagli innumerevoli pregi e fin troppo bistrattato e additato da chi non lo conosce e pensa di poterlo usare come un UniPosca.
Come detto da Cesare, sono dell’idea che batta in performance molti pennini flessibili più blasonati (i Calligraphy di Montblanc per esempio, ma anche molti considerati capolavori del passato come gli Omas Extra che hanno uno snapback insufficiente).
Anche per il discusso alimentatore, è necessario conoscerlo e abbinargli il giusto inchiostro e tecnica, allora sarà utilizzabile per qualunque cosa senza le fastidiose interruzioni.

Chiaramente non è una penna da tutti i giorni, per prendere appunti in velocità, ma è l’alternativa migliore e più a buon mercato per approcciare la calligrafia o anche solo scrivere in modo elegante e con carattere.

francoiacc ha scritto: lunedì 17 marzo 2025, 22:12 Come tutte le penne giapponesi entro una ragionevole fascia di prezzo, possiamo dire che cosa fa la differenza è il gruppo. Non che sia da sottovalutare, ma dipende quanto peso si vuol dare anche ad estetica e materiali. In questo campo trovo che anche questa CH 912 sia fin troppo understated.
sansenri ha scritto: martedì 18 marzo 2025, 15:30 (…)è vero che per chi cerchi questa tipologia di pennini speciali, ma anche quelli di serie, Pilot ci sa fare, proponendo anche il pennino in oro, e difficilmente il gruppo pennino delude.
Il resto però è minimo sindacale, fatto con criterio molto razionale, si percepisce, ma poco altro.
Mi rendo conto che sia una mission aziendale specifica. Quando cerco una penna di cui innamorarmi in effetti guardo altrove (per me la penna non è solo il pennino).
Poi per il resto sono penne con alcuni pennini davvero belli, per cui di certo non le disdegno e ne ho anche qualcuna (la 743 FA è ancora a wish list, che spero di concretizzare quest'anno).
Come prima, posso anche essere d’accordo sul fatto che son penne nere minimali, possono sembrare noiose nella loro eleganza sobria, ma un conto è collezionare belle penne, un altro è cercare una stilografica che possa avvicinarsi a sostituire il pennino a intinzione per uno specifico scopo: la bella scrittura.
Chiaramente ci sono alternative inarrivabili nel vintage, ma teniamo anche conto che è un penna tranquillamente acquistabile sotto i 200€ nell’usato o direttamente dal Giappone. Salvo trovare una svendita di una qualche eredità mal valutata, non ci sono penne paragonabili a quel prezzo
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Messaggio da Enbi »

Koten90 ha scritto: martedì 18 marzo 2025, 18:58 Come prima, posso anche essere d’accordo sul fatto che son penne nere minimali, possono sembrare noiose nella loro eleganza sobria, ma un conto è collezionare belle penne, un altro è cercare una stilografica che possa avvicinarsi a sostituire il pennino a intinzione per uno specifico scopo: la bella scrittura.
Chiaramente ci sono alternative inarrivabili nel vintage, ma teniamo anche conto che è un penna tranquillamente acquistabile sotto i 200€ nell’usato o direttamente dal Giappone. Salvo trovare una svendita di una qualche eredità mal valutata, non ci sono penne paragonabili a quel prezzo
Concordo su tutto ma soprattutto su quest'ultimo punto: per i maniaci del pennino che non vogliono per vari motivi addentrarsi nel vintage è un must :thumbup:
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Messaggio da Koten90 »

win67 ha scritto: martedì 18 marzo 2025, 15:40 Sulla 743 niente? :D
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Messaggio da maylota »

Ho provato le 742 e 743 in svariate combinazioni ci inchiostro ad un raduno - ce n'era anche un'altra che mi sfugge ma le tipologie Pilot mi sono ostiche.

Sono tutti pennini meravigliosi. Anche a considerarle penne normali come le uso io. Come flessibile l'ho visto usare, io non mi arrischio.
La cosa incredibile è come si adattino e cambino con le varie combinazioni di inchiostri, tutte molto piacevoli e alla mano di chi le usa.
(Ovviamente quella caricata con la pozione magica Noodler's di Alessio, la si riconosce all'istante :D )

Per me è il classico pennino da avere, in una qualche sua variante.

PS. Complimenti per la recensione. Per la mia personale sensibilità apprezzo molto chi di fronte ad una penna si mette in ascolto e cerca di capirla con il tempo e le prove e i tentativi. Di giudizi tranchant dopo tre pagine è pieno il web, un approccio più riflessivo è per me tutto da apprezzare.
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Messaggio da piccardi »

Koten90 ha scritto: martedì 18 marzo 2025, 18:58 Chiaramente ci sono alternative inarrivabili nel vintage, ma teniamo anche conto che è un penna tranquillamente acquistabile sotto i 200€ nell’usato o direttamente dal Giappone. Salvo trovare una svendita di una qualche eredità mal valutata, non ci sono penne paragonabili a quel prezzo
Ci sono, ci sono. Certo non devi pretendere la marca famosa, ma se ne trovano, anche con pennino in acciaio. Il problema è che ci vuole pazienza e fortuna per scovarle, qui ti basta pagare e non c'è bisogno di cercare e aspettare.

Non ho provato la 149 calligraphy, quindi non ho modo di dare un giudizio sulla stessa, ma questa la provai quando uscì, ed ha senza dubbio un pennino all'altezza di un flessibile antico di quelli buoni. Ma bisogna essere chiari, come del resto chiaramente detto nella recensione, la penna è nata con altri obiettivi per cui l'alimentatore non è in grado di reggere l'uso che chi ci si avvicina avendo presenti quelli antichi vorrebbe farne. E comunque deve sempre essere ribadito che i flessibili non sono pennini né semplici né comodi da usare.

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Messaggio da edis »

Enbi ha scritto: lunedì 17 marzo 2025, 19:00
Pilot_Custom_Heritage912_descrizione_penninoFA.jpeg

Prima di tutto grazie Enbi per la recensione ben fatta, appassionata, ed esaustiva. Ha portato ad una discussione interessante su questo controverso pennino. È notevole che Pilot scriva in modo esplicito che non è adatto a chi preme molto, che fa intendere cosa torni loro da riparare - in garanzia e non - quando si tratta di FA! Io ho provato quello della 912 e ammetto di non saperlo usare, è morbidissimo, un pennello, a me salta in tutte le salse, compresa quella con alimentatore in ebanite presa a parte. Devo ringraziare Koten di avermi fatto provare la 743 con l' FA, perché si tratta di un pennino diverso e molto più gestibile per me. E poi devo ringraziare Normie che ha avuto la pazienza di interagire al posto mio con il signore che aveva messo in vendita la 743 FA e la 74 SF su una nota piattaforma di oggetti usati. Il signore in questione aveva a malapena intinto le due penne ma aveva l' insulto facile e ingiustificato, ci è voluta la pazienza di Normie per chiudere la trattativa. La 74 a me però non dà affatto l' impressione di penna leggerina, anzi, il mio esemplare lo confondo facilmente con la 743. E qui arriviamo al dibattito sulle Pilot tutte uguali. Credo che per capire le scelte di catalogo bisognerebbe avere una conoscenza approfondita del Giappone e della loro cultura, della loro idea di "bello". Il bello non è univoco. Gli ex colleghi indiani che ci vedevano in completo blu non ci percepivano eleganti, né noi occidentali percepivamo loro tutti colorati eleganti. Per il Giappone, forse, bello e prezioso sono le urushi e le maki, ecco io credo che dietro al loro catalogo vi sia un fattore culturale, ed è di fatto una visione aziendale di successo perché i loro pennini, frutto pure della loro cultura produttiva, sono meravigliosi e si fanno desiderare.
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