Dalle vette innevate, un mini-capolavoro germanico: Montblanc Meisterstück 114 (Mozart)

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Enbi
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Dalle vette innevate, un mini-capolavoro germanico: Montblanc Meisterstück 114 (Mozart)

Messaggio da Enbi »

Approfittando del fatto di averla caricata e usata per un po’ di tempo, presento qui quella che attualmente è la mia unica Montblanc, la Meisterstück 114, altrimenti nota come Mozart; si tratta della più piccola penna della linea Meisterstück, rimasta in produzione per un periodo di tempo limitato. Premetto una cosa alla presente recensione: Montblanc è un marchio verso cui nutro una istintiva antipatia, per la scelta deliberata di questo produttore di porre i propri prodotti come status-symbol, per la qualità dei prodotti buona ma che non giustifica i prezzi di listino gonfiatissimi… Insomma, mi sembra una tipica penna “snob” che si regala al medico/avvocato/notaio di un certo livello (il quale nella maggior parte dei casi non sa che farsene e la rivende alimentando il nutrito mercato secondario), e io che considero la stilografica innanzitutto come strumento di scrittura mi sento un po’ fregato dal neocapitalismo a pagare un mucchio di soldi per una stellina sul cappuccio (stesso ragionamento per cui non compro indumenti “griffati”)…MA, avendo avuto l’occasione grazie a questo bellissimo forum di ottenerla attraverso uno scambio, non ho saputo resistere al fascino di questa piccolina, e cercherò di riportarvi qui di seguito le mie impressioni, spero nel modo più “neutro” possibile, parlando solo della PENNA, non del MARCHIO, dei valori, della storia, della meccanica quantistica dietro ai materiali usati…
Partiamo dalla descrizione esteriore: è una penna dalla forma a sigaro nera con finiture rodiate, il corpo, inclusa la sezione di scrittura, è in metallo, mentre il cappuccio è in resina (vedremo dopo quello che secondo me è il motivo progettuale). Le dimensioni sono estremamente contenute: circa 113 mm da chiusa, circa 98 mm da aperta, circa 119 mm con il cappuccio calzato. Il peso grazie al corpo in metallo è comunque ragguardevole per le dimensioni: 16 g con cappuccio, 12 g senza. Sulla cupola del cappuccio troviamo la famosa stellina simbolo di Montblanc, poi un anellino cui è attaccata la classicissima clip a cravatta e che riporta incisi la scritta “GERMANY” da un lato e il numero seriale dall’altro sul fondo del cappuccio troviamo in successione un anellino, una veretta su cui troviamo inciso nei tipici caratteri zigrinati all’interno “Montblanc” e “Meisterstück” e un secondo anellino che ricopre il labbro del cappuccio. Il corpo della penna si sviluppa con una leggerissima rastrematura (non ho un calibro, quindi potrebbe anche essere una mia impressione) fino a un anello metallico provvisto di filettatura e si conclude con un falso fondello dalla estremità ogivale. Una volta svitato il cappuccio si scopre una sezione di scrittura delimitata da un anellino metallico per il lato fondello e da un anello metallico con filettatura, identico a quello vicino al fondello, per il lato pennino. Dopo l’anello metallico filettato c’è un altro pezzo di sezione dal diametro leggermente ridotto che termina allargandosi leggermente.
Mozart_foto1.jpeg
Mozart_foto2.jpeg
Siamo giunti dunque al pennino: si tratta di un pennino in oro 14 carati, piccolo ma non piccolissimo: confrontandolo con un Bock numero 5 ha più o meno la stessa lunghezza, ma è più stretto. Sui rebbi vicino alle punte vi sono dei decori molti classici, un piccolo foro di sfiato circolare, il numero 4810 (quella che era considerata l’altezza del Monte Bianco all’epoca dell’introduzione di questa incisione), il logo della Montblanc, la dicitura “14K”, la scritta “Montblanc” (nel caso avessimo la memoria di Dory e ce ne fossimo dimenticati) e “585” (l’espressione in millesimi dei 14 carati). Un pennino, dunque, piuttosto ricco di particolari nonostante le dimensioni ridotte. Al di sotto del pennino è presente un alimentatore in ABS a lamelle.
Mozart_pennino1.jpeg
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Mozart_pennino3.jpeg
Il sistema di caricamento è a cartuccia: le dimensioni non consentono di montare un converter standard. Non possiedo al momento un converter mini (come quelli di Kaweco), quindi non so se possa andare bene, io ho inserito una cartuccia che avevo. Non ho molto da dire, funziona come dovrebbe, l’ho già detto in altre recensioni ma lo ripeto: non sono molto per l’idea del “pistone a tutti i costi”, secondo me il caricamento a cartucce è molto pratico ed efficace, oltre che di facile manutenzione.
Mozart_sistema_caricamento.jpeg
Passiamo ora a quello che tutti aspettavamo, le prestazioni di scrittura. Il pennino è un fine-medio, e la sensazione sulla carta è molto tipica delle Montblanc moderne: punte molto arrotondate, è un pennino molto scorrevole, “facile”, certamente rigido ma con una certa morbidezza di scrittura. Il flusso è abbondante, sono quindi felice di avere caricato la penna con l’asciutto MB Midnight Blue, che su questa penna a seconda della carta regala delle belle sfumature. Un’altra cosa da considerare nella scrittura è la calzatura del cappuccio: infatti, l’anello posteriore è filettato per permettere di avvitare il cappuccio sul fusto, rendendo la penna di una lunghezza ragionevole. Qui viene in aiuto una buona scelta progettuale, ovvero il cappuccio in resina, che grazie al suo peso contenuto rispetto al resto della penna non la sbilancia quando si avvita il cappuccio. Io ho mani piccole, dunque riesco a scrivere anche senza il cappuccio, ma devo dire che trovo più comodo mettere il cappuccio per le lunghe sessioni di scrittura. Lascio una prova di scrittura con un waka che recita: “Domani, lo so, oscura/ è pure la mia sorte; nondimeno,/ finché non si spegne l’effimera luce/ di questo oggi, mi soverchia/ la tristezza per l’amico estinto” (Ki no Tsurayuki, Kokinwakashū XVI, 838).
Mozart_Prova_di_Scrittura.jpeg
In conclusione, si tratta di una bella penna, ben progettata, con un pennino godibile anche se non incontra pienamente i miei gusti (troppo “scivoloso”), solida e compatta. L’avrei comprata a prezzo di listino? Sicuramente no. Sono felice di averla presa usata? Sì, anche se mi sa che preferisco altre “piccoline”.
Enrico
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Dalle vette innevate, un mini-capolavoro germanico: Montblanc Meisterstück 114 (Mozart)

Messaggio da sansenri »

bellissima, io trovo che sia un gioiellino! Ce l'ho (anch'io usata ;) ). E' più portatile di alcune penne che nascono portatili :D
Grazie della rece.
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Messaggio da Tisbacker »

È veramente tanto piccola, ma è altrettanto un Meisterstuck
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Messaggio da Silvia1974 »

Grazie per la recensione e per la poesia, che apprezzo sempre molto. Simpatica la piccolina. Ha il suo bel perché :thumbup:
Silvia

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