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inchiostri stilografici che vanno bene per penne flessibili

I colori preferiti, le miscele sperimentate, le misture autoprodotte. Tutto sull'inchiostro che utilizzate nella vostra fedelissima stilografica!
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pbon
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inchiostri stilografici che vanno bene per penne flessibili

Messaggio da pbon »

Ho notato che non tutti gli inchiostri neri sono buoni con penne flessibili.

Ho paragonato 7 di questi inchiostri: Pilot takesumi, wearingeul faust, kwz warsaw dreaming, dominant industry base black, aurora nero, parker quink vintage con solvx, lamy obsidian. non includo il platinum carbonblack perché lo uso come ricarica della pentel pocketbrush.

Per quello che ho notato il migliore che flette sempre e fluisce bene è il takesumi, ma non mi piace il colore, è grigiognolo bluetto strano e sbiadito, ovviamente fa dell pozze nere quando usi il tratto spesso. Secondo posto wearingeul faust fa una linea nera anche con tratto ultrafine e funziona bene anche con zebra G. Terzo posto KWZ e lamy obsidian, KWZ è un pelino meglio. Il peggiore per penne flessibili è aurora nero che semplicemente non funziona su zebra G e nemmeno sulla stilografica. Aurora nero rompe la tensione superficiale praticamente subito e sputa bolle di inchiostro.

Mi riterrei già soddisfatto perché KWZ e wearingeul sono già ottimali. Ma per curiosità, vorrei sapere se conoscete un inchiostro nero che soddisfi questi criteri:

- nero veramente scuro, anche se usi pennino extrafine.
- no patina, o patina non particolarmente forte.
- funziona bene su penne flessibili.

Se volete il mio parere allora vi consiglio wearingeul faust, perché è un nero molto intenso e funziona egregiamente su penne flessibili. Ma ha una patina veramente bestiale di colore verde, la patina appare anche su linee non flesse. Se non vi piace la patina allora non lo usate. Alternativa potrebbe essere lamy obsidian oppure KWZ warsaw dreaming, entrambi buoni. KWZ ha una patina bestiale anche quello ma è una patina nera lucida e non è un enorme problema. Più che altro il KWZ non secca mai veramente, la patina esterna se strofinata produce sbavature, altra cosa da considerare.
novainvicta
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Messaggio da novainvicta »

Anch'io ho notato che con pennini flessibili (Omas, Waterman 52 e Wahl) l'inchiostro Aurora Nero non è proprio il massimo. Mi sono trovato bene con lo Sheaffer Black ma spiuma molto mentre quello assai equilibrato è il Pilot Black (made in Japan perchè mi è capitato un calamaio fatto mi sembra a Taiwan per niente buono) che è più saturo del fratello Take-sumi. Altro nero con cui mi sono trovato egregiamente è il Noodler's X-Feather ma, forse è solo mia impressione, il fatto che Nathan Tardif non riesca a garantire identica tonalità e intensità tra le varie partite dello stesso inchiostro mi ha fatto un pò scemare la mia attrazione verso questa marca .
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Messaggio da Trinità »

Io non ho molta esperienza con pennini flessibili possedendone davvero pochi ma per la mia limitata esperienza nelle vintage dopo aver provato vari inchiostri mi son trovato bene con i pelikan blu-nero e nero ed anche il dark green...su qualche "flessibile"moderno il pilot iroshizuku tsuki-yo pare funzionare bene. Su una kanwrite heritage ultraflex fine mi trovo bene con il verdigris. Con aurora nero invece si sono presentati binari su varie penne(flessibili)in cui l'ho utilizzato.
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Messaggio da pbon »

novainvicta ha scritto: domenica 16 febbraio 2025, 18:08 Anch'io ho notato che con pennini flessibili (Omas, Waterman 52 e Wahl) l'inchiostro Aurora Nero non è proprio il massimo. Mi sono trovato bene con lo Sheaffer Black ma spiuma molto mentre quello assai equilibrato è il Pilot Black (made in Japan perchè mi è capitato un calamaio fatto mi sembra a Taiwan per niente buono) che è più saturo del fratello Take-sumi. Altro nero con cui mi sono trovato egregiamente è il Noodler's X-Feather ma, forse è solo mia impressione, il fatto che Nathan Tardif non riesca a garantire identica tonalità e intensità tra le varie partite dello stesso inchiostro mi ha fatto un pò scemare la mia attrazione verso questa marca .
grazie del consiglio, pilot black sembra qualcosa che mi potrebbe piacere. stavo anche valutando i vari inchiostri sailor neri e ce ne sono molti, anche quelli mi sembrano interessanti. per esempio sailor chigaya sembra abbastanza nero.

Adesso stavo usando dominant industry base black e ho rilevato una caratteristica che non ho notato subito. In pratica se infilo la penna in tasca l'inchiostro si scalda e fluisce molto molto meglio. Quindi avevo valutato in precedenza questo dominant industry in malomodo, quando è scaldato con calore corporeo fluisce veramente bene. Quindi penso vada benino con penne flessibili.

Trinità ha scritto: domenica 16 febbraio 2025, 21:42 Io non ho molta esperienza con pennini flessibili possedendone davvero pochi ma per la mia limitata esperienza nelle vintage dopo aver provato vari inchiostri mi son trovato bene con i pelikan blu-nero e nero ed anche il dark green...su qualche "flessibile"moderno il pilot iroshizuku tsuki-yo pare funzionare bene. Su una kanwrite heritage ultraflex fine mi trovo bene con il verdigris. Con aurora nero invece si sono presentati binari su varie penne(flessibili)in cui l'ho utilizzato.
anche io ho il verdigris e confermo che funziona bene su pennini flessibili. Tutta la linea iroshizuku funziona bene, peccato che a me non piace il colore degli iroshizuku però come performance hanno fatto centro e sono funzionali pertanto se ti piacciono quei colori sei a posto. Iroshizuku sono venduti anche in negozi offline e quindi li trovi facilmente. Il costo non è altissimo considerato che sono boccette da 50ml, e sono inchiostri "premium".
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Messaggio da sansenri »

in teoria, gli inchiostri per scrivere con pennini flessibili non dovrebbero essere troppo scorrevoli (devono contenere meno tensioattivi), per evitare l'effetto allagamento, quando i rebbi si aprono molto, anzi per poter seguire queste evoluzioni del pennino dovrebbero essere un po' più densi del normale (maggior contenuto di sostanze tipo la glicerina e altre - alcune delle quali tuttavia incompatibili con le stilografiche).
Cerca quindi inchiostri più densi, spesso i ferrogallici rispondono a questa esigenza.
Tipicamente devi cercare inchiostri per calligrafia, ma fai attenzione nella scelta dato che molti di questi non sono compatibili con le stilografiche (sono pensati per uso con pennini da intinzione).
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sansenri ha scritto: lunedì 17 febbraio 2025, 14:08 in teoria, gli inchiostri per scrivere con pennini flessibili non dovrebbero essere troppo scorrevoli (devono contenere meno tensioattivi), per evitare l'effetto allagamento, quando i rebbi si aprono molto, anzi per poter seguire queste evoluzioni del pennino dovrebbero essere un po' più densi del normale (maggior contenuto di sostanze tipo la glicerina e altre - alcune delle quali tuttavia incompatibili con le stilografiche).
Cerca quindi inchiostri più densi, spesso i ferrogallici rispondono a questa esigenza.
Tipicamente devi cercare inchiostri per calligrafia, ma fai attenzione nella scelta dato che molti di questi non sono compatibili con le stilografiche (sono pensati per uso con pennini da intinzione).
Hai ragione. Altra considerazione ovvia è che l'alimentatore fa la differenza. Ma anche il migliore degli alimentatori non è in grado di far flettere bene inchiostri tipo aurora nero.

In effetti gli inchiostri da intinzione sono mediamente migliori per pennini flessibili. Ho dei preferiti, sono il deleter numero 4 e il super comic black. Il migliore in assoluto è proprio questo deleter 4, perchp ha zero patina ed è molto nero e non è lucido. Ovviamente non va bene sulle stilografiche. Il più schifoso e insalvabile inchiostro che abbia mai provato è il rowney nero che è un totale fallimento e asciuga grigio.

Invece gli inchiostri stilografici sono più variegati, hanno tante più caratteristiche e più ampio quantitativo di casi d'uso. Alcuni inchiostri stilografici tipo il platinum chou kuro si prestano anche per pennini da intinzione o ricarica per il pentel pocket brush e quindi nonostante sia "per stilografiche" diventa validissimo anche per disegnare coi pennini da intinzione.

Comunque grazie del consiglio ma non penso proprio sia possibile usare inchiostri da calligrafia su stilografiche, a meno tu non voglia buttare via stilografica, pennino e alimentatore. Cioè li usi una volta e poi butti la penna oppure compri la penna speciale di akerman e magari vanno bene.
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Messaggio da piccardi »

pbon ha scritto: lunedì 17 febbraio 2025, 14:55 Comunque grazie del consiglio ma non penso proprio sia possibile usare inchiostri da calligrafia su stilografiche, a meno tu non voglia buttare via stilografica, pennino e alimentatore. Cioè li usi una volta e poi butti la penna oppure compri la penna speciale di akerman e magari vanno bene.
Nishimura racconta che fino al 1940 la Waterman ha prodotto rientranti potenzialmente utilizzabili anche con inchiostro di china (anche se non dà garanzie ad eventuali sperimentatori). Non ho mai provato, ma prima o poi lo farò. Le rientranti hanno oggettivamente dei vantaggi, l'inchiostro non secca quando son chiuse essendo completamente sigillate, e l'alimentazione è elementare, per cui se si intasassero la pulizia del conduttore è (una volta smontata, cosa non immediata, ma fattibile) è relativamente semplice.

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Messaggio da Esme »

Io l'esperimento con una rientrante l'ho fatto (ma va? :angel: ).
L'ho usata con il kuretake manga black 60, che normalmente uso con i rapidi.
Funziona, prima che si asciughi passano mesi. Eppoi sì, pulirla è facile.
Sull'essere adatto per pennini flessibili non saprei, quella penna ha un bel flessibile, ma sono io che non so usarlo...
"È tutta colpa di Esme" [Bons]

"Nove decimi del cervello non vengono usati, e come la maggior parte dei fatti noti, è falso."
[sir Terry Pratchett]
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