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22 febbraio 2025 - Hotel Hilton, via Galvani 12
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Pelikan 140 bordeaux con fondello incollato
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Pelikan 140 bordeaux con fondello incollato
Ciao a tutti!
Ho acquisito con un lotto di penne "non testate" una bellissima Pelikan 140 bordeaux, da quanto posso capire è la prima serie del periodo 1952-1954, perché ha il pennino EF placcato in oro 585 liscio, senza le incisioni ad "albero di natale".
Dopo una abbondante seduta in ammollo in acqua ho cominciato a smontarla.
Chiaramente la penna ha la sua dose di problemi:
* al cappuccio mancano la clip e il terminale avvitato;
* il pennino ha una gobba, sarà stato raddrizzato?
i rebbi sembrano leggermente disallineati, ma non credo sia grave;
* l'alimentatore ha una pinna esterna rotta; non credo sia grave (per il funzionamento);
* la parte trasparente del serbatoio ha una piccola crepa, spero innocua;
* lo stantuffo completamente inchiodato nella posizione "tutto esteso"; il fondello non gira per nessun motivo; è separato dal corpo di un paio di millimetri, fino a fare vedere la scanalatura piatta nel meccanismo.
Ecco, questo è un problema più serio.
A parte questo, il pennino è pulito e, provato a intinzione, mi sembra scrivere benissimo: scorrevole, silenzioso. Tra l'altro è anche piacevolmente flessibile, non lo sapevo! Che poi io non sappia ancora usarlo è un'altra storia.
Dopo aver letto tutto quello che ho trovato nel forum relativamente allo smontaggio (grazie a tutti, "maxpop 55" in particolare!) mi sono attrezzato per cercare di smontare il meccanismo di caricamento.
Mi sono procurato:
* una piastra di lamiera forata per trattenere il fusto;
* un cilindretto di ottone di diametro giusto per entrare nel serbatoio dalla sezione;
* un piccolo martello
* un asciugacapelli per riscaldare gradualmente il fusto, a più riprese, per dare il tempo al calore di penetrare;
* un termometro per controllare di non superare i 60°
A malincuore ho iniziato a martellare, prima piano, poi via via più forte perché non ne voleva sapere.
Non credevo di dover martellare così!
Incredibilmente il meccanismo è venuto fuori alla fine, intatto, nonostante sia stato spinto fuori con lo stantuffo completamente allungato fuori.
Peccato che non me ne farò niente: il passo successivo è impossibile!
Il fondello sembra essere incollato al meccanismo, non c'è verso di svitarlo (con le mani).
Presumo che qualcuno ci abbia messo della colla (cianoacrilato?)
Devo ancora procurarmi qualche tipo di pinza gommata (2 pinze) per provare a svitarlo con maggiore forza.
Secondo me si distruggerà prima di cedere.
Consigli?
Ho acquisito con un lotto di penne "non testate" una bellissima Pelikan 140 bordeaux, da quanto posso capire è la prima serie del periodo 1952-1954, perché ha il pennino EF placcato in oro 585 liscio, senza le incisioni ad "albero di natale".
Dopo una abbondante seduta in ammollo in acqua ho cominciato a smontarla.
Chiaramente la penna ha la sua dose di problemi:
* al cappuccio mancano la clip e il terminale avvitato;
* il pennino ha una gobba, sarà stato raddrizzato?
i rebbi sembrano leggermente disallineati, ma non credo sia grave;
* l'alimentatore ha una pinna esterna rotta; non credo sia grave (per il funzionamento);
* la parte trasparente del serbatoio ha una piccola crepa, spero innocua;
* lo stantuffo completamente inchiodato nella posizione "tutto esteso"; il fondello non gira per nessun motivo; è separato dal corpo di un paio di millimetri, fino a fare vedere la scanalatura piatta nel meccanismo.
Ecco, questo è un problema più serio.
A parte questo, il pennino è pulito e, provato a intinzione, mi sembra scrivere benissimo: scorrevole, silenzioso. Tra l'altro è anche piacevolmente flessibile, non lo sapevo! Che poi io non sappia ancora usarlo è un'altra storia.
Dopo aver letto tutto quello che ho trovato nel forum relativamente allo smontaggio (grazie a tutti, "maxpop 55" in particolare!) mi sono attrezzato per cercare di smontare il meccanismo di caricamento.
Mi sono procurato:
* una piastra di lamiera forata per trattenere il fusto;
* un cilindretto di ottone di diametro giusto per entrare nel serbatoio dalla sezione;
* un piccolo martello
* un asciugacapelli per riscaldare gradualmente il fusto, a più riprese, per dare il tempo al calore di penetrare;
* un termometro per controllare di non superare i 60°
A malincuore ho iniziato a martellare, prima piano, poi via via più forte perché non ne voleva sapere.
Non credevo di dover martellare così!
Incredibilmente il meccanismo è venuto fuori alla fine, intatto, nonostante sia stato spinto fuori con lo stantuffo completamente allungato fuori.
Peccato che non me ne farò niente: il passo successivo è impossibile!
Il fondello sembra essere incollato al meccanismo, non c'è verso di svitarlo (con le mani).
Presumo che qualcuno ci abbia messo della colla (cianoacrilato?)
Devo ancora procurarmi qualche tipo di pinza gommata (2 pinze) per provare a svitarlo con maggiore forza.
Secondo me si distruggerà prima di cedere.
Consigli?
- Ottorino
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Lascialo a mollo in acqua a lungo. La forza fa solo danni. Se lui vuole, con l'ammollo cederà.
Se non cede, cicli di ammollo e calore.
Se non cede, insisti coi cicli.
E' una cosa da maratona, non da sprint
Asciugacapelli = troppo caldo, troppa superficie = rischio di danno
Termometro_ inutile. scalda, e avvicina il pezzo alle labbra. Piu' sensibile del termometro.
Il gioco non sta nella temperatura (ok: se eccessiva si fa danno) ma nell'aspettare che il calore si diffonda nel pezzo.
L'errore che si fa all'inizio è quello di scaldare troppo a lungo.
L'esterno è rovente e si deforma e dove è necessario, il calore non è ancora arrivato
Se non cede, cicli di ammollo e calore.
Se non cede, insisti coi cicli.
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Termometro_ inutile. scalda, e avvicina il pezzo alle labbra. Piu' sensibile del termometro.
Il gioco non sta nella temperatura (ok: se eccessiva si fa danno) ma nell'aspettare che il calore si diffonda nel pezzo.
L'errore che si fa all'inizio è quello di scaldare troppo a lungo.
L'esterno è rovente e si deforma e dove è necessario, il calore non è ancora arrivato
C'è rimedio ? Perché preoccuparsi ? Non c'è rimedio ? Perché preoccuparsi ?
Un bel panorama si vede dopo una bella salita
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Ottorino, prima o poi dovremmo pensare a realizzare un piccolo fornetto con temperatura non solo regolabile, ma sopratutto con curva di temperatura programmabile.Ottorino ha scritto: ↑lunedì 17 febbraio 2025, 8:04 Il gioco non sta nella temperatura (ok: se eccessiva si fa danno) ma nell'aspettare che il calore si diffonda nel pezzo.
L'errore che si fa all'inizio è quello di scaldare troppo a lungo.
L'esterno è rovente e si deforma e dove è necessario, il calore non è ancora arrivato
Fattibile, ad esempio, con una piccola e poco costosa cella di Peltier (tutto sommato i volumi d'aria da riscaldare sarebbero molto contenuti) ed un minimo di elettronica di controllo.
Come al solito, manca solo il tempo...
Mirko
- Ottorino
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Non son troppo sicuro che sia la strada giusta, anche se allettante
Alcune recalcitranti le ho convinte col fornello a spirito con fiamma molto piccola.
Come se scaldare troppa superficie fosse inutile o nocivo.
Ho visto usare e usato una pistola ad aria calda con termostato. Non oso pensare quanto sia costata.
Non ho notato miglioramenti significativi nell'uso.
Alcune recalcitranti le ho convinte col fornello a spirito con fiamma molto piccola.
Come se scaldare troppa superficie fosse inutile o nocivo.
Ho visto usare e usato una pistola ad aria calda con termostato. Non oso pensare quanto sia costata.
Non ho notato miglioramenti significativi nell'uso.
C'è rimedio ? Perché preoccuparsi ? Non c'è rimedio ? Perché preoccuparsi ?
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Grazie per i consigli!
Convinto che il meccanismo fosse immune dall'inchiostro, non pensavo servisse metterlo in ammollo, ma in effetti potrebbe anche essere efficace e non costa nulla.
Quindi comincio a praticare cicli di ammollo e riscaldamento.
Mi viene da chiedere, per essere proprio sicuro: in quale verso devo svitare il fondello?
Al momento non cede in nessun verso.
Io sono convinto di dover girare in senso antiorario, come quando il fondello sta a contatto con il fusto della penna. Lo stesso verso che estrae lo stantuffo e svuota la penna.
Però mi viene il dubbio, perché il fondello ora sta estratto al massimo, così come lo stantuffo dall'altra parte, tanto che mette in luce la scanalatura sul meccanismo su cui il fondello si avvita.
Mi viene allora il dubbio che in questa posizione io debba girare nel verso opposto, orario, il verso che fa rientrare lo stantuffo e caricare il serbatoio.
Vedi foto.
Pelikan 140 bordeaux con fondello incollato
nella posizione della foto il fondello dovrebbe essere libero di ruotare in entrambe le direzioni: in senso orario il pistone si ritrae verso il fondello, in senso antiorario il pistone avanza e si disaccoppia dall'alberino filettato
- Esme
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Pelikan 140 bordeaux con fondello incollato
Ma anche lo stantuffo è bloccato?
Cioè, se afferri lui e non la manopola, non riesci a girarlo e a liberarlo dalla vite?
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"È tutta colpa di Esme" [Bons]
"Nove decimi del cervello non vengono usati, e come la maggior parte dei fatti noti, è falso."
[sir Terry Pratchett]
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Lo stantuffo è libero di muoversi assialmente, ha un gioco di circa 1mm.
Non può ruotare rispetto al cilindro esterno. Rispetto alla rotazione ha pochissimo gioco, si sente che è vincolato, presumo da un dentino che si infila nella scanalatura longitudinale dello stantuffo. Però non è incollato qui, un minimo di gioco ce l'ha.
E' solo la manopola (quella che io chiamo "il fondello") ad essere totalmente vincolata al cilindro esterno, non ha nessun gioco, è solidale (e temo sia incollata da qualcuno che voleva riparare un problema precedente).
Ultima modifica di vitomeuli il lunedì 17 febbraio 2025, 19:29, modificato 1 volta in totale.
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Insisti con i lavaggi, se non lo sblocchi e fai ruotare il fondello rispetto alla filettaura è tutto inutile.
Il valore di una stilografica non dipende dal costo, ma dal valore che noi le diamo.
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Allora. Se hai martellato il movimento in questa posizione estesa, dovresti aver rotto qualcosa....
C'è rimedio ? Perché preoccuparsi ? Non c'è rimedio ? Perché preoccuparsi ?
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Pelikan 140 bordeaux con fondello incollato
Allora non è totalmente esteso oltre il limite di sgancio.
Bisogna vedere se è la manopola a essere bloccata o lo stantuffo, perché bloccando lo stantuffo anche la manopola non riesce a girare.
Speriamo che per una volta Ottorino non abbia ragione

Magari è veramente solo morchia di vecchio inchiostro, può essere come colla.
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Aggiornamento del 19 febbraio 2025:
Il fondello è solidale al cilindro del meccanismo di carica, non cede.
Intanto, seguendo quella che ritengo la pista più probabile (colla cianoacrilato sulla filettatura tra fondello e meccanismo) ho cercato le possibili soluzioni. I forum di modellistica ne sanno qualcosa:
* cicli di riscaldamento (senza superare i 60 gradi) e di raffreddamento (in freezer); ne ho fatto qualcuno, da continuare;
* Loctite scollatutto: è l'antidoto del cianoacrilato. Il difficile è fargli raggiungere la colla, che temo sia nella filettatura; in foto si vede la prova;
* solventi più potenti: alcol isopropilico, acetone, ma quest'ultimo quasi sicuramente rovinerebbe le plastiche, per cui è l'ultima spiaggia. Forse proverò l'alcol.
Il fondello è solidale al cilindro del meccanismo di carica, non cede.
Intanto, seguendo quella che ritengo la pista più probabile (colla cianoacrilato sulla filettatura tra fondello e meccanismo) ho cercato le possibili soluzioni. I forum di modellistica ne sanno qualcosa:
* cicli di riscaldamento (senza superare i 60 gradi) e di raffreddamento (in freezer); ne ho fatto qualcuno, da continuare;
* Loctite scollatutto: è l'antidoto del cianoacrilato. Il difficile è fargli raggiungere la colla, che temo sia nella filettatura; in foto si vede la prova;
* solventi più potenti: alcol isopropilico, acetone, ma quest'ultimo quasi sicuramente rovinerebbe le plastiche, per cui è l'ultima spiaggia. Forse proverò l'alcol.