Ora che ci penso anch'io, al liceo ero fissato col disegno tecnico. Chissà dove l'ho cacciato... Però quella l'ho sempre chiamata carta da lucido.
Simone
Ora che ci penso anch'io, al liceo ero fissato col disegno tecnico. Chissà dove l'ho cacciato... Però quella l'ho sempre chiamata carta da lucido.
Imparo qualcosa di nuovo.
Per me, quella è carta da lucido!Maqroll ha scritto: ↑sabato 15 febbraio 2025, 16:08 Da quello che leggo nelle risposte comprendo che con carta velina ci si riferisce a tipologie a volte molto diverse. Per me la carta velina è quella venduta in blocchi con una grammatura non troppo sottile, che usavo anche per il disegno tecnico, ne conservo ancora un rotolo. È una carta che ho usato spesso per disegnare con la china, ma ultimamente anche con i fineliner, e mi piace molto. Ovviamente si usa solo da un lato ma il tratto non trapassa non spande e il colore si esalta.
Sì, la carta manila ha questa diversa origine della cellulosa.
Forse ti riferisci alla glassine o pergamina. È usata da chi usa i pastelli per proteggere i propri lavori e preferisce non usare il fissativo. I fogli nei blocchi di carta Pastelmat della Clairefontaine sono separati proprio con fogli di glassine.Esme ha scritto: ↑lunedì 17 febbraio 2025, 11:29
Tieni presente che viene chiamata velina anche un altro tipo di carta sottile, molto lucida su entrambi i lati e molto trasparente. Non mi ricordo bene come si chiama realmente, un nome che ricorda il ghiaccio credo. Anche lei usata negli imballaggi.
Tutto questo per dire che con "velina" si possono trovare prodotti dalle caratteristiche molto diverse e che quindi la resa in scrittura potrebbe dare esiti differenti.
Ma è il bello dello sperimentare.![]()
Brava, grazie!
Se giri sul web trovi riferimenti sia a Manila Paper (quella di cui parli tu) che a "Manilla" paper (su Staples, Amazon e gente del genere...).gbiotti ha scritto: ↑lunedì 17 febbraio 2025, 10:11Imparo qualcosa di nuovo.
Io sapevo che la "manila" e' il nome che viene dato dagli anglofoni (?) alla carta utilizzata per fare le cartelline da archivio e viene chiama cosi' perche' ricavata dalla fibra della pianta di Acaba, detta appunto canapa di Manila.
Prego, di nulla
Uno degli utilizzi che conosco è per i piccoli oggetti di merceria, tipo bottoni, anche se le mercerie oramai sono cosa rara e adesso utilizzano forse di più le bustine in cellophane.
OK. Grazie
Non ero sicuro del fatto che fosse un modo di dire tipico americano, per questo ho esteso agli anglofoni con l'aggiunta di un punto interrogativo
Se ho ben capito la tipologia a cui ti riferisci, dalle mie parti si chiama comunemente carta da pacchi.
Certamente possibile, io ho sempre beceramente pensato che quello con la doppia elle fosse una storpiatura e che alla fine fossero due modi di chiamare lo stesso prodotto o forse categoria di prodotti.maylota ha scritto: ↑lunedì 17 febbraio 2025, 15:26 Se giri sul web trovi riferimenti sia a Manila Paper (quella di cui parli tu) che a "Manilla" paper (su Staples, Amazon e gente del genere...).
Sospetto, senza averne alcuna prova, che la "elle" in più sia una foglia di fico per non dire che è carta kraft con un colore o caratteristiche che assomigliano alla cosa vera![]()
No no, la carta da pacchi, quella vera, è carta kraft.