Ho quindi cercato un po' questo materiale e in breve ho letto un paio di cose interessanti.
(
https://www.acs.org/education/whatische ... elite.html ( storia bachelite/bakelite)
https://staticmy.zanichelli.it/catalogo ... 04_CAP.pdf (breve e coincisa)
https://amslaurea.unibo.it/id/eprint/85 ... onelli.pdf (una tesi di laurea)
)
Essendo la bachelite un materiale comunque da miscuglio (https://it.wikipedia.org/wiki/Polimeri_termoindurenti) , generalmente con una bassa resistenza alla luce UV del sole (opacizza) , al calore (instabile) e agli acidi forti a seconda della composizione (denaturazione), non sembra che abbia la stessa varietà di colori degli altri PMMA o ABS ( sopra tutto i PMMA che possono essere anche colorati e traslucidi, opachi e altro).
Difatti, sono generalmente colori spenti.
Inoltre mimica l'effetto "caldo" dell'ebanite ( è un isolante ) , chi ha un vecchio apparecchio in bachelite o anche l'interruttore della luce in questo materiale può provare.
Per quanto riguarda l'aspetto della luce, sembra che le penne "originali" abbiano una colorazione molto più rossa delle classiche resine PMMA nere, che risultano più fuchsia.
In ogni caso, se fosse vera questa cosa, potrebbe anche spiegare i problemi di spaccatura delle penne di qualche decennio fa, a cui probabilmente avranno cambiato un'altra volta composizione. Inoltre, se non sbaglio, non sono presenti segni di stampo sulle montblanc , come sui pelikan e le penne in resina da barra piena perché possono essere lucidate meglio rispetto a una penna in pmma come quelle giapponesi.
Sarei molto curioso di sapere se quello che ho sentito sia davvero un fatto o un peto
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