Milan Pen Show - Mostra Scambio di Milano
22 febbraio 2025 - Hotel Hilton, via Galvani 12
22 febbraio 2025 - Hotel Hilton, via Galvani 12
Calligrafia nella scuola elementare degli anni 50
- Irishtales
- Moderatrice
- Messaggi: 9499
- Iscritto il: lunedì 5 novembre 2012, 18:34
- La mia penna preferita: Wahl-Eversharp Doric
- Il mio inchiostro preferito: Levenger - Forest
- Misura preferita del pennino: Flessibile
- FountainPen.it 500 Forum n.: 087
- Arte Italiana FP.IT M: 044
- Fp.it ℵ: 011
- Fp.it 霊気: 018
- Fp.it Vera: 033
- Gender:
Calligrafia nella scuola elementare degli anni 50
Bellissimo! Se ripenso ai miei libri di solfeggio, scarni e anonimi, mi chiedo come ho fatto a quell'età a continuare a studiare pianoforte...
Studiare su testi così riccamente e finemente decorati deve essere stato un incentivo allo studio della musica!
Studiare su testi così riccamente e finemente decorati deve essere stato un incentivo allo studio della musica!
"Scrittura e pittura sono le due estremità della stessa arte e la loro realizzazione è identica" - Aforisma di Shitao
Daniela
Daniela
-
- Touchdown
- Messaggi: 21
- Iscritto il: mercoledì 19 dicembre 2012, 23:00
- Misura preferita del pennino: Flessibile
- Fp.it ℵ: 076
- Località: Bologna
Calligrafia nella scuola elementare degli anni 50
Splendido davvero!!
-
- Converter
- Messaggi: 19
- Iscritto il: mercoledì 6 maggio 2015, 18:30
- La mia penna preferita: Mont Blanc Meisterstuck 146
- Il mio inchiostro preferito: Lamy Nero
- Località: Vicenza
- Gender:
Calligrafia nella scuola elementare degli anni 50
se serve fornisco una testimonianza recentissima: ho iniziato le Elementari nel 2005
in prima a quanto ricordo usavamo la matita e si scriveva in stampaello maiuscolo, poi in seconda il minuscolo sempre a matita e penna cancellabile (guai a usarne una indelebile!), dalla terza in poi corsivo (penso proprio il "rotondo") prima cancellabile poi più avanti con penne più serie, ma nessuna maestra ha mai provato a farci usare una stilografica.
Ricordo però l'odio della mia insegnante di italiano per le Pelikan e i loro cancellini dei pirati

Ricordo però l'odio della mia insegnante di italiano per le Pelikan e i loro cancellini dei pirati

- Irishtales
- Moderatrice
- Messaggi: 9499
- Iscritto il: lunedì 5 novembre 2012, 18:34
- La mia penna preferita: Wahl-Eversharp Doric
- Il mio inchiostro preferito: Levenger - Forest
- Misura preferita del pennino: Flessibile
- FountainPen.it 500 Forum n.: 087
- Arte Italiana FP.IT M: 044
- Fp.it ℵ: 011
- Fp.it 霊気: 018
- Fp.it Vera: 033
- Gender:
Calligrafia nella scuola elementare degli anni 50
Cade proprio come una ciliegina sulla torta una conversazione avuta recentemente con il Professor Francesco Ascoli - vivalapenna - che con il suo permesso cito, in una sintesi molto efficace delle vicissitudini della calligrafia nella scuola italiana:
"I programmi postunitari prevedevano un generico "corsivo" producendo di conseguenza la differenza fra un inglese posato e uno corsivo. Si affianca successivamente l'inglese diritta che piano piano conquista sempre di più spazi e consensi. Nell'immediato dopoguerra (II guerra) viene prescritto tassativamente l'inglese diritto.
Successivamente dagli anni 60 in poi non vi è più alcuna prescrizione riguardo il modello calligrafico: ognuno fa come ritiene opportuno. Negli stessi anni si affianca un non meglio identificato "stampatello"."
"I programmi postunitari prevedevano un generico "corsivo" producendo di conseguenza la differenza fra un inglese posato e uno corsivo. Si affianca successivamente l'inglese diritta che piano piano conquista sempre di più spazi e consensi. Nell'immediato dopoguerra (II guerra) viene prescritto tassativamente l'inglese diritto.
Successivamente dagli anni 60 in poi non vi è più alcuna prescrizione riguardo il modello calligrafico: ognuno fa come ritiene opportuno. Negli stessi anni si affianca un non meglio identificato "stampatello"."
"Scrittura e pittura sono le due estremità della stessa arte e la loro realizzazione è identica" - Aforisma di Shitao
Daniela
Daniela
-
- Contagocce
- Messaggi: 6419
- Iscritto il: mercoledì 27 gennaio 2016, 0:43
- Fp.it Vera: 032
- Gender:
Calligrafia nella scuola elementare degli anni 50
Riprendo questo vecchio topic, peccato si sia fermato qui, ho visto infatti che poi commenti simili sono sorti in altri topic.
Purtroppo malgrado interessanti aneddoti, si divaga un po' troppo qui, e conferme sulla calligrafia degli anni 50 alle elementari ce ne sono poche.
Secondo me il commento più vicino al reale è quello di courthand quando riferisce:
"Che calligrafia si insegnava nelle scuole della giovane repubblica? Per la mia esperienza quello che veniva chiamato il corsivo italiano, una specie di corsivo inglese "raddrizzato" (alla fine dell'800/inizi 900 ci fu una lunga querelle sui danni fisici che la scrittura inclinata avrebbe potuto provocare agli studenti) con elementi della Ronde francese."
Corrisponde esattamente a quello che ho imparato io a partire dal 1965 in una scuola di Torino.
Ritengo che l'orientamento perfettamente verticale delle aste fosse dovuto alla necessità di non introdurre la complicazione della inclinazione all'inizio e utilizzare i quadretti dei quaderni inizialmente come guide. Poi si passava alle righe di prima/seconda, poi alle righe di terza (più strette), poi alle righe di quarta/quinta. Confermo che i quaderni erano quelli piccoli, pinzati al centro, e con il margine viola (per non rovinarli si usavano già allora i copri-quaderni, in plastica molto più spessa di quelli che fanno oggi, con il porta cartellino esterno per il nome).
Se utilizzato con cura non trovo che il corsivo italiano sia brutto, ancora oggi è la base del mio corsivo, peraltro i miei sforzi per inclinare le aste "a mo' di corsivo inglese", per renderlo un po' più adulto, sono abbastanza vani, tale è l'imprinting.
La base dell'alfabeto (maiuscole minuscole) corrisponde abbastanza a questo (seppure chiaramente molto scolastico) Anch'io ho iniziato sui banchi di legno col piano inclinato, la panchetta a due posti e il poggiapiedi, e il buco per il calamaio.
Purtroppo malgrado interessanti aneddoti, si divaga un po' troppo qui, e conferme sulla calligrafia degli anni 50 alle elementari ce ne sono poche.
Secondo me il commento più vicino al reale è quello di courthand quando riferisce:
"Che calligrafia si insegnava nelle scuole della giovane repubblica? Per la mia esperienza quello che veniva chiamato il corsivo italiano, una specie di corsivo inglese "raddrizzato" (alla fine dell'800/inizi 900 ci fu una lunga querelle sui danni fisici che la scrittura inclinata avrebbe potuto provocare agli studenti) con elementi della Ronde francese."
Corrisponde esattamente a quello che ho imparato io a partire dal 1965 in una scuola di Torino.
Ritengo che l'orientamento perfettamente verticale delle aste fosse dovuto alla necessità di non introdurre la complicazione della inclinazione all'inizio e utilizzare i quadretti dei quaderni inizialmente come guide. Poi si passava alle righe di prima/seconda, poi alle righe di terza (più strette), poi alle righe di quarta/quinta. Confermo che i quaderni erano quelli piccoli, pinzati al centro, e con il margine viola (per non rovinarli si usavano già allora i copri-quaderni, in plastica molto più spessa di quelli che fanno oggi, con il porta cartellino esterno per il nome).
Se utilizzato con cura non trovo che il corsivo italiano sia brutto, ancora oggi è la base del mio corsivo, peraltro i miei sforzi per inclinare le aste "a mo' di corsivo inglese", per renderlo un po' più adulto, sono abbastanza vani, tale è l'imprinting.
La base dell'alfabeto (maiuscole minuscole) corrisponde abbastanza a questo (seppure chiaramente molto scolastico) Anch'io ho iniziato sui banchi di legno col piano inclinato, la panchetta a due posti e il poggiapiedi, e il buco per il calamaio.
Ultima modifica di sansenri il lunedì 27 gennaio 2025, 21:37, modificato 1 volta in totale.
Calligrafia nella scuola elementare degli anni 50
Io sono del ‘58 e il mio corsivo è proprio questo con la differenza che tutte le mie maiuscole sono a stampatello.
Beh proprio questo no: con la vecchiaia le lettere sono più “aguzze”
I banchi di legno inclinati di cui parla Sanseri li avevo al ginnasio liceo (‘72 - ‘77)
Beh proprio questo no: con la vecchiaia le lettere sono più “aguzze”
I banchi di legno inclinati di cui parla Sanseri li avevo al ginnasio liceo (‘72 - ‘77)
-
- Pulsante di Fondo
- Messaggi: 326
- Iscritto il: mercoledì 25 settembre 2024, 9:54
- Misura preferita del pennino: Fine
- Località: Cagliari
Calligrafia nella scuola elementare degli anni 50
Idem...
Dai mie quaderni delle elementari (miracolosamente non dispersi), 1972:
-
- Contagocce
- Messaggi: 6419
- Iscritto il: mercoledì 27 gennaio 2016, 0:43
- Fp.it Vera: 032
- Gender:
Calligrafia nella scuola elementare degli anni 50
fortunato! i miei quaderni sono andati tutti "dispersi"... troppi traslochi, di cui i miei genitori approfittavano per alleggerirsi del futile.
(però, dì la verità, hai scelto apposta le pagine con i 10!
)
(però, dì la verità, hai scelto apposta le pagine con i 10!

-
- Pulsante di Fondo
- Messaggi: 326
- Iscritto il: mercoledì 25 settembre 2024, 9:54
- Misura preferita del pennino: Fine
- Località: Cagliari
Calligrafia nella scuola elementare degli anni 50
un po' sì e un po' no

in realtà prendevo quasi tutti 10, qualche 9 e 8, raramente 7:...
allora ero un bravo bambino... ero...
stavo riguardando i pochi quaderni sopravvissuti: Pigna, CISA - ROMA (le serie Avvenire nello spazio, Avvenire sul mare...), Prodotti ICCI...
forse qualcuno/a li ricorda...
invece non riesco a ricordare che penne mi facessero usare, probabilmente delle biro
la carta non mi pare fosse di grande qualità: anche con la biro si legge spesso in trasparenza e a volte c'è trapassamento (ma forse l'effetto è aumentato nel tempo?)
primo quaderno:
e primo giorno di scuola, chissà perché a matita (un po' sapevo già scrivere):
vabbé, scusate sono alquanto OT... la smetto
-
- Vacumatic
- Messaggi: 865
- Iscritto il: giovedì 22 maggio 2014, 21:35
- La mia penna preferita: Pilot Custom 845
- Il mio inchiostro preferito: Noodler's Borealis Black
- Misura preferita del pennino: Fine
- Località: Roma
- Gender:
Calligrafia nella scuola elementare degli anni 50
Questo che hai riportato è esattamente il corsivo che hanno insegnato a me (prima elementare nel 1975).
All'inizio con la matita, poi direttamente con la stilografica ad inchiostro blu.
Ricordo che tutti i miei compagni avevano Pelikan o Auretta a cartucce, io invece avevo una complicata Montegrappa a pistone con pennino "a lancia"! Che mi rallentava molto.
-
- Contagocce
- Messaggi: 6419
- Iscritto il: mercoledì 27 gennaio 2016, 0:43
- Fp.it Vera: 032
- Gender:
Calligrafia nella scuola elementare degli anni 50
non so in che anno hai iniziato le elementari, comunque, come dicevo, la prassi era: prima si imparava a tracciare le singole lettere (iniziando dalle vocali) a matita su un quaderno a quadretti, poi si imparava sempre a matita a legare consonanti e vocali, e poi altri gruppi di sillabe. In quella fase l'accento era posto sui tratti leganti (come si fanno correttamente tra ciascuna coppia di lettere). Infine verso la fine della prima elementare si passa alla penna. Ai miei tempi (metà anni 60) il primo passaggio era con la penna ad intinzione, poi con la stilografica (la mia prima penna è stata una Pelikan 120, dopo alcuni anni una Auretta, poi una Pelikan a cartucce).AlexO ha scritto: ↑lunedì 27 gennaio 2025, 22:56
invece non riesco a ricordare che penne mi facessero usare, probabilmente delle biro
la carta non mi pare fosse di grande qualità: anche con la biro si legge spesso in trasparenza e a volte c'è trapassamento (ma forse l'effetto è aumentato nel tempo?)
primo quaderno:
IMG_20250127_223216.jpg
e primo giorno di scuola, chissà perché a matita (un po' sapevo già scrivere):
IMG_20250127_223254.jpg
PS ah, sì scusa, è sul tittolo della foto 1969
vabbé, scusate sono alquanto OT... la smetto
Si partiva fin dal primo giorno con il corsivo, le maiuscole si imparavano successivamente, lo stampatello era vietato (si imparava a riconoscerlo ma non ad usarlo). Verso la fine della prima si iniziava ad usare la carta a righe (di prima e seconda).
Ah, sì, scusa è indicato sul titolo della foto 1969.
E' molto interessante la tua foto con l'oca!
E' evidente quello che dicevo, nella tua foto si vede che in pratica non azzecchi mai il tratto di giunzione tra o e c!

era la parte difficile!
(improbabile però che nel 69 già ti facessero usare la biro...)
-
- Pulsante di Fondo
- Messaggi: 326
- Iscritto il: mercoledì 25 settembre 2024, 9:54
- Misura preferita del pennino: Fine
- Località: Cagliari
Calligrafia nella scuola elementare degli anni 50
Ho risfogliato i pochi quaderni sopravvissuti: la prassi era esattamente quella che hai indicato, ma con una differenza (che riporto più avanti) rispetto alla tua esperienza.sansenri ha scritto: ↑martedì 28 gennaio 2025, 14:38
non so in che anno hai iniziato le elementari, comunque, come dicevo, la prassi era: prima si imparava a tracciare le singole lettere (iniziando dalle vocali) a matita su un quaderno a quadretti, poi si imparava sempre a matita a legare consonanti e vocali, e poi altri gruppi di sillabe. In quella fase l'accento era posto sui tratti leganti (come si fanno correttamente tra ciascuna coppia di lettere). Infine verso la fine della prima elementare si passa alla penna. Ai miei tempi (metà anni 60) il primo passaggio era con la penna ad intinzione, poi con la stilografica (la mia prima penna è stata una Pelikan 120, dopo alcuni anni una Auretta, poi una Pelikan a cartucce).
Si partiva fin dal primo giorno con il corsivo, le maiuscole si imparavano successivamente, lo stampatello era vietato (si imparava a riconoscerlo ma non ad usarlo). Verso la fine della prima si iniziava ad usare la carta a righe (di prima e seconda).
Ah, sì, scusa è indicato sul titolo della foto 1969.
E' molto interessante la tua foto con l'oca!
E' evidente quello che dicevo, nella tua foto si vede che in pratica non azzecchi mai il tratto di giunzione tra o e c!![]()
era la parte difficile!
(improbabile però che nel 69 già ti facessero usare la biro...)
Nei quaderni di prima è tutto a matita su quaderni a quadretti 5mm: prima paginate di singole vocali e poi singole consonanti e singole cifre, poi le legature, sillabe e parole intere (la foto con l'oca trae in inganno: mio padre mi aveva già insegnato qualcosa, riuscivo a scrivere un po' ma, come hai notato, facevo pena... ma l'oca era il primo giorno di scuola, immagino a "tema libero"...).
Le foto del "post" precedente invece sono del 1972, quindi quarta elementare: penna biro, quaderno a righe 8mm per l'italiano (testi solo in corsivo, non ho trovato nulla in stampatello) e quadretti 4mm per la matematica.
La differenza tra la tua e la mia esperienza di scuola elementare - tra le quali mi pare di capire che ci sono solo 4 o 5 anni di scarto - è che, da quanto ricordo e da quanto risulta dai quaderni, a me la stilografica alle elementari non l'hanno mai fatta usare (solo matita e biro)

In compenso, prima al liceo e poi in modo più sistematico all'università, ho usato di mio principalmente penne stilografiche. Alcune le ho ancora, e le uso ancora (insieme a delle ballpoint Aurora e Parker, a molte matite e vari altri "arnesi" di scrittura)! Tra le stilo non posso non citare le favolose Pelikano Antimacchia Export P456 Rosso (quella con il cappuccio metallico laccato), la Pilot Vortex Red e la Pilot 78G Red (Mk1)... (il che mi ricorda come, al tempo, attribuissi al colore rosso delle penne un qualche strano effetto benefico sull'andamento degli studi... mah!

Di nuovo, scusate (è che questi ricordi "prendono"...). Ora la smetto.
-
- Contagocce
- Messaggi: 6419
- Iscritto il: mercoledì 27 gennaio 2016, 0:43
- Fp.it Vera: 032
- Gender:
Calligrafia nella scuola elementare degli anni 50
be' di questo parliamo, i tuoi quaderni sono stati utili, i più utili che ho visto qui... (il quaderno di TheQuill non mi torna perfettamente con quello che ho imparato io).
Se dobbiamo definire la calligrafia della scuola elementare degli anni 50 (o giù di lì) ogni contributo è benvenuto.
Malgrado l'età ho dei ricordi molto vividi dell'insegnamento che ho ricevuto a scuola in tal senso e sicuramente il "corsivo italiano" è quello che è stato menzionato (un corsivo "tipo" inglese ma con le aste dritte). Interessante secondo me ricostruire anche come veniva insegnato.
Il tuo quaderno mostra anche quello, secondo me. Non lo ricordavo ma vedendolo mi è tornato in mente.
I quaderni passavano dalla maestra che tracciava a sinistra le lettere o le sillabe o le parole da ricopiare, successivamente lo scolaro ricopiava a ripetizione (il tuo quaderno pieno di "oca" è lampante! - BTW caruccia anche l'oca che si è un po' "gonfiata" ma che risulta molto più espressiva!).
Mi vengono in mente anche le correzioni della maestra quando (tipicamente) sbagliavo le legature! e anche guai a dimenticare il trattino ascendente prima della lettera, regolarmente veniva aggiunto in rosso!
Se dobbiamo definire la calligrafia della scuola elementare degli anni 50 (o giù di lì) ogni contributo è benvenuto.
Malgrado l'età ho dei ricordi molto vividi dell'insegnamento che ho ricevuto a scuola in tal senso e sicuramente il "corsivo italiano" è quello che è stato menzionato (un corsivo "tipo" inglese ma con le aste dritte). Interessante secondo me ricostruire anche come veniva insegnato.
Il tuo quaderno mostra anche quello, secondo me. Non lo ricordavo ma vedendolo mi è tornato in mente.
I quaderni passavano dalla maestra che tracciava a sinistra le lettere o le sillabe o le parole da ricopiare, successivamente lo scolaro ricopiava a ripetizione (il tuo quaderno pieno di "oca" è lampante! - BTW caruccia anche l'oca che si è un po' "gonfiata" ma che risulta molto più espressiva!).
Mi vengono in mente anche le correzioni della maestra quando (tipicamente) sbagliavo le legature! e anche guai a dimenticare il trattino ascendente prima della lettera, regolarmente veniva aggiunto in rosso!
- ricart
- Stantuffo
- Messaggi: 2545
- Iscritto il: venerdì 18 agosto 2017, 14:05
- La mia penna preferita: Pelikan 120
- Il mio inchiostro preferito: Ora: Waterman Blu Mistero
- Misura preferita del pennino: Fine
- Fp.it Vera: 054
- Località: Porpetto (UD)
- Gender:
Calligrafia nella scuola elementare degli anni 50
Pubblico questo documento, scritto da un mio parente, risalente più o meno alla seconda metà degli anni 50, le sottolineature in rosso non sono errori ma evidenziature.

Da quanto si può capire escludo l'uso della penna a sfera e del pennino, propendo per una stilografica per via dei tratti omogenei.
Riccardo
Si sta come d'autunno sugli alberi le foglie (G.U.)
Si sta come d'autunno sugli alberi le foglie (G.U.)
- ricart
- Stantuffo
- Messaggi: 2545
- Iscritto il: venerdì 18 agosto 2017, 14:05
- La mia penna preferita: Pelikan 120
- Il mio inchiostro preferito: Ora: Waterman Blu Mistero
- Misura preferita del pennino: Fine
- Fp.it Vera: 054
- Località: Porpetto (UD)
- Gender:
Calligrafia nella scuola elementare degli anni 50
Inserisco anche questo, siamo nel 1960, pennino con cannuccia, banco in legno colore nero, calamaio in vetro, stufa in argilla colore rosso e tanto fumo all'accensione



Riccardo
Si sta come d'autunno sugli alberi le foglie (G.U.)
Si sta come d'autunno sugli alberi le foglie (G.U.)