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Un lavoro di due sorelle

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fufluns
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Un lavoro di due sorelle

Messaggio da fufluns »

Quando si tratta di giocare alla calligrafia, la penna che uso maggiormente é la 149 Calligraphy Flexible. Le ragioni di questa predilezione le ho raccontate in molti altri post, ma per ricapitolarle essenzialmente la Meisterstück 149 é ergonomicamente la mia penna preferita (per me, meglio della Hemingway, a sua volta basata sulla 139, che sono penne piú corte) e il pennino della Calligraphy ha per me una duttilità e facilità di uso che non ritrovo in altre penne con punta extra-fine adatte alla calligrafia. La 149 Calligraphy Flessibile fu un'edizione speciale (non limitata) lanciata da Montblanc nel secondo semestre del 2019, ed io acquistai la mia in negozio nel marzo del 2020, giusto un paio di giorni prima che il governo ci obbligasse a restare chiusi in casa per il Covid. Da allora, ormai quasi cinque anni fa, é stata senza dubbio la penna che ho utilizzato di più: é sempre inchiostrata e sempre in uso. É una 149 dalla carrozzeria regolare, ma con un motore Abarth.

Per l’anniversario di nozze dello scorso anno, in settembre, mia moglie mi ha regalato un'altra 149 in edizione speciale, il modello celebrativo della linea Meisterstück, che Montblanc ha battezzato "The Origin". Si tratta, esteticamente, della più "deviante" tra le 149: con il cappuccio nero lievemente marezzato e provvisto di ampia cupola metallica, il fermaglio a forma d'arco terminante in una pallina, e il cono di carica anch'esso in metallo. Nella "The Origin" i pennini (il medio con il quale viene in dotazione puo scambiarsi gratuitamente con una delle altre otto variazioni) sono standard, anche se incisi con motivo dell'anniversario, mentre la sua unicità é data da una carrozzeria che sembra disegnata da Giorgetto Giugiaro.

Da qualche tempo, dunque, mi diverto a mescolare i tratti delle mie due Meisterstück in edizione speciale in giochi calligrafici nei quali una esegue grafie tipiche del pennino appuntito e l'altra invece grafie che richiedono un pennino tronco, spesso più moderne se non contemporanee. Ve ne propongo qui un esempio, che nasce da una bellissima orazione virgiliana tratta dal decimo libro della Eneide (versi 467-468), l'originale scritto con la Calligraphy Flexible e l'inchiostro Alt Goldgrün di Rohrer & Klingner, e le traduzioni usando la 149 The Origin con inchiostro Midnight Blue di Montblanc. La firma di Publius Vergilius Maro é stata scritta con il pennino medio di una Graf von Faber Castell Guilloché Cognac, utilizzando l'inchiostro dallo stesso nome e della stessa casa.


Vergilius, Stat sua cuique dies (1) ©FP.jpg

Ed ora una nota di fotografia, per i non pochi utenti di questo forum che si appassionano anche alla "scrittura con la luce". La prima fotografia é stata ripresa già verso sera, con la fotocamera montata molto in alto sul cavalletto. Esposizione del sensore a 100 ISO per tre secondi a f/16. Mi piace che resti "catturata" la luce flebile e morbida dell'imbrunire. Fin qui, tecnicamente, niente di speciale. Ma le due fotografie che seguono sono state fatte con la Hasselblad 501CM a mano libera! Qui l'obiettivo Planar (80 mm f/2.8) é stato diaframmato a f/8.5 (e per questo la profondità di campo é minore), ma il sensore impostato su 6400 ISO mi ha consentito di scattare con un tempo di 1/125', cosí che l'immagine non é risultata mossa.


Vergilius, Stat sua cuique dies (ISO 6400).jpg
Vergilius, Stat sua cuique dies (ISO 6400_2).jpg

Ovviamente, nell’immagine c'é molto più "rumore", ma poter scattare a mano libera, con questa definizione, con poca luce, con una fotocamera di medio formato, mi sembra una cosa del paradiso!

Buona domenica.
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platax
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Un lavoro di due sorelle

Messaggio da platax »

Bellissime realizzazioni e, come sempre, ottime foto.
1/125' con l'80 in effetti è "di sicurezza" a mano libera, sapendo cosa si fa.
Ma... quindi hai montato un dorso digitale sulla Hassy?
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