Alcuni anni fa decisi, avendo messo da parte un po' di soldi con il mio primo lavoro serio, di comprarmi una stilografica di un certo valore. Le stilografiche mi erano sempre piaciute, ma non avevo conoscenze particolari, arrivavo da alcune stilo scolastiche e da una Aurora Ipsilon Deluxe che non mi aveva appagato in pieno. Non sapevo nulla di converter, pistoni, ecc.
Quindi mi recai in un noto negozio della mia città per comprare una Montblanc... Trovato un modello che mi piaceva e congruente con il mio budget (non chiedemi il modello, non lo ricordo, probabilmente una 144 o dintorni) chiesi di averla con pennino F. Purtroppo (o per fortuna) c'era solo con pennino M, me la fecero provare per intinzione, ma non mi piacque.
Quindi chiesi qualcos'altro e mi presentarono una Wall Street (regular, la limited edition era ben oltre il budget) e Lei! Fui subito catturato dal colore caldo, dalle ipotiche volute di colore più scuro annegate nella resina e dai riflessi di madreperla che si vedono nel colore di fondo. Messa da parte l'intenzione di comprare la funerea Montblanc mi portai a casa la Visconti Opera.
Prima di raccontarvi la mia esperienza con questa penna alcuni freddi dati (approssimativi, ho usato un righello...), solo per dovere di cronaca:
lunghezza: 14 cm
lunghezza senza cappuccio: 13 cm
larghezza nel punto più ampio: 1,5 cm
peso: 36 g
Non sto a descrivere quadratura del cerchio e possibilità di personalizzare il cappuccio, tutte cose già presenti sul forum.
Il pennino è marchiato Visconti, 14 K 585, F e presenta le volute tipiche dei pennini Visconti.
La penna è abbastanza pesante e della giusta misura per la mia mano. Non la uso mai con il cappuccio calzato. La sezione e il fondello (finto, la penna è a converter) sono di metallo. La sezione in metallo non è fastidiosa (a meno di stanza molto fredda), ma tende a sporcarsi facilmente essendo molto lucida. Le altri parti in metallo si sono coperte da micro-graffi che le opacizzano.
Come detto il caricamento è a converter (molto ben realizzato), la quantità di inchiostro contenuta nel serbatoio è alquanto esigua.
Veniamo ora alla prova sul campo.
Per molto tempo è stata l'unica stilografica di utilizzo quotidiano, sempre presente nel taschino della giacca (probabile causa dell'opacizzazione delle parti metalliche). E' stata utilizzata con inchiostri prevalentemente neri (Pelikan 4001 BB, Aurora Nero, Visconti Nero), ora la utilizzo soprattutto a casa, per la corrispondenza privata con inchiostri colorati (alcuni Herbin verdi, Sheaffer rosso, e il terribile J. Herbin Café des Iles).
Con nessun inchiostro ha mai presentato false partenze, neanche dopo un paio di settimane di inutilizzo, non sono mai presenti salti (al massimo alcune lettere un po' più stitiche), neanche con gli inchiostri più asciutti.
Una delle caratteristiche che mi piace di più è il pennino estremamente scorrevole, a parità di inchiostro non si avvertono differenze nella carta usata, anche la carta più ruvida diventa scorrevole e morbida. Solo con il pennino della mia MB 146 ho un comportamento simile (non ho mai provato le giapponesi...).
Qui sotto una prova di scrittura con l'Herbin Café des Iles (il più asciutto in mio possesso) e con il Noodler's X-Feather (scorrevole almeno quanto l'Aurora Nero).
Come si vede il flusso è più abbondante con il Noodler's (abbondante, ma controllato, come piace a me). Più secco con l'Herbin, alcune lettere sono leggere in corrispondenza dei tratti veloci, tuttavia il pennino scorre sempre bene.
Difetti. Eh, sì, anche le Amate hanno difetti!
Il converter, sebbene ottimamente realizzato, ha veramente una capienza ridicola se comparato a dimensioni e peso della penna.
Quello che mi fa arrabbiare veramente sono alcune finiture, il cerchio che non quadra (o il quadro che non cerchia) a penna chiusa e le parti metalliche opacizzate (visto che la resina è ancora perfetta deve trattarsi di scarsità della finitura superficiale...). Per me una casa innovativa come Visconti (la mia preferita assieme a Pelikan) dovrebbe curare molto di più il controllo qualità, può fare di meglio.
Quindi? Capisco che il giudizio estetico è puramente personale (per esempio a me piace moltissimo il fermaglio Visconti) e che ho avuto la fortuna di trovare una penna che si adatta alla mia mano, tuttavia la consiglierei caldamente.
Scrive bene, fluida e senza inceppamenti, che poi è il lavoro principale di una stilo come si deve. Inoltre mette pure allegria!
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Ciao,
Giovanni