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22 febbraio 2025 - Hotel Hilton, via Galvani 12
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OMAS Ogiva 2023
- francoiacc
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- Iscritto il: martedì 19 dicembre 2017, 23:29
- La mia penna preferita: OMAS Extra Paragon Arco Bronze
- Il mio inchiostro preferito: P.W. Akkerman #5 Shocking Blue
- Misura preferita del pennino: Stub
- Località: Capitale del Regno delle Due Sicilie
- Gender:
OMAS Ogiva 2023
Confesso che il nome ha giocato un ruolo importante. Il packaging, lo stile e quel pennino mi hanno convinto a fidarmi , poi il prezzo fiera (presa al Pen Show di Napoli) mi ha fatto capitolare di fronte a questa OMAS di nuova produzione.
La penna in questione è una OMAS ogiva Demonstrator realizzata in resina semitrasparente tipo frosted. L'esemplare che ho scelto ha le finiture metalliche dorate, ma era disponibile anche con finiture silver. Eccola.
La penna è di taglia grande con un disegno chiaramente ispirato alle vere OMAS Ogiva. E' praticamente uguale nelle misure, eccole
Lunghezza da chiusa: 147mm
Lunghezza aperta: 131mm
Lunghezza calzata:181mm
Diametro sezione: da 11.5mm a 11mm
Peso: 29gr (scarica)
Il cappuccio si avvita/svita su una filettatura a due principi in ben due giri, cosa che rende la penna poco pratica all'uso in situazioni tipo riunioni. La clip è fissata nel cappuccio tramite una vite, che purtroppo, dopo la prima ricarica di inchiostro, mostra già segni di ossidazione, peraltro visibili nel cappuccio.
Sul cappuccio troviamo una vera su cui è riprodotta la classica vera che ha per anni adornato le vere OMAS. Al centro della vera vi è inciso OMAS. I dettagli alla vista sono poco rifiniti, eccola fianco a fianco con una OMAS vecchia gestione.
Il cappuccio calza sul fusto ma non saldamente. Tuttavia è una penna che non necessita di calzare il cappuccio viste le sue dimensioni e poi si finisce per sbilanciare ulteriormente una penna già sbilanciata di suo.
La penna si ricarica tramite un pistone su cui ho serie perplessità. Sarà mia inesperienza, ma non ho mai visto un pistone che si ferma a metà corsa. L'impressione è che sia stato quasi adattato, in quanto il pistone non è lungo abbastanza per ricoprire l'intera lunghezza. Quindi, è stato realizzato un gradino all'interno del fusto che lo blocca evitando che fuoriesca dal meccanismo.
In tal modo risulta molto difficile caricare la penna al massimo della capacità del serbatoio. Probabilmente questo è voluto anche per evitare problemi legati all'incapacità del conduttore di gestire maggiori quantità di aria e inchiostro.
Veniamo ora la gruppo scrittura. Questi è composto da un alimentatore in ebanite e pennino in oro 14K contenuto all'interno di un collarino a sua volta avvitato nella sezione. E qui secondo me c'è il maggior difetto di questa penna che ne denota una costruzione approssimativa mai vista in precedenza. Il conduttore usato è quello con il "nippolino" fora-cartucce che fuoriesce completamente nel fusto, quindi pesca fin quando l'inchiostro lo ricopre tutto. Quando il livello di inchiostro scende al disotto non pesca più! Così la penna, a meno di rimuovere il gruppo scrittura, non si svuoterà mai, né dell'inchiostro, né dell'eventuale acqua usata per lavarla... geniale.
Ovviamente non sopportando l'idea di avere residui liquidi all'interno ho tirato fuori pennino e alimentatore, il quale aveva delle alette alla base inserite nel colletto che sembrano essere alquanto fragili, al punto dal farmi dubitare che l'alimentatore sia in ebanite. Non ve lo mostro in quanto evito di rimuoverlo di nuovo per non romperne le alette.
Il pennino che ho scelto è un F, direi un onesto pennino che fa bene il suo lavoro, unica nota positiva di questa penna.
Peccato che è sbilanciata all'indietro rendendola poco comoda . Per la prima volta devo esprimere un giudizio decisamente negativo su una penna, troppi difetti che ne compromettono sostanzialmente la qualità. Comprata con qualche perplessità ma con aspettative decisamente migliori, visto il prezzo speravo in qualcosa di meglio... quanto meno di una Majhong!! Niente prova di scrittura questa vola, non credo lo meriti.
La penna in questione è una OMAS ogiva Demonstrator realizzata in resina semitrasparente tipo frosted. L'esemplare che ho scelto ha le finiture metalliche dorate, ma era disponibile anche con finiture silver. Eccola.
La penna è di taglia grande con un disegno chiaramente ispirato alle vere OMAS Ogiva. E' praticamente uguale nelle misure, eccole
Lunghezza da chiusa: 147mm
Lunghezza aperta: 131mm
Lunghezza calzata:181mm
Diametro sezione: da 11.5mm a 11mm
Peso: 29gr (scarica)
Il cappuccio si avvita/svita su una filettatura a due principi in ben due giri, cosa che rende la penna poco pratica all'uso in situazioni tipo riunioni. La clip è fissata nel cappuccio tramite una vite, che purtroppo, dopo la prima ricarica di inchiostro, mostra già segni di ossidazione, peraltro visibili nel cappuccio.
Sul cappuccio troviamo una vera su cui è riprodotta la classica vera che ha per anni adornato le vere OMAS. Al centro della vera vi è inciso OMAS. I dettagli alla vista sono poco rifiniti, eccola fianco a fianco con una OMAS vecchia gestione.
Il cappuccio calza sul fusto ma non saldamente. Tuttavia è una penna che non necessita di calzare il cappuccio viste le sue dimensioni e poi si finisce per sbilanciare ulteriormente una penna già sbilanciata di suo.
La penna si ricarica tramite un pistone su cui ho serie perplessità. Sarà mia inesperienza, ma non ho mai visto un pistone che si ferma a metà corsa. L'impressione è che sia stato quasi adattato, in quanto il pistone non è lungo abbastanza per ricoprire l'intera lunghezza. Quindi, è stato realizzato un gradino all'interno del fusto che lo blocca evitando che fuoriesca dal meccanismo.
In tal modo risulta molto difficile caricare la penna al massimo della capacità del serbatoio. Probabilmente questo è voluto anche per evitare problemi legati all'incapacità del conduttore di gestire maggiori quantità di aria e inchiostro.
Veniamo ora la gruppo scrittura. Questi è composto da un alimentatore in ebanite e pennino in oro 14K contenuto all'interno di un collarino a sua volta avvitato nella sezione. E qui secondo me c'è il maggior difetto di questa penna che ne denota una costruzione approssimativa mai vista in precedenza. Il conduttore usato è quello con il "nippolino" fora-cartucce che fuoriesce completamente nel fusto, quindi pesca fin quando l'inchiostro lo ricopre tutto. Quando il livello di inchiostro scende al disotto non pesca più! Così la penna, a meno di rimuovere il gruppo scrittura, non si svuoterà mai, né dell'inchiostro, né dell'eventuale acqua usata per lavarla... geniale.
Ovviamente non sopportando l'idea di avere residui liquidi all'interno ho tirato fuori pennino e alimentatore, il quale aveva delle alette alla base inserite nel colletto che sembrano essere alquanto fragili, al punto dal farmi dubitare che l'alimentatore sia in ebanite. Non ve lo mostro in quanto evito di rimuoverlo di nuovo per non romperne le alette.
Il pennino che ho scelto è un F, direi un onesto pennino che fa bene il suo lavoro, unica nota positiva di questa penna.
Peccato che è sbilanciata all'indietro rendendola poco comoda . Per la prima volta devo esprimere un giudizio decisamente negativo su una penna, troppi difetti che ne compromettono sostanzialmente la qualità. Comprata con qualche perplessità ma con aspettative decisamente migliori, visto il prezzo speravo in qualcosa di meglio... quanto meno di una Majhong!! Niente prova di scrittura questa vola, non credo lo meriti.
- Silvia1974
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Che dire.. mi dispiace molto 
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Silvia
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Ciao Francesco, ho letto la tua recensione, che dire , la Omas qualitativamente è morta anni fa e da allora solo copie di penne per giunta fatte male.
Il valore di una stilografica non dipende dal costo, ma dal valore che noi le diamo.
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OMAS Ogiva 2023
Almeno il pennino sembra bello, si direbbe un "vero" OMAS...
Per il resto, dal 2000 in poi, pare proprio che OMAS sia andata in caduta libera... e oggi - a vedere questa penna - mi sa che è rimasto solo il nome.
Per il resto, dal 2000 in poi, pare proprio che OMAS sia andata in caduta libera... e oggi - a vedere questa penna - mi sa che è rimasto solo il nome.
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Sembrava una bella penna, esteticamente apprezzabile. Un peccato che si sia sprecata l'occasione di rendere omaggio a una gloriosa marca.
- francoiacc
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Questa non è la OMAS del 2000, ne ho qualcuna e devo dire che nonostante tutto era un’altro livello.
OMAS chiude nel 2017, il marchio fu rilevato da una società che lo ha tenuto parcheggiato e mai prodotto alcunché. Avvalendosi di qualche strumento legale, una seconda società che ha registrato diversi marchi storici, si è registrato OMAS. Quindi ad oggi abbiamo due società che detengono il marchio, colui che lo ha comprato a seguito della chiusura della vera OMAS e colui che se lo è registrato in un secondo momento.
Quindi in questa ingarbugliata storia, le attuali OMAS non nascono dagli stabilimenti o dalle ceneri della vecchia OMAS. La mia esperienza è di una penna che ahimè è fatta in maniera molto discutibile con un nome blasonato.
OMAS chiude nel 2017, il marchio fu rilevato da una società che lo ha tenuto parcheggiato e mai prodotto alcunché. Avvalendosi di qualche strumento legale, una seconda società che ha registrato diversi marchi storici, si è registrato OMAS. Quindi ad oggi abbiamo due società che detengono il marchio, colui che lo ha comprato a seguito della chiusura della vera OMAS e colui che se lo è registrato in un secondo momento.
Quindi in questa ingarbugliata storia, le attuali OMAS non nascono dagli stabilimenti o dalle ceneri della vecchia OMAS. La mia esperienza è di una penna che ahimè è fatta in maniera molto discutibile con un nome blasonato.
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dispiace davvero leggere tutte le tue note negative, viene da pensare che chi questa penna la produce non abbia grande esperienza nel settore e mi domando che risultati pensa di ottenere in questo modo. Il pistone che non va oltre metà corsa... l'alimentatore con il nippolino che protrude come nelle più improvvisate eyedropper... ma soprattutto la vite che arrugginisce è davvero insensata! come nelle peggiori cinesi! (ho una Wing Sung da pochi euro che aveva lo stesso difetto, ho dovuto sostituire la vite con una in ottone) possibile davvero che non ci abbiano pensato?!
Che non sia una Omas è inutile ribadirlo, ma anche si chiamasse "Locomotiva", sarebbe una penna mal pensata!
Grazie ad ogni modo per l'avvertimento...
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A mio parere hanno "copiato" a forza il meccanismo delle TWSBI eco (il cui pistone pure non va a fondo perché il fondo ci sono una serie di canali per evitare che l'inchiostro esca a fiotto dentro il capezzolo del feed ad incastro ) , che però è pensato per essere così ed ha un sistema di regolazione ben superiore a questa omas 
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Che tristezza a vedere così tanti difetti su una penna che porta un marchio che ha fatto la storia della stilografica.
Comunque post utilissimo, la penna mi interessava, ora ho inteso che è da evitare, meglio dirottare le proprie finanze su altro.
Comunque post utilissimo, la penna mi interessava, ora ho inteso che è da evitare, meglio dirottare le proprie finanze su altro.
OMAS Ogiva 2023
La recensione è stupenda che documenta sia i lati positivi che negativi (in questo caso purtroppo più negativi che positivi) di questa stilografica. È un vero peccato che il nome Omas venga trascinato nel "fango" in questo modo producendo un modello sconcertante a livello di qualità. Potevano risparmiarsi tutta la penna e vendere solo il pennino visto che l'unica cosa che funziona bene.
Una occasione veramente sprecata.
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Prendi pennino e alimentatore e trapiantalo su una mahjon v60... 
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OMAS Ogiva 2023
Caro amico, mi ero perso questa tua recensione che ho trovato molto ben fatta, onestamente neutra nel trattare i vari dettagli e onesta anche nelle sue conclusioni.
Ti ringrazio in particolare perché hai dato un fondo di oggettività - e di ragionevolezza - alla mia irrazionale e totale avversità per quelli che considero "pirati" del mondo stilografico, che si impadroniscono di nomi gloriosi della storia della scrittura per trascinarli, come hai ben dimostrato, nel fango. Tu, e forse molti frequentatori di questo nostro forum italiano, hai ben chiaro che cosa fosse una OMAS, non solo nel suo periodo di massimo auge e splendore (che per me dura sino a tutti gli anni '60), ma anche in quello che potremmo definire della "decadenza", che ha comunque dato penne assolutamente splendide, seppur non prive di qualche difetto funzionale. Ma fuori dall'Italia, sono certo che vi sia un buon numero di appassionati meno informati che sono del tutto convinti, all'acquistare questa cianfrusaglia, di aver comprato un legittimo prodotto storico italiano!
Un paio d'anni fa, se non ricordo male, i legittimi proprietari odierni della marca OMAS (proprietari del marchio Ancora), presentarono alcune Grand Paragon in plastiche dai colori piuttosto sobri e belli, con assoluta fedeltà (almeno dal punto di vista estetico) ai modelli fatti a Bologna, e con il diritto di chiamare le loro penne OMAS - un diritto che per me non é poca cosa. Non ho idea in che cosa sia terminato l'onesto esperimento, ma certo é difficile sopravvivere in un mercato piccolo quando dei pirati se ne fanno un baffo delle regole e usano un marketing aggressivo per vendere delle porcherie.
Ma tant'é. Mi ero ripromesso di non farmi più il fegato amaro per OMAS, ma la tua fantastica rassegna ha risvegliato la mia avversione dormiente, confermando i miei peggiori sospetti...
Ti ringrazio in particolare perché hai dato un fondo di oggettività - e di ragionevolezza - alla mia irrazionale e totale avversità per quelli che considero "pirati" del mondo stilografico, che si impadroniscono di nomi gloriosi della storia della scrittura per trascinarli, come hai ben dimostrato, nel fango. Tu, e forse molti frequentatori di questo nostro forum italiano, hai ben chiaro che cosa fosse una OMAS, non solo nel suo periodo di massimo auge e splendore (che per me dura sino a tutti gli anni '60), ma anche in quello che potremmo definire della "decadenza", che ha comunque dato penne assolutamente splendide, seppur non prive di qualche difetto funzionale. Ma fuori dall'Italia, sono certo che vi sia un buon numero di appassionati meno informati che sono del tutto convinti, all'acquistare questa cianfrusaglia, di aver comprato un legittimo prodotto storico italiano!
Un paio d'anni fa, se non ricordo male, i legittimi proprietari odierni della marca OMAS (proprietari del marchio Ancora), presentarono alcune Grand Paragon in plastiche dai colori piuttosto sobri e belli, con assoluta fedeltà (almeno dal punto di vista estetico) ai modelli fatti a Bologna, e con il diritto di chiamare le loro penne OMAS - un diritto che per me non é poca cosa. Non ho idea in che cosa sia terminato l'onesto esperimento, ma certo é difficile sopravvivere in un mercato piccolo quando dei pirati se ne fanno un baffo delle regole e usano un marketing aggressivo per vendere delle porcherie.
Ma tant'é. Mi ero ripromesso di non farmi più il fegato amaro per OMAS, ma la tua fantastica rassegna ha risvegliato la mia avversione dormiente, confermando i miei peggiori sospetti...
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Sai, non credo sia mancanza di esperienza, credo sia proprio mancanza di capacità tecniche e precise scelte per massimizzare i guadagni. Concordo in pieno, è una penna fatta male a prescindere dal nome.sansenri ha scritto: ↑giovedì 12 dicembre 2024, 22:16 dispiace davvero leggere tutte le tue note negative, viene da pensare che chi questa penna la produce non abbia grande esperienza nel settore e mi domando che risultati pensa di ottenere in questo modo. Il pistone che non va oltre metà corsa... l'alimentatore con il nippolino che protrude come nelle più improvvisate eyedropper... ma soprattutto la vite che arrugginisce è davvero insensata! come nelle peggiori cinesi! (ho una Wing Sung da pochi euro che aveva lo stesso difetto, ho dovuto sostituire la vite con una in ottone) possibile davvero che non ci abbiano pensato?!
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Non credo che abbiano copiato TWISBI, ci sono similitudini dovute solo a scarso disegno progettuale. La TWISIBI funziona, questa noRisottoPensa ha scritto: ↑giovedì 12 dicembre 2024, 22:27 A mio parere hanno "copiato" a forza il meccanismo delle TWSBI eco (il cui pistone pure non va a fondo perché il fondo ci sono una serie di canali per evitare che l'inchiostro esca a fiotto dentro il capezzolo del feed ad incastro ) , che però è pensato per essere così ed ha un sistema di regolazione ben superiore a questa omas
TWSBI ECO Black - Fountain Pen - Penna Stilografica_c1600.png
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Credo sia questo il motivo per cui esiste questa comunità, condividere conoscenze ed esperienze in maniera seria ed obiettiva. Lieto di esserti stato utilemilenaferrari ha scritto: ↑martedì 14 gennaio 2025, 20:43 Che tristezza a vedere così tanti difetti su una penna che porta un marchio che ha fatto la storia della stilografica.
Comunque post utilissimo, la penna mi interessava, ora ho inteso che è da evitare, meglio dirottare le proprie finanze su altro.
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