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segni di denti

Tecniche e consigli per l'uso, la manutenzione e la riparazione delle penne stilografiche.
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remped
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Messaggio da remped »

ciao, esiste un modo per togliere i segni di morsicature sul cappuccio di una stilografica?
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ricart
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Messaggio da ricart »

Dipende da quanto profondi sono, solitamente io non li tolgo, tengo la penna così com'è, al massimo non la compro per evitare il problema.
:wave:
Riccardo

Si sta come d'autunno sugli alberi le foglie (G.U.)
remped
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Messaggio da remped »

e se sono leggeri cosa farebbe?
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Esme
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Messaggio da Esme »

Dipende se ti danno fastidio o meno.
Solo lucidare la penna li metterebbe più in evidenza.
Passare prima con la micromesh per eliminarli diminuirebbe anche lo spessore della plastica.

Quando li voglio eliminare, io prima do una leggera passata per togliere eventuali creste provocate dai morsi.
Poi metto il cianoacrilato per riempire gli avvallamenti. Il cianoacrilato asciugandosi si ritira, quindi spesso occorre procedere con diversi strati.
Bisogna poi togliere l'eccesso e lucidare il tutto, sempre con le micromesh.
Se il cianoacrilato forma una patina bianca, prima di stenderne altro lo levigo per toglierla.
Per ogni strato lascio asciugare per un giorno. Ci vuole pazienza. :)
Alla fine passo la Iosso.

Il cianoacrilato è trasparente, e il riempimento assume il colore della penna.
Solo il tipo di finitura può essere leggermente diversa da quella della penna, risultando a volte più lucida. Ma è una cosa che si nota poco.

PERÒ il cianoacrilato bisogna saperlo usare, altrimenti si fanno pasticci.
Meglio prima esercitarsi su qualche plastica di scarto, possibilmente cilindrica come la penna.
Se possibile bisogna smontare le metallerie, altrimenti vanno protette.
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netosaf
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Messaggio da netosaf »

Ciao, qualche mese fa ho comprato una bella Omas Extra in celluloide che aveva il fondello molto mangiucchiato con numerose impronte di denti.
Ebbene l'ho portata da un noto riparatore fiorentino che risolto apponendo altra celluloide. Detta cosi sembra facile, penso sia un procedimento laborioso del.tipo descritto da Esme.
Penso sia possibile fare lo stesso anche con la resina.
Naturalmente è una operazione che ha dei costi di lavorazione e si deve valutare il valore della.penna.

Stefano
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Messaggio da novainvicta »

Sull'uso del cianoacrilato non tutti gli esperti riparatori sono d'accordo poichè lo ritengono un intervento non risolutivo, per esempio Tom Westerich sostiene che una riparazione con tale adesivo ha una durata di circa cinque anni. Dal minuto 10:50 https://www.youtube.com/watch?v=EXHEall ... _Z&index=2
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Messaggio da Ottorino »

Non col cianoacrilato gel.
Ho una Sheaffer mangiucchiata riparata col gel nel lontano 2010 e per ora non ha fatto una piega.

Aggiunta di celluloide: ci vuole tempo che evapori il solvente e la celluloide si ritiri. Non è detto che il colore ritorni preciso a quello originale.
C'è rimedio ? Perché preoccuparsi ? Non c'è rimedio ? Perché preoccuparsi ?
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Messaggio da maxpop 55 »

Ottorino ha scritto: sabato 18 gennaio 2025, 12:15 Aggiunta di celluloide: ci vuole tempo che evapori il solvente e la celluloide si ritiri. Non è detto che il colore ritorni preciso a quello originale.
Oltre al fatto che se la riparazione è fatta con celluloide è troppo liquida farà delle micro bollicine che resteranno visibili
Il valore di una stilografica non dipende dal costo, ma dal valore che noi le diamo.
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Esme
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Messaggio da Esme »

novainvicta ha scritto: sabato 18 gennaio 2025, 11:52 Tom Westerich sostiene che una riparazione con tale adesivo ha una durata di circa cinque anni
Però prima stava parlando di penne spezzate, poi ha parlato di "buchi". Immagino intendesse qualcosa di strutturale, dato che la persona che ha posto la domanda parlava di cianoacrilato con bicarbonato.
Le scalfitture da denti sono cose minime, e soprattutto non sono poi soggette a grandi tensioni (a meno che non fai subire grossi sbalzi di temperatura alla penna).

Il cianoacrilato non regge benissimo ad alcuni tipi di tensione, anche se poi le saldature con polvere sono in realtà molto tenaci.
Può degradare in presenza di acqua o forte umidità (costante).
Ma cinque anni per una riparazione non soggetta a usura a fatica mi sembra una previsione pessimistica.
Anche il fatto che l'ebanite non sia saldabile non è totalmente vero. Un fusto spezzato ok, è un'impresa disperata. O anche, evidentemente, il meccanismo di un pistone.
Ma ad esempio un conduttore in ebanite con il cianoacrilato lo ripari benissimo (poi devi rifargli i canali).

Io il cianoacrilato l'ho sempre usato per finiture superficiali (non di penne), perché è bello lucido e piuttosto resistente, e non ho riscontrato degradazioni.

L'alternativa comunque è tenersi morsicature e segnacci vari. Mica tutte le penne sono fatte in celluloide. :)
Che poi, oltre alle difficoltà ricordate, non è così facile avere a disposizione celluloide del colore giusto!
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Messaggio da milenaferrari »

Si ma qui siamo ad alti livelli, io non mi avventurerei mai in riparazioni così difficili. E penne morsicate non le prenderei, anche se la riparazione fosse al limite della perfezione mi cadrebbe sempre l’occhio sul taccone.
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maxpop 55
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Messaggio da maxpop 55 »

Se fatto bene non lo vedresti.
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nello56
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Messaggio da nello56 »

novainvicta ha scritto: sabato 18 gennaio 2025, 11:52 Sull'uso del cianoacrilato non tutti gli esperti riparatori sono d'accordo poichè lo ritengono un intervento non risolutivo, per esempio Tom Westerich sostiene che una riparazione con tale adesivo ha una durata di circa cinque anni.
Come dice Ottorino è relativo!
E concordo con Esme che come tecnica è molto comoda se utilizzata bene.
Personalmente confermo che, per esempio, questa riparazione del fusto della 51 con il cianoacrilato dopo 7 anni
non presenta alcun problema (ed è stata usata).

https://www.fountainpen.it/Un_metodo_pe ... _una_crepa

Quindi, su riparazioni di graffi e morsi può dare buoni risultati, ma è un lavoro lungo e di pazienza! ;)

Nello
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