Grazie al boom dell'uso della penna a sfera, grazie bic, le masse non avevano più bisogno di trascinarsi il carosello di conoscenze per usare una stilografica.
Una penna a sfera era più veloce, pratica, sicura (per i vestiti) e semplicemente più durevole per la fascia a cui è indirizzata : quella scolastica e l'ufficio.
Con l'introduzione dei computer commerciali, il progressivo abbandono della calligrafia ad arte per una scrittura più semplice da leggere e uniformato al font di tali macchine, ha reso ancora più arduo trovare una logica in cui si potesse preferire uno strumento come la stilografica a una semplice penna a sfera. Sopratutto quando esistevano alternative ad una frazione del costo per svolgere lo stesso lavoro.
Ciò quindi ha portato il progressivo abbandono delle stilografiche e delle tecniche di lavorazione, a mia esperienza, culminato ( e finito) verso gli anni 70-80.
Tutto ciò che è venuto dopo era semplicemente destinato ai nostalgici e a chi la scrittura la praticava più per piacere che per necessità.
Credo che l'approccio delle aziende che siano rimaste in attività sia stata quella di offrire una scrittura simile a quella offerta dalle penne a sfera, dove la presenza della rotula richiedeva di esercitare una leggera pressione in modo da funzionare meglio. Quindi la necessità di un pennino capace di resistere alla pressione di chi è abituato alle penne a sfera ed offrire una morbidezza sulla carta per conferire quella sensazione di qualità grazie ai pennini in oro.
Non a caso, come i diamanti per gli anelli di nozze, una penna stilografica era diventata un simbolo di adempimento del corso di studio, e non era raro vederselo regalato o volerne regalare uno per il proseguimento della scuola, per laurea o specializzazioni del genere.
La stilografica doveva diventare una naturale evoluzione del concetto di scrivere, e non competere o sostituire una penna a sfera.
È possibile osservare anche tale evoluzione sopratutto in Giappone; che come in Italia, era ed è ancora oggi diffusa la prevalenza della scrittura a mano in ambienti come ufficio e scuole, per via del retaggio dell'uso della carta e strumenti di validazione meno tecologici. Vista la presenza ancora di produttori storici, infatti si può notare che il pennino si sia evoluto da una certa molleggiatura naturale a una lega più dura, fino alla necessità di reintrodurre in aggiunta in pennino morbido, il soft. Quindi, quello di avere un pennino simile a quello a sfera.
Anche i produttori di penne a sfera ovviamente hanno cercato di migliorare le penne a sfera per renderle simile alle stilografiche, le penne a gel, ma di quello non ci interessa.
Personalmente trovo che una conseguenza delle scelte delle aziende sul modo in cui scrivono i loro prodotti abbiano dettato la loro popolarità sul mercato: Pelikan e Pilot hanno entrambi una scrittura paragonabile alle penne a sfera per la morbidezza delle loro punte e la subdola richiesta di un po' di pressione per scrivere bene e sentire il pennino scivolare sulla carta, e guardacaso sono anche i due brand più riconosciuti tra gli appassionati.
A voi la parola.
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