Bilancio in forte passivo economico, ma in forte attivo di soddisfazioni che, patrimonializzate, coprono abbondantemente il passivo
Ho ripreso ad usare le stilografiche dopo 30 anni e ne sono felice: l'obiettivo numero uno era quello di limitare i dolori tendinei e muscolari durante e dopo la scrittura e miracolosamente l'ho ottenuto in neanche un paio di settimane; dopo 10 giorni di Jinhao e compagnia i dolori sono tutti passati.
In seconda battuta volevo migliorare un po' la mia grafia, soprattutto ingrandendola quanto più possibile (ormai scrivevo una sorta di codice morse con in mezzo ascendenti e discendenti...) e rendendola un po' più controllata e personalizzata (non necessariamente in contemporanea). Anche in questo caso i miglioramenti si sono visti subito, risultandomi addirittura clamorosi a distanza di 10 mesi.
Forte di questi successi, ho comprato quasi un centinaio di penne, almeno una cinquantina di inchiostri e quaderni, taccuini e blocchi note; ho sperimentato materiali, dimensioni, pennini di tratti, materiali e consistenze diversi e prodotti di ogni provenienza.
Mi sono fatto un'idea di cosa mi piace funzionalmente, ergonomicamente ed esteticamente (e quasi mai le tre cose si sovrappongono) e ogni paio di mesi ho aumentato il budget da spendere. Non pensavo di arrivare ai pennini in oro nel corso del primo anno (sì, appena maneggio un po' meglio la struttura di un mio hobby, tendo a farmi una "tabella di marcia"), ma complici offerte irrinunciabili sono arrivate Hero, Pineider, Platinum e Pilot (con Sailor invece gli acquisti continuano a non andare a buon fine, ma ci riproverò).
Dopo tutto lo sperimentare sono ancora convinto che la Jinhao 9019 sia il mio migliore acquisto ed ironicamente è stato il primo, avrei potuto fermarmi là
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