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22 febbraio 2025 - Hotel Hilton, via Galvani 12
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Graf von Faber Castell Classic Ebony
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Graf von Faber Castell Classic Ebony
La storia della Faber Castell è lunga e articolata, dato che ha inizio secoli fa. Non starò qui a tentare di riassumerla, sul web vi sono molti riferimenti utili e interessanti, incluso quello del sito ufficiale con molte foto d'epoca.
https://www.faber-castell.it/corporate/history/familiy
Se non l'avete mai sfogliato, fatelo.
Per comodità però, vi riporto qui anche il link a uno dei riassunti che a me sembrano meglio fatti, non troppo stringato né troppo lungo, che è citato sul sito della Casa della Penna di Napoli https://www.casadellapennanapoli.com/10_faber-castell
Entrambi link sono unicamente a scopo informativo.
Questa origine nobile, direi "imperiale", citata nella descrizione, contraddistingue da sempre i prodotti Faber Castell, ma si manifesta oggi soprattutto nella linea di alta gamma, denominata Graf von Faber Castell. L'aspetto delle GvFC, se n'é parlato, può sembrare a volte un po' altezzoso, con le sue "corone", "castelli" e "stemmi", eppure è abbastanza unico nel panorama delle penne (tedesche e non - salvo copie...) e ha bisogno di un breve periodo di assuefazione per coglierne tutta la nobile eleganza, e non c'è dubbio che trasudi qualità elevata.
La Classic, come dice il nome, è una delle GvFC più classiche, si rifà a modelli più antichi, per sottigliezza del corpo, sezione lunga e metallica, cappuccio con l'estremità a forma di torre (il Castello).
La Classic della serie wood non è in argento, ma avrebbe potuto esserlo (e infatti esiste la versione tutta in argento fusto incluso), GvFC ha scelto di dare alle parti metalliche un aspetto argentato ma duraturo placcandola in platino.
La versione che vi mostro, da me scelta a suo tempo quando la comprai, nuova, in un viaggio a Vienna, in un negozio di penne dal sapore antico, in una delle più belle vie della città, è la versione della serie "wood" platinum-plated con il fusto in ebano (esiste in altre finiture in legno, pernambuco o grenadilla).
Graf von Faber Castell, platinum-plated, legno d'ebano.
La Classic ha un aspetto all'apparenza abbastanza imponente, ma una volta tolto il cappuccio si rivela una penna quasi piccola.
Il suo diametro, per la intera lunghezza, non si discosta di molto da quello di una Pelikan M200!
Rispetto alla M200 tuttavia la Classic è più lunga nel fusto di almeno un centimetro, questo la rende una penna perfettamente utilizzabile senza calzare il cappuccio, e meno male, perché per peso è parecchio diversa dalla M200 (28g senza cappuccio, contro i neanche 10g della M200 senza cappuccio).
Senza cappuccio calzato la Classic è abbastanza ben bilanciata, il peso è appena percettibilmente spostato verso il fondello, ma di poco, e per come la impugno io (abbastanza in alto) cade in mano bene, appoggiando quel poco di peso indietro sulla nocca del dito indice.
Il cappuccio si può calzare, ma lo ritengo assolutamente da evitare, perché lo sbilanciamento diventerebbe eccessivo.
Il pennino è un size 5 (quindi più corto di un 6) e anche per questo motivo la penna tende a cadere più in alto tra le dita, se si mantiene una distanza tipicamente uguale tra mano e foglio come quando si impugna una penna con pennino size 6.
La sezione è molto lunga (2,8 cm) inclusa la filettatura, un piccolo sbalzo esiste tra sezione e fusto, ma è modesto, la filettatura metallica è perfettamente smussata e malgrado mi capiti di finirci sopra con le dita, non si sente.
La sezione metallica non mi infastidisce (in genere le sezioni metalliche non mi causano problemi) e le mie dita comunque sono spesso (il pollice sempre) goduriosamente a contatto con il legno d'ebano, finemente lavorato a canne.
Il legno in ebano del fusto è perfettamente scanalato, ma le piccolissime imperfezioni della superficie e il calore al suo contatto lo fanno distinguere dalla plastica.
Il cappuccio, che si svita e avvita in tre quarti di giro senza esitazioni, e con un leggero molleggio interno che ti fa capire che sei a fine corsa, reca una clip a molla, perfetta, lavorata con la punta in su in modo da prendere subito il bordo del taschino, levigatissima anche sotto, probabilmente la più ben fatta che ho mai provato.
Il cappuccio alla base oltre a Graf von Faber Castell reca la scritta "hand made in Germany", mentre sopra la clip ha inciso lo stemma della casa.
La penna è a converter, il filetto da svitare per accedervi, metallo su metallo, è a corsa lunghissima (sicurezza massima). Il converter è un ordinario standard europeo tipo Pelikan.
https://www.faber-castell.it/corporate/history/familiy
Se non l'avete mai sfogliato, fatelo.
Per comodità però, vi riporto qui anche il link a uno dei riassunti che a me sembrano meglio fatti, non troppo stringato né troppo lungo, che è citato sul sito della Casa della Penna di Napoli https://www.casadellapennanapoli.com/10_faber-castell
Entrambi link sono unicamente a scopo informativo.
Questa origine nobile, direi "imperiale", citata nella descrizione, contraddistingue da sempre i prodotti Faber Castell, ma si manifesta oggi soprattutto nella linea di alta gamma, denominata Graf von Faber Castell. L'aspetto delle GvFC, se n'é parlato, può sembrare a volte un po' altezzoso, con le sue "corone", "castelli" e "stemmi", eppure è abbastanza unico nel panorama delle penne (tedesche e non - salvo copie...) e ha bisogno di un breve periodo di assuefazione per coglierne tutta la nobile eleganza, e non c'è dubbio che trasudi qualità elevata.
La Classic, come dice il nome, è una delle GvFC più classiche, si rifà a modelli più antichi, per sottigliezza del corpo, sezione lunga e metallica, cappuccio con l'estremità a forma di torre (il Castello).
La Classic della serie wood non è in argento, ma avrebbe potuto esserlo (e infatti esiste la versione tutta in argento fusto incluso), GvFC ha scelto di dare alle parti metalliche un aspetto argentato ma duraturo placcandola in platino.
La versione che vi mostro, da me scelta a suo tempo quando la comprai, nuova, in un viaggio a Vienna, in un negozio di penne dal sapore antico, in una delle più belle vie della città, è la versione della serie "wood" platinum-plated con il fusto in ebano (esiste in altre finiture in legno, pernambuco o grenadilla).
Graf von Faber Castell, platinum-plated, legno d'ebano.
La Classic ha un aspetto all'apparenza abbastanza imponente, ma una volta tolto il cappuccio si rivela una penna quasi piccola.
Il suo diametro, per la intera lunghezza, non si discosta di molto da quello di una Pelikan M200!
Rispetto alla M200 tuttavia la Classic è più lunga nel fusto di almeno un centimetro, questo la rende una penna perfettamente utilizzabile senza calzare il cappuccio, e meno male, perché per peso è parecchio diversa dalla M200 (28g senza cappuccio, contro i neanche 10g della M200 senza cappuccio).
Senza cappuccio calzato la Classic è abbastanza ben bilanciata, il peso è appena percettibilmente spostato verso il fondello, ma di poco, e per come la impugno io (abbastanza in alto) cade in mano bene, appoggiando quel poco di peso indietro sulla nocca del dito indice.
Il cappuccio si può calzare, ma lo ritengo assolutamente da evitare, perché lo sbilanciamento diventerebbe eccessivo.
Il pennino è un size 5 (quindi più corto di un 6) e anche per questo motivo la penna tende a cadere più in alto tra le dita, se si mantiene una distanza tipicamente uguale tra mano e foglio come quando si impugna una penna con pennino size 6.
La sezione è molto lunga (2,8 cm) inclusa la filettatura, un piccolo sbalzo esiste tra sezione e fusto, ma è modesto, la filettatura metallica è perfettamente smussata e malgrado mi capiti di finirci sopra con le dita, non si sente.
La sezione metallica non mi infastidisce (in genere le sezioni metalliche non mi causano problemi) e le mie dita comunque sono spesso (il pollice sempre) goduriosamente a contatto con il legno d'ebano, finemente lavorato a canne.
Il legno in ebano del fusto è perfettamente scanalato, ma le piccolissime imperfezioni della superficie e il calore al suo contatto lo fanno distinguere dalla plastica.
Il cappuccio, che si svita e avvita in tre quarti di giro senza esitazioni, e con un leggero molleggio interno che ti fa capire che sei a fine corsa, reca una clip a molla, perfetta, lavorata con la punta in su in modo da prendere subito il bordo del taschino, levigatissima anche sotto, probabilmente la più ben fatta che ho mai provato.
Il cappuccio alla base oltre a Graf von Faber Castell reca la scritta "hand made in Germany", mentre sopra la clip ha inciso lo stemma della casa.
La penna è a converter, il filetto da svitare per accedervi, metallo su metallo, è a corsa lunghissima (sicurezza massima). Il converter è un ordinario standard europeo tipo Pelikan.
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Il pennino, size 5, in oro 18k, lavorato two-tone, con lo stemma della casa, sulla mia Classic è un M ed è sorprendentemente morbido!
(si dice a volte che i pennini delle FC siano rigidi, non in questo caso, tutt'altro).
In scrittura il pennino è estremamente scorrevole (abbastanza tipico delle FC/GvFC), ed estremamente piacevole da usare appunto per quella sua morbidezza, data la misura M forse non il pennino perfetto per note su un taccuino minuscolo, ma perfetto per note a partire da A6-A5 (ma questa è una mia scelta dato che non sono fissato sui pennini fini e ultrafini - che quando mi servono li ho comunque su altre penne).
Il comportamento è perfetto, sempre stato fin dal primo giorno, senza esitazioni.
Ancora una foto anche a confronto con una MB Boheme versione a converter, per capire le dimensioni.
E' una penna a mio parere molto bella, elegante, al cui aspetto un po' altezzoso ci si abitua in fretta, toccandone con mano la elevata qualità in uso.
(si dice a volte che i pennini delle FC siano rigidi, non in questo caso, tutt'altro).
In scrittura il pennino è estremamente scorrevole (abbastanza tipico delle FC/GvFC), ed estremamente piacevole da usare appunto per quella sua morbidezza, data la misura M forse non il pennino perfetto per note su un taccuino minuscolo, ma perfetto per note a partire da A6-A5 (ma questa è una mia scelta dato che non sono fissato sui pennini fini e ultrafini - che quando mi servono li ho comunque su altre penne).
Il comportamento è perfetto, sempre stato fin dal primo giorno, senza esitazioni.
Ancora una foto anche a confronto con una MB Boheme versione a converter, per capire le dimensioni.
E' una penna a mio parere molto bella, elegante, al cui aspetto un po' altezzoso ci si abitua in fretta, toccandone con mano la elevata qualità in uso.
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Bravo Enrico!
La penna trasuda un'eleganza classica, ma non per questo agé. E', trovo, una caratteristica dei prodotti di Gary von Faber Castell, e le penne della linea Classic sono certamente tra le loro realizzazioni piú belle. Il connubio legno/argento, poi, é una sorta di firma della casa tedesca.
Per qualche ragione sono stato a lungo prevenuto sulla qualità dei loro pennini, ma devo dire, sulla base di una delle loro stilografiche della serie Guilloché, che anche il mio é un pennino che scrive sempre e scrive con brio. Alla Faber Castell sanno fare il loro mestiere!
Gran bella penna, amico mio.
La penna trasuda un'eleganza classica, ma non per questo agé. E', trovo, una caratteristica dei prodotti di Gary von Faber Castell, e le penne della linea Classic sono certamente tra le loro realizzazioni piú belle. Il connubio legno/argento, poi, é una sorta di firma della casa tedesca.
Per qualche ragione sono stato a lungo prevenuto sulla qualità dei loro pennini, ma devo dire, sulla base di una delle loro stilografiche della serie Guilloché, che anche il mio é un pennino che scrive sempre e scrive con brio. Alla Faber Castell sanno fare il loro mestiere!
Gran bella penna, amico mio.
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Grazie Francesco,
soprattutto i pennini 18k che montano sulle serie di gamma più alta, oltre la Classic, la Intuition Platino, sono davvero belli.
Se capita, vale la pena provarli.
soprattutto i pennini 18k che montano sulle serie di gamma più alta, oltre la Classic, la Intuition Platino, sono davvero belli.
Se capita, vale la pena provarli.
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La versione Makassar è nella mia lista dei desideri ma costa uno sproposito...
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Bellissimi e secondo me ne vale il prezzo ( non quello consigliato però)
❄️ 🐻❄️ ❄️
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è vero, sono penne costose... ma è giusto tenerle nella wish list, capita l'occasione speciale, una ricorrenza importante, l'improvvisa entrata economica...
in bocca al lupo per la giusta occasione!
Graf von Faber Castell Classic Ebony
Penna elegante e allo stesso tempo essenziale. Mi piace, e il fatto di averla acquistata a Vienna, a mio avviso dona alla stilografica una maggiore raffinatezza. Lo so sono di parte,
adoro Vienna... 
Complimenti per l'acquisto.
Complimenti per l'acquisto.
"Riconosci le persone speciali perché tu dai loro le chiavi, ma loro bussano lo stesso."
Graf von Faber Castell Classic Ebony
Buonasera a tutti,
ho letto la recensione con molto interesse, poiché possiedo la stessa penna ma ad anelli d'ebano.
Quindi volevo capire da un altro appassionato se ha avuto le mie stesse impressioni.
Mi ritrovo al contrario con un parere diametralmente opposto.
FATTURA E BILANCIAMENTO:
Tecnicamente penso che la penna sia pensata e bilanciata male.
Dico pensata, poiché è per me inconcepibile che su una penna di alto livello si faccia lo sbaglio di fare incontrare un filetto metallico sul fusto con un controfiletto di plastica all'interno del cappuccio. Ogni volta che la apro o la chiudo, sebbene io per natura sia delicatissimo, mi viene il dubbio di "mangiarmi" un pezzo di filetto.
Bilanciata male poiché senza cappuccio è appesantita dietro, parimenti il cappuccio calzato ne rende impossibile la scrittura.
Aggiungo sulle finiture che gli anelli orizzontali sul fusto della mia penna si "muovono", ovvero hanno dopo poco dall'acquisto, iniziato a girare... dando un'immagine ed una sensazione al tatto di aver comprato un qualcosa di economico che al primo tocco si sia scollato.
SCRITTURA:
La scrittura è grossomodo quella di una penna economica. In misura M, il pennino scrive con il tratto e l'abbondanza di un B, e per non farci mancare nulla ogni tanto mi fa qualche falsa partenza.
Mi spiace moltissimo, anche perché e' una penna che ho fortemente voluto, e che adesso, li' nel portapenne quasi mi sta sull'anima.
Perdonate la condivisione e/o, se volete, lo sfogo ma sono almeno contento che abbia torvato qualcuno che l'apprezzi.
Un saluto
Alessandro
ho letto la recensione con molto interesse, poiché possiedo la stessa penna ma ad anelli d'ebano.
Quindi volevo capire da un altro appassionato se ha avuto le mie stesse impressioni.
Mi ritrovo al contrario con un parere diametralmente opposto.
FATTURA E BILANCIAMENTO:
Tecnicamente penso che la penna sia pensata e bilanciata male.
Dico pensata, poiché è per me inconcepibile che su una penna di alto livello si faccia lo sbaglio di fare incontrare un filetto metallico sul fusto con un controfiletto di plastica all'interno del cappuccio. Ogni volta che la apro o la chiudo, sebbene io per natura sia delicatissimo, mi viene il dubbio di "mangiarmi" un pezzo di filetto.
Bilanciata male poiché senza cappuccio è appesantita dietro, parimenti il cappuccio calzato ne rende impossibile la scrittura.
Aggiungo sulle finiture che gli anelli orizzontali sul fusto della mia penna si "muovono", ovvero hanno dopo poco dall'acquisto, iniziato a girare... dando un'immagine ed una sensazione al tatto di aver comprato un qualcosa di economico che al primo tocco si sia scollato.
SCRITTURA:
La scrittura è grossomodo quella di una penna economica. In misura M, il pennino scrive con il tratto e l'abbondanza di un B, e per non farci mancare nulla ogni tanto mi fa qualche falsa partenza.
Mi spiace moltissimo, anche perché e' una penna che ho fortemente voluto, e che adesso, li' nel portapenne quasi mi sta sull'anima.
Perdonate la condivisione e/o, se volete, lo sfogo ma sono almeno contento che abbia torvato qualcuno che l'apprezzi.
Un saluto
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Io ho una Graf Von Faber Castell Anello Rose Gold.
Ha un pennino EF che realmente è un M, ma scrive divinamente. Mai una esitazione, mai inchiostro secco.
E' una penna fatta di materiali abbastanza pesanti e con una sezione metallica. La sconsiglierei per trascrivere I promessi sposi, ma la scrittura è piacevolissima. A me non sembra affatto una penna economica.
Ha un design particolare ed elegante che nonostante la "vezzosità" degli anelli e la laminatura oro rosa, non scade nella pacchianata. Io la trovo davvero bella (ovvio che è un parere personale)
Certo che al prezzo di listino, si dovrebbe gridare allo scandalo, ma grazie (per colpa
), di Risottopensa l'ho presa ad un prezzone sul noto sito di vendita online.
Ha un pennino EF che realmente è un M, ma scrive divinamente. Mai una esitazione, mai inchiostro secco.
E' una penna fatta di materiali abbastanza pesanti e con una sezione metallica. La sconsiglierei per trascrivere I promessi sposi, ma la scrittura è piacevolissima. A me non sembra affatto una penna economica.
Ha un design particolare ed elegante che nonostante la "vezzosità" degli anelli e la laminatura oro rosa, non scade nella pacchianata. Io la trovo davvero bella (ovvio che è un parere personale)
Certo che al prezzo di listino, si dovrebbe gridare allo scandalo, ma grazie (per colpa
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Fa più rumore un albero che cade che un'intera foresta che cresce.
Lao Tsu
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Ciao ASTROLUX!
esattamente come la mia, ma in versione "platinum".
Mi fa piacere che almeno tu riesca ad apprezzarla.
Cerco di mettere una foto della mia se mi riesce
ale
esattamente come la mia, ma in versione "platinum".
Mi fa piacere che almeno tu riesca ad apprezzarla.
Cerco di mettere una foto della mia se mi riesce
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- ASTROLUX
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Il bilanciamento è anche questione di presa della mano.
Se hai beccato un esemplare "bacato", non era il caso di restituirla? Soprattutto se la hai comprata all'esorbitante prezzo di listino.
Credo che altri utenti abbiano preso la Rose Gold, aspettiamo altre valutazioni.
Fa più rumore un albero che cade che un'intera foresta che cresce.
Lao Tsu
Lao Tsu
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eccomi!
non credo sia un esemplare "bacato", e gli anelli hanno cominciato a girare tempo dopo dall'acquisto.
Al momento la sto tenendo in mano e non girano.
Impossibilitato a restituirla (regalo di un parente che la prese a Parigi in non so quale esercizio), alla fine va bene cosi'.
Non mi piace ma come per le pipe (sono fumatore), ce ne sono alcune che mi vengono a noia ma non dismetterei mai.
un saluto
ale
non credo sia un esemplare "bacato", e gli anelli hanno cominciato a girare tempo dopo dall'acquisto.
Al momento la sto tenendo in mano e non girano.
Impossibilitato a restituirla (regalo di un parente che la prese a Parigi in non so quale esercizio), alla fine va bene cosi'.
Non mi piace ma come per le pipe (sono fumatore), ce ne sono alcune che mi vengono a noia ma non dismetterei mai.
un saluto
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onestamente non so dirti esattamente se la tua GvFC ad anelli possa avere un bilanciamento diverso, la mia è senza anelli.raddande ha scritto: ↑venerdì 6 dicembre 2024, 12:47 Buonasera a tutti,
ho letto la recensione con molto interesse, poiché possiedo la stessa penna ma ad anelli d'ebano.
Quindi volevo capire da un altro appassionato se ha avuto le mie stesse impressioni.
Mi ritrovo al contrario con un parere diametralmente opposto.
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Dico pensata, poiché è per me inconcepibile che su una penna di alto livello si faccia lo sbaglio di fare incontrare un filetto metallico sul fusto con un controfiletto di plastica all'interno del cappuccio. Ogni volta che la apro o la chiudo, sebbene io per natura sia delicatissimo, mi viene il dubbio di "mangiarmi" un pezzo di filetto.
Bilanciata male poiché senza cappuccio è appesantita dietro, parimenti il cappuccio calzato ne rende impossibile la scrittura.
Aggiungo sulle finiture che gli anelli orizzontali sul fusto della mia penna si "muovono", ovvero hanno dopo poco dall'acquisto, iniziato a girare... dando un'immagine ed una sensazione al tatto di aver comprato un qualcosa di economico che al primo tocco si sia scollato.
SCRITTURA:
La scrittura è grossomodo quella di una penna economica. In misura M, il pennino scrive con il tratto e l'abbondanza di un B, e per non farci mancare nulla ogni tanto mi fa qualche falsa partenza.
Mi spiace moltissimo, anche perché e' una penna che ho fortemente voluto, e che adesso, li' nel portapenne quasi mi sta sull'anima.
Perdonate la condivisione e/o, se volete, lo sfogo ma sono almeno contento che abbia torvato qualcuno che l'apprezzi.
Un saluto
Alessandro
Non è una penna dal bilanciamento spostato in avanti, anzi come dicevo è appena percettibilmente spostato verso il fondello, io tuttavia impugno molto in alto, la maggior parte delle volte le mie dita cadono sulla parte alta della sezione, addirittura alcun volte la impugno del tutto dal fusto in ebano, per cui non la sento sbilanciata indietro. Prima di comprarla, l'ho provata.
Riguardo il cappuccio, non calzo mai, nessuna penna, nemmeno le Pelikan vintage, sì qualche volta le davvero piccole, Omas 555, o le Kaweco.
Ho la penna dalla fine del 2017. Mai avuto alcun problema con il filetto.
La scrittura della mia è quella di una penna di pregio

Pennino M che scrive, appena sfiori la carta, come un M europeo "corretto" se non premi, che "flette" parecchio se premi e arriva facilmente a B (non ho fisse per i superfini, mi piace così)
Nessuna esitazione con la mia, parte sempre, sono appena stato via 5 giorni, lasciata sul tavolo, partita subito stasera come se fosse stata appena inchiostrata.
Forse dovresti farla vedere alla assistenza GvFC in un negozio serio, è un peccato avere una bella penna che "ti sta sull'anima".