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Prezzo reale delle stilografiche

I problemi che incontriamo nel mondo delle Penne, oltre quelli generali. Parliamone.
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maylota
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Prezzo reale delle stilografiche

Messaggio da maylota »

kircher ha scritto: mercoledì 4 dicembre 2024, 10:32 Il mio dottorato in economia mi fa dire che il prezzo reale è quello che paghi
E se vogliamo andare più nei dettagli che la curva di domanda di un hobbista per una stilografica ha la forma più bizzarra, assurda e irreale di tutta la teoria economica.
(per non parlare dell'utilità marginale di una unità addizionale dello stesso bene :D )
Venceremos.
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Automedonte
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Messaggio da Automedonte »

ma possibile che si debba sempre ricadere in moralismi inutili ai fini del discorso?

Qui stiamo parlando di costo di chi produce rispetto al prezzo di vendita, l'opiner non ha chiesto per quale motivo il costo sia così basso ;)

Riagganciandomi all'ultimo intervento in tema, quello di stanzarichi, io mi ero limitato a considererà il costo dell'oggetto che spesso è il 5/10% del prezzo di vendita. Giustamente come detto da lui il costo sostenuto dal venditore è molto più alto perché oltre all'oggetto in se si devono considerare i costi generali che se la produzione è bassa incidono notevolmente viceversa diminuisco al crescere delle quantità (economia di scala).

Ovvio che se considero cosa costa produrre due penne per le quali ho dovuto comprare un tornio il prezzo è altissimo, ma se con quel tornio ci faccio 10.000 penne ecco che il costo pro-capite diminuisce notevolmente.
Bisogna anche tener conto di quanti passaggi ci sono tra il produttore ed il negoziante, ad ogni passaggio ovviamente c'è un incremento del prezzo. Produttore, grossista, rappresentante, negozio sono 4 passaggi e 4 soggetti che devono coprire i costi e trarne un guadagno.
Le variabili sono tantissime anche senza avventurarci in considerazioni di carattere sociologico o peggio ancora politico.
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Messaggio da Roland »

Automedonte ha scritto: mercoledì 4 dicembre 2024, 10:46
Bisogna anche tener conto di quanti passaggi ci sono tra il produttore ed il negoziante, ad ogni passaggio ovviamente c'è un incremento del prezzo. Produttore, grossista, rappresentante, negozio sono 4 passaggi e 4 soggetti che devono coprire i costi e trarne un guadagno.
Le variabili sono tantissime anche senza avventurarci in considerazioni di carattere sociologico o peggio ancora politico.
Questo entro certi limiti mi fa ridere. :lol:
Se vai a guardare a quanto vengono vendute le stilografiche sui siti dei produttori hanno prezzi pieni che manco nei negozi fisici con tutti i passaggi intermedi (e quindi aggravio di costi) trovi.
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Messaggio da Automedonte »

Roland ha scritto: mercoledì 4 dicembre 2024, 10:57
Automedonte ha scritto: mercoledì 4 dicembre 2024, 10:46
Bisogna anche tener conto di quanti passaggi ci sono tra il produttore ed il negoziante, ad ogni passaggio ovviamente c'è un incremento del prezzo. Produttore, grossista, rappresentante, negozio sono 4 passaggi e 4 soggetti che devono coprire i costi e trarne un guadagno.
Le variabili sono tantissime anche senza avventurarci in considerazioni di carattere sociologico o peggio ancora politico.
Questo entro certi limiti mi fa ridere. :lol:
Se vai a guardare a quanto vengono vendute le stilografiche sui siti dei produttori hanno prezzi pieni che manco nei negozi fisici con tutti i passaggi intermedi (e quindi aggravio di costi) trovi.
e questo cosa significa? Invece di ridere senza motivo dovresti conoscere i motivi che ci stanno dietro a certe scelte.

Secondo te, grande esperto, se Montblanc vendesse le sue penne direttamente dal sito con il 20% di sconto quanti ingenui negozianti troverebbe disposti a tentar di vendere a prezzo pieno visto che ovviamente gli acquirenti comprerebbero tutti direttamente dal sito Montblanc???

Sono accordi commerciali che i produttori fanno con distributori e negozianti per cui si impegnano, a secondo dal prodotto, o a non vendere direttamente o comunque vendere a prezzo di listino altrimenti nessun negoziante prenderebbe i loro prodotti da rivendere.

Nessun produttore serio è tanto stupido da rovinarsi la rete di distribuzione per vendere qualche pezzo in più e se lo fanno in breve ne pagano lo scotto.

p.s.
gentilmente evita maiuscolo e grassetto perché equivale ad urlare e la cosa mi infastidisce non poco. :thumbdown:
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Prezzo reale delle stilografiche

Messaggio da Roland »

@Automedonte : rido perché la situazione dei prezzi è paradossale. Comprare dal produttore direttamente costa molto dippiu che in negozio. Se non vogliono farsi questa concorrenza perché i marchi vendono in proprio?
Non mi pare una scelta logica no?

Poi per quanto riguarda l'uso del grassetto, non corrisponde a urlare, l'urlo si fa scrivendo in maiuscolo. Il grassetto serve a evidenziare una porzione di testo.
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Messaggio da VincFiore »

Automedonte ha scritto: mercoledì 4 dicembre 2024, 11:04
Roland ha scritto: mercoledì 4 dicembre 2024, 10:57

Questo entro certi limiti mi fa ridere. :lol:
Se vai a guardare a quanto vengono vendute le stilografiche sui siti dei produttori hanno prezzi pieni che manco nei negozi fisici con tutti i passaggi intermedi (e quindi aggravio di costi) trovi.
e questo cosa significa? Invece di ridere senza motivo dovresti conoscere i motivi che ci stanno dietro a certe scelte.

Secondo te, grande esperto, se Montblanc vendesse le sue penne direttamente dal sito con il 20% di sconto quanti ingenui negozianti troverebbe disposti a tentar di vendere a prezzo pieno visto che ovviamente gli acquirenti comprerebbero tutti direttamente dal sito Montblanc???

Sono accordi commerciali che i produttori fanno con distributori e negozianti per cui si impegnano, a secondo dal prodotto, o a non vendere direttamente o comunque vendere a prezzo di listino altrimenti nessun negoziante prenderebbe i loro prodotti da rivendere.

Nessun produttore serio è tanto stupido da rovinarsi la rete di distribuzione per vendere qualche pezzo in più e se lo fanno in breve ne pagano lo scotto.
Quindi, diciamo che la rete di distribuzione vale di più rispetto all'ipotetico vantaggio commerciale che si potrebbe trarre dal vendere in proprio, su un sito ecommerce, con un listino ribassato del 40%?
Chiedo sinceramente.
È vero che la distribuzione sponsorizza e pubblicizza anche, ma mi chiedo se un ricarico così alto non sia deleterio, nel senso, con prezzi più bassi potrebbero vendere di più ( parlo dal punto di vista dei produttori).
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Messaggio da Automedonte »

Roland ha scritto: mercoledì 4 dicembre 2024, 11:13 @Automedonte : rido perché la situazione dei prezzi è paradossale. Comprare dal produttore direttamente costa molto dippiu che in negozio. Se non vogliono farsi questa concorrenza perché i marchi vendono in proprio?
Non mi pare una scelta logica no?

Poi per quanto riguarda l'uso del grassetto, non corrisponde a urlare, l'urlo si fa scrivendo in maiuscolo. Il grassetto serve a evidenziare una porzione di testo.
Vendono in proprio per il semplicissimo motivo che non hanno distributori in tutto il mondo, viceversa tramite Internet raggiungono anche le lande desolate.
Leonardo ha una buona distribuzione in Italia e forse negli Stati Uniti ma non credo a Dubai (non a caso il suo sito è in inglese).
Franking Christoph fino a qualche tempo fa non aveva importatori in Italia dovevi andare sul suo sito.
Recentemente abbiamo fatto un GdA da un produttore Vietnamita che nessuno importa in Italia e così vale per tanti altri che è inutile che stia ad elencare.
Cesare Augusto
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Messaggio da piccardi »

Roland ha scritto: mercoledì 4 dicembre 2024, 11:13 Non mi pare una scelta logica no?
Sui siti dei produttori, quando viene fatta la vendita, viene fatta a prezzo di listino. Mi sembra una cosa abbastanza lapalissiana, proprio perché altrimenti non avrebbe senso averlo, il prezzo di listino.

E non vedo cosa ci sia di non logico a vendere direttamente, ci guadagnano di certo di più che a vendere attraverso la filiera.

E mi pare anche abbastanza evidente perché non vendano solo in quel modo anche se ci guadagnerebbero di più, perché venderebbero molto di meno senza una rete di distribuzione e dei negozi fisici.

Anche Montblanc, che sta andando nella direzione di vendere solo in proprio (in tutti i posti dove c'è una loro boutique non vendono più ai negozi) comunque se l'è creata una catena di distribuzione.

SImone
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Messaggio da piccardi »

Roland ha scritto: mercoledì 4 dicembre 2024, 11:13 Poi per quanto riguarda l'uso del grassetto, non corrisponde a urlare, l'urlo si fa scrivendo in maiuscolo. Il grassetto serve a evidenziare una porzione di testo.
Si, ma si usa per evidenziare quello che scrivi tu. Se citi già viene evidenziata la citazione, riportando quello che è stato scritto (e come è stato scritto). Se vuoi evidenziare una parte, riporta solo quella, modificare il contenuto di quanto scritto da altri può risultare, appunto, sgradito.

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Messaggio da VincFiore »

piccardi ha scritto: mercoledì 4 dicembre 2024, 11:31
Roland ha scritto: mercoledì 4 dicembre 2024, 11:13 Non mi pare una scelta logica no?
Sui siti dei produttori, quando viene fatta la vendita, viene fatta a prezzo di listino. Mi sembra una cosa abbastanza lapalissiana, proprio perché altrimenti non avrebbe senso averlo, il prezzo di listino.

E non vedo cosa ci sia di non logico a vendere direttamente, ci guadagnano di certo di più che a vendere attraverso la filiera.

E mi pare anche abbastanza evidente perché non vendano solo in quel modo anche se ci guadagnerebbero di più, perché venderebbero molto di meno senza una rete di distribuzione e dei negozi fisici.

Anche Montblanc, che sta andando nella direzione di vendere solo in proprio (in tutti i posti dove c'è una loro boutique non vendono più ai negozi) comunque se l'è creata una catena di distribuzione.

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Con gli strumenti tecnologici oggi a disposizione, la rete di distribuzione vale un ricarico dell'80% rispetto al prezzo di uscita dalla fabbrica?
Chiedo per curiosità.
Personalmente, se alcune penne costassero di meno, banalmente ne acquisterei di più.
In Italia, molti produttori di stilografiche, mancano di una fascia entry level ( che marchi come Pilot, Platinum, Lamy, Kaweco hanno).
Il senso del discorso è: già producono oggetti di nicchia, poi sono costretti a venderli al doppio per mantenere la distribuzione, conviene?
Anche perché, e parlo per la mia generazione che la stilografiche l'ha voluta comprare per passione, ma di certo non l'ha conosciuta nell'esperienza quotidiana o lavorativa, riferirsi ad un modello di fascia alta e costoso, come primo acquisto, è improbabile. Magari qualche regalo di laurea, ma non oltre...
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Messaggio da piccardi »

VincFiore ha scritto: mercoledì 4 dicembre 2024, 11:25 È vero che la distribuzione sponsorizza e pubblicizza anche, ma mi chiedo se un ricarico così alto non sia deleterio, nel senso, con prezzi più bassi potrebbero vendere di più ( parlo dal punto di vista dei produttori).
Questa è una valutazione che fanno i produttori, che hanno in mano i dati per prendere una decisione al riguardo si presume (nel loro stesso interesse) sensata. Senza quelli si possono fare tutti i voli pindarici di questo mondo, ma si resta nel campo della falegnameria cerebrale. Che nel mio caso mi porta a pensare che non ritengono che in quel modo venderebbero di più.

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Messaggio da Automedonte »

VincFiore ha scritto: mercoledì 4 dicembre 2024, 11:43
Con gli strumenti tecnologici oggi a disposizione, la rete di distribuzione vale un ricarico dell'80% rispetto al prezzo di uscita dalla fabbrica?
Chiedo per curiosità.
Personalmente, se alcune penne costassero di meno, banalmente ne acquisterei di più.
In Italia, molti produttori di stilografiche, mancano di una fascia entry level ( che marchi come Pilot, Platinum, Lamy, Kaweco hanno).
Il senso del discorso è: già producono oggetti di nicchia, poi sono costretti a venderli al doppio per mantenere la distribuzione, conviene?
Anche perché, e parlo per la mia generazione che la stilografiche l'ha voluta comprare per passione, ma di certo non l'ha conosciuta nell'esperienza quotidiana o lavorativa, riferirsi ad un modello di fascia alta e costoso, come primo acquisto, è improbabile. Magari qualche regalo di laurea, ma non oltre...
Diventa difficile dare una risposta univoca a questa domanda, personalmente considero che le persone (in linea di massima) non siano sceme e conoscano il loro mestiere soprattutto quei produttori che sono da tanto sul mercato e quindi se fanno questa scelta significa che in questo modo gli conviene.
La produzione delle entry level conviene dove c'è un gran mercato di quelle penne, capisci bene che su oggetti di basso prezzo il ricarico marginale è poco e devi vendere tanto per guadagnarci quindi se non hai utenze numerose come possono essere le scuole non vai da nessuna parte. In Italia le stilografiche le usiamo in pochi e non a scuola ecco che alla case italiane quel mercano non conviene e quindi non interessa.
Pelikan come europeo è forse uno dei pochi che continua a produrre entry level ma, mi dicono, in Germania le stilografiche a scuola si usano e quindi hanno mercato sufficiente.

I mercati sono una cosa strana, qualche anno fa facevo parte del Collegio Sindacale di una grande agenzia pubblicitaria televisiva ed avevo notato che gli spazi non venivano mai venduti al prezzo di listino ma con sconti che andavano dal 30 al 90 per cento. Ho chiesto come mai non rivedessero i listini al ribasso visto che non si vendeva mai a prezzo pieno e mi risposero che gli acquirenti erano abituati a beneficiare di un certo sconto che variava a seconda del cliente e quindi anche se avessero abbassato i listini questi avrebbero preteso lo stesso sconto. Spese volte ci sono situazioni di mercato alle quali devi adeguarti anche se dall'esterno appaiono illogiche.
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Messaggio da francoiacc »

Ogni volta che leggo una discussione del genere mi chiedo sempre quanti imprenditori del settore ci sono che possono dare un contributo sensato. Io non di certo!

Nel mio piccolo credo che un'impresa debba fare profitto, banalmente più ne fa meglio e' (per loro). Se vanno avanti vuol dire che fanno bene il loro mestiere e fanno profitto dando il giusto (per loro) ricarico a quel che producono.
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Messaggio da VincFiore »

francoiacc ha scritto: mercoledì 4 dicembre 2024, 12:11 Ogni volta che leggo una discussione del genere mi chiedo sempre quanti imprenditori del settore ci sono che possono dare un contributo sensato. Io non di certo!

Nel mio piccolo credo che un'impresa debba fare profitto, banalmente più ne fa meglio e' (per loro). Se vanno avanti vuol dire che fanno bene il loro mestiere e fanno profitto dando il giusto (per loro) ricarico a quel che producono.
Nessuno ha la volontà di dettare la linea alle aziende o improvvisarsi imprenditore, il tema è "chiacchiere in libertà " e si parte dal presupposto di poter discutere di qualsiasi argomento senza necessariamente avere un master o una esperienza pluriennale in quel settore.
In aggiunta, qui nessuno sta dicendo che le aziende non debbano fare profitto anzi... l'opposto.
Mi domandavo la convenienza per un azienda che vende il proprio prodotto a 30, di ritrovarlo sul mercato a 100.
Si saranno fatti i conti loro, e su questo non ci piove.
Ma è anche vero che il mondo cambia e i paradigmi di vendita del passato non valgono più oggi.
Mezzo secolo fa, un azienda senza rete di distribuzione avrebbe avuto grosse difficoltà a vendere. Oggi, Pincopallo di Vattelapesca può vendere tranquillamente i suoi prodotti in tutto il mondo comodamente da casa sua.
La rete è funzionale nella misura in cui promuove il prodotto e aumenta le vendite e, la domanda che mi ponevo è: quanto ci sia di vero in questo, atteso che, con ricarichi di questa portata e per articoli di nicchia che, già di base, scontano un prezzo alto, mi chiedo se, alla fine della fiera, non sia proprio il prezzo a limitare il prodotto in una fascia elitaria di nicchia.
Ripeto, le aziende si sono fatte i propri conti, non ci piove.
Ma prendiamo il caso mio.
Per motivi di età, le stilografiche erano un oggetto in disuso già dai tempi di mio nonno e di certo non mi sono appassionato perchè già in possesso di articoli pregiati.
Sono stati i social, i video di alcuni youtuber che hanno risvegliato la curiosità.
Hanno aiutato anche un paio di Jinhao e Wingsung a buon prezzo, che mi hanno permesso di soddisfare quella curiosità senza spendere un capitale.
Nonostante molto spesso se ne discuta in termini un po' snob, alla fine, sono le varie Kaweco sport, Lamy Safari, Platinum Plasir e cinesi varie che, permettono al neofita di avvicinarsi a questo mondo e, quindi, ampliano la base di mercato.
In sintesi, in un mondo dove lo strumento digitale consente a Pincopallo, produttore di video in cui pulisce tappeti col sapone, di diventare virale e macinare soldi, non penso sia così strano domandarsi se esistano altre strade che consentano ad un produttore di vendere di più e all'acquirente di pagare di meno, magari ampliando la base degli appassionati.
Molti miei amici inizialmente, parlando della mia passione, mi guardavano come un alieno.
Oggi, alcuni di loro, hanno comprato diverse stilografiche.
Segno che, questi articoli, benché inutilmente costosi se paragonati ad una semplice Bic, possono piacere anche ai più giovani.
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Messaggio da Ottorino »

Nessun produttore serio è tanto stupido da rovinarsi la rete di distribuzione per vendere qualche pezzo in più e se lo fanno in breve ne pagano lo scotto
Qualcuno in un passato recente l'ha fatto, mi pare
C'è rimedio ? Perché preoccuparsi ? Non c'è rimedio ? Perché preoccuparsi ?
Un bel panorama si vede dopo una bella salita
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