Musica in casa
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il posizionamento dei diffusori cambia la percezione della musica. Le Tannoy che ho sono delle bookshelf ma io le metto sul pavimento. Tweeter in alto e wooferino sotto, hanno il buco dietro e non mi ricordo come si chiami questo tipo di sistema. Ho provato a metterle coricate sul lato lungo con i tweeter all'esterno ed i woofer interni. Il suono è meno 'bassoso' e gli acuti si sentono meglio. Devo trovare dei piedistalli, economici, e provare a mettercele sopra. I cavi sono in rame 'oxygen free'
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Diffusori Bass-reflex, in genere la casa dichiara anche a quanti Hz è accordata la cassa, la miglior sistemazione è su piedistalli con Woofer in basso e allontanati dal muro di almeno 60/80 cm. e lontani dagli angoli o posti dove si creano angoli.rrfreak63 ha scritto: ↑martedì 29 ottobre 2024, 18:29 il posizionamento dei diffusori cambia la percezione della musica. Le Tannoy che ho sono delle bookshelf ma io le metto sul pavimento. Tweeter in alto e wooferino sotto, hanno il buco dietro e non mi ricordo come si chiami questo tipo di sistema. Ho provato a metterle coricate sul lato lungo con i tweeter all'esterno ed i woofer interni. Il suono è meno 'bassoso' e gli acuti si sentono meglio. Devo trovare dei piedistalli, economici, e provare a mettercele sopra. I cavi sono in rame 'oxygen free'
I cavi devono avere un diametro del rame se condo la distanza, 2 mt per lato almeno 2,5 mmq se supera i 2 mt per lato e fino a 5 mt per lato almeno 4 mmq.
La definizione liberi da ossigeno è vaga, ci sono molte definizioni, a cui va dato un numero che equivale alle cifre dopo la virgola 99,.....
Il valore di una stilografica non dipende dal costo, ma dal valore che noi le diamo.
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Bass-reflex, ecco il termine giusto . Grazie mille
Dovrò trovare le info sull'accordatura sul sito Tannoy. Ma poi serve saperlo? Come cambi l'ambientazione in base al resto?
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Dovrò trovare le info sull'accordatura sul sito Tannoy. Ma poi serve saperlo? Come cambi l'ambientazione in base al resto?
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Sapere a quanto è accordata la cassa vuol dire sapere a quanti HZ c'è un rinforzo della gamma bassa poichè è chiaro che dei Woofer piccoli possono scendere non molto a meno di particolari sistemi di bass-relex o di X-over con celle di risonanze atte allo scopo.
Ma sono sempre Medio Bassi/Bassi e non sub frequenze.
In un due vie difatti non viene chiamato Woofer ma Mid-Woofer.
Il valore di una stilografica non dipende dal costo, ma dal valore che noi le diamo.
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definizione un po' troppo vaga per me (ci sono orecchie che giudicano migliore suoni fortemente alterati),
semmai per me la riproduzione migliore è quella che - secondo il tuo orecchio - si avvicina di più all'originale
(manteniamo pure l'aspetto soggettivo, ma non è esattamente la stessa cosa che hai detto tu

dal punto di vista tecnico però rimane il fatto che la riproduzione migliore è quella dove il segnale originale viene modificato di meno (e questo implica la minor distorsione possibile

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è un piacere
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in genere, il peso è indice di affidabilità ma anche di qualità perché significa componentistica buonasansenri ha scritto: ↑martedì 29 ottobre 2024, 0:33 ovviamente il peso di un apparecchio non è sempre indice di qualità certa, alcuni apparecchi Hi-end di qualche decennio fa possono essere surclassati nel suono da apparecchi odierni piccoli, leggeri ed economici (soprattutto quelli che hanno subito l'evoluzione maggiore, come i dac). Se guardiamo unicamente alla affidabilità invece, è molto probabile che il peso sia indice di affidabilità e durata! Il punto è capire quali di quegli apparecchi di allora sia stato costruito con criteri tali da dare un buon suono ancora oggi, insieme ad una costruzione da carri armati. Quelli sono oggetti da tenere per sempre.
e parlando delle apparecchiature "di allora", il made in japan era un buon indicatore di qualità
ovviamente si tratta di indicatori, da considerare in prima battuta: nessuna certezza, e ci sono sempre le eccezioni...
quelli davvero competenti (com'era il mio caro amico, e come invece non sono io) per esempio si procurano gli schemi e li sanno esaminare e valutare...
beh mi pare una buonissima soluzionesansenri ha scritto: ↑martedì 29 ottobre 2024, 0:33 Ovviamente un transport è una delle opzioni che valuto, ma l'hifi attualmente non è più in cima alle wish list, per cui forse rispolvererò il Rega (ho troppi CD pe non farlo) e un buon DAC con un buon ingresso coassiale potrebbe bastarmi per il momento.

copiare i CD (nel senso di ripparli in FLAC) non è banale come può sembrare se si vuole ottenere un file che "suoni" bene almeno quanto il CD (cioè che contenga le stesse informazioni audio)... ed è una operazione abbastanza lunga (che diventa improba se i CD sono centinaia...)sansenri ha scritto: ↑martedì 29 ottobre 2024, 0:33 Al momento non so se ho voglia di ricominciare a copiare i miei CDnel caso lo facessi la sorgente sarebbe sicuramente un PC dedicato (ne ho accumulati un po' negli anni, uno da dedicare lo troverei, poi userei un dac - magari quello di cui sopra).
personalmente i CD li ascolto con l'impianto (transport+DAC)
la copia la faccio solo per una parte dei miei CD, quelli che voglio ascoltare anche dal DAW collegato all'impianto, e/o che voglio potermi portare appresso facilmente
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Come ti capisco!
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Io pure non tocco più nulla. Unica cosa che farei (se avessi qualche migliaio di euro da investire) è passare a un DAC migliore.
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commenti in bluAlexO ha scritto: ↑martedì 29 ottobre 2024, 21:18è un piacere
in genere, il peso è indice di affidabilità ma anche di qualità perché significa componentistica buonasansenri ha scritto: ↑martedì 29 ottobre 2024, 0:33 ovviamente il peso di un apparecchio non è sempre indice di qualità certa, alcuni apparecchi Hi-end di qualche decennio fa possono essere surclassati nel suono da apparecchi odierni piccoli, leggeri ed economici (soprattutto quelli che hanno subito l'evoluzione maggiore, come i dac). Se guardiamo unicamente alla affidabilità invece, è molto probabile che il peso sia indice di affidabilità e durata! Il punto è capire quali di quegli apparecchi di allora sia stato costruito con criteri tali da dare un buon suono ancora oggi, insieme ad una costruzione da carri armati. Quelli sono oggetti da tenere per sempre.
e parlando delle apparecchiature "di allora", il made in japan era un buon indicatore di qualità
non è detto di qualità, se dici "in genere" stai generalizzando, in realtà se il progetto tecnico originale è fallato, puoi metterci tutti i buoni materiali che vuoi ma resta fallato e malsuonante
ovviamente si tratta di indicatori, da considerare in prima battuta: nessuna certezza, e ci sono sempre le eccezioni...
quelli davvero competenti (com'era il mio caro amico, e come invece non sono io) per esempio si procurano gli schemi e li sanno esaminare e valutare...
in questo caso sì, nota però che rispetto ad esaminare gli schemi, oggi esistono strumenti di misura digitali accuratissimi, metti uno di questi apparecchi sotto test e se il progetto è fallato lo vedi subito, misure alla mano
beh mi pare una buonissima soluzionesansenri ha scritto: ↑martedì 29 ottobre 2024, 0:33 Ovviamente un transport è una delle opzioni che valuto, ma l'hifi attualmente non è più in cima alle wish list, per cui forse rispolvererò il Rega (ho troppi CD per non farlo) e un buon DAC con un buon ingresso coassiale potrebbe bastarmi per il momento.
![]()
copiare i CD (nel senso di ripparli in FLAC) non è banale come può sembrare se si vuole ottenere un file che "suoni" bene almeno quanto il CD (cioè che contenga le stesse informazioni audio)... ed è una operazione abbastanza lunga (che diventa improba se i CD sono centinaia...)sansenri ha scritto: ↑martedì 29 ottobre 2024, 0:33 Al momento non so se ho voglia di ricominciare a copiare i miei CDnel caso lo facessi la sorgente sarebbe sicuramente un PC dedicato (ne ho accumulati un po' negli anni, uno da dedicare lo troverei, poi userei un dac - magari quello di cui sopra).
sono diverse centinaia...![]()
personalmente i CD li ascolto con l'impianto (transport+DAC) ah, ecco![]()
la copia la faccio solo per una parte dei miei CD, quelli che voglio ascoltare anche dal DAW collegato all'impianto, e/o che voglio potermi portare appresso facilmente
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certo, parlare di indicatori è già generalizzare...
in questa materia è complicato parlare per assoluti
altro modo per chi le ha davvero buone e allenate, è saper valutare a "orecchio"sansenri ha scritto: ↑martedì 29 ottobre 2024, 21:38AlexO ha scritto: ↑martedì 29 ottobre 2024, 21:18 quelli davvero competenti (com'era il mio caro amico, e come invece non sono io) per esempio si procurano gli schemi e li sanno esaminare e valutare...
in questo caso sì, nota però che rispetto ad esaminare gli schemi, oggi esistono strumenti di misura digitali accuratissimi, metti uno di questi apparecchi sotto test e se il progetto è fallato lo vedi subito, misure alla mano
pure i miei...
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
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più che modificare io ho gradualmente creato impianti alternativi
-il figliolo più piccolo (che è ancora in casa e sta studiando per l'università) ha ereditato il mio (glorioso) ampli Pioneer SA5300 del 76 che in coppia con un paio di Mission 780 di fine anni 80, fa il suo mestiere collegato a un dongle bluetooth e l'inseparabile (per mio figlio) iphone...
-sulla mia scrivania lavorano instancabilmente un amplicuffie Trigon (una marca tedesca) e un Dac Audioengine D1, collegati al mio portatile Asus.
-Nella libreria ogni tanto va anche il mio Audio Analogue Puccini, collegato ad un paio di Goldenvoice bookshelf (una marca italiana, anzi milanese, di diffusori, poco nota, prodotta da Vittorio Franchi, a lungo distributore di noti marchi HIFI), sorgenti un tuner della Pioneer che qualche volta ancora va in FM, e un dongle bluetooth collegato a un tablet Samsung (e qui ci manca un dac, che potrebbe essere uno degli acquisti prossimi).
-l'impianto principale Rega Planar, Copland CSA 400, ProAC Studio è quello che soffre di più, perché essendo in salotto finisce con l'essere usato poco, dato che la musica diventa ogni giorno più personal (come il PC...).
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Ciò che abbiamo più o meno detto tutti è che non esiste l'HI-FI ma la MY-FI
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Il valore di una stilografica non dipende dal costo, ma dal valore che noi le diamo.
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è vero,
quello di cui non ci siamo resi perfettamente conto negli ultimi 40 anni, è che l'ascolto si è spostato gradualmente ma prepotentemente in cuffia.
Lo streaming ha fatto il resto.
Mi spiace solo che in questo passaggio la resa sonora per un certo periodo per molti è peggiorata (soprattutto per gli utenti più giovani) rispetto alla qualità di cui noi (patiti hifi) potevamo fruire già decenni fa.
Ora sta rapidamente risalendo, grazie ad apparecchi studiati con nuove tecniche (alcune cuffie IEM attuali che non costano più di 30-40 euro, se anche non di qualità costruttiva eccelsa, hanno comunque risposta in frequenza piatta ed estesa impensabile solo qualche decina di anni fa - se usate con un buon dac portatile, ne esistono di molto piccoli che comunque sono già molto migliori di quelli incorporati negli smart phone, hanno resa stupefacente).
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ALT!!! Cosa intendete voi per DAC? Per me è sinonimo di DIGITAL ANALOGUE CONVERTER. E perché poi debba essere separato? Che io sappia ogni lettore CD ha già incorporato un DAC, buono o cattivo che sia già c'è. Non mi pare si possa scindere l'uscita a valle della lettura dei CD e passarla ad un altro 'componente'.
Il DAC separato dovrebbe servire per ricevere in ingresso fonti digitali quali streamer, pc e altri formati digitali e convertirli in analogico per passarli ad un amplificatore.
Sbaglio?
Il DAC separato dovrebbe servire per ricevere in ingresso fonti digitali quali streamer, pc e altri formati digitali e convertirli in analogico per passarli ad un amplificatore.
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sì, i lettori cd hanno un dac interno, ma se hanno l'uscita coassiale o toslink (o entrambe) allora il segnale esce digitale non processato dal dac interno per essere dato in pasto a un dac esterno.
Io mi accontento di una my-fi che ritengo equilibrato, una catena analogica per i dischi e una catena digitale per cd sacd e flac, il dac pro-ject fa un lavoro onesto. Il bluethoot non fa parte del mio corredo per l'ascolto della musica.
Io mi accontento di una my-fi che ritengo equilibrato, una catena analogica per i dischi e una catena digitale per cd sacd e flac, il dac pro-ject fa un lavoro onesto. Il bluethoot non fa parte del mio corredo per l'ascolto della musica.
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il fatto che si potesse separare la lettura del CD e passarla esternamente ad un DAC mi è nuovo. non lo sapevo. Ora lo so. Grazie
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