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rrfreak63
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Messaggio da rrfreak63 »

concordo in toto. ma, purtroppo, la tecnica costruttiva e qualitativa sempre più spinta non può essere apprezzata, secondo me, dall'imperfetto sistema uditivo dell'essere umano.
Gli animali sono un caso a parte :mrgreen:
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Messaggio da sansenri »

in realtà la tecnica costruttiva può essere apprezzata. C'è un aspetto che ad esempio è sempre più dimenticato nelle produzioni recenti, l'affidabilità.
Oggi c'è una vasta produzione orientale (soprattutto cinese) che si è affermata tra i prodotti hifi, soprattutto DAC e amplificatori in classe D (digitali).
Questi produttori sono in grado oggi (grazie all'uso della strumentazione di misura che usano come controllo dei progetti) di produrre apparecchi con misure elettriche/elettroniche quasi perfette. Peccato che non di rado (in un modo che non ci è nuovo anche nel settore di nostro interesse) è la qualità costruttiva che soffre.
Materiali poco solidi e poco durevoli, chip elettronici di durata breve, controllo di qualità spesso scarso, bug e problemi con i software di comando.
Si sfornano apparecchi che riescono a raggiungere qualità del suono elevata, a prezzi una volta impensabili, ma che a volte dopo sei mesi si rompono...
A farci caso tutte le recenti recensioni hifi di questi apparecchi parlano delle prestazioni, mai della affidabilità.
Se un McIntosh è forever, lo stesso non si può dire di un Topping (che costa un decimo). :)
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Messaggio da Abulafia »

sansenri ha scritto: martedì 22 ottobre 2024, 14:45 in realtà la tecnica costruttiva può essere apprezzata. C'è un aspetto che ad esempio è sempre più dimenticato nelle produzioni recenti, l'affidabilità.
Oggi c'è una vasta produzione orientale (soprattutto cinese) che si è affermata tra i prodotti hifi, soprattutto DAC e amplificatori in classe D (digitali).
Questi produttori sono in grado oggi (grazie all'uso della strumentazione di misura che usano come controllo dei progetti) di produrre apparecchi con misure elettriche/elettroniche quasi perfette. Peccato che non di rado (in un modo che non ci è nuovo anche nel settore di nostro interesse) è la qualità costruttiva che soffre.
Materiali poco solidi e poco durevoli, chip elettronici di durata breve, controllo di qualità spesso scarso, bug e problemi con i software di comando.
Si sfornano apparecchi che riescono a raggiungere qualità del suono elevata, a prezzi una volta impensabili, ma che a volte dopo sei mesi si rompono...
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Messaggio da sansenri »

il T-amp era il progenitore di tutto quello che è venuto dopo nel digitale, e forse era stato ancora costruito con la solida semplicità di allora.

Il problema con i nuovi apparecchi cinesi è che spesso hanno problemi di funzionamento che si manifestano nel giro di uno due anni (leggere le recensioni di chi li ha comprati e li ha usati).
Il mio Pioneer SA 5300, amplificatore del mio primo impianto, 1976, che ha suonato molto a lungo, suona ancora perfettamente oggi (nell'impianto mio figlio).
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Messaggio da aferrarini »

Io nello studio ho ancora un vecchio trends audio 10.2 che era un po’ l’evoluzione del t-amp e, se non sbaglio, usava lo stesso chip. Molto semplice, una entrata, manopola del volume e uscite di buona qualità per collegare le casse. All’epoca fece gridare al miracolo nelle varie riviste di hi-fi e devo dire che funziona ancora bene.
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Messaggio da maxpop 55 »

So di andare contro corrente, ascolto solo LP, e RTR. Da pochi anni sono riuscito a raggiugere la qualità desiderata, e non cambio più niente, mi dedico solo all'ascolto.
Spero che questo periodo di grazia duri e non mi prenda la "scimmia" di voler sostituire qualche componente.
Il valore di una stilografica non dipende dal costo, ma dal valore che noi le diamo.
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Messaggio da Maqroll »

Anche io sono tornato sui miei passi, dopo l'esplosione del digitale e l'abbuffata di mp3, ho praticamente eliminato tutti i file compressi, gli artefatti della compressione sono deleteri per la fatica d'ascolto. I miei ascolti sono molto centellinati quindi preferisco prendermi il tempo per il supporto fisico, preferibilmente un disco ma anche il cd va bene. Ho anche una libreria di flac e dfs (alta risoluzione), piano piano ho digitalizzato quasi tutti i miei cd, ma la ascolto sempre meno.
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Messaggio da sansenri »

Maqroll ha scritto: venerdì 25 ottobre 2024, 10:22 Anche io sono tornato sui miei passi, dopo l'esplosione del digitale e l'abbuffata di mp3, ho praticamente eliminato tutti i file compressi, gli artefatti della compressione sono deleteri per la fatica d'ascolto. I miei ascolti sono molto centellinati quindi preferisco prendermi il tempo per il supporto fisico, preferibilmente un disco ma anche il cd va bene. Ho anche una libreria di flac e dfs (alta risoluzione), piano piano ho digitalizzato quasi tutti i miei cd, ma la ascolto sempre meno.
concordo parecchio, ma anche con maxpop (mi tengo gli impianti che ho). Avevo impiegato molto tempo e impegno a digitalizzare i miei cd parecchio tempo fa in mp3, quando ancora il flac non era molto noto. Un giorno la mia libreria di mp3 è andata a farsi benedire a causa di un HD che inaspettatamente è morto (giovane).
A quel punto ho perso coraggio e benedetto il fatto che ho tutti i cd originali! (e non rimpiango gli mp3)
Se devo sentire in streaming piuttosto uso spotify (cattiva qualità per cattiva qualità) e mi tengo CD e LP.
Fatico però a trovare un CD player decente, il mio vecchio Rega di sicuro non ha un gran DAC, e non ha una buona uscita digitale (se non la coassiale).
La soluzione immediata probabilmente è uno di quei DAC cinesi (di cui non mi fido troppo...)
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Messaggio da AlexO »

sansenri ha scritto: martedì 22 ottobre 2024, 14:45 in realtà la tecnica costruttiva può essere apprezzata. C'è un aspetto che ad esempio è sempre più dimenticato nelle produzioni recenti, l'affidabilità.
Oggi c'è una vasta produzione orientale (soprattutto cinese) che si è affermata tra i prodotti hifi, soprattutto DAC e amplificatori in classe D (digitali).
Questi produttori sono in grado oggi (grazie all'uso della strumentazione di misura che usano come controllo dei progetti) di produrre apparecchi con misure elettriche/elettroniche quasi perfette. Peccato che non di rado (in un modo che non ci è nuovo anche nel settore di nostro interesse) è la qualità costruttiva che soffre.
Materiali poco solidi e poco durevoli, chip elettronici di durata breve, controllo di qualità spesso scarso, bug e problemi con i software di comando.
Si sfornano apparecchi che riescono a raggiungere qualità del suono elevata, a prezzi una volta impensabili, ma che a volte dopo sei mesi si rompono...
A farci caso tutte le recenti recensioni hifi di questi apparecchi parlano delle prestazioni, mai della affidabilità.
Se un McIntosh è forever, lo stesso non si può dire di un Topping (che costa un decimo). :)
Concordo pienamente.

Un caro amico che purtroppo non c'è più, audiofilo dall'orecchio assoluto e costruttore/riparatore/restauratore di apparecchi hifi, era solito dire, riguardo alla qualità costruttiva e all'affidabilità, come ormai (lo diceva una decina di anni fa) il parametro dirimente da considerare in prima battuta fosse diventato il peso proprio dell'oggetto: più pesa, più è probabile che sia di qualità...

Per esempio:
1x McIntosh MA8950 - 100+100W 8Ohm - circa 15.000,00 €
2x Topping LA90 180W 8Ohm (mono) - circa 1.800 € (900+900 €)

Secondo me aveva pienamente ragione.

sansenri ha scritto: venerdì 25 ottobre 2024, 16:09 [...]
Fatico però a trovare un CD player decente, il mio vecchio Rega di sicuro non ha un gran DAC, e non ha una buona uscita digitale (se non la coassiale).
La soluzione immediata probabilmente è uno di quei DAC cinesi (di cui non mi fido troppo...)
Mi permetto di suggerire di cercare un lettore CD che abbia qualità costruttiva alta principalmente rispetto al sistema di lettura vero e proprio (piuttosto che rispetto al DAC) e sia dotato di una uscita ottica TOSLINK, da usare come transport abbinandoci un buon DAC e un buon cavo ottico.
Peraltro un vantaggio collaterale è che il DAC una volta che c'è è utilizzabile anche per l'audio digitale o per l'audio della TV ecc.

sansenri ha scritto: lunedì 4 marzo 2024, 0:00 boh, le mie orecchie ormai non si accorgono più di nulla...
però vedete un po' voi
https://www.enjoythemusic.com/magazine/ ... ferent.htm
Mah...

WAVE e FLAC non compressi sono identici per un lettore digitale (che non abbia bug o una cattiva implementazione delle codifiche).
L'unica "differenza" è che il file FLAC compresso deve essere prima decompresso (tutto o in continuo) e poi (o contemporaneamente) "suonato".
Ma questa non è una differenza di "suono" (di informazione audio): è solo una differenza di codifica nel file: dopo la decompressione FLAC e WAVE contengono esattamente le stesse informazioni audio.

Cosa può cambiare allora?
Se, ad esempio, uso un pc o un portatile (ma vale anche per un apparecchio dedicato) e il player riproduce il file FLAC compresso man mano che lo sta decomprimendo, allora il sistema deve fare due cose contemporaneamente: (1) "lavorare" (dischi, CPU, interrupt ecc.) per decomprimere il FLAC e (2) riprodurre l'audio. Questa situazione (1)+(2) è diversa (e più gravosa) rispetto alla sola riproduzione (2) di un file non compresso, e il risultato sonoro può risultare diverso (in teoria peggiore, a causa dei disturbi che si introducono nel sistema -- vibrazioni, disturbi elettromagnetici ecc.).
Basta però utilizzare un semplice accorgimento (implementato a livello del player software): prima il file FLAC viene decompresso e interamente memorizzato (buffer) nella RAM del sistema, e solo poi viene "eseguito"...
In questo modo, ovvero decomprimendo e "bufferizzando" tutto il file prima di "suonarlo", il "suono" di un FLAC compresso potrebbe risultare anche migliore (leggasi: più fedele) del corrispondente WAVE (o FLAC non compresso) che venga invece decompresso e "suonato" man mano che lo si legge da una memoria non volatile (HDD ecc. -- caso peggiore: chiavetta USB e simili) o dalla rete (sia cablata che wireless -- caso anche peggiore questo ultimo perché introduce più "disturbi" nel sistema)...

Se c'è differenza nel suono riprodotto da un sistema di riproduzione X a partire da un file WAVE o dal corrispondente FLAC compresso, la differenza sta tutta e solo nella qualità del sistema X: più c'è differenza (a sentirla) minore è la qualità di X.

Non a caso (al netto del marketing) i sistemi di qualità elevata costano...
Ultima modifica di AlexO il domenica 27 ottobre 2024, 19:06, modificato 1 volta in totale.
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Messaggio da sansenri »

be' grazie per le risposte ;)

ovviamente il peso di un apparecchio non è sempre indice di qualità certa, alcuni apparecchi Hi-end di qualche decennio fa possono essere surclassati nel suono da apparecchi odierni piccoli, leggeri ed economici (soprattutto quelli che hanno subito l'evoluzione maggiore, come i dac). Se guardiamo unicamente alla affidabilità invece, è molto probabile che il peso sia indice di affidabilità e durata! Il punto è capire quali di quegli apparecchi di allora sia stato costruito con criteri tali da dare un buon suono ancora oggi, insieme ad una costruzione da carri armati. Quelli sono oggetti da tenere per sempre.

Ovviamente un transport è una delle opzioni che valuto, ma l'hifi attualmente non è più in cima alle wish list ;) , per cui forse rispolvererò il Rega (ho troppi CD pe non farlo) e un buon DAC con un buon ingresso coassiale potrebbe bastarmi per il momento.

il link era provocatorio, ma grazie per la tua opinione.
Al momento non so se ho voglia di ricominciare a copiare i miei CD :roll: nel caso lo facessi la sorgente sarebbe sicuramente un PC dedicato (ne ho accumulati un po' negli anni, uno da dedicare lo troverei, poi userei un dac - magari quello di cui sopra).
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Messaggio da maxpop 55 »

sansenri ha scritto: martedì 29 ottobre 2024, 0:33 ...................
..............................
ovviamente il peso di un apparecchio non è sempre indice di qualità certa, alcuni apparecchi Hi-end di qualche decennio fa possono essere surclassati nel suono da apparecchi odierni piccoli, leggeri ed economici di cui sopra).
........................
Mi dispiace, ma non credo proprio sia così, hai mai sentito un amplificatore classe A collegato a diffusori di pregio di anni addietro che come sorgente hanno un giradischi perfettamente a punto , in bolla con un buon fonorivelatore MC?
Non credo, altrimenti non avresti scritto certe cose
Oggi ci sono cose di buon livello, in alcuni casi superiori ad alcune di qualche anno fa, ma che lavorano sempre in classe A.
La principale differenza è che oggi si hanno potenze che non esistevano anni addietro.
Ma il costo è elevatissimo parliamo di decine e decine di migliaia di euro, non certo di apparecchi economici
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Messaggio da sansenri »

maxpop 55 ha scritto: martedì 29 ottobre 2024, 7:45
sansenri ha scritto: martedì 29 ottobre 2024, 0:33 ...................
..............................
ovviamente il peso di un apparecchio non è sempre indice di qualità certa, alcuni apparecchi Hi-end di qualche decennio fa possono essere surclassati nel suono da apparecchi odierni piccoli, leggeri ed economici di cui sopra).
........................
Mi dispiace, ma non credo proprio sia così, hai mai sentito un amplificatore classe A collegato a diffusori di pregio di anni addietro che come sorgente hanno un giradischi perfettamente a punto , in bolla con un buon fonorivelatore MC?
Non credo, altrimenti non avresti scritto certe cose
Oggi ci sono cose di buon livello, in alcuni casi superiori ad alcune di qualche anno fa, ma che lavorano sempre in classe A.
La principale differenza è che oggi si hanno potenze che non esistevano anni addietro.
Ma il costo è elevatissimo parliamo di decine e decine di migliaia di euro, non certo di apparecchi economici
certo che sì, per molti anni ho frequentato gente con impianti "quotati" e fiere dell'hi-end.
Il mio impianto Rega Planar, Copeland, ProAC non è malaccio, seppure non in classe A.
E' ovvio che non sto generalizzando, sto solo dicendo che alcuni di questi mostri hi-end, costruiti parecchi anni fa, alla luce di misure possibili soltanto oggi, grazie alla strumentazione digitale che una volta non c'era, dimostrano pecche (distorsione ad esempio) maggiori di alcuni apparecchi digitali odierni. Altri no, ovviamente, e quelli sono quelli buoni, quelli "da tenere".
Sul giudicare ad orecchio non mi avventuro, perché quello è un terreno minato ed estremamente soggettivo.

Non si può nemmeno generalizzare all'opposto però, ossia se costano decine di migliaia di euro sono per forza "buoni".
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Messaggio da maxpop 55 »

sansenri ha scritto: martedì 29 ottobre 2024, 9:42
Non si può nemmeno generalizzare all'opposto però, ossia se costano decine di migliaia di euro sono per forza "buoni".
Certo non si può generalizzare, ma a volte basta un cavo diverso o un'altra posizione dei diffusori che si cambia come dalla notte al giorno.
Per quello che riguarda le misure della distorsione dipende da quale armonica si misura.
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Messaggio da sansenri »

maxpop 55 ha scritto: martedì 29 ottobre 2024, 10:27
sansenri ha scritto: martedì 29 ottobre 2024, 9:42
Non si può nemmeno generalizzare all'opposto però, ossia se costano decine di migliaia di euro sono per forza "buoni".
Certo non si può generalizzare, ma a volte basta un cavo diverso o un'altra posizione dei diffusori che si cambia come dalla notte al giorno.
Per quello che riguarda le misure della distorsione dipende da quale armonica si misura.
che la distorsione di armoniche pari sia meno sgradevole della distorsione di armoniche dispari è noto, tuttavia una distorsione è sempre una distorsione, anche se percepita come meno sgradevole (o addirittura gradevole da alcuni).
Alcuni filtri digitali odierni sono costruiti per introdurre distorsione di seconda armonica!
Dal punto di vista delle misure (anche se io non sono un tecnico, per cui non mi addentro) meno distorsione c'è, meglio è ai fini della riproduzione fedele del suono originale.
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Messaggio da maxpop 55 »

sansenri ha scritto: martedì 29 ottobre 2024, 16:46 [................
..........
meno distorsione c'è, meglio è ai fini della riproduzione fedele del suono originale.
Il suono originale non è riproducibile da nessun impianto al mondo, assodato questo la riproduzione che più si avvicina all'originale è quella che il tuo orecchio giudica migliore.
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