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Tesoro dall'asta? Non lo so Rick...

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andytwohands
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Tesoro dall'asta? Non lo so Rick...

Messaggio da andytwohands »

Ciao a tutti,

qualche giorno fa vedo su un sito d'aste un lotto di penne tra biro e stilografiche, che contiene tra il ciarpame generale:

-biro a scatto Parker, non la Jotter ma quel modello in cui il corpo è avvolto dalla parte superiore, insomma robe che porto a casa volentieri;
-una penna che mi sembra di marca ma non ho mai visto --> portare a casa;
-quella che riconosco come una Aurora 88P --> e che fai? te ne privi?

Condizioni generali tra il pessimo e l'inqualificabile, tranne l'aurora che sembra messa bene e da sola vale i soldi spesi.
totale, escluse spedizioni, 17€. A questa cifra, rimarco quello che ho scritto sopra: a casa, a casa!

Stasera arriva il pacco, apro e "temo" di essere incappato in un falso fatto abbastanza bene senza avere troppi dettagli a disposizione. Quando ho scoperto l'asta mancavano pochi minuti quindi, visto il prezzo, non ho fatto troppo il sommelier.

Allora, l'Aurora è falsa, ne sono sicuro al 99% in mancanza di qualsiasi segno distintivo del marchio che di solito l'azienda mette sempre (vedi 88P originale sulla sinistra delle foto. MA aspetto il vostro esperto parere, anche se è un po' quando il test del DNA dice femmina etu vuoi il maschio: speri sempre nell'errore di valutazione per quanto impossibile.

La penna di marca invece? Una piacevole sorpresa, una Olo Lusso, marca che non conoscevo e che scopro adesso, sicuramente Esme ha qualche storia da raccontare sull'azienda... La penna, purtroppo o per fortuna, ha visto giorni migliori. Su questa penna però, se qualcuno sa dirmi modello, e come si smonta, sarei molto curioso, vi aspetto con buone nuove.

Ho dimenticato di menzionare anche una chicchetta: un porta cartucce marca JiF, se qualcuno ne sa qualcosa sono tutto orecchi ma questa curiosità finisce nella bacheca in collezione.

Per i curiosi, il resto delle penne sono porta mine, stilografiche iridium point, penne a sfera dal frizionamento discutibile, insomma, salviamo in corner una papermate ma per il resto è degno delle migliori discariche. Per l'amor di dio, magari scrivono bene, ma non sono tipo da collezionare questa tipologie di penne.

Per la cronaca, il venditore non ha specificato nulla su nessuna penna, quindi non c'è nessun raggiro ;)
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Messaggio da Normie »

mi sembra una Aurora normalissima
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Messaggio da MaPe »

andytwohands ha scritto: lunedì 21 ottobre 2024, 21:43
Allora, l'Aurora è falsa, ne sono sicuro al 99% in mancanza di qualsiasi segno distintivo del marchio che di solito l'azienda mette sempre (vedi 88P originale sulla sinistra delle foto. MA aspetto il vostro esperto parere, anche se è un po' quando il test del DNA dice femmina etu vuoi il maschio: speri sempre nell'errore di valutazione per quanto impossibile.

La penna di marca invece? Una piacevole sorpresa, una Olo Lusso, marca che non conoscevo e che scopro adesso, sicuramente Esme ha qualche storia da raccontare sull'azienda... La penna, purtroppo o per fortuna, ha visto giorni migliori. Su questa penna però, se qualcuno sa dirmi modello, e come si smonta, sarei molto curioso, vi aspetto con buone nuove.
La Olo è di casa Aurora, se vai a vedere sul wiki troverai un po' d'informazioni.

Quella che pensi sia un "falso" potrebbe rivelarsi una vera Aurora. Per sicurezza, senza fare danni, prova ad estrarre il pennino.
Massimo
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Messaggio da andytwohands »

MaPe ha scritto: lunedì 21 ottobre 2024, 21:52
andytwohands ha scritto: lunedì 21 ottobre 2024, 21:43
Allora, l'Aurora è falsa, ne sono sicuro al 99% in mancanza di qualsiasi segno distintivo del marchio che di solito l'azienda mette sempre (vedi 88P originale sulla sinistra delle foto. MA aspetto il vostro esperto parere, anche se è un po' quando il test del DNA dice femmina etu vuoi il maschio: speri sempre nell'errore di valutazione per quanto impossibile.

La penna di marca invece? Una piacevole sorpresa, una Olo Lusso, marca che non conoscevo e che scopro adesso, sicuramente Esme ha qualche storia da raccontare sull'azienda... La penna, purtroppo o per fortuna, ha visto giorni migliori. Su questa penna però, se qualcuno sa dirmi modello, e come si smonta, sarei molto curioso, vi aspetto con buone nuove.
La Olo è di casa Aurora, se vai a vedere sul wiki troverai un po' d'informazioni.

Quella che pensi sia un "falso" potrebbe rivelarsi una vera Aurora. Per sicurezza, senza fare danni, prova ad estrarre il pennino.
Ci hai visto giusto, ecco il pennino dopo una lucidata di iosso in tutto il suo splendore.

La penna deve essere ferma da qualche decennio: il piatone girava ma non passava una goccia di acqua , finche dopo mezzoretta in ammollo ha cominciato a far cadere qualche traccia flebile di inchiostro, e poi si é sbloccata.
Senza incisioni pero non capisco di che modello si tratti, esteticamente mi sembra una 88P.

Per la olo invece credo di dover richiedere un pennino di riserva
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Messaggio da alfredop »

Il marchio sulla sezione potrebbe essere sparito in seguito a consumo, su alcune Aurora 88 è appena leggibile.

Alfredo
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Messaggio da Esme »

Mi spiace deluderti, ma non ho nulla da aggiungere a quanto scritto sul wiki per la Olo. 😂
Che ovviamente per quanto riguarda le Aurora vintage è ben esauriente.

Posso invece dirti che Jif è un marchio francese, nome completo Jif - Société Anonyme, costituito nel 1926 da Jules Isidore Fagard, che era il rappresentante francese della Waterman e ne produceva gli inchiostri, oltre che nel tempo alcune penne.
Dopo la sua morte nel 1932, la direzione è passata nelle mani di sua moglie, che viene nominata sempre come "madame Jules Fagard", ma che in realtà si chiamava Alice J. (e non Elsa come riportano alcuni, che era la figlia).
Questo è significativo perché la ditta è diventata A. J. Fagard & Cie, come anche segnato nei punzoni in oro "AJF". Il marchio commerciale è rimasto Jif.
Nel 1964 il ruolo è stato ereditato dalla figlia Elsa Le Foyer, e la ditta è diventata per un breve periodo Le Foyer & Cie - Jif Waterman.
Nel 1971 la Jif, diretta dal 1969 da Francine Gomez (nipote del fondatore), ha acquisito da Bic il marchio Waterman.

Perché tutta questa spataffiata, anziché dirti che in sostanza è un portacartucce tipico Waterman?
Perché in preda ai noti furori del girl power (😁) e sull'onda di un paio di post, mi è venuta voglia negli ultimi giorni di trovare il nome di mme Fagard, vero motore della Jif, che ha diretto fino alla morte da ultraottantenne, ma identificata sempre e solo come moglie o vedova di Jules Fagard.
E così ho ricostruito anche un po' di storia della Jif, trovando anche un po' di anedotti, e dando un senso compiuto ai vari punzoni che si trovano sulle Waterman degli anni 50/60.
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Messaggio da Automedonte »

Esme ha scritto: martedì 22 ottobre 2024, 3:46 Mi spiace deluderti, ma non ho nulla da aggiungere a quanto scritto sul wiki per la Olo. 😂
Che ovviamente per quanto riguarda le Aurora vintage è ben esauriente.

Posso invece dirti che Jif è un marchio francese, nome completo Jif - Société Anonyme, costituito nel 1926 da Jules Isidore Fagard, che era il rappresentante francese della Waterman e ne produceva gli inchiostri, oltre che nel tempo alcune penne.
Dopo la sua morte nel 1932, la direzione è passata nelle mani di sua moglie, che viene nominata sempre come "madame Jules Fagard", ma che in realtà si chiamava Alice J. (e non Elsa come riportano alcuni, che era la figlia).
Questo è significativo perché la ditta è diventata A. J. Fagard & Cie, come anche segnato nei punzoni in oro "AJF". Il marchio commerciale è rimasto Jif.
Nel 1964 il ruolo è stato ereditato dalla figlia Elsa Le Foyer, e la ditta è diventata per un breve periodo Le Foyer & Cie - Jif Waterman.
Nel 1971 la Jif, diretta dal 1969 da Francine Gomez (nipote del fondatore), ha acquisito da Bic il marchio Waterman.

Perché tutta questa spataffiata, anziché dirti che in sostanza è un portacartucce tipico Waterman?
Perché in preda ai noti furori del girl power (😁) e sull'onda di un paio di post, mi è venuta voglia negli ultimi giorni di trovare il nome di mme Fagard, vero motore della Jif, che ha diretto fino alla morte da ultraottantenne, ma identificata sempre e solo come moglie o vedova di Jules Fagard.
E così ho ricostruito anche un po' di storia della Jif, trovando anche un po' di anedotti, e dando un senso compiuto ai vari punzoni che si trovano sulle Waterman degli anni 50/60.
Ma Elsa era figlia di secondo letto :think:
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Messaggio da sanpei »

Come hanno già confermato la 88P è originale, sovente la ultime non venivano marcate, la olo è una delle sotto marche aurora prodotte fino alla seconda guerra mondiale
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Messaggio da andytwohands »

sanpei ha scritto: martedì 22 ottobre 2024, 9:23 Come hanno già confermato la 88P è originale, sovente la ultime non venivano marcate, la olo è una delle sotto marche aurora prodotte fino alla seconda guerra mondiale
Infatti dopo una prima pulizia il pennino riporta la scritta 1946, ma in quelle condizioni temo sia inservibile.

Per quant origuarda la Aurora durante la pulizia uno schizzo di acqua+inchiostro è partito dal forellino posizionato sul fusto, non mi è mai capitato e non vorrei che fosse sintomo di cattivo isolamento del serbatoio.
Esme ha scritto: martedì 22 ottobre 2024, 3:46 Mi spiace deluderti, ma non ho nulla da aggiungere a quanto scritto sul wiki per la Olo. 😂
Che ovviamente per quanto riguarda le Aurora vintage è ben esauriente.

Posso invece dirti che Jif è un marchio francese, nome completo Jif - Société Anonyme, costituito nel 1926 da Jules Isidore Fagard, che era il rappresentante francese della Waterman e ne produceva gli inchiostri, oltre che nel tempo alcune penne.
Dopo la sua morte nel 1932, la direzione è passata nelle mani di sua moglie, che viene nominata sempre come "madame Jules Fagard", ma che in realtà si chiamava Alice J. (e non Elsa come riportano alcuni, che era la figlia).
Questo è significativo perché la ditta è diventata A. J. Fagard & Cie, come anche segnato nei punzoni in oro "AJF". Il marchio commerciale è rimasto Jif.
Nel 1964 il ruolo è stato ereditato dalla figlia Elsa Le Foyer, e la ditta è diventata per un breve periodo Le Foyer & Cie - Jif Waterman.
Nel 1971 la Jif, diretta dal 1969 da Francine Gomez (nipote del fondatore), ha acquisito da Bic il marchio Waterman.

Perché tutta questa spataffiata, anziché dirti che in sostanza è un portacartucce tipico Waterman?
Perché in preda ai noti furori del girl power (😁) e sull'onda di un paio di post, mi è venuta voglia negli ultimi giorni di trovare il nome di mme Fagard, vero motore della Jif, che ha diretto fino alla morte da ultraottantenne, ma identificata sempre e solo come moglie o vedova di Jules Fagard.
E così ho ricostruito anche un po' di storia della Jif, trovando anche un po' di anedotti, e dando un senso compiuto ai vari punzoni che si trovano sulle Waterman degli anni 50/60.
Uao, che roba! Sono ben contento di avere questo pezzo in collezione, francamente prima di scovarlo in questo lotto non sapevo nemmeno dell'esistenza di portacartucce.
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Messaggio da maylota »

Esme ha scritto: martedì 22 ottobre 2024, 3:46 Perché in preda ai noti furori del girl power (😁) e sull'onda di un paio di post, mi è venuta voglia negli ultimi giorni di trovare il nome di mme Fagard, vero motore della Jif, che ha diretto fino alla morte da ultraottantenne, ma identificata sempre e solo come moglie o vedova di Jules Fagard.
Però quando Francine Gomez è arrivata non è che Waterman se la passasse benissimo... era probabilmente molto più girl power lei della vedova :D

(PS prima che non passi l'ironia per iscritto, lo so che è stata al comando fin dal 1938 o giù di li...però è anche vero che quando Francine è arrivata la prima cosa che ha fatto è stato licenziare la pletora di tromboni francesi maschi che stavano uccidendo la società con la loro supponenza - lo dice lei. Tra l'altro è ancora viva?)
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Messaggio da Esme »

Automedonte ha scritto: martedì 22 ottobre 2024, 8:27 Ma Elsa era figlia di secondo letto :think:
No, Le Foyer è il cognome da sposata. 🙂
maylota ha scritto: martedì 22 ottobre 2024, 9:31 era probabilmente molto più girl power lei della vedova :D
Ma Alice Fagard ha diretto la Jif dal 1932 al 1964, che ha resistito sia
alla seconda guerra mondiale che all'avvento delle biro, periodi in cui molte altre sono crollate.
Negli Usa la Waterman è andata a gambe all'aria nel 1957, ma la Jif no.
Sono arrivati ad avere ben tre stabilimenti in Francia e uno nel nord Africa, producevano penne per il loro marchio, penne per Waterman e inchiostri Waterman.

Dal 1964 al 1969 è stata diretta da Elsa Fagard Le Foyer. La sorella, mme Fagard Lundgren era un'azionista. Pare che Elsa abbia fatto qualche scelta sbagliata, ma è anche capitata nel periodo più difficile.

Francine Le Foyer Gomez ha preso in mano una azienda in grosse difficoltà, e tra l'altro ha raccontato che se non fosse stato così, difficilmente le avrebbero lasciato la direzione, perché era considerata una scapestrata. 🙂
Ha spiegato che tre cose hanno risollevato l'azienda.
La prima è stata diventare proprietari del marchio Waterman. Per gli USA e l'Asia Orientale lo deteneva Bic, per il Regno Unito e il Commonwealth dalla Stephen, e lei li ha comperati.
Ha ristrutturato fortemente il settore ricerca e sviluppo.
Ma soprattutto ha licenziato, occupandosene personalmente, un numero molto alto di dipendenti, una "pletora" per usare le sue parole.
Mentre sua nonna ha diretto l'azienda fino alla morte, essendo sempre presente in azienda e dirigendola con un piglio incredibile, Francine aveva molti altri interessi, tra cui la politica.
Ha risollevato l'azienda, ma poi se n'è un po' stufata e nel 1986 l'ha venduta a Gilette ricavandone un sacco di soldi.

Da notare che Francine Gomez, nata nel 1932, è ancora viva.
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Messaggio da Esme »

maylota ha scritto: martedì 22 ottobre 2024, 9:31 PS prima che non passi l'ironia per iscritto
Ecco, mi hai preceduto nell'aggiungere le informazioni... 😅
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Messaggio da maylota »

Esme ha scritto: martedì 22 ottobre 2024, 10:45 Francine aveva molti altri interessi, tra cui la politica.
Ha risollevato l'azienda, ma poi se n'è un po' stufata e nel 1986 l'ha venduta a Gilette ricavandone un sacco di soldi.
Francine doveva essere un tipo interessante.

Con Gillette poco dopo la vendita ha furiosamente litigato (aveva tenuto una carica semi onorifica) perchè non le dicevano le cose e li ha mandati al diavolo - non so se risalga a quel momento la decisione di vendere gran parte della sua collezione, vendita che deve essere stata monumentale.
Sulla politica ha poi scritto un libro che a giudicare dal titolo (On ne badine pas avec la politique) promette di non essere noioso e nel dibattito sui trattati di Maastricht a inizio anni 90 era (ovviamente) attivamente schierata col fronte critico - dubito fosse una convinta globalista :D

Però di penne ci capiva, le mie Waterman preferite son quasi tutte del suo periodo.
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Messaggio da Esme »

maylota ha scritto: martedì 22 ottobre 2024, 12:10 vendita che deve essere stata monumentale
L'asta incredibile è stata nel 2010, le motivazioni credo non siano state rese note.
E ho visto i prezzi di aggiudicazione di alcuni lotti di CF... mi viene da piangere!

Tra l'altro ha raccontato che una delle prime cose che ha ordinato di fare nel 1969, è stata quella di rendere più affidabile proprio la CF.
Immagino che anche lei abbia sperimentato i problemi di trafilamento. 😁

Sicuramente ha radicalmente innovato i prodotti Waterman e fatto produrre penne di successo.

Ho preso il libro "La saga Waterman" (non sembra, ma è un titolo francese).
Solo che per qualche strano motivo non è compatibile con i kindle base, nè con la lettura web.
Devo leggerlo sull'app kindle che ho sul tablet e non ho ancora iniziato.
Ho anche letto un estratto del libro di Francine e sì, è interessante, anche come stile di scrittura.
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Messaggio da maylota »

Peccato solo non abbia mantenuto la promessa di ricomprarsi Waterman che si legge nell'ultimo paragrafo.
Screenshot 2024-10-22 at 13.55.51.png
Spero di leggere la sua biografia completa un giorno qui o sul wiki se la scrivi :wave:
Venceremos.
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