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Salix e modifica del flusso

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novainvicta
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Messaggio da novainvicta »

Konrad Żurawski della KWZ Ink indica una soluzione che personalmente ho trovato assai utile per la rimozione di sedimenti anche di inchiostri ferrogallici; acqua, sapone per piatti e acido ascorbico - Dopo l'ammollo mi aiuto con un pennellino di setole che passo lungo i canali del conduttore .

https://www-kwzink-com.translate.goog/e ... x_tr_pto=s
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Messaggio da Esme »

novainvicta ha scritto: domenica 13 ottobre 2024, 12:32 acido ascorbico
Interessante, grazie.

Per il motivo opposto alla soluzione di ammoniaca, mi chiedo se l'utilizzo di una soluzione acida possa dare problemi con gli inchiostri notevolmente basici, come ad esempio molti giapponesi.
In fondo si tratta in entrambi i casi di soluzioni parecchio diluite, ma non ho nozioni sufficienti per darmi una risposta teorica.
Penso che aggiungerò la questione alla lista degli esperimenti da fare. 🙂
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Messaggio da Ottorino »

Gli acidi forti concentrati (non so quanto concentrati) intaccano l'ABS del conduttore.
C'è rimedio ? Perché preoccuparsi ? Non c'è rimedio ? Perché preoccuparsi ?
Un bel panorama si vede dopo una bella salita
Robitex
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Messaggio da Robitex »

Grazie delle preziose informazioni.
Ne farò tesoro la prossima volta che sottoporrò a pulizia le Safari.
Grazie grazie.
R.
sansenri
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Messaggio da sansenri »

Koten90 ha scritto: domenica 13 ottobre 2024, 9:44
Robitex ha scritto: sabato 12 ottobre 2024, 23:40 Da qualche settimana la uso con il ferrogallico della R&K.
Temo che il problema sia questo. Questo tipo di inchiostri tende a produrre sedimento nel tempo, per quanto non siano più i ferrogallici di 60 anni fa
può essere questo, e può essere semplicemente il Salix, che è molto secco. All'inizio sembra esserci più flusso, appena caricata, alimentatore saturo, poi man mano che raggiunge il suo equilibrio corretto, viene fuori il carattere tipico del Salix... secco come il Sahara!
Va usato su penne vintage dal flusso copioso, o possibilmente a pistone (tipo Pelikan) sulle converter è una tortura, è come arare i campi.
Bell'inchiostro per carità, a me la sua tonalità vintage piace moltissimo, soprattutto su carta avorio, ma in alcuni casi dà proprio quella sensazione di fatica... di dover trascinare il pennino.
Non per nulla basta cambiare inchiostro per verificare.
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Messaggio da Koten90 »

sansenri ha scritto: martedì 15 ottobre 2024, 9:39 viene fuori il carattere tipico del Salix... secco come il Sahara!
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Messaggio da Robitex »

sansenri ha scritto: martedì 15 ottobre 2024, 9:39
Koten90 ha scritto: domenica 13 ottobre 2024, 9:44

Temo che il problema sia questo. Questo tipo di inchiostri tende a produrre sedimento nel tempo, per quanto non siano più i ferrogallici di 60 anni fa
può essere questo, e può essere semplicemente il Salix, che è molto secco. All'inizio sembra esserci più flusso, appena caricata, alimentatore saturo, poi man mano che raggiunge il suo equilibrio corretto, viene fuori il carattere tipico del Salix... secco come il Sahara!
Va usato su penne vintage dal flusso copioso, o possibilmente a pistone (tipo Pelikan) sulle converter è una tortura, è come arare i campi.
Bell'inchiostro per carità, a me la sua tonalità vintage piace moltissimo, soprattutto su carta avorio, ma in alcuni casi dà proprio quella sensazione di fatica... di dover trascinare il pennino.
Non per nulla basta cambiare inchiostro per verificare.
Ciao.
Ho necessità di utilizzare inchiostri resistenti all'acqua e al tempo.
L'effetto che avevo registrato su diverse pagine non può dipendere dal caricamento della penna.
Si è verificato quando nei converter avevo ormai meno della metà: inzio saturo e via via la scrittura riga dopo riga si schiarisce.
Personalmente non ho mai provato la sensazione di dover trascinare il pennino con questo inchiostro o che questo inchiostro sia secco. Sto sperimentando il Salix su diverse penne e per compiti di scrittura diversi, quasi sempre su carta economica.
Mi capita che i miei esperimenti si protraggano tanto nel tempo, o meglio, mi capita che la scrittura sia anche un esperienza tecnica con le stilografiche. La mia scrittura cambia con le mie abilità del manovrare la penna, apprezzo dettagli prima ignorati, e mi preparo alla scelta di nuovi strumenti di scrittura che sarebbe inutile acquistare senza le necessarie competenze.

Oggi ho riprovato nelle stesse condizioni, Safari + Salix su carta economica. L'effetto è molto diminuito.
Praticamente non è più apprezzabile.

Può darsi quindi che sia dipeso dalla variazione della pressione atmosferica. Se si abbassa, quando riprendi la penna la pressione interna del converter è più alta di quella esterna e ciò può aumentare la quantità d'inchiostro nell'alimentatore che poi si normalizza con la scrittura.

Grazie.
R.
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Messaggio da Javier »

Provo a dire la mia.
Sto utilizzando il salix su una Waterman 52, perchè mi piace l'accoppiata penna vintage e ferrogallico, oltre che per la maggiore resistenza dell'inchiostro.

Ho la sensazione che l'inchiostro tenda ad asciugarsi rapidamente tra conduttore e pennino, come del resto risaputo per questo inchiostro. Questo porta ad una riduzione di flusso anche durante una scrittura "quasi continua" e mi capita qualche volta di dover sollecitare la fuoriuscita agendo sul serbatoio.
Oltre alle altre considerazioni fatte sulla pressione e ecc..

Su una penna come la Lamy dal flusso abbondante la cosa dovrebbe essere impercettibile, ma come sappiamo il tutto va visto nella combinazione penna - inchiostro - carta.
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Messaggio da sansenri »

Javier ha scritto: venerdì 18 ottobre 2024, 10:43 Provo a dire la mia.
Sto utilizzando il salix su una Waterman 52, perchè mi piace l'accoppiata penna vintage e ferrogallico, oltre che per la maggiore resistenza dell'inchiostro.

Ho la sensazione che l'inchiostro tenda ad asciugarsi rapidamente tra conduttore e pennino, come del resto risaputo per questo inchiostro. Questo porta ad una riduzione di flusso anche durante una scrittura "quasi continua" e mi capita qualche volta di dover sollecitare la fuoriuscita agendo sul serbatoio.
Oltre alle altre considerazioni fatte sulla pressione e ecc..

Su una penna come la Lamy dal flusso abbondante la cosa dovrebbe essere impercettibile, ma come sappiamo il tutto va visto nella combinazione penna - inchiostro - carta.
è l'accoppiata giusta, i ferrogallici sono nati su queste penne, tipicamente dal flusso abbondante, eyedropper, a levetta, a pistone (e altri caricamenti dal flusso piuttosto abbondante).
Se usati su penne a converter dopo poco dimostrano il loro carattere secco.
La variazione di pressione atmosferica credo abbia una influenza trascurabile sull'uso di una penna (eventualmente ne ha di più la variazione di temperatura, soprattutto se si usa una eyedropper).
Ho provato anch'io alcune volte il Salix su penne a converter ma (anche se ovviamente dipende dalla penna) in genere non dà soddisfazione, molto meglio su una qualunque vintage a levetta.
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Messaggio da Robitex »

Ciao.
Ieri è successo il contrario. Man mano che scrivevo il tratto è diventato più saturo.
Quindi prime righe leggere e poi ultime righe più pesanti.
Sono quindi giunto alla conclusione che esiste un fenomeno fisico dovuto al particolare inchiostro che altera la costanza del flusso.
La prendo come particolarità come Donald Knuth disse per i bug del suo programma più famoso: TeX.
Dopo così tanti anni di evoluzione di TeX, i suoi bug sono ormai peculiarità.
Vorrei farvi la scansione della pagina ma come sempre anche oggi ho poche risorse di tempo.
Grazie per le risposte.
R.
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Messaggio da Monet63 »

Robitex ha scritto: venerdì 18 ottobre 2024, 16:06 Ciao.
Ieri è successo il contrario. Man mano che scrivevo il tratto è diventato più saturo.
Quindi prime righe leggere e poi ultime righe più pesanti.
Sono quindi giunto alla conclusione che esiste un fenomeno fisico dovuto al particolare inchiostro che altera la costanza del flusso.
La prendo come particolarità come Donald Knuth disse per i bug del suo programma più famoso: TeX.
Dopo così tanti anni di evoluzione di TeX, i suoi bug sono ormai peculiarità.
Vorrei farvi la scansione della pagina ma come sempre anche oggi ho poche risorse di tempo.
Grazie per le risposte.
R.
Se hai usato una cartuccia siringata, potrebbe significare che la tenuta non è più perfetta: in quel caso il flusso aumenta, fino a gocciolare. Se vuoi controllare, metti la penna appesa a pennino in giù, con sotto un bicchierino: se si forma una goccia significa che la cartuccia non tiene più al 100%.
L’opera d’arte è sempre una confessione.
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Messaggio da Maruska »

Monet63 ha scritto: sabato 12 ottobre 2024, 13:13 Questi sono i due elementi che compongono l'alimentatore di quel genere di gruppo scrittura Lamy: un corpo alimentatore principale (quello che fa il lavoro) e una linguetta inserita a incastro. La linguetta può essere fatta anche solo slittare verso l'alto, o si può toglierla del tutto. Lo scopo è di incrementare l'afflusso di aria nel sistema. Qualsosa del genere si fa anche negli alimentatori Bock e analoghi, chiamati "high flow" o "Feeder Flow Hack", solo che in quel caso l'incremento di aria è irreversibile perché si ottiene con l'incisione di una tacca trasversale.
ALSAF.jpg
Personalmente adotto un'unica accortezza: ripongo la penna a punta in alto, come del resto faccio con tutte. In questo caso credo sia decisamente consigliabile.

Una foto val più di mille parole.
:wave:
:shock: illuminante! non lo sapevo! grazie mille!!!
Maruska
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Messaggio da Robitex »

Monet63 ha scritto: venerdì 18 ottobre 2024, 16:21
Robitex ha scritto: venerdì 18 ottobre 2024, 16:06 Ciao.
Ieri è successo il contrario. Man mano che scrivevo il tratto è diventato più saturo.
Quindi prime righe leggere e poi ultime righe più pesanti.
Sono quindi giunto alla conclusione che esiste un fenomeno fisico dovuto al particolare inchiostro che altera la costanza del flusso.
La prendo come particolarità come Donald Knuth disse per i bug del suo programma più famoso: TeX.
Dopo così tanti anni di evoluzione di TeX, i suoi bug sono ormai peculiarità.
Vorrei farvi la scansione della pagina ma come sempre anche oggi ho poche risorse di tempo.
Grazie per le risposte.
R.
Se hai usato una cartuccia siringata, potrebbe significare che la tenuta non è più perfetta: in quel caso il flusso aumenta, fino a gocciolare. Se vuoi controllare, metti la penna appesa a pennino in giù, con sotto un bicchierino: se si forma una goccia significa che la cartuccia non tiene più al 100%.
Ciao.
La Safari ha il suo coverter. In questa penna non uso cartucce da riempire ma in altre si, perciò grazie del suggerimento.
R.
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Messaggio da Monet63 »

Robitex ha scritto: venerdì 18 ottobre 2024, 16:58 Ciao.
La Safari ha il suo coverter. In questa penna non uso cartucce da riempire ma in altre si, perciò grazie del suggerimento.
R.
Magari dà una controllata al beccuccio di innesto del converter, che non ci siano microlesioni.
L’opera d’arte è sempre una confessione.
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Messaggio da sansenri »

Robitex ha scritto: venerdì 18 ottobre 2024, 16:06 Ciao.
Ieri è successo il contrario. Man mano che scrivevo il tratto è diventato più saturo.
Quindi prime righe leggere e poi ultime righe più pesanti.
Sono quindi giunto alla conclusione che esiste un fenomeno fisico dovuto al particolare inchiostro che altera la costanza del flusso.
La prendo come particolarità come Donald Knuth disse per i bug del suo programma più famoso: TeX.
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Grazie per le risposte.
R.
la tua deduzione non è universale, perché se lo fosse accadrebbe anche ad altri e su altre penne...
Se accade solo a te non è un "bug" dell'inchiostro
è un errore nel tuo sistema da qualche parte :)
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