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Salix e modifica del flusso

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Messaggio da Robitex »

Ciao a tutti,
volevo condividere con voi un fenomeno che sto registrando con penne inchiostrate a Salix R&K.
Sia con una Safari "F" che con una Sailor Shikiori "F", l'inizio della pagina è sempre abbondante e brillante.
Con il procedere della scrittura continua senza pause, mano a mano il tratto diventa più chiaro.
Mi è appena risuccesso. Guardo la pagina ormai completa e noto lo schiarimento della saturazione come quando l'inchiostro si sta esaurendo.

L'unica spiegazione è che la richiesta continua di flusso ne provoca il rallentamento e che il minor inchiostro dia l'effetto dello schiarimento.
Oppure al contrario: la penna a riposo innonda d'inchiostro l'alimentatore che poi arriva al regime normale.

Le penne le ho lavate accuratamente per l'estate e reinchiostrate a settembre.

Cosa ne pensate?
Grazie.
R.
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Messaggio da ASTROLUX »

Robitex ha scritto: venerdì 11 ottobre 2024, 20:17 Ciao a tutti,
volevo condividere con voi un fenomeno che sto registrando con penne inchiostrate a Salix R&K.
Sia con una Safari "F" che con una Sailor Shikiori "F", l'inizio della pagina è sempre abbondante e brillante.
Con il procedere della scrittura continua senza pause, mano a mano il tratto diventa più chiaro.
Mi è appena risuccesso. Guardo la pagina ormai completa e noto lo schiarimento della saturazione come quando l'inchiostro si sta esaurendo.

L'unica spiegazione è che la richiesta continua di flusso ne provoca il rallentamento e che il minor inchiostro dia l'effetto dello schiarimento.
Oppure al contrario: la penna a riposo innonda d'inchiostro l'alimentatore che poi arriva al regime normale.

Le penne le ho lavate accuratamente per l'estate e reinchiostrate a settembre.

Cosa ne pensate?
Grazie.
R.
Penso sia corretta la seconda ipotesi, succede spesso quando si ricarica una penna a serbatoio dal calamaio, oppure si fa una prova per intingimento. L'alimentatore è intriso di inchiostro inizialmente.
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Messaggio da Esme »

Quando si riprende a scrivere dopo una pausa sufficientemente lunga, spesso l'inchiostro è maggiormente saturo, perché l'inchiostro rimasto nell'alimentatore si è un po' asciugato, concentrandosi.
In più ci possono anche essere entrambi i fenomeni che hai ipotizzato.
Dipende dalla penna, dall'inchiostro e dalla posizione in cui si è tenuta la penna a riposo.

Se però c'è uno smagrimento di flusso eccessivo, come mi pare di capire, vuol dire che qualcosa non sta funzionando a dovere.
Tra l'altro la Safari è una penna che garantisce sempre un buon flusso.
Il Salix è un ferrogallico, tende ad asciugare il tratto, ma non so se può accentuare il fenomeno che descrivi perché non uso ferrogallici.

Dovresti provare a caricare le penne con un inchiostro "normale", di solito si usa il pelikan blu o nero (non il blu-nero), e vedere se questo smagrimento eccessivo del flusso continua.
Se è così, probabilmente la pulizia delle penne non è stata sufficiente (con l'uso di inchiostri particolari può succedere).
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Messaggio da Monet63 »

Esme ha scritto: sabato 12 ottobre 2024, 11:11 Se però c'è uno smagrimento di flusso eccessivo, come mi pare di capire, vuol dire che qualcosa non sta funzionando a dovere.
Sono d'accordo.
Esme ha scritto: sabato 12 ottobre 2024, 11:11 Dovresti provare a caricare le penne con un inchiostro "normale", di solito si usa il pelikan blu o nero (non il blu-nero), e vedere se questo smagrimento eccessivo del flusso continua.
Se è così, probabilmente la pulizia delle penne non è stata sufficiente (con l'uso di inchiostri particolari può succedere).
Sono nuovamente d'accordo.
Le Sailor, solitamente, hanno un flusso ben misurato, e un inchiostro di quel genere può creare il problema riscontrato.
Tuttavia c'è l'asso nella manica: la Safari. In questa penna, infatti, è possibile aumentare il flusso eliminando la linguetta che copre i canali dell'alimentatore, cioè montandolo senza inserirla, aumentando di quel poco necessario l'apporto di aria al sistema. L'operazione è facilmente reversibile e non pregiudica l'integrità della penna. Io lo faccio con alcuni ferrogallici vintage (come i Pelikan nero brillante e blueblack o lo Gnocchi a base tannica), e funziona benissimo.
Più tardi inserisco una foto per dimostrare di cosa si tratta, ammesso che Robitex non lo sappia già. In questo modo, tra l'altro, è semplicissimo procedere a un lavaggio accurato se e quando necessario, motivo per cui la Safari è la mia penna di elezione con inchiostri ostici.
:wave:
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Messaggio da ASTROLUX »

Monet63 ha scritto: sabato 12 ottobre 2024, 12:50 ...

Tuttavia c'è l'asso nella manica: la Safari. In questa penna, infatti, è possibile aumentare il flusso eliminando la linguetta che copre i canali dell'alimentatore, cioè montandolo senza inserirla, aumentando di quel poco necessario l'apporto di aria al sistema. L'operazione è facilmente reversibile e non pregiudica l'integrità della penna. Io lo faccio con alcuni ferrogallici vintage (come i Pelikan nero brillante e blueblack o lo Gnocchi a base tannica), e funziona benissimo.
Più tardi inserisco una foto per dimostrare di cosa si tratta, ammesso che Robitex non lo sappia già. In questo modo, tra l'altro, è semplicissimo procedere a un lavaggio accurato se e quando necessario, motivo per cui la Safari è la mia penna di elezione con inchiostri ostici.
:wave:
Sarebbe molto interessante. :thumbup:
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Messaggio da Monet63 »

Questi sono i due elementi che compongono l'alimentatore di quel genere di gruppo scrittura Lamy: un corpo alimentatore principale (quello che fa il lavoro) e una linguetta inserita a incastro. La linguetta può essere fatta anche solo slittare verso l'alto, o si può toglierla del tutto. Lo scopo è di incrementare l'afflusso di aria nel sistema. Qualsosa del genere si fa anche negli alimentatori Bock e analoghi, chiamati "high flow" o "Feeder Flow Hack", solo che in quel caso l'incremento di aria è irreversibile perché si ottiene con l'incisione di una tacca trasversale.
ALSAF.jpg
Personalmente adotto un'unica accortezza: ripongo la penna a punta in alto, come del resto faccio con tutte. In questo caso credo sia decisamente consigliabile.

Una foto val più di mille parole.
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Monet63 ha scritto: sabato 12 ottobre 2024, 13:13 Questi sono i due elementi che compongono l'alimentatore di quel genere di gruppo scrittura Lamy: un corpo alimentatore principale (quello che fa il lavoro) e una linguetta inserita a incastro. La linguetta può essere fatta anche solo slittare verso l'alto, o si può toglierla del tutto. Lo scopo è di incrementare l'afflusso di aria nel sistema. Qualsosa del genere si fa anche negli alimentatori Bock e analoghi, chiamati "high flow" o "Feeder Flow Hack", solo che in quel caso l'incremento di aria è irreversibile perché si ottiene con l'incisione di una tacca trasversale.
ALSAF.jpg
Personalmente adotto un'unica accortezza: ripongo la penna a punta in alto, come del resto faccio con tutte. In questo caso credo sia decisamente consigliabile.

Una foto val più di mille parole.
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Molto istruttivo, grazie. :thumbup:
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Monet63 ha scritto: sabato 12 ottobre 2024, 12:50 motivo per cui la Safari è la mia penna di elezione con inchiostri ostici
Uh, interessante, grazie!
Adesso mi viene la tentazione di infilarci qualche pigmentato NON stilografico... 😅
Mi salva il fatto che non riesco quasi mai a estrarre l'alimentatore.
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ASTROLUX ha scritto: venerdì 11 ottobre 2024, 21:18 Penso sia corretta la seconda ipotesi, succede spesso quando si ricarica una penna a serbatoio dal calamaio, oppure si fa una prova per intingimento. L'alimentatore è intriso di inchiostro inizialmente.
Confermo che il fenomeno avviene lontano dal momento del caricamento della penna dal calamaio.
Grazie per la risposta.
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Messaggio da Robitex »

Esme ha scritto: sabato 12 ottobre 2024, 11:11 Quando si riprende a scrivere dopo una pausa sufficientemente lunga, spesso l'inchiostro è maggiormente saturo, perché l'inchiostro rimasto nell'alimentatore si è un po' asciugato, concentrandosi.
In più ci possono anche essere entrambi i fenomeni che hai ipotizzato.
Dipende dalla penna, dall'inchiostro e dalla posizione in cui si è tenuta la penna a riposo.

Se però c'è uno smagrimento di flusso eccessivo, come mi pare di capire, vuol dire che qualcosa non sta funzionando a dovere.
Tra l'altro la Safari è una penna che garantisce sempre un buon flusso.
Il Salix è un ferrogallico, tende ad asciugare il tratto, ma non so se può accentuare il fenomeno che descrivi perché non uso ferrogallici.

Dovresti provare a caricare le penne con un inchiostro "normale", di solito si usa il pelikan blu o nero (non il blu-nero), e vedere se questo smagrimento eccessivo del flusso continua.
Se è così, probabilmente la pulizia delle penne non è stata sufficiente (con l'uso di inchiostri particolari può succedere).
Ciao.
Ho la sensazione che il flusso diminuisca. Che l'inchiostro scorra più a fatica.
La penna ha tre anni. Con altri inchiostri non mi ha dato problemi simili.
Anche il pennino più sottile della Sailor con lo stesso inchiostro da un leggero smagrimento, eppure il fenomeno è comparso dopo mesi di utilizzo.
Grazie per la risposta.
R.
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Monet63 ha scritto: sabato 12 ottobre 2024, 13:13 Questi sono i due elementi che compongono l'alimentatore di quel genere di gruppo scrittura Lamy: un corpo alimentatore principale (quello che fa il lavoro) e una linguetta inserita a incastro. La linguetta può essere fatta anche solo slittare verso l'alto, o si può toglierla del tutto. Lo scopo è di incrementare l'afflusso di aria nel sistema. Qualsosa del genere si fa anche negli alimentatori Bock e analoghi, chiamati "high flow" o "Feeder Flow Hack", solo che in quel caso l'incremento di aria è irreversibile perché si ottiene con l'incisione di una tacca trasversale.
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Personalmente adotto un'unica accortezza: ripongo la penna a punta in alto, come del resto faccio con tutte. In questo caso credo sia decisamente consigliabile.

Una foto val più di mille parole.
:wave:
Ciao.
Di solito con la Safari faccio slittare il pennino per pulire la penna in acqua ma l'alimentatore non riesco a smontarlo.
Mi è capitato con una second Safari completamente intasata. Non c'è stato verso di farla rifunzionare e il negozio dove l'avevo acquistata si è offerto di risolvere il problema dicendomi che l'alimentatore è inserito meccanicamente e non può essere smontato.
Con questa caricata a Salix ho sempre usato il rosso document della De Atramentis fino al momento il cui l'ho sostituita con una Explorer.
Da qualche settimana la uso con il ferrogallico della R&K.
Se tu mi dici invece che l'alimentatore si smonta, alla prossima occasione ci riprovo per regolare la linguetta.
Grazie della risposta.
R.
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Messaggio da Monet63 »

Scusate, doppione.
Ultima modifica di Monet63 il domenica 13 ottobre 2024, 0:01, modificato 1 volta in totale.
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Robitex ha scritto: sabato 12 ottobre 2024, 23:40 Ciao.
Di solito con la Safari faccio slittare il pennino per pulire la penna in acqua ma l'alimentatore non riesco a smontarlo.
Mi è capitato con una second Safari completamente intasata. Non c'è stato verso di farla rifunzionare e il negozio dove l'avevo acquistata si è offerto di risolvere il problema dicendomi che l'alimentatore è inserito meccanicamente e non può essere smontato.
Con questa caricata a Salix ho sempre usato il rosso document della De Atramentis fino al momento il cui l'ho sostituita con una Explorer.
Da qualche settimana la uso con il ferrogallico della R&K.
Se tu mi dici invece che l'alimentatore si smonta, alla prossima occasione ci riprovo per regolare la linguetta.
Grazie della risposta.
R.
La prima volta fa resistenza, ma viene via comunque. Considerando la forma che non permette una presa adeguata, potresti aiutarti con un materiale che faccia da grip, come ad esempio un pezzo di gomma preso da una camera d'aria o qualcosa di simile. Mi raccomando, solo dita e materiale per fare grip, niente pinze o simili.
Per il resto, qualche tempo fa ho pulito a fondo un alimentatore - preso da una penna caricata a ferrogallico Pelikan anni '60 - che teoricamente doveva essere pulito. I canali non erano liberi, anche se lo sembravano. Con i ferrogallici un lavaggio più frequente è essenziale.
:wave:

edit: scusate volevo aggiungere un periodo e invece mi sono incasinato.
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Messaggio da Koten90 »

Robitex ha scritto: sabato 12 ottobre 2024, 23:40 Da qualche settimana la uso con il ferrogallico della R&K.
Temo che il problema sia questo. Questo tipo di inchiostri tende a produrre sedimento nel tempo, per quanto non siano più i ferrogallici di 60 anni fa
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Robitex ha scritto: sabato 12 ottobre 2024, 23:30 Che l'inchiostro scorra più a fatica.
Con altri inchiostri non mi ha dato problemi simili.
Allora vanno pulite più a fondo.
Come ha detto anche Monet, a volte le penne sembrano pulite ma non lo sono, e basta veramente poco per creare problemi.

Qui sul wiki ci sono un po' di metodi di pulizia.
Al contrario che con altri inchiostri, con i ferrogallici viene sconsigliato l'uso di soluzione di ammoniaca perché l'alta acidità del ferrogallico lo farebbe reagire con la base creando ulteriore precipitato. La parola ai chimici, io non ho mai fatto l'esperimento. 🙂

Ti consiglio di controllare anche il taglio del pennino.
Se hai del filo di nylon sottile, da cucito, lo fai passare tra i rebbi avanti e indietro un po' di volte, evitando la punta. In questo modo senti se ci sono asperità che bloccano il flusso e le rimuovi. Se però la Safari ha il pennino nero, occorre fare attenzione a non rovinare la finitura.
Ugualmente puoi inserire il filo nei canali di alimentazione, passando dal foro di sfiato e/o dal foracartucce, e lo usi a mo' di scovolino.
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