Non è detto: potrebbe anche avere prezzo analogo, e a quel punto...
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22 febbraio 2025 - Hotel Hilton, via Galvani 12
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Mi mette tristezza il fatto che le aziende italiane non producano carta per stilografica di ottima qualità
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Mi mette tristezza il fatto che le aziende italiane non producano carta per stilografica di ottima qualità
In effetti, la speculazione scorre forte nei nostri geni
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Mi mette tristezza il fatto che le aziende italiane non producano carta per stilografica di ottima qualità
Delle carte europee non mi interessa
Di carte [ Per stilografica ] ce ne sono eccome , ma di carte [ Per la stilografica - di ottima qualità (+sheen +shading) ] ti ci puoi affidare solo a pochi marchi , in cui l'italia non figura , pur avendo tante marche che fanno ottimi prodotti ma non per le stilografiche
Ringrazio Esme per la citazione di tali marchi
Perché hai tirato in ballo la questione del prezzo quando io ho detto solo che c'è una differenza di prezzo tra queste carte, non che non me lo posso/voglio permettere di comprare.
Ma è ovvio che successivamente alla mancanza di una carta prodotta Italiana , venga tirato in ballo il prezzo , altrimenti si discute del nulla.
Posso essere fiero di usare la carta di un paese famoso per essere un centro culturale, ma non sono stupido a volerlo usare se ad esempio ci sono alternative che costano di meno e che sono migliori.
Ok concordo, ma non è inerente al tema della discussione
In realtà è difficile che avvenga una cosa del genere. In Giappone le campus sono praticamente le nostre monocromo , e hanno quasi lo stesso prezzo (300 yen vs €1,5). In Francia la carta della loro marca costa intorno al 30% in meno che qui, e quindi costerebbe da loro come costa da noi le ecoqua ( ma che per le stilografiche risultano migliori se si cerca altro oltre alla scrittura ).Monet63 ha scritto: ↑domenica 6 ottobre 2024, 21:07 La tua deduzione è sbagliata: se ci fosse una carta da scrivere italiana, come la vuoi tu, costerebbe ugualmente una follia, passeresti lo stesso da 2 a 10 euro, e sarebbe comunque da vedere per quanto reggerebbe una produzione di quel genere. Siamo già fortunati ad avere un paio di opzioni in tutto il mondo, altro che produzione italiana...
L'italia è il secondo produttore di carta in europa dopo la germania , per questo mi sono lamentato della mancanza di prodotti pur avendone la possibilità, globalmente è tipo all'11 posto mentre il giappone al 3/4-
Bhè dai io ti ho rispostoAutomedonte ha scritto: ↑domenica 6 ottobre 2024, 22:02 Almeno hai una tua credibilità, quando l’ho scritto io sopra mi hanno ignorato
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Non puoi generalizzare: il termine "carta" include moltissimi tipi diversi, dagli imballaggi alla carta igienica passando per la carta da stampa. In ogni caso non siamo secondi in europa, ma quinti (dietro Germania, Finlandia, Svezia e Francia); tuttavia siamo primi per quanto riguarda carte per uso domestico e igienico/sanitario e anche per il ridotto impatto energetico connesso alla produzione. Pur ipotizzando di avere la possibilità produttiva, ciò non significa averne la convenienza; le aziende devono far soldi, e sono convinto che se non producono un certo tipo di carta (o qualsiasi altra merce) si saranno fatti i loro conti e saranno arrivati alla conclusione che non è conveniente.RisottoPensa ha scritto: ↑lunedì 7 ottobre 2024, 1:07 L'italia è il secondo produttore di carta in europa dopo la germania , per questo mi sono lamentato della mancanza di prodotti pur avendone la possibilità, globalmente è tipo all'11 posto mentre il giappone al 3/4-
In realtà è probabilissimo, invece: noi acquistiamo la quasi totalità delle materie prime fibrose all'estero, quindi i prezzi lievitano per forza di cose. Il confronto col Giappone, così come con qualsiasi altro paese produttore autonomo per quanto riguarda le materie prime, non ha senso.RisottoPensa ha scritto: ↑lunedì 7 ottobre 2024, 1:07In realtà è difficile che avvenga una cosa del genere. In Giappone le campus sono praticamente le nostre monocromo , e hanno quasi lo stesso prezzo (300 yen vs €1,5). In Francia la carta della loro marca costa intorno al 30% in meno che qui, e quindi costerebbe da loro come costa da noi le ecoqua ( ma che per le stilografiche risultano migliori se si cerca altro oltre alla scrittura ).Monet63 ha scritto: ↑domenica 6 ottobre 2024, 21:07 La tua deduzione è sbagliata: se ci fosse una carta da scrivere italiana, come la vuoi tu, costerebbe ugualmente una follia, passeresti lo stesso da 2 a 10 euro, e sarebbe comunque da vedere per quanto reggerebbe una produzione di quel genere. Siamo già fortunati ad avere un paio di opzioni in tutto il mondo, altro che produzione italiana...
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Se ti interessa approfondire l'argomento, ti metto il link a un documento che parla specificatamente di questo.
https://www.comieco.org/downloads/7038/ ... _27395.pdf
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Purtroppo l'industria della carta e della cellulosa è uno dei più energivori e quindi in Italia non siamo molto competitivi fatta eccezione per alcune nicchie.RisottoPensa ha scritto: ↑domenica 6 ottobre 2024, 13:47
Ma ti pare possibile quindi, che per godermi questo hobby debba cercare la carta che mi arriva dal Giappone o dalla Francia o da altri paesi, magari anche con i loro inchiostri, perché gli strumenti che trovo in Italia o non sono all'altezza o non sono prodotti qui?![]()
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Monet63 ha scritto: ↑lunedì 7 ottobre 2024, 3:24 Se ti interessa approfondire l'argomento, ti metto il link a un documento che parla specificatamente di questo.
https://www.comieco.org/downloads/7038/ ... _27395.pdf
Grazie molto interessanti ; sì purtroppo il mio è un lamento al vento visto che l'Italia rispetto a a un paese come il Giappone non va di nucleare per l'energia e quindi
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Dai chissà, magari se hanno creato carta per manga faranno inventeranno qualche scusa per fare carta calligrafica che useremo per gli swatch
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Se è per questo non andiamo molto nemmeno di eolico offshore per la salvaguardia ambientale, di parchi solari perchè rovinano il paesaggio, di rigassificatori perchè sono pericolosi e di sistemi di stoccaggio BEES e idraulici (mi sfugge la motivazione dell'opposizione per questi, ma son certo che la fervida fantasia italica ne ha trovati di ottimi)RisottoPensa ha scritto: ↑lunedì 7 ottobre 2024, 8:24 Grazie molto interessanti ; sì purtroppo il mio è un lamento al vento visto che l'Italia rispetto a a un paese come il Giappone non va di nucleare per l'energia e quindi![]()
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In realtà parlavo di quelle offshore....metterle sulla terraferma non ho osato nemmeno ipotizzarlo!
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Questo, caro Monet63, é esattamente ciò che penso anch'io.Monet63 ha scritto: ↑domenica 6 ottobre 2024, 18:32 [...] Poi una riflessione: davvero chi non esista a spendere, come facciamo noi, svariate centinaia di euro per una penna ha poi il problema di spendere un euro in più per una buona carta (anche considerando la quantità usata), fondamentale per valorizzare la scrittura?
Trarre piacere (e qualche non indegno risultato) nella scrittura con una penna stilografica é un'attività che richiede, imprescindibilmente, tre componenti: la penna, l'inchiostro e la carta. L'alchimia esatta (per ognuno la sua) nasce dalla combinazione di questi tre elementi. E dei tre la carta, anche quella cara, é certamente quello che costa meno.
Io, da parte mia, non posso che invitare i lettori del nostro forum a non lesinare nell'acquisto della carta, a sperimentarne sempre di nuove, sino a trovare quelle giuste combinazioni che, unite a determinati inchiostri e a certe penne, provocano il maggior piacere della scrittura e del disegno.
Io, appena ritornato dall'Italia, ho preso tre cose di Amatruda (carta di Amalfi) che, fatti bene i conti, costano quasi un Euro al foglio. Ma se faccio meglio i conti c'é il rischio che costi di più l'inchiostro che ci metto sopra, per non parlare del costo per lettera di alcune delle mie stilografiche, che non terminerò mai di ammortizzare...
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... e detto da te, caro Franco, ha tutto il suo peso.fufluns ha scritto: ↑martedì 8 ottobre 2024, 4:40 Io, da parte mia, non posso che invitare i lettori del nostro forum a non lesinare nell'acquisto della carta, a sperimentarne sempre di nuove, sino a trovare quelle giuste combinazioni che, unite a determinati inchiostri e a certe penne, provocano il maggior piacere della scrittura e del disegno.

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Secondo me però c'è un po' da fare differenza tra la scrittura "per piacere" e quella "quotidiana". Se una persona scrive o disegna per passione ha senso investire in carta buona, però credo anche io che sia un po' triste che la carta italiana standard (pigna/colorbook/blasetti o quel che sia) non regga per nulla la stilografica se non utilizzando pennini fini e inchiostri che si comportano benefufluns ha scritto: ↑martedì 8 ottobre 2024, 4:40
Io, da parte mia, non posso che invitare i lettori del nostro forum a non lesinare nell'acquisto della carta, a sperimentarne sempre di nuove, sino a trovare quelle giuste combinazioni che, unite a determinati inchiostri e a certe penne, provocano il maggior piacere della scrittura e del disegno.
Anche perché scrivere delle note di lavoro o degli appunti di studio su un foglio da 1€ non avrebbe molto senso, rispetto a scriverci sopra sulla scrivania, quando vuoi far volare via la mente
Ad esempio i blocchi di carta francese calligraphe costano una miseria rispetto a rhodia e clairefontaine, la sensazione è parecchio inferiore rispetto a queste, ma l'inchiostro lo reggono comunque. Per la carta italiana non può essere detto lo stesso, almeno per la mia esperienza, se provo a scrivere su un foglio con un pennino largo, ne esce un pasticcio illeggibile
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Sinceramente non so con cosa scrivete ma io tutti sti problemi con la carta non li trovo.
Compro roba decente minimo da 80 g e tranne casi eccezionali nessuna mai è trapassata da inchiostro.
Io uso pennino F ed M forse con quello più larghi si hanno problemi ma per l’uso giornaliero sul lavoro quelli grandi non li uso.
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Io uso pennino F ed M forse con quello più larghi si hanno problemi ma per l’uso giornaliero sul lavoro quelli grandi non li uso.
Ultima modifica di Automedonte il martedì 8 ottobre 2024, 15:12, modificato 1 volta in totale.
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Io non credo che una cosa escluda l'altra.Monet63 ha scritto: ↑domenica 6 ottobre 2024, 18:32 Poi una riflessione: davvero chi non esista a spendere, come facciamo noi, svariate centinaia di euro per una penna ha poi il problema di spendere un euro in più per una buona carta (anche considerando la quantità usata), fondamentale per valorizzare la scrittura?
![]()
Intanto: la carta è un acquisto reiterato "necessariamente". Una penna è sufficiente, un foglio di carta non lo è.
Io, personalmente, li spendo quei soldi, ormai uso solo notebook con Tomoe River perché mi piace quella carta, quella resa ma è - di fatto - una sorta di abbonamento a vita, non un acquisto singolo come quello che si fa per una penna.
Anche per una penna, poi, il prezzo conta. A prescindere dall'essere disposti a spenderne tanti, c'è sempre dietro una riflessione -suppongo - prima di fare un investimento grosso, con la speranza che, comunque, si godrà a lungo di quell'acquisto.
Una pagina di notebook dura per i 5 minuti in cui ci si scrive sopra, poi non ci si può più scrivere sopra. Bello rileggere, anche, sì, ma se "investo" in carta buona solo per rileggere e non usare mai più la penna con cui l'ho scritta ho finito di godermi la penna
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Quindi, trattandosi - di fatto - di un acquisto continuato o periodico, il prezzo della carta riesce ad assumere anche più rilevanza del prezzo di una penna. E' un bene deperibile, è un bene che viene consumato. Spendere in carta è un po' come prendere il centone e farlo a coriandolini. Non trovo che sia davvero come decidere di spendere in un oggetto che ha - presumibilmente - un lungo periodo di utilizzo e sfruttamento davanti a sé e noi.
Poi, c'è chi fa la scelta di spenderli ugualmente ma se potesse anche alleggerire un poco quel peso non ne sarebbe certamente triste.
Se io potessi pagare anche solo 2/3 per i miei quaderni Tomoe River sarei più felice di quanto lo sono adesso. Non mi pare strano
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La penso esattamente allo stesso modo!Automedonte ha scritto: ↑martedì 8 ottobre 2024, 14:19 Sinceramente non so con cosa scrivete ma io tutti sti problemi con la carta non lo trovo.
Compro roba decente minimo da 80 g e tranne casi eccezionali nessuna via è trapassata da inchiostro.
Io uso pennino F ed M forse con quello più larghi si hanno problemi ma per l’uso giornaliero sul lavoro quelli grandi non li uso.
Piuttosto sulle carte troppo patinate e lisce tipo clairfontaine le mie stilo scrivono pure molto peggio, a meno di non usare inchiostri dopanti.
Se voglio scrivere su carta premium, molto meglio quella tipo Amalfi e simili, dove però con un pennino troppo fine alla fine si fa veramente veramente fatica (almeno io)
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