Il pennino usato è il Kakimori in acciaio a meno che diversamente specificato.
Dove non specificato, la lubrificazione dell'inchiostro (wetness/dryness) viene considerata nella media.
Dove non precisati comportamenti molto positivi o molto negativi dell'inchiostro, può essere considerato con un comportamento nella media.
RESISTENZA ALL'ACQUA: quando un inchiostro non è dichiarato resistente all'acqua o permanente, tendo a dare per scontato che non sia nessuna delle due cose, di conseguenza non mi viene l'idea di testarlo per quello. Se ci fosse interesse a vedere una prova di resistenza all'acqua, scrivetemelo in un commento e provvedo. Qualora la verifica fosse stata fatta, sarà inserita l'informazione nella recensione.
IL BRAND:
Per un po' di storia del brand, consiglio questo post: viewtopic.php?t=32828
L'INCHIOSTRO:
Ink Studio 683 è un marrone scuro freddo, ha bassa capacità di shading, non ha chromashading, ha alta capacità di sheen (verde acido). Non ha glitter.
Il primo neo (per me) di questo inchiostro: lo sheen. Non mi piace, me lo rovina
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Il secondo neo: è eccessivamente scuro, fino a sembrare un nero.
Quando questo colore si apre - in rari momenti di shading - è davvero un bellissimo colore. Perché è descrivibile, come tono di superficie, come un marrone, in realtà è un viola molto scuro e molto desaturato. Quando il violaceo fa capolino - quelle troppe rare volte - è interessantissimo... poi viene coperto dallo sheen little-green-men-style e tutto crolla.
Il comportamento è ottimo. Gli inchiostri Sailor raramente sono sbrodoloni e di più ce ne sono diversi che tendono al secco, questo è perfetto, laddove - se fosse un poco più secco - forse si riuscirebbe ad apprezzare meglio la particolare cromaticità.
Ha qualcosa in comunque con Dark Chocolate di Robert Oster. Dark Chocolate resta più rosso che viola ed è leggermente più chiaro (oltre a non fracassare i browns con dello sheen non richiesto).
A chi lo consiglio: onestamente, se vi piace uno sheen come questo, lo consiglio a chiunque piacciano i marroni intensi, scuri e freddi. Questo è davvero bello, quando si rivela. Magari, usatelo in pennini non troppo bagnati, così da poterlo stimolare a uscire dal suo nascondiglio quasi nero.
A chi non lo consiglio: a chi vuole vedere bene il colore che ha caricato in una penna, senza che sia confondibile con un nero o che sia coperto da sheen.