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Inchiostri permanenti per penne vintage
Inchiostri permanenti per penne vintage
Ci sono varie discussioni sul forum che parlano di inchiostri permanenti, da cui ho preso spunto per le mie scelte, però mi manca ancora qualcosa riguardo l'abbinamento alle penne vintage.
Da un pò sto pensando di voler utilizzare esclusivamente inchiostri permanenti o comunque resistenti all'acqua ed al tempo in quanto uso le penne per lavoro, ed anche se per soli appunti vorrei questi non vadano persi, né accidentalmente né con il tempo.
Al momento sto usando i Nodleer's x-feather blu e nero ed il Salix della R&K. I primi due su penne moderne economiche, il terzo su una Waterman 52 vintage (Un abbinamento che a me piace molto).
Devo però devo aggiungere che a me piace scrivere con le penne vintage (Alcune potrebbero avere anche il fusto semitrasparente, tipo le Pelikan o Aurora 88), le moderne preferisco usarle prevalentemente in situazioni "pericolose", tipo se sono in giro o altro. Inoltre mi annoia l'uso del solo blu e nero, gradirei usare colori tipo il marrone, rosso, azzurro, verde, come faccio con inchiostri ordinari.
Quindi la domanda è, usate inchiostri permanenti su penne vintage e quali? Quali sono i problemi rilevati, ad esempio riguardo l'intasamento, corrosione o macchie alle trasparenze della penna?
Per cautela sto pensando ai Noodler's che non sono pigmentati o ai ferrogallici che dovrebbero essere più vintage delle penne almeno come storia. Mi incuriosiscono i De Atramentis che pare abbiano pigmenti disciolti ed addirittura zono documenti e certificati, ma non so alla lunga che fine fanno.
Da un pò sto pensando di voler utilizzare esclusivamente inchiostri permanenti o comunque resistenti all'acqua ed al tempo in quanto uso le penne per lavoro, ed anche se per soli appunti vorrei questi non vadano persi, né accidentalmente né con il tempo.
Al momento sto usando i Nodleer's x-feather blu e nero ed il Salix della R&K. I primi due su penne moderne economiche, il terzo su una Waterman 52 vintage (Un abbinamento che a me piace molto).
Devo però devo aggiungere che a me piace scrivere con le penne vintage (Alcune potrebbero avere anche il fusto semitrasparente, tipo le Pelikan o Aurora 88), le moderne preferisco usarle prevalentemente in situazioni "pericolose", tipo se sono in giro o altro. Inoltre mi annoia l'uso del solo blu e nero, gradirei usare colori tipo il marrone, rosso, azzurro, verde, come faccio con inchiostri ordinari.
Quindi la domanda è, usate inchiostri permanenti su penne vintage e quali? Quali sono i problemi rilevati, ad esempio riguardo l'intasamento, corrosione o macchie alle trasparenze della penna?
Per cautela sto pensando ai Noodler's che non sono pigmentati o ai ferrogallici che dovrebbero essere più vintage delle penne almeno come storia. Mi incuriosiscono i De Atramentis che pare abbiano pigmenti disciolti ed addirittura zono documenti e certificati, ma non so alla lunga che fine fanno.
- balthazar
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Inchiostri colorati li trovi nella gamma Certified Document Ink di Octopus (DIN ISO 12757-2). Provati il Blue ed il Dark Blue e non mi hanno dato problemi
Inchiostri permanenti per penne vintage
Grazie, non avevo considerato gli Octopus. Approfondirò su di loro da una prima lettura sul sito della casa produttrice ho letto che sono pigmentati.
Li hai provati con penne vintage che hanno finestrelle o ad esempio una trasparenza nel fusto?
Ovviamente bisogna evitare che si secchino nella penna e vanno lavate a fondo ... ecc. ecc..
- Ottorino
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Perdonatemi l'ignoranza.
Che significa "pigmentati" ?
Ci deve essere un significato ulteriore dietro l'ovvio. Che io ignoro.
Che significa "pigmentati" ?
Ci deve essere un significato ulteriore dietro l'ovvio. Che io ignoro.
C'è rimedio ? Perché preoccuparsi ? Non c'è rimedio ? Perché preoccuparsi ?
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Inchiostri permanenti per penne vintage
Restando nel "quasi ovvio" per quanto posso saperne, il pigmento è un composto insolubile che si deposita sul foglio tramite la componente liquida dell'inchiostro e si fissa al foglio tramite un altro elemento legante ..., di solito con resistenza maggiore rispetto alle sostanze coloranti che formano una soluzione con l'acqua.
Quindi, tale elemento insolubile può depositarsi anche su altro, tipo sull'alimentatore o sulla celluloide e, creando spessore ostruire o creare macchie indelebili.
Ottorino fa riferimento ad un significato più "profondo" ... magari occorrerebbe un chimico per spiegarci qualcosa in più.
- Esme
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Inchiostri permanenti per penne vintage
Ottorino, non so se ho capito il senso della tua domanda, ma penso che le spiegazioni che Monet ha condiviso con il forum siano molto esplicative. (Ma Javier ne ha riassunto l'essenza.
Ti metto due link tra i tanti:
viewtopic.php?p=409410#p409410
viewtopic.php?p=310561#p310561
Nel secondo, dopo il suo primo intervento e una mia domanda approfondisce ancora meglio.
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"Nove decimi del cervello non vengono usati, e come la maggior parte dei fatti noti, è falso."
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Inchiostri permanenti per penne vintage
I ferrogallici prodotti attualmente sono formulati per essere di uso sicuro con le stilografiche, a differenza di quelli di una volta.
Sono acidi, ma ci sono moltissimi inchiostri stilografici "normali" che hanno acidità molto elevata (anche ph 3!).
Per l'uso con penne vintage per precauzione è forse il caso di evitare l'uso di inchiostri molto acidi con i pennini in acciaio e i pennini dorati. Alcune delle leghe di acciaio utilizzate non erano molto resistenti, e anche le dorature a volte sono decisamente vulnerabili (ma anche in certi pennini anni 70/80/90).
Ne eviterei l'uso anche con penne in celluloide in cui il fusto è anche serbatoio diretto, ma giusto per precauzione estrema vista la possibile instabilità del materiale. In realtà la celluloide dovrebbe temere maggiormente le soluzioni basiche, e anche in quel caso ci sono inchiostri normali che hanno ph molto alti (spesso i giapponesi).
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Grazie @Esme. Sospensioni invece che soluzioni. Mi pareva un termine troppo strano per una roba comunque colorata
C'è rimedio ? Perché preoccuparsi ? Non c'è rimedio ? Perché preoccuparsi ?
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Inchiostri permanenti per penne vintage
Tra i ferrogallici più adatti quali consiglieresti?Esme ha scritto: ↑sabato 28 settembre 2024, 16:15I ferrogallici prodotti attualmente sono formulati per essere di uso sicuro con le stilografiche, a differenza di quelli di una volta.
Sono acidi, ma ci sono moltissimi inchiostri stilografici "normali" che hanno acidità molto elevata (anche ph 3!).
Per l'uso con penne vintage per precauzione è forse il caso di evitare l'uso di inchiostri molto acidi con i pennini in acciaio e i pennini dorati. Alcune delle leghe di acciaio utilizzate non erano molto resistenti, e anche le dorature a volte sono decisamente vulnerabili (ma anche in certi pennini anni 70/80/90).
Ne eviterei l'uso anche con penne in celluloide in cui il fusto è anche serbatoio diretto, ma giusto per precauzione estrema vista la possibile instabilità del materiale. In realtà la celluloide dovrebbe temere maggiormente le soluzioni basiche, e anche in quel caso ci sono inchiostri normali che hanno ph molto alti (spesso i giapponesi).
Avevo trovato tempo fa un sito inglese o americano, non ricordo, che riportava le caratteristiche dei vari inchiostri, tra cui il PH, ma ne ho perse le tracce
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Il blueblack Pelikan è un ferrogallico innocuo
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Inchiostri permanenti per penne vintage
Avevo anch'io letto tre o quattro articoli dove venivano analizzati i ph.
Mi pare che avessi postato i riferimenti, ma al momento non riesco a rintracciare né gli uni né l'altro.
Se riesco a ribeccarli li riposto.
Più che specificatamente per i ferrogallici, di cui non sono una gran patita, ne avevo fatto uso per verificare il ph degli inchiostri in mio possesso ed evitare di mettere quelli fuori dal range 6-8 in penne con qualche fragilità.
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Per il ph forse è questa discussione su FPN https://www.fountainpennetwork.com/foru ... nt-4104476
Mirko
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Perfetto, proprio lei, grazie Mir.
Si vede subito che i ferrogallici sono molto acidi, quelli Platinum poi sono incredibilmente acidi (la scala è logaritmica).
Però si vede molto bene come anche inchiostri "normali" abbiano ph che si discostano molto dal neutro, primo fra tutti l'insospettabile Pelikan blue royal.
Questo articolo riporta altre prove, non sempre congruenti con le precedenti, e degli approfondimenti proprio sulle penne vintage.
Per finire questo articolo, che oltre ai valori di ph riporta anche altri parametri interessanti.
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Grazie approfondiròMir70 ha scritto: ↑sabato 28 settembre 2024, 19:09 Per il ph forse è questa discussione su FPN https://www.fountainpennetwork.com/foru ... nt-4104476
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