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Stilografica ignota

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GfQ2021
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Messaggio da GfQ2021 »

Buon giorno a tutti :)

ho trovato questa stilografica (presumo appartenga ad una collezione della Fabbri Editori del 2005). La stilo, priva di alcun valore, è in metallo (idem il pennino) con caricamento a cartuccia. La scrittura è incredibilmente fluida e precisa. La lunghezza è 13,5 cm. ed il peso notevole.

Il quesito che rivolgo è: a quale modello storico/originale si riferisce (homage o replica)?
Ringrazio per le info che mi fornirete.
Allego immagini.

Buona scrittura a voi :thumbup:
Allegati
Stilografica 1.jpg
Stilografica 2jpg.jpg
Stilografica 3jpg.jpg
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Stilografica 5.jpg
sansenri
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Messaggio da sansenri »

La tua domanda non ha necessariamente una risposta.
Non è improbabile che questa penna, che non mi sembra nemmeno eccessivamente brutta a vedersi, eccettuata la sezione un po' rozza e pesante, non sia la copia di nulla, o se lo è, lo è talmente alla lontana che nessuno è in grado di risalire a "di cosa sia una copia".
Non angustiarti, potresti essere il fortunato possessore di una penna cinese (ho la netta sensazione che sia cinese) dal design originale! quasi un unicum :)
GfQ2021
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Messaggio da GfQ2021 »

Buon giorno,
grazie per l'intervento e le argomentazioni.
Quando ho trovato questa stilo tra altre "cianfrusaglie" sono rimasto colpito dalla robustezza dell' oggetto e, una volta pulita e innestata la cartuccia ha iniziato a scrivere senza indugi e con buona qualita'. Questo e' avvenuto diverso tempo addietro e continua, imperterrita, a funzionare quotidianamente. La mia ricerca ( in verita' molto parziale) NON e' legata a qualita', valore (inesistente) o quant'altro. La penna era inserita, anno 2005, nell'edizione della Fabbri Editori dedicata ad "homage" di stilografiche storiche. In Rete ho trovato immagini di cofanetti della Fabbri dov'e' presente il mio esemplare.Sono a conoscenza che ogni stilo aveva un book allegato con il riferimento al modello originario e la sua storia.Purtroppo questi allegati sono introvabili. Ho pensato di rivolgermi al forum, grazie alla vostra esperienza, esclusivamente per una, seppur sommaria, ricerca storica. Grazie per l'attenzione. 👍
sansenri
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Messaggio da sansenri »

ah, ok, grazie della spiegazione, francamente la raccolta Fabbri Editori l'avevo accuratamente evitata :D

E allora non saprei, magari qualcun altro ricorda.

In ogni modo, alcune di queste riproduzioni cinesi, soprattutto di qualche decennio fa, non andavano male, spesso montavano un pennino almeno decoroso (nel senso funzionante e non fallato), ed erano estremamente solide perché per lo più in ottone (dei piccoli carri armati).
Per contro il principale difetto in genere è il peso, spesso oltre i 40g (che è davvero troppo per una penna, per essere comoda da usare a lungo).
L'altro "difetto" spesso lamentato, malgrado il pennino funzionasse con buona scorrevolezza, è un tratto con poco carattere, una punta un po' troppo arrotondata.
Se funziona bene e il peso non ti disturba, usala, fin quando non senti il bisogno di provare qualcosa di "meglio". :wave:
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Messaggio da GfQ2021 »

Grazie per la risposta.
Per l'oggetto in se' scrive piu' che dignitosamente.
Quando desidero scrivere ad un "livello superiore" utilizzo la Montblanc Le Grand (che possiedo dal 1998) oppure la Waterman "Charleston" del 2000. A mio parere la passione per scrivere con il pennino esula dalle dinamiche commerciali.
Grazie per il tuo tempo. Buona giornata😉👍
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Messaggio da Esme »

La piuma sul pennino è il marchio inconfondibile di quella raccolta della Fabbri.
Le penne sono una sorta di carrellata di ciò che esiste nel mondo stilografico, ma non sono vere e proprie riedizioni riconoscibili di modelli precisi (forse anche per problemi legali).
La penna che mostri ha una serie di dettagli particolari, che però non rimandano a una penna precisa.

La clip è classica, usata in passato da molti marchi, anche italiani.
La testina del cappuccio, piuttosto accentuata, ricorda quelle di penne tedesche.
Forse il cappuccio può essere ispirato a quelli delle Pelikan pre war, ma la mancanza di verette non è congruente e rimanda a penne orientali.

Il fusto, con quel terminale con doppia veretta, può essere ispirato a molte penne più vicine a noi nel tempo. Il terminale corto e un po' squadrato mi fa pensare a Sailor e Pilot.

La sezione, francamente, mi sembra una brutta caricatura di sezioni metalliche come quelle di certe Montblanc o, per la forma, di alcune Waterman.

Questo però è quello che suggerisce a me.
Sono sicura che ognuno di noi ci può vedere ben altro, oppure nulla, proprio come diceva Sansenri. 🙂
"È tutta colpa di Esme" [Bons]

Gli stolti hanno il privilegio di riuscire a ridere anche di fronte al dramma.
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