salto le finte capless alle quali sono allergico (anche all'originale), ecco, bella la Kaigelu 316!Abulafia ha scritto: ↑venerdì 13 settembre 2024, 19:32 51) Kaigelu 316A
La penna è tra le più belle che io abbia comprato, con una bella livrea e una plastica dall'aspetto *veramente* di qualità.
Ma gli aspetti positivi si fermano qui: per il resto sono impazzito nel montarla e rimontarla, lavarla e rilavarla, prima di riuscire ad allineare bene il pennino con l'alimentatore ed entrambi i pezzi nel loro "manicotto". Dopo infiniti tentativi sono riuscito ad evitare gocciolamenti, nonché perdite e salti di tratto e ad ottenere un flusso più controllato e utilizzabile.
Ora è perfettamente utilizzabile, ma in ogni caso credo si possa ancora e ulteriormente migliorare; ammetto di non apprezzare prodotti che mi debbano far intervenire per funzionare come invece dovrebbero dal primo momento. Anche l'altra Kaigelu che ho, la 222, non ha proprio brillato per utilizzo immediato.
Peccato perché per il resto mi piace veramente molto, anche a livello di dimensioni, impugnatura, bilanciamento e costruzione.
E poi il canguro stilizzato è adorabile.
Magari non sai che la 316 esiste da un bel po' di anni, e la 316A è una evoluzione della prima 316.
Come hai notato, tra le cinesi, Kaigelu tende ad usare materiali di qualità, soprattutto usa resine piuttosto belle.
La prima versione della 316 aveva un difetto (poi risolto con la nuova versione) utilizzava l'ottone nel fondello, il ché rendeva la penna piuttosto sbilanciata indietro. Tuttavia la 316 ha avuto parecchi estimatori per la sua complessiva qualità e bellezza.
Io ne possiedo due, che risalgono al 2015 e 2016, la Charcoal e la Tiger eye
Chiaro che la linea piuttosto bella e molto comoda da impugnare (come hai notato) si ispira molto da vicino alla Parker Duofold Centennial moderna.
Un aspetto interessante della 316 è il fatto che piuttosto facilmente è possibile sostituire il gruppo pennino con un Bock.
Già di suo il pennino Kaigelu non è comunque male (btw, i miei funzionavano bene "out of the box").
Ancora una cosa, che ogni volta mi fa sorridere: il marchio Kaigelu, è la pronuncia di un cinese (prova a immaginare un cinese che lo dice) di Kan ga roo (il cangurino sul cappuccio)!