Il pennino usato è il Kakimori in acciaio a meno che diversamente specificato.
Dove non specificato, la lubrificazione dell'inchiostro (wetness/dryness) viene considerata nella media.
Dove non precisati comportamenti molto positivi o molto negativi dell'inchiostro, può essere considerato con un comportamento nella media.
RESISTENZA ALL'ACQUA: quando un inchiostro non è dichiarato resistente all'acqua o permanente, tendo a dare per scontato che non sia nessuna delle due cose, di conseguenza non mi viene l'idea di testarlo per quello. Se ci fosse interesse a vedere una prova di resistenza all'acqua, scrivetemelo in un commento e provvedo. Qualora la verifica fosse stata fatta, sarà inserita l'informazione nella recensione.
IL BRAND:
Per un po' di storia del brand, consiglio questo post: viewtopic.php?t=32828
L'INCHIOSTRO:
Azuki è un inchiostro ispirato al colore degli omonimi fagioli, quelli della soia, per intenderci.
Azuki è un rosa caldo medio/chiaro, desaturato, ha buona capacità di shading, chromashading solo in aree di grande accumulo e non nella scrittura, nessuno sheen, leggero haloing violaceo. Non ha glitter.
Come inchiostro, Azuki può essere azzeccato o meno - nel rappresentare gli omonimi fagioli - a seconda del pennino, della carta e della luce.
E' un inchiostro tendenzialmente asciutto. In pennini fini ed extra-fini giapponesi è chiaro, rosa. Il carattere rossastro si esprime nelle ombreggiature. E' un inchiostro molto espressivo nel suo shading.
Su carte più assorbenti, emerge di più la componente rossa e scompare lo shading.
Se, quindi, si è preoccupati per la leggibilità, questa non è un problema su carte non stilografiche, come la comune carta da fotocopie, ma - nonostante sia chiaro - trapassa sull'altro lato.
Su Tomoe River con pennino F giapponese è al limite della leggibilità.
Per chi non ama i colori gentili, è sicuramente troppo chiaro.
Prima di metterli a confronto, a prima vista, mi è venuto da paragonarlo a un altro inchiostro di Sailor, lo Shikiori Yozakura. Yozakura, tuttavia, messo accanto a questo, è molto più freddo. Affiancato ad Azuki, Yozakura sembra lilla, non rosa.
Trovo Azuki un inchiostro cromaticamente interessante. La base rossa sembra lì solo per poter fare da campo di incontro per il blu e per il giallo.
Nelle spennellate si intuiscono, infatti, sia aree viola che gialle/beige. Nello scritto si esprime di più il viola, con aree di haloing che - confrontate con il rosa - sembrano quasi nere ma è solo il contrasto con il colore chiaro.
Il giallo si vede solo al pennello ma è quello che mitiga il viola e neutralizza un colore che - senza di esso - potrebbe toccare il rosa sakura a cui il sopra-nominato Yozakura è ispirato.
E' davvero un colore particolare, che sfiora il rosa, il viola, il marrone e il rosso; li incorpora un po' tutti, riuscendo a rendersi inafferrabile.
A chi lo consiglio: a chi ama i colori chiari, caldi e dal sapore antico. Il tono di Azuki ricorda drappi di altri tempi, pergamene invecchiate e carte ingiallite. E' un colore rilassante che si toglie dalle spalle il gusto antico nel suo essere chiaro e quasi "kawaii".
A chi non lo consiglio: a chi non tollera i colori chiari, a chi non tollera i colori caldi.