Bologna Pen Show - Mostra Scambio di Bologna
30 novembre 2024 - Hotel I Portici, via dell’Indipendenza 69
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Platinum 3776 Jade (celluloid)
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Platinum 3776 Jade (celluloid)
Buongiorno forum,
Dopo aver cominciato ad riambientarmi un po’ di più tra le penne stilografiche e aumentando l’informazione e le letture inerenti, sto cominciando a guardare un po’ oltre i soliti noti e un po’ leggendo i Vostri commenti e un po’ facendo ricerche in autonomia mi sono avvicinato alla Platinum che mi pare essere molto apprezzata per il tratto dei suoi pennini e che assieme a Pilot e Sailor rappresenta un po’ l’eccellenza artigianale giapponese.
In particolare sono rimasto colpito esteticamente da questo modello che hanno realizzato in celluloide , è una punta di verde che mi piace molto. Ne hanno fatto anche una variante che chiamano Koi con i colori della carpa…ovviamente questo modello ha un costo decisamente superiore dovuto alla lavorazione della celluloide che nulla ha a che vedere con la qualità della scrittura però volevo chiedere a chi tra di Voi ama molto Platinum, un fusto in questo materiale oltre al fattore estetico garantisce una qualità e maggior durabilità nel tempo !?
Per tornare ai pennini ho visto una varietà di tratti finì tra cui sbizzarrirsi e volevo chiedere, il feedback che lasciano quando si scrive; è molto graffiante !? Io credo che un pennino, più è levigato e quindi parco di inchiostro e maggiore sarà L’attrito che esercita sul foglio…correggetemi se sbaglio.
Insomma mi sta venendo voglia di provarne una
Dopo aver cominciato ad riambientarmi un po’ di più tra le penne stilografiche e aumentando l’informazione e le letture inerenti, sto cominciando a guardare un po’ oltre i soliti noti e un po’ leggendo i Vostri commenti e un po’ facendo ricerche in autonomia mi sono avvicinato alla Platinum che mi pare essere molto apprezzata per il tratto dei suoi pennini e che assieme a Pilot e Sailor rappresenta un po’ l’eccellenza artigianale giapponese.
In particolare sono rimasto colpito esteticamente da questo modello che hanno realizzato in celluloide , è una punta di verde che mi piace molto. Ne hanno fatto anche una variante che chiamano Koi con i colori della carpa…ovviamente questo modello ha un costo decisamente superiore dovuto alla lavorazione della celluloide che nulla ha a che vedere con la qualità della scrittura però volevo chiedere a chi tra di Voi ama molto Platinum, un fusto in questo materiale oltre al fattore estetico garantisce una qualità e maggior durabilità nel tempo !?
Per tornare ai pennini ho visto una varietà di tratti finì tra cui sbizzarrirsi e volevo chiedere, il feedback che lasciano quando si scrive; è molto graffiante !? Io credo che un pennino, più è levigato e quindi parco di inchiostro e maggiore sarà L’attrito che esercita sul foglio…correggetemi se sbaglio.
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Sulla qualità, la celluloide è più costosa della resina, ma non so come sia lavorata in questo caso. Sulla maggiore durabilità nel tempo, direi che è esattamente il contrario: la celluloide tende a degradarsi tramite il fenomeno della cristallizzazione; se è fatta bene non dovrebbe succedere presto, ci sono penne vinatage in celluloide con più di 50 anni sulle spalle e stanno benissimo altre in cui capita molto presto. So che sono successi guai con celluloidi nuove usate da qualche produttore italiano per modelli di fascia alta. Non so però come siano fatte queste celluloidi, non ho mai sentito notizie negative su questi modelli, ma neanche positive: sono modelli di cui si parla molto poco, anche perché credo ne girino molto poche, soprattutto qui da noi.
Enrico
"刃を持った者をそのふところに巻き込まねば、愛の世は来ません。刃を手から離させようとするから、やっぱり争いとなるのです。「平和のために戦う」というようなちぐはぐな心がけでは、いつまでたっても戦いはやみますまい"。永井隆、『如己堂随筆』
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E' vero che ci sono vari casi di penne degli anni 90 che si sono velocemente cristallizzate, specie quelle che con molte parti trasparenti (tipo la mia povera ex Tibaldi Trasparente )Enbi ha scritto: ↑mercoledì 4 settembre 2024, 15:23 è esattamente il contrario: la celluloide tende a degradarsi tramite il fenomeno della cristallizzazione; se è fatta bene non dovrebbe succedere presto, ci sono penne vinatage in celluloide con più di 50 anni sulle spalle e stanno benissimo altre in cui capita molto presto. So che sono successi guai con celluloidi nuove usate da qualche produttore italiano per modelli di fascia alta. Non so però come siano fatte queste celluloidi,
Credo però che il fenomeno sia molto più accentuato se lavori partendo da barre piene (senza adeguata maturazione e/o con pochi coloranti che le stabilizzino).
Le Platinum di cui parliamo invece mi sembra non vengano da barra piena ma da fogli di celluloide arrotolati - si capisce guardando bene se si vede la giuntura - e indubbiamente non sono translucide/trasparenti. Di conseguenza meno soggette a deformazione e degrado.
Venceremos.
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Credo che quanto detto corrisponda con il pensiero e l’azione della casa madre. Leggendo i Vostri interventi vado ad aggiungere una breve descrizione ai modelli citandola come è stata scritta che adesso assume un senso diverso.
‘’ . La celluloide è un materiale nobile che richiede tempi di produzione molto lunghi. Realizzare una Platinum 3776 Century Celluloid richiede almeno 6 mesi di lavorazione per far asciugare la celluloide ed evitare che si deformi con il tempo.
Il materiale conferisce alla penna una sensazione diversa, donandole maggiore morbidezza in mano e una sensazione di solidità spesso riscontrabile solo nelle penne stilografiche vintage. Essendo questa Platinum realizzata per giunzione, fusto e cappuccio mostrano il segno di giuntura della lastra di celluloide utilizzata per la produzione’’
‘’ . La celluloide è un materiale nobile che richiede tempi di produzione molto lunghi. Realizzare una Platinum 3776 Century Celluloid richiede almeno 6 mesi di lavorazione per far asciugare la celluloide ed evitare che si deformi con il tempo.
Il materiale conferisce alla penna una sensazione diversa, donandole maggiore morbidezza in mano e una sensazione di solidità spesso riscontrabile solo nelle penne stilografiche vintage. Essendo questa Platinum realizzata per giunzione, fusto e cappuccio mostrano il segno di giuntura della lastra di celluloide utilizzata per la produzione’’
- Ottorino
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Platinum 3776 Jade (celluloid)
C'è rimedio ? Perché preoccuparsi ? Non c'è rimedio ? Perché preoccuparsi ?
Un bel panorama si vede dopo una bella salita
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Platinum 3776 Jade (celluloid)
mi permetto di spezzare una lancia a favore di questa 3776, visto che per quel che ho visto finora, credi di essere l'unico qui sul forum che la possiede
La platinum 3776 è una bella penna, per dimensioni (non enormi), peso (non eccessivo) e bilanciamento.
Contrariamente a quanto da qualcuno affermato, le versioni in resina hanno non di rado manifestato parecchi problemi di stabilità, basta cercare per trovare segnalazioni di 3776 in resina, soprattutto le trasparenti, che hanno manifestato crepe nella sezione (inclusa la mia Chartles Blue).
Le segnalazioni sulle versioni in celluloide sono per quel che ho visto, assenti.
La jade verde ce l'ho dal 2016, ossia 9 anni ed è come nuova, nessun accenno benché minimo di degradazione della celluloide.
Ora, incrociamo le dita, ma ci sono celluloidi vintage che hanno cento anni e sono perfette, quindi speriamo anche questa.
Non posso dire lo stesso per la mia 3776 in resina che già dopo 5-6 anni ha manifestato una crepa (fastidiosa, sulla sezione, che fa trafilare inchiostro, me lo trovo regolarmente nel cappuccio...)
Quindi:
esteticamente bellissima (condivido il commento sul verde davvero raro a vederlo così intenso).
Dal punto di vista tattile la celluloide è ben diversa dalla resina, oltre l'aspetto estetico, restituisce una sensazione di setosità che nessuna plastica ha.
ergonomicamente molto comoda, la tipica penna giusta (né piccola né troppo grande) e senza gradini!
per quel che ho potuto vedere, resistente (molto più della versione in resina)
Il pennino è un bel pennino, in oro, rigido ma per nulla "grattoso", se una cosa bisogna riconoscerla ai giapponesi è non solo che sono maestri nel fare pennini fini e finissimi, ma sono inoltre molto ben levigati, non si impuntano minimamente malgrado il tratto molto fine.
(breve parentesi sui pennini fini, è ovvio che un pennino fine ha una superficie di appoggio sulla carta inferiore a quella di un pennino dal tratto maggiore. Questo vuol dire che la pressione nello scrivere si distribuisce su un area inferiore, e in base alla carta potrebbe dare la sensazione di impuntarsi. Il trucco è pennino più fine, pressione minore! - detto questo, per esperienza i giapponesi sanno fare pennini fini e levigati).
Il costo è superiore, ma non "decisamente superiore" se confrontato a penne in celluloide in vendita qui dalle nostre parti...
PS molto bella anche la Koi, e anche la versione nera/crema, confesso di averci fatto un pensierino, le aveva in vendita qualcuno all'ultimo pen show di Bologna
La platinum 3776 è una bella penna, per dimensioni (non enormi), peso (non eccessivo) e bilanciamento.
Contrariamente a quanto da qualcuno affermato, le versioni in resina hanno non di rado manifestato parecchi problemi di stabilità, basta cercare per trovare segnalazioni di 3776 in resina, soprattutto le trasparenti, che hanno manifestato crepe nella sezione (inclusa la mia Chartles Blue).
Le segnalazioni sulle versioni in celluloide sono per quel che ho visto, assenti.
La jade verde ce l'ho dal 2016, ossia 9 anni ed è come nuova, nessun accenno benché minimo di degradazione della celluloide.
Ora, incrociamo le dita, ma ci sono celluloidi vintage che hanno cento anni e sono perfette, quindi speriamo anche questa.
Non posso dire lo stesso per la mia 3776 in resina che già dopo 5-6 anni ha manifestato una crepa (fastidiosa, sulla sezione, che fa trafilare inchiostro, me lo trovo regolarmente nel cappuccio...)
Quindi:
esteticamente bellissima (condivido il commento sul verde davvero raro a vederlo così intenso).
Dal punto di vista tattile la celluloide è ben diversa dalla resina, oltre l'aspetto estetico, restituisce una sensazione di setosità che nessuna plastica ha.
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per quel che ho potuto vedere, resistente (molto più della versione in resina)
Il pennino è un bel pennino, in oro, rigido ma per nulla "grattoso", se una cosa bisogna riconoscerla ai giapponesi è non solo che sono maestri nel fare pennini fini e finissimi, ma sono inoltre molto ben levigati, non si impuntano minimamente malgrado il tratto molto fine.
(breve parentesi sui pennini fini, è ovvio che un pennino fine ha una superficie di appoggio sulla carta inferiore a quella di un pennino dal tratto maggiore. Questo vuol dire che la pressione nello scrivere si distribuisce su un area inferiore, e in base alla carta potrebbe dare la sensazione di impuntarsi. Il trucco è pennino più fine, pressione minore! - detto questo, per esperienza i giapponesi sanno fare pennini fini e levigati).
Il costo è superiore, ma non "decisamente superiore" se confrontato a penne in celluloide in vendita qui dalle nostre parti...
PS molto bella anche la Koi, e anche la versione nera/crema, confesso di averci fatto un pensierino, le aveva in vendita qualcuno all'ultimo pen show di Bologna
Platinum 3776 Jade (celluloid)
Che bella!sansenri ha scritto: ↑mercoledì 4 settembre 2024, 18:25 mi permetto di spezzare una lancia a favore di questa 3776, visto che per quel che ho visto finora, credi di essere l'unico qui sul forum che la possiede
La platinum 3776 è una bella penna, per dimensioni (non enormi), peso (non eccessivo) e bilanciamento.
Contrariamente a quanto da qualcuno affermato, le versioni in resina hanno non di rado manifestato parecchi problemi di stabilità, basta cercare per trovare segnalazioni di 3776 in resina, soprattutto le trasparenti, che hanno manifestato crepe nella sezione (inclusa la mia Chartles Blue).
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(breve parentesi sui pennini fini, è ovvio che un pennino fine ha una superficie di appoggio sulla carta inferiore a quella di un pennino dal tratto maggiore. Questo vuol dire che la pressione nello scrivere si distribuisce su un area inferiore, e in base alla carta potrebbe dare la sensazione di impuntarsi. Il trucco è pennino più fine, pressione minore! - detto questo, per esperienza i giapponesi sanno fare pennini fini e levigati).
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P1170221-3 Platinum 3776 green celluloid.jpg
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btw, questa stessa celluloide viene usata spesso dalla Hakase (quella nella foto costa 100.000 yen)
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Grazie per aver condiviso la tua esperienza diretta. È una penna che trovo di un colore, diciamo senza tempo, davvero bellissima. Complimenti.sansenri ha scritto: ↑mercoledì 4 settembre 2024, 18:25 mi permetto di spezzare una lancia a favore di questa 3776, visto che per quel che ho visto finora, credi di essere l'unico qui sul forum che la possiede
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per quel che ho potuto vedere, resistente (molto più della versione in resina)
Il pennino è un bel pennino, in oro, rigido ma per nulla "grattoso", se una cosa bisogna riconoscerla ai giapponesi è non solo che sono maestri nel fare pennini fini e finissimi, ma sono inoltre molto ben levigati, non si impuntano minimamente malgrado il tratto molto fine.
(breve parentesi sui pennini fini, è ovvio che un pennino fine ha una superficie di appoggio sulla carta inferiore a quella di un pennino dal tratto maggiore. Questo vuol dire che la pressione nello scrivere si distribuisce su un area inferiore, e in base alla carta potrebbe dare la sensazione di impuntarsi. Il trucco è pennino più fine, pressione minore! - detto questo, per esperienza i giapponesi sanno fare pennini fini e levigati).
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P1170223-3 Platinum 3776 green celluloid.jpg
PS molto bella anche la Koi, e anche la versione nera/crema, confesso di averci fatto un pensierino, le aveva in vendita qualcuno all'ultimo pen show di Bologna
Confesso che sto facendoci un pensierino anche io e potrebbe essere anche l’occasione per provare pennini diversi e una mia prima giapponese. Tempo al tempo ma davvero stupenda. Le altre varianti sono altrettanto belle ma questo verde ha davvero una marcia in più
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Platinum 3776 Jade (celluloid)
Ma sono di celluloide storica, cioè nitrato di cellulosa, o di moderna celluloide, cioè acetato di cellulosa, quella ad esempio Mazzucchelli, per intenderci?
Perché la differenza è sostanziale anche per quanto riguarda la stabilità.
Comunque quella che sembra una carpa koi è molto bella.
Perché la differenza è sostanziale anche per quanto riguarda la stabilità.
Comunque quella che sembra una carpa koi è molto bella.
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Gli stolti hanno il privilegio di riuscire a ridere anche di fronte al dramma.
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Dalla descrizione parrebbe essere celluloide, non parlano specificatamente di acetato di cellulosa come invece descrive Pelikan per la sua linea Sovrana.Esme ha scritto: ↑mercoledì 4 settembre 2024, 23:45 Ma sono di celluloide storica, cioè nitrato di cellulosa, o di moderna celluloide, cioè acetato di cellulosa, quella ad esempio Mazzucchelli, per intenderci?
Perché la differenza è sostanziale anche per quanto riguarda la stabilità.
Comunque quella che sembra una carpa koi è molto bella.
Sì hai ragione anche la penna Carpa è molto bella anche se vistosamente impegnativa !
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Beh, caspita, non vorrai mica prendere una penna in vera celluloide per poi scegliere un tristanzosissimo color "non è nero ma fa finta di esserlo"!
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Ma quindi esistono anche penne fatte con celluloide che non è stata conservata per cento anni e un giorno nel castello della Bella Addormentata, protetta da una foresta di rovi impenetrabile?
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