Perché cancelleresca soggettiva ?
E’ fuori discussione che , durante il rinascimento , nelle cancellerie scriveßero in perfetta cancelleresca. Per scrivere una pagina di protocollo ci impiegavano moltißimo tempo.
Ma come scrivevano i mercanti , i banchieri , gli artisti e le persone comuni ? Allego due lettere di Michelangelo Buonarroti per far vedere come scriveva un personaggio che certo aveva una padronanza della penne e del pennello non indifferente.
Allego nuovamente l ‘Operina dell’ Arrighi di cui ho numerato idealmente le pagine partendo dalla prima pagina scritta.
Questo perché, all’interno dell’ Operina , ho notato delle contraddizioni che evidenzierò nel Pdf da me scritto.
Da amante della storia economica, della geopolitica e della fisica dei quanti, mi rendo conto che ,nelle varie epoche storiche , ci sono state delle influßi culturali (credenze , conoscenze scientifiche e imposizioni religiose ) che hanno influenzato concettualmente e poi esteticamente qualsiasi cosa partorita dalla mente umana.
Discutere con mente aperta e scevra da pregiudizi sull ’Operina dell’ Arrighi non vuol dire profanarla ,semmai anche con il Vostro aiuto, cercare di capire meglio lo spirito dell’epoca, per me già influenzato da una tendenza barocca. Che la Sapienza illumini la nostra eventuale discussione .
Se lo desiderate, buona lettura.
Un caro saluto.
Allegati:
Mio Pdf
L’Operina dell’ Arrighi
Due scritti di Michelangelo
Una pagina in brutta copia del mio Pdf
Appunti presi ad una conferenza del Maestro Alessio Atzeni su Leonardo scrivendo velocemente al limite della mia leggibilita’
Bologna Pen Show - Mostra Scambio di Bologna
30 novembre 2024 - Hotel I Portici, via dell’Indipendenza 69
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PERCHE' CANCELLERESCA SOGGETTIVA ?
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PERCHE' CANCELLERESCA SOGGETTIVA ?
Caro Guido,
ignorante quale sono di calligrafia, e non più di tanto portato a studiarla, anche per mancanza di tempo, riesco, penso, a cogliere il senso del tuo definire la tua versione soggettiva.
Se non vuole morire, anche la calligrafia deve adeguarsi ai tempi, e mi pare che la tua lo faccia. Come lo capisco (nel mio piccolo)? perché riesco a leggerla!, e facilmente anche, non sforzandomi più di tanto (se non ogni tanto quando inaspettatamene incontro le tue doppie esse... ).
Da profano, non so dirti se tu stia profanando la cancelleresca "classica"... a me non pare affatto! buona scrittura!
ignorante quale sono di calligrafia, e non più di tanto portato a studiarla, anche per mancanza di tempo, riesco, penso, a cogliere il senso del tuo definire la tua versione soggettiva.
Se non vuole morire, anche la calligrafia deve adeguarsi ai tempi, e mi pare che la tua lo faccia. Come lo capisco (nel mio piccolo)? perché riesco a leggerla!, e facilmente anche, non sforzandomi più di tanto (se non ogni tanto quando inaspettatamene incontro le tue doppie esse... ).
Da profano, non so dirti se tu stia profanando la cancelleresca "classica"... a me non pare affatto! buona scrittura!
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PERCHE' CANCELLERESCA SOGGETTIVA ?
Ti ringrazio vivamente dell'apprezzamento.
- calli1958
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PERCHE' CANCELLERESCA SOGGETTIVA ?
Sono un poco perplesso dalle varie problematiche che evidenzi; dal mio punto di vista, assolutamente personale e quindi non necessariamente condivisibile, le questioni che "ti angustiano" non sono che aspetti piuttosto "normali". Cercherò esprimere sinteticamente il mio punto di vista:
- ora come allora, ognuno scrive come vuole, o come ne è/era capace. E' fuori di dubbio che nelle cancellerie papesche e non gli scriba fossero capaci di ottime scritture (non chiunque poteva accedere a queste professioni). Nondimeno ogni scriba aveva le sue peculiarità, o forse potremmo dire che ogni cancelleria (o scriptorium) seguiva delle "direttive" cui gli scriba si uniformavano (per singola cancelleria).
- non trovo nella Operina i contrasti di stile cui accenni; piuttosto l'esemplificazione che lo stesso stile può assumere alcune particolarità diverse a seconda delle necessità o preferenze; quindi lo stessa cancelleresca usata nella "spiegazione delle lettere" appare diversa da quella usata per esempio nella descrizione ci come "acconciare la penna" o "Al benigno lettore" di pag.3; notiamo però che mentre nella parte del "temperare la penna" l'impaginazione è "a blocchetto" senza spazi vuoti, nell'altra parte l'impaginazione è centrata a righe di varia lunghezza con vasti spazi bianchi intorno al testo (a volte anche con interlinea più ampi) utili, volendo, a qualche svolazzo e/o allungamento di ascendenti o discendenti. Inoltre in alcuni casi (es.pag 1 e 2) l'impostazione ha più enfasi in quanto titoli, oppure firme, citazioni, ecc. (pag. 22 e ss.). In definitiva possiamo considerarle scelte estetiche e/o personali e/o differenziate per finalità.
- riguardo alle tendenze "barocche" cui accenni (che possono legittimamente non piacere) dobbiamo tener conto che, nonostante a volte eccessiva, l'arte barocca rappresenta la specificità della personalità individuale, quindi la scrittura, che già si distingue individualmente per gusto o capacità, si presta facilmente ad essere considerata barocca (in questo senso, direi, per fortuna). Aggiungiamo, come giustamente accenni, alle influenze di avvenimenti, gusti, mode, ecc., e troviamo le varie differenziazioni nello stesso stile, come è, a mio parere, naturale. Per la scrittura credo ci sia in ogni stile questa varietà, a prescindere dall'epoca storica.
Continuo ad avere il piacere di leggere i tuoi manoscritti in attesa che tu possa disporre della stampa della nuova rigatura che donerà un poco di respiro ai tuoi lavori.
Buona scrittura!
- ora come allora, ognuno scrive come vuole, o come ne è/era capace. E' fuori di dubbio che nelle cancellerie papesche e non gli scriba fossero capaci di ottime scritture (non chiunque poteva accedere a queste professioni). Nondimeno ogni scriba aveva le sue peculiarità, o forse potremmo dire che ogni cancelleria (o scriptorium) seguiva delle "direttive" cui gli scriba si uniformavano (per singola cancelleria).
- non trovo nella Operina i contrasti di stile cui accenni; piuttosto l'esemplificazione che lo stesso stile può assumere alcune particolarità diverse a seconda delle necessità o preferenze; quindi lo stessa cancelleresca usata nella "spiegazione delle lettere" appare diversa da quella usata per esempio nella descrizione ci come "acconciare la penna" o "Al benigno lettore" di pag.3; notiamo però che mentre nella parte del "temperare la penna" l'impaginazione è "a blocchetto" senza spazi vuoti, nell'altra parte l'impaginazione è centrata a righe di varia lunghezza con vasti spazi bianchi intorno al testo (a volte anche con interlinea più ampi) utili, volendo, a qualche svolazzo e/o allungamento di ascendenti o discendenti. Inoltre in alcuni casi (es.pag 1 e 2) l'impostazione ha più enfasi in quanto titoli, oppure firme, citazioni, ecc. (pag. 22 e ss.). In definitiva possiamo considerarle scelte estetiche e/o personali e/o differenziate per finalità.
- riguardo alle tendenze "barocche" cui accenni (che possono legittimamente non piacere) dobbiamo tener conto che, nonostante a volte eccessiva, l'arte barocca rappresenta la specificità della personalità individuale, quindi la scrittura, che già si distingue individualmente per gusto o capacità, si presta facilmente ad essere considerata barocca (in questo senso, direi, per fortuna). Aggiungiamo, come giustamente accenni, alle influenze di avvenimenti, gusti, mode, ecc., e troviamo le varie differenziazioni nello stesso stile, come è, a mio parere, naturale. Per la scrittura credo ci sia in ogni stile questa varietà, a prescindere dall'epoca storica.
Continuo ad avere il piacere di leggere i tuoi manoscritti in attesa che tu possa disporre della stampa della nuova rigatura che donerà un poco di respiro ai tuoi lavori.
Buona scrittura!
- alfredop
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PERCHE' CANCELLERESCA SOGGETTIVA ?
Domanda dorse un po O.T. (e perdonate l’eventuale ignoranza), ma è prassi nell’italiano scritto sostituire la doppia esse con un beta come avviene nel tedesco?
Alfredo
Alfredo
“Andare all’inferno è facile . C’è una scala. Scendi il primo gradino. Poi scendi il secondo. Poi scivoli." (Leo Ortolani, Rat-Man n. 91)
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PERCHE' CANCELLERESCA SOGGETTIVA ?
Caro calli 58, intanto grazie per il tempo ,che è sacro, che mi hai dedicato per produrre le Tue contro deduzioni. Penso di non aver esplicitato bene il concetto di quello che volevo dire. A livello di Accademie calligrafiche dove si insegna anche la cancelleresca ,ci sono vari libri di testo, anche rinascimentali ,che ho citato nel Pdf ma, quello più menzionato in base a quello che so è L’Operina dell ‘ Arrighi. Dal momento che la scrittura è anche stile dobbiamo metterci d’accordo su cosa vogliamo fare degli stili calligrafici. Vogliamo tenerli ingabbiati e relegati nel loro tempo storico o ,dove poßibile ,attualizzarli e renderli fruibili nel quotidiano ? Se nelle Accademie aveßero adottato un testo più moderno come “Italico Per Italiani” di Eric Hebborn che considero univoco e giusto, con poche deroghe dalla grafia di base, secondo me ci sarebbero stati meno fraintendimenti. Questo libro edito da Colla è stato recensito, per altro , dalla Signora Anna Ronchi presidente onorario della Aßociazione Calligrafica Italiana.Ed ora entriamo in considerazioni del tutto personali. Fermo restando che rispetto tutte le opinioni, ci mancherebbe altro, per attualizzare la cancelleresca nel quotidiano, L’Operina per me è anacronistica. Secondo me , L’Operina è neceßaria quando, come nel caso di un restauratore che conoscevo ( ora ha oltrepaßato il fiume Stige ),devi restaurare vecchi manoscritti editi con le varie tendenze rinascimentali . Personalmente “ amo seguir virtute et conoscenza “ quindi preferisco far conoscere nel quotidiano una grafia tradizionale ed attualizzata .Questo sperando di incentivare, coloro che conosco ,a smettere di scrivere in stampatello o come dice un mio amico “ ad minchiam “. Il fatto che abbia voluto applicare concetti futuristi alla mia scrittura ha questo scopo. Lo leggi nel messaggio del 30 agosto. Da spirito libero e libero pensatore quale penso di eßere ho scaricato pagine con varie falsarighe ma non riesco a scriverci. Mi sento costretto dentro due binari e mi sembra mi manchi la libertà di espreßione. Comunque .Lunedì prossimo , vado in tipografia e faccio un’ultima prova. Te lo devo.
Rispondendo alla domanda di Alfredo quella che Tu chiami beta è una doppia esse o eße e trovi la spiegazione nell ‘Operina a pagina 11. L’Hebborn nel Suo manuale non l’ha riportata in quanto , vado ad intuito, probabilmente la riteneva desueta.
Un caro saluto
Rispondendo alla domanda di Alfredo quella che Tu chiami beta è una doppia esse o eße e trovi la spiegazione nell ‘Operina a pagina 11. L’Hebborn nel Suo manuale non l’ha riportata in quanto , vado ad intuito, probabilmente la riteneva desueta.
Un caro saluto