Milan Pen Show - Mostra Scambio di Milano
22 febbraio 2025 - Hotel Hilton, via Galvani 12
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Sui "nuovi" colori di inchiostro
- Enbi
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Sui "nuovi" colori di inchiostro
Apro questo post per non andare fuori argomento rispetto a un dubbio sollevato dalla presentazione del calendario dell'Avvento di Colorverse; visti i diversi marchi che producono esclusivamente o prevalentemente inchiostri e queste edizioni speciali che tirano fuori nuovi colori mi chiedevo se, posto che lo spettro dei colori visibile all'occhio umano è limitato, fosse possibile creare "nuovi" colori totalmente originali mai visti prima, oppure se inevitabilmente si cade nella ripetizione cromatica e dunque si compra lo stesso inchiostro con un nome e un flacone diversi. Non parlo ovviamente tra marchi diversi, ma all'interno dello stesso marchio. Credo che sia molto il caso della Diamine, che tra edizioni regolari, speciali e limitate ha un'offerta immensa. Questo fenomeno da quello che vedo è almeno in parte limitato dall'aggiunta di caratteristiche come sheen e shimmering che danno ulteriori variabili (non considero qui le caratteristiche dinamiche quali lubrificazione della punta del pennino, flusso ecc.).
Io personalmente non sono un grande sommelier di inchiostri, preferisco tenermi sulle tinte a me care (diverse sfumature di blu, soprattutto quelle verso il viola) e in genere la mia ricerca è maggiormente focalizzata sulle caratteristiche dinamiche, quindi chiedo a voi: quanto c'è di sostanza e quanto di marketing nella presentazione di "nuovi" inchiostri?
Io personalmente non sono un grande sommelier di inchiostri, preferisco tenermi sulle tinte a me care (diverse sfumature di blu, soprattutto quelle verso il viola) e in genere la mia ricerca è maggiormente focalizzata sulle caratteristiche dinamiche, quindi chiedo a voi: quanto c'è di sostanza e quanto di marketing nella presentazione di "nuovi" inchiostri?
Enrico
"刃を持った者をそのふところに抱き込まねば、愛の世は来ません。刃を手から離させようとするから、やっぱり争いとなるのです。「平和のために戦う」というようなちぐはぐな心がけでは、いつまでたっても戦いはやみますまい"。永井隆、『如己堂随筆』
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Sui "nuovi" colori di inchiostro
Sì è possibile creare nuovi inchiostri con nuovi colori. Infatti nessun inchiostro sul mercato di due brand differenti è uguale.
Si gioca molto sulla saturazione una volta asciutto, sullo shading e poi resistenze all'acqua, shimmer, sheen ecc..
Credo che sfornare edizioni limitate con una linea comunque di colori base sia un business più sostenibile, anche se sono sicuro che Diamine fa già così conservando solo le formule, rifacendo i batch una volta esauriti.
Si gioca molto sulla saturazione una volta asciutto, sullo shading e poi resistenze all'acqua, shimmer, sheen ecc..
Credo che sfornare edizioni limitate con una linea comunque di colori base sia un business più sostenibile, anche se sono sicuro che Diamine fa già così conservando solo le formule, rifacendo i batch una volta esauriti.
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Sui "nuovi" colori di inchiostro
Io ho solo illusoriamente tanti inchiostri, nel senso che - di fatto - con quanti ne esistono al mondo, la mia collezione è molto piccola.
Per ora ho inciampato in solo un "clone", si tratta di Vinta Dugong Bughaw e di Diamine Polar Glow [viewtopic.php?t=32890]
La mia collezione è soprattutto incentrata su viola e azzurri, sono le due colorazioni che ho in più alto numero. Ci sono diversi inchiostri che si somigliano ma che non sono esatte repliche.
Essendoci milioni di sfumature, a parte per i colori più basilari e saturi, è difficile che anche la stessa casa riesca a ripetere un colore se non usa la stessa identica formula con cui lo ha creato in prima istanza. Basta una minima variabilità e ci saranno differenze. Poi, queste differenze possono essere minime, per qualcuno possono essere anche trascurabili, ma ci sono
Farei un discorso parallelo, per esempio quello delle note: solo 7 note e ancora si fa musica nuova e si continuerà a farla.
Per il mondo dei colori, le "note" sono i tre colori primari e la shade. Sono meno ma non così pochi considerando che li si può miscelare in percentuali variabilissime
Sul fatto di farsi da soli i colori: non tutti amano pasticciare, non tutti hanno eventuali strumenti precisi per potersi scrivere le ricette e poter replicare con consistenza sempre lo stesso colore.
E non sempre è più economico farseli.
Se io avessi dovuto crearmi tutti i viola diversi, avrei probabilmente dovuto acquistare parecchi flaconi di rosso (o magenta) e blu per poterne avere a sufficienza per ottenere le varie percentuali.
Io, personalmente, mi metto a spignattare solo quando un colore che acquisto non incontra le mie aspettative e cerco di modificarlo in modo da renderlo compatibile con i miei gusti, così da non doverlo abbandonare o buttare
Non sono certa che mi divertirei a crearmi da zero gli inchiostri. Servono parecchi tentativi per arrivare a un colore soddisfacente, mi frustrerebbe presto e gli avanzi di precedenti esperimenti diventerebbero inutilizzabili
Per ora ho inciampato in solo un "clone", si tratta di Vinta Dugong Bughaw e di Diamine Polar Glow [viewtopic.php?t=32890]
La mia collezione è soprattutto incentrata su viola e azzurri, sono le due colorazioni che ho in più alto numero. Ci sono diversi inchiostri che si somigliano ma che non sono esatte repliche.
Essendoci milioni di sfumature, a parte per i colori più basilari e saturi, è difficile che anche la stessa casa riesca a ripetere un colore se non usa la stessa identica formula con cui lo ha creato in prima istanza. Basta una minima variabilità e ci saranno differenze. Poi, queste differenze possono essere minime, per qualcuno possono essere anche trascurabili, ma ci sono
Farei un discorso parallelo, per esempio quello delle note: solo 7 note e ancora si fa musica nuova e si continuerà a farla.
Per il mondo dei colori, le "note" sono i tre colori primari e la shade. Sono meno ma non così pochi considerando che li si può miscelare in percentuali variabilissime
Sul fatto di farsi da soli i colori: non tutti amano pasticciare, non tutti hanno eventuali strumenti precisi per potersi scrivere le ricette e poter replicare con consistenza sempre lo stesso colore.
E non sempre è più economico farseli.
Se io avessi dovuto crearmi tutti i viola diversi, avrei probabilmente dovuto acquistare parecchi flaconi di rosso (o magenta) e blu per poterne avere a sufficienza per ottenere le varie percentuali.
Io, personalmente, mi metto a spignattare solo quando un colore che acquisto non incontra le mie aspettative e cerco di modificarlo in modo da renderlo compatibile con i miei gusti, così da non doverlo abbandonare o buttare
Non sono certa che mi divertirei a crearmi da zero gli inchiostri. Servono parecchi tentativi per arrivare a un colore soddisfacente, mi frustrerebbe presto e gli avanzi di precedenti esperimenti diventerebbero inutilizzabili
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Sui "nuovi" colori di inchiostro
lo spettro dei colori visibile all'occhio umano non è così limitato, come diceva Simy, piccole differenze si possono rilevare sia in tonalità che in luminosità. Il punto può semmai essere quanto possa interessare avere due inchiostri molto simili seppure diversi (e non parlo nemmeno di glitter, o sheen, né delle caratteristiche come flusso, lubrificazione, etc. anche se ovviamente giocano). E' molto personale l'approccio.
Io ad esempio possiedo parecchi blu, e quasi nessun altro colore (se non qualche colore che origina dal blu - di recente mi sto interessando a qualche viola). Malgrado ciò mi interessa molto trovare e provare altri blu, e ho scarso interesse ad allargare la mia scelta di altri colori.
Ho trovato interessanti alcuni degli inkvent.
Io ad esempio possiedo parecchi blu, e quasi nessun altro colore (se non qualche colore che origina dal blu - di recente mi sto interessando a qualche viola). Malgrado ciò mi interessa molto trovare e provare altri blu, e ho scarso interesse ad allargare la mia scelta di altri colori.
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Sui "nuovi" colori di inchiostro
Due giorni fa stavo giusto discutendo con il figlio, che asserisce che solo le donne distinguono le sfumature di colore, e pretendono pure di assegnarli nomi come "verde petrolio" o "giallo cromo". 
Gli ho fatto presente che qui sul forum c'è testimonianza di molti uomini che sanno birracolosamente* distinguere anche le sfumature e non solo i primari...
Vero è che solo il Mostro Spaghetti* e le donne possono veramente riconoscere la differenza tra un magenta e un fucsia.
* Ramen.
PS: se le cose asteriscate vi sembrano assurde, non fateci caso!
(ma so che qualcuno capirà)
PPS: parte seria del discorso.
Le capacità visive non sono uguali per tutti, ed è vero che i colori vengono percepiti in modo differente. C'è chi riesce a distinguere più differenze di altri, un po' come per tutti i sensi.

Gli ho fatto presente che qui sul forum c'è testimonianza di molti uomini che sanno birracolosamente* distinguere anche le sfumature e non solo i primari...
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Vero è che solo il Mostro Spaghetti* e le donne possono veramente riconoscere la differenza tra un magenta e un fucsia.
* Ramen.
PS: se le cose asteriscate vi sembrano assurde, non fateci caso!
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PPS: parte seria del discorso.
Le capacità visive non sono uguali per tutti, ed è vero che i colori vengono percepiti in modo differente. C'è chi riesce a distinguere più differenze di altri, un po' come per tutti i sensi.
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"Nove decimi del cervello non vengono usati, e come la maggior parte dei fatti noti, è falso."
[sir Terry Pratchett]
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Sui "nuovi" colori di inchiostro
Già, come quel famoso pantalone del marito che per me era color.. Poussière de Lune, quindi viola, per lui marrone e per le figlie grigio.
Silvia
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Sui "nuovi" colori di inchiostro
Ho avuto qualche nozione di colorimetria alcuni anni fa in occasione dell'acquisto aziendale di un colorimetro per il controllo dei nostri prodotti e approfondito da me per scopi fotografici.
La prima nozione da imparare è che, per quanto corretto fisicamente, lo spettro elettromagnetico non riesce a considerare tutte le possibilità (non c'è il magenta, per dirne una) perché rappresenta le singole frequenze pure dell'onda luminosa e non contempla miscele o variazioni di intensità. Per una rappresentazione più corretta, è necessario rappresentare la luce nel cosiddetto "spazio colore" ovvero su un grafico tridimensionale. Ci sono molti modi di farlo, quello più comune (che tornerà in mente anche agli utilizzatori dei programmi di fotoritocco) è il metodo L*a*b*.
Per iniziare, consideriamo un grafico circolare, simile alla cosiddetta ruota dei colori dove all'asse a* rappresentiamo la scala di colori che va dal rosso al verde (in Photoshop e Lightroom viene chiamata "tinta", così come in Foto sull'iPhone) e sull'asse b* la cosiddetta "temperatura di colore", ovvero la scala che va dal giallo al blu. La "saturazione di colore", la sua "intensità", è sostanzialmente la distanza dal centro, dove tutto si mischia in un grigio. Così facendo, si risolve la questione dello spettro lineare che non riesce a rappresentare il magenta, semplicemente unendo gli estremi dello spettro visibile.

Per arrivare allo spazio tridimensionale dobbiamo considerare un'altra importante caratteristica dei colori: la luminosità, ovvero la percentuale di nero o bianco che contengono. Aggiungendo l'asse L* (appunto, dal bianco al nero), si forma lo spazio colore sferico in grado di rappresentare tutte le sfumature possibili fisicamente.

Solitamente i valori degli assi vanno da -127 a 127 (255 intervalli, ovvero 8bit) per i colori e da 0 a 100 per la luminosità.
Preso un punto qualunque nella sfera per rappresentare un colore, si deve calcolare la distanza da un altro punto per quantificare la differenza tra i due (in gergo ΔE) con le formule che vedete vicino alla sfera.
Tecnicamente si dice che
In realtà, anche qui sarebbe il caso di aggiungere un discrimine, infatti la differenza percepita di un colore sull'asse L* è già visibile con un ΔE=1, mentre se guardiamo due colori molto saturi li vedremo molto simili anche con un ΔE=7.
È quindi facile capire quanta varietà è possibile senza incappare nello stesso colore.
Scusate per il pippone tecnico
La prima nozione da imparare è che, per quanto corretto fisicamente, lo spettro elettromagnetico non riesce a considerare tutte le possibilità (non c'è il magenta, per dirne una) perché rappresenta le singole frequenze pure dell'onda luminosa e non contempla miscele o variazioni di intensità. Per una rappresentazione più corretta, è necessario rappresentare la luce nel cosiddetto "spazio colore" ovvero su un grafico tridimensionale. Ci sono molti modi di farlo, quello più comune (che tornerà in mente anche agli utilizzatori dei programmi di fotoritocco) è il metodo L*a*b*.
Per iniziare, consideriamo un grafico circolare, simile alla cosiddetta ruota dei colori dove all'asse a* rappresentiamo la scala di colori che va dal rosso al verde (in Photoshop e Lightroom viene chiamata "tinta", così come in Foto sull'iPhone) e sull'asse b* la cosiddetta "temperatura di colore", ovvero la scala che va dal giallo al blu. La "saturazione di colore", la sua "intensità", è sostanzialmente la distanza dal centro, dove tutto si mischia in un grigio. Così facendo, si risolve la questione dello spettro lineare che non riesce a rappresentare il magenta, semplicemente unendo gli estremi dello spettro visibile.
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Per arrivare allo spazio tridimensionale dobbiamo considerare un'altra importante caratteristica dei colori: la luminosità, ovvero la percentuale di nero o bianco che contengono. Aggiungendo l'asse L* (appunto, dal bianco al nero), si forma lo spazio colore sferico in grado di rappresentare tutte le sfumature possibili fisicamente.

Solitamente i valori degli assi vanno da -127 a 127 (255 intervalli, ovvero 8bit) per i colori e da 0 a 100 per la luminosità.
Preso un punto qualunque nella sfera per rappresentare un colore, si deve calcolare la distanza da un altro punto per quantificare la differenza tra i due (in gergo ΔE) con le formule che vedete vicino alla sfera.
Tecnicamente si dice che
- entro la differenza ΔE 1 i colori sono apparentemente uguali,
- entro la differenza ΔE 3 i colori non sono significativamente diversi,
- oltre la differenza ΔE 5 i colori sono decisamente diversi.
In realtà, anche qui sarebbe il caso di aggiungere un discrimine, infatti la differenza percepita di un colore sull'asse L* è già visibile con un ΔE=1, mentre se guardiamo due colori molto saturi li vedremo molto simili anche con un ΔE=7.
È quindi facile capire quanta varietà è possibile senza incappare nello stesso colore.
Scusate per il pippone tecnico
Alessio Pariani
L’ottimismo è il sale della vita, l’umorismo ne è lo zucchero.
FORZA RAGAZZI! [cit. maicol69]
C7H14S [cit. Chimicazza]
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FORZA RAGAZZI! [cit. maicol69]
C7H14S [cit. Chimicazza]
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Sui "nuovi" colori di inchiostro
Questo fa tanto anche da come l'occhio percepisce la luce.Silvia1974 ha scritto: ↑giovedì 22 agosto 2024, 7:56 Già, come quel famoso pantalone del marito che per me era color.. Poussière de Lune, quindi viola, per lui marrone e per le figlie grigio.
La sensibilità all'intensità luminosa e anche alla tonalità variano. Variano anche i meccanismi di compensazione che avvengono nella corteccia visiva.
Lo stesso colore può apparire diverso in luce calda, neutra e fredda, in luce intensa o scarsa e anche tra due persone proprio perché elaborano in modo differente.
L'occhio umano non è uno strumento obiettivo. Funziona molto di più come gli attuali sensori degli smartphone, che fanno aggiustamenti automatici con AI ai bilanciamenti. Che è poi quello che ha portato, qualche anno fa, alla famosa diatriba del vestito azzurro o bianco sui social.
Se il mio cervello si è allenato di più a compensare per la luce fredda, rielaborerà un'immagine in un modo, altrimenti lo farà in un altro, e io interpreterò la resa di una tinta in modo diverso da chi mi è accanto.
Quando, poi, manca il contesto (tipo una foto di un dettaglio vs la foto di un panorama completo), queste disparità si fanno ancora più evidenti, proprio come la foto del vestito.
Questo per dire che avevate tutti e tre ragione, ciascuno per la propria percezione

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Il bello degli inchiostri poi è che ogni carta restituisce un effetto diverso, rendendo ancora più complesso trovare due inchiostri uguali
Comunque noi vediamo meglio i toni con il verde, quindi qualsiasi inchiostro che contiene una componente verde è più facile da distinguere.
Come il diagramma che ha postato koten, è quasi la metà dei colori visibili
.
Comunque noi vediamo meglio i toni con il verde, quindi qualsiasi inchiostro che contiene una componente verde è più facile da distinguere.
Come il diagramma che ha postato koten, è quasi la metà dei colori visibili
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Sui "nuovi" colori di inchiostro
interessante il pippone tecnico per la parte prettamente scientifica della rappresentazione, così come la constatazione del fatto che persone diverse abbiano una percezione diversa dei colori (anche sotto la stessa luce).
C'è un altro fattore, ed è l'esercizio, chi lavora con i colori, o li usa molto per diletto (tipicamente dipinge o ha a che fare con le arti grafiche in generale - e sempre che non soffra di daltonismo) sviluppa una sensibilità maggiore a cogliere le tonalità e le differenze di tonalità, e ad inquadrarle correttamente nello spettro dei colori.
C'è un altro fattore, ed è l'esercizio, chi lavora con i colori, o li usa molto per diletto (tipicamente dipinge o ha a che fare con le arti grafiche in generale - e sempre che non soffra di daltonismo) sviluppa una sensibilità maggiore a cogliere le tonalità e le differenze di tonalità, e ad inquadrarle correttamente nello spettro dei colori.
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La pratica aiuta moltosansenri ha scritto: ↑giovedì 22 agosto 2024, 23:00 interessante il pippone tecnico per la parte prettamente scientifica della rappresentazione, così come la constatazione del fatto che persone diverse abbiano una percezione diversa dei colori (anche sotto la stessa luce).
C'è un altro fattore, ed è l'esercizio, chi lavora con i colori, o li usa molto per diletto (tipicamente dipinge o ha a che fare con le arti grafiche in generale - e sempre che non soffra di daltonismo) sviluppa una sensibilità maggiore a cogliere le tonalità e le differenze di tonalità, e ad inquadrarle correttamente nello spettro dei colori.
Quando si dipinge, poi, si inizia studiando tutta la teoria dei colori, questo aiuta a piazzarli successivamente nello spettro cromatico
E anche cominciare a miscelarli, cominciare ad avere memoria delle proporzioni usate e dei conseguenti risultati, studiare la luce e i diversi effetti che ha. Anche solo l'effetto di una velatura in un acquerello o di un underpainting in altre tecniche fa rendere conto di come l'aspetto dei colori può cambiare anche solo in base alla percezione