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Per cominciare, ecco qui, più di un millennio di stili scrittorii riuniti in un solo foglio di carta.
Ed é proprio di carta che parla il breve testo di mia invenzione, a cagione d'esser uscito di casa per acquistare un grande foglio (un altro ancora) di carta Fabriano 100% cotone, dal bel nome di "Tiepolo", per farvi i miei sghiribizzi. Il foglio ha un formato di 70×100 cm, con i due lati maggiori intonsi e pH neutro per assicurarne la inalterabilità nel tempo. Io, poi, taglio il foglio in quattro o otto parti, con la tecnica del taglio ad acqua che rende il profilo del taglio simile a un bordo intonso.
Fatto il lavoro, però, mentre riponevo in una cartelletta alcuni dei fogli ritagliati del mio Tiepolo, e notando quante decine di fogli vari per formato e qualità possiedo, quante decine di blocchi di carte differenti, e decine di quaderni in tutte le misure, e i nove quaderni più pregiati con copertine di cuoio fiorentino, e le carte a mano... mi é risultato ben chiaro che non avrò sufficiente vita per scrivere tutta la bella carta che ho raccolto negli anni.
Perché allora comprare ancora un foglio, o l'ultimo quaderno di Moleskine con la copertina ricoperta di seta gialla, o tre set di bellissimi quaderni cinesi, in rosso e in nero, ognuno composto da tre quaderni in formato A4, A5 e A6, i nove quaderni a un costo minore di un Moleskine non rilegato?
Temo che sia solo uno scongiuro, un esorcismo, una formula magica perché vi sia più tempo nella vita per riempire di lettere fitte tutta quella carta nata per essere segnata da una penna, creata per conservare un segno e un pensiero.
Scongiuro inefficace, lo so, ma é più bello vivere di speranze e allora passare le dita sulla superficie appena ruvida di un foglio prima di marcarlo con l'inchiostro del colore giusto, con una penna amata, finché si é vivi.
P.S. Ringrazio, come sempre, la nostra cara figlia Margherita, certamente la miglior latinista di famiglia, per avere rivisto e corretto il testo dove era maldestro.