Il pennino usato è il Kakimori in acciaio a meno che diversamente specificato.
Dove non specificato, la lubrificazione dell'inchiostro (wetness/dryness) viene considerata nella media.
Dove non precisati comportamenti molto positivi o molto negativi dell'inchiostro, può essere considerato con un comportamento nella media.
RESISTENZA ALL'ACQUA: quando un inchiostro non è dichiarato resistente all'acqua o permanente, tendo a dare per scontato che non sia nessuna delle due cose, di conseguenza non mi viene l'idea di testarlo per quello. Se ci fosse interesse a vedere una prova di resistenza all'acqua, scrivetemelo in un commento e provvedo. Qualora la verifica fosse stata fatta, sarà inserita l'informazione nella recensione.
IL BRAND:
La casa Jacques Herbin viene fondata nel 1670 (!!!) da Jacques Herbin, uomo di mare e commerciante. Per contesto, ecco cosa succedeva intorno al 1670 nel mondo: in Francia regnava Luigi XIV, in Gran Bretagna regnava Carlo II, il papa era Clemente X, mancavano ancora 3 anni prima che Molière avesse la sua première de Il malata immaginario, solo 5 anni prima c'era stata la grande peste a Londra e 4 anni prima - solo un anno dopo la peste - il grande incendio di Londra. Insomma, Maison Herbin - com'era conosciuta all'epoca - ha visto davvero parecchia storia.
Inizialmente Herbin non produceva inchiostri, li commerciava soltanto, insieme ad altri prodotti per la scrittura, come ceralacca, sigilli e materiali assimilabili.
La produzione di inchiostro comincia nel 1798.
Tra clienti storicamente famosi che Maison Herbin ha avuto, ci sono stati Luigi XIV in persona, Coco Chanel e Victor Hugo, per il quale la casa produsse un inchiostro nero personalizzato.
Dal gennaio del 2021, Jacques Herbin è entrata a far parte del gruppo Clairefontaine/Rhodia.
L'INCHIOSTRO:
Bleu Myosotis è un blu caldo, medio, a media saturazione, con medio-bassa capacità di shading, nessuna capacità di sheening, blando chromashading.
Ho, onestamente, un po' un rapporto conflittuale con questo inchiostro. La tonalità di blu mi piace molto anche se, devo dire, il motivo risiede, probabilmente, nel fatto che è davvero parecchio vicino a sconfinare nel viola. Non sono del tutto convinta di poterlo definire un blurple, non è così tanto sbilanciato nel viola, ma - guardandolo da vicino - si può intuire un poco di chromashading violetto che mi fa avere dubbi.
Quanto non mi entusiasma di questo inchiostro è il fatto che - a un tratto standard - appaia molto come un qualunque blu. Intendo: quando lo guardi en passant, senza soffermartici molto. E io non sono una fan del blu standard, l'ho usato per troppi anni, mi ha stufata. Quando l'ho acquistato (fortunatamente, Herbin produce anche flaconcini di prova da soli 10 ml) speravo di più in qualcosa di più "campestre", dato il nome. I myosotis non sono così scuri, in genere, e speravo che questo inchiostro li avrebbe rappresentati un poco meglio.
Al contempo, ci sono momenti in cui mi piace parecchio, in particolare quando non lo uso in una penna. Sono i momenti in cui si leva la timidezza e l'inchiostro rivela la sua complessità. A spennellarlo, è interessantissimo, con shading multi-cromatico di viola e rosa: perché non si mostra di più nello scritto?
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Testimone della mia noia verso i blu standard è l'assenza di qualunque altro blu che possa essere comparato a questo, nella mia collezione. Metto ugualmente i miei stregatti perché può essere interessante per valutare anche dei blu diversi, per chi ha già questo.
Per quanto riguarda la lubrificazione, a me risulta un poco sbrodolone ma non in modo eccessivo. Non è resistente all'acqua.
A chi non lo consiglio: a chi cerca di scostarsi dai blu classici in modo più deciso e meno timido di quanto Bleu Myosotis voglia fare.