Questa, più che una recensione, è una raccolta di prime impressioni, non avendo ancora usato la penna a lungo.
IL BRAND:
Scribo nasce a Bologna nel 2016, fondata da Luca Baglione, che ha lavorato per il settore marketing, prima, e commerciale, poi, in Omas. Nel 2007 Omas è stata venduta a un produttore cinese e il fondatore di Scribo ha deciso di fondare una propria azienda di penne stilografiche di lusso e artigianali che è partita ufficialmente nel 2016.
A oggi, i più grandi mercati di Scribo sono quello statunitense e quello asiatico, in particolare il mercato giapponese.
Tutte le penne prodotte da Scribo sono in edizione limitata, prodotte in poco più di 200 pezzi per modello. Montano pennini in oro, alcune a 18 carati, altre a 14 carati.
Le forme cercano di ispirarsi a modelli classici ma con un tocco di innovatività, sia nelle curve che nelle resine usate. E non sempre sono le resine a dare il colore alle loro penne. Il modello Acquerello, per esempio, è dipinto a mano.
LA PENNA:
Scribo La Dotta è un modello di penna oversize, caratterizzato da una doppia curvatura a "botte", una sul corpo della penna e una sul cappuccio. Questa doppia curvatura le conferisce una forma a clessidra che resta, tuttavia, slanciata e dolce, molto particolare e piacevole.
Il caricamento è a pistone.
Campanula si distingue per una colorazione della resina viola caldo medio/chiaro (a seconda di com'è ruotata e della luce tangente). La resina è ricca di mica mescolata, che conferisce un aspetto quasi metallico e cangiante alla resina, da riflessi bianchi o rosa pallido fino ad aree viola più scuro.
I trim sono rodiati.
Il modello che io ho scelto monta un pennino da 18 carati EEF.
Il packaging è semplice ed elegante, in cartoncino. Ha due strati: una sleeve esterna che può essere rimossa facendo scorrere la scatola all'interno.
La scatola interna, anch'essa in cartone, è chiusa da un flap magnetizzato.
La sleeve esterna e la scatola sono blu chiaro polvere.
La penna, all'interno, è avvolta da carta velina e tenuta in sede dal laccio di un astuccio portapenne, fatto di tessuto, con chiusura a rotolo. Il mio è in colore blu, con inserti e laccio in vera pelle color caffè. Non so se ci siano variazioni di colore del portapenne in altri modelli.
Rimossa la penna dalla sua sicurezza e, successivamente, la plastica protettiva, finalmente, la si può ammirare in tutto il suo splendore.
Ammetto di aver fatto una pazzia ad acquistare questa penna. Era da un po' che volevo, in realtà, provare una Pilot Capless ma questa penna - da quando l'avevo vista - era un pensiero a cui tornavo costantemente. Questa resina pare aver scritto sopra il mio nome, sia per il colore che per il fatto che è cangiante e luminosa. Poi ho visto che proponevano un pennino EEF... ho deciso di cedere alla follia. Per me, quello di questa penna, è un prezzo assolutamente proibitivo e ben oltre il limite di quella che è la mia accettabilità ma mi sono armata di salvadanaio e, almeno fino a Natale, vi parlerò solo di inchiostri o, magari, di penne più anzianotte e rodate.
Cosa posso dire, in ogni caso?
E' davvero un bel pezzo di resina. E' una penna grande ma - sorprendentemente - la trovo molto confortevole in mano.
Ha solo un unico grandissimo difetto (a parte i trilioni di euro che sono volati via per comprarla, intendo ): non si può inserire il cappuccio in coda. Io vado in ansia, quando non posso "postare" la penna, perché sono una dannata distratta e maldestra e rischio di perdermi tutto, anche la testa. Dovrò usare extra-cautela
Ho fatto una piccola foto confronto con altri modelli che ho:
Questa penna è un gigante in confronto alle altre. La Sailor, poi, è lillipuziana!
Per quanto riguarda la scrittura, avevo letto che l'EEF avrebbe potuto avere necessità di un breve rodaggio, prima di funzionare al meglio, tuttavia, sono stata fortunata e non ho ravvisato alcun problema: è perfettamente tarato appena uscito dalla scatola. E' un pennino bagnato, per essere così fine, sicuramente complice anche l'inchiostro che ho usato, che è un poco sbrodoloso di suo: Schneider Pastel Lilac. E' il suo, quasi identico al colore della penna.
Ho anche messo a confronto un breve scritto con l'EF di Sailor. Va tenuto presente che dentro la Sailor ho un inchiostro più asciutto. Tra l'asciutto nella Sailor e lo sbrodoloso nella Campanula, i tratti hanno grandissima differenza. Ma non mi aspettavo che una EEF europea arrivasse a essere sottile quanto una EF giapponese. Sapevo che avrei avuto un tratto più generoso.
IN CONCLUSIONE:
Mi piace moltissimo questa penna. Scrive molto bene, è un pennino molto liscio, per essere limato così fine. Probabilmente aiutato anche dall'inchiostro, non si sente quasi il dente sulla carta. In genere, preferisco pennini con un poco più di mordente ma non mi lamento affatto di questo, soprattutto perché è una penna perfettamente bilanciata e confortevole.
Se ce la si può permettere e piace la particolare forma, consiglio di provarla. Ce ne sono numerosissime resine davvero interessanti.