Betz ha scritto: ↑mercoledì 31 luglio 2024, 13:32
Mi spiace dirlo, ma è un po' riduttivo.
Il nostro cervello è veramente molto complesso, più di qualsiasi macchina tecnologica sviluppatissima e no... l'attività di scrittura non equivale a livello cognitivo a fare qualsiasi attività manuale.
Nello specifico tra l'altro scrivere in stampatello attiva aree cerebrali dell'emisfero sinistro, mentre il corsivo attiva anche il destro, con tutto quello che ne consegue.
Ovviamente non è la sede per scendere nei dettagli, però gli studi di neurofisiologia sono in continua evoluzione e vanno tutti nella stessa direzione:
Potresti postare qualche link a questi studi, per favore?
Preciso che ho preparazione adatta a leggere studi di neurofisiologia e a comprenderli, mi incuriosiscono
Grazie
Betz ha scritto: ↑mercoledì 31 luglio 2024, 13:32
scrivere a mano, in particolare in corsivo, attiva aree cerebrali altrimenti "dormienti", che però servono per lo svolgimento delle funzioni esecutive ( cioè quelle che permettono di organizzare, controllare, regolare... le nostre attività).
Non esistono aree dormienti nel cervello
Betz ha scritto: ↑mercoledì 31 luglio 2024, 13:32
Sicuramente non è solo l'abbandono della scrittura manuale corsiva la causa di questo globale aumento di disturbi cognitivi, ma io personalmente credo sia determinante.
Io, appunto, ho fatto una rapida ricerca e non è risultato nulla che sostenga questa cosa. Nessun disturbo cognitivo. Si toglie solo uno dei vari strumenti con cui si facilita la memorizzazione durante lo studio. Molto meno drammatico
Betz ha scritto: ↑mercoledì 31 luglio 2024, 13:32
Chi sa spiegarlo sicuramente meglio di me è Chomsky, che invito a leggere per chi vuole approfondire.
Chomsky non è un neurofisiologo
Betz ha scritto: ↑mercoledì 31 luglio 2024, 14:32
Automedonte ha scritto: ↑mercoledì 31 luglio 2024, 14:20
Premesso che sono sostanzialmente d’accordo con quello che scrivi, mi sorge però un dubbio: gli analfabeti o i popoli antichi che non conoscevano la scrittura avevano tutti disturbi cognitivi?
Andrebbe sicuramente prima definito cosa si intende per "disturbo", o anche "intelligenza" e via dicendo. In generale si, gli analfabeti, almeno negli studi effettuati all'epoca sui primi "esperimenti" cognitivi, mostravano che una minore stimolazione cognitiva, portava a una minore performance. Per quanto riguarda i popoli antichi...quali?greci?romani?o età della pietra?in ogni caso torniamo a cosa si intende per "intelligente" e quale potrebbe essere lo standard che inevitabilmente si modifica nel tempo. Ma anche in questo caso, è ormai assodato che meno aree cerebrali si attivano, più sarà inferiore lo sviluppo cognitivo. E mi perdoni Chomsky se ho spiegato male con inesattezze, ma ho cercato di fare un sunto.
Avere "minore stimolazione cognitiva" e avere "disturbi cognitivi" sono cose molto diverse.
I disturbi cognitivi fanno parte di un set di patologie di varia origine.
Se, davvero, saper scrivere fosse tanto fondamentale per il normale sviluppo cognitivo, allora, ragazzi, le persone cieche sarebbero tutte disturbate cognitivamente, cosa che - palesemente - non è così.
Onestamente, riportare le opinioni di un linguista/opinionista, per un discorso scientifico, non ha alcun peso. Il signor Chomsky avrà le sue idee ma i disturbi cognitivi si misurano con esami clinici precisi
No, la popolazione non svilupperà disturbi cognitivi se si dovesse smettere di scrivere a mano. La popolazione acquisirà nuovi modi di aiutarsi a imparare.
Oggi, il mezzo digitale crea una sorta di pigrizia mnemonica, è tutto lì. Non diventeremo amebe se non scriveremo, state tranquilli