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22 febbraio 2025 - Hotel Hilton, via Galvani 12
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PRECISAZIONE SULLA CANCELLERESCA
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PRECISAZIONE SULLA CANCELLERESCA
Precisazioni sulla Cancelleresca
Di solito , quando si parla di cancelleresca, si nomina Ludovico degli Arrighi che pubblicò il primo manuale di calligrafia per “imparare di scrivere littera cancellarescha”.
Si parla poi del Tagliente, del Cresci, e del Palatino che diedero alla luce importanti trattati di calligrafia italiana.
Questo è scritto anche in siti che studiano ed insegnano calligrafia.
Non so se per distrazione, ignoranza , o quant’altro raramente sento parlare, e di sfuggita, di Niccolò de’ Niccoli.
Nella scansione Jpg Vi parlerò di Nicolò ,con una sola c come si dice a Firenze, e allegherò di seguito alcuni suoi scritti in copia fotostatica.
Spero di fare chiarezza e di ricordare agli appassionati di cancelleresca le sue vere origini storiche.
Buona lettura , se lo desiderate.
Un caro saluto.
Di solito , quando si parla di cancelleresca, si nomina Ludovico degli Arrighi che pubblicò il primo manuale di calligrafia per “imparare di scrivere littera cancellarescha”.
Si parla poi del Tagliente, del Cresci, e del Palatino che diedero alla luce importanti trattati di calligrafia italiana.
Questo è scritto anche in siti che studiano ed insegnano calligrafia.
Non so se per distrazione, ignoranza , o quant’altro raramente sento parlare, e di sfuggita, di Niccolò de’ Niccoli.
Nella scansione Jpg Vi parlerò di Nicolò ,con una sola c come si dice a Firenze, e allegherò di seguito alcuni suoi scritti in copia fotostatica.
Spero di fare chiarezza e di ricordare agli appassionati di cancelleresca le sue vere origini storiche.
Buona lettura , se lo desiderate.
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PRECISAZIONE SULLA CANCELLERESCA
ciao Guido,
ad un pressoché ignorante in materia, spiegheresti meglio, descrivendole, in quali caratteristiche (malgrado tu abbia già postato degli esempi) si riconosce la forma baroccheggiante del Cresci rispetto a quella presumo "più semplice" del de Niccoli?
grazie
ad un pressoché ignorante in materia, spiegheresti meglio, descrivendole, in quali caratteristiche (malgrado tu abbia già postato degli esempi) si riconosce la forma baroccheggiante del Cresci rispetto a quella presumo "più semplice" del de Niccoli?
grazie
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PRECISAZIONE SULLA CANCELLERESCA
Interessante vedere come il Nicolò scrivesse in modo meno "artefatto" di come fanno oggi gli scrittori di Cancelleresca.
Voglio dire che è un vero corsivo, scrive bene, in modo leggibile ma senza farsi tanti problemi sulle l che devono essere tutte alte uguali, sulla perfetta linea dello scritto o la distanza tra le lettere.
Risulta uno scritto più naturale e non quello che sembra più un disegno o una copia di una stampa.
Insomma un vero scrivere per tutti i giorni e non la copia di un testo che è lavoro da amanuensi.
Voglio dire che è un vero corsivo, scrive bene, in modo leggibile ma senza farsi tanti problemi sulle l che devono essere tutte alte uguali, sulla perfetta linea dello scritto o la distanza tra le lettere.
Risulta uno scritto più naturale e non quello che sembra più un disegno o una copia di una stampa.
Insomma un vero scrivere per tutti i giorni e non la copia di un testo che è lavoro da amanuensi.
Cesare Augusto
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PRECISAZIONE SULLA CANCELLERESCA
Caro Sensenri e caro Cesare Augusto
cercherò di rispondere ad ambedue se ne sono capace.
L’ignoranza in materia , secondo me , non esiste si può parlare , semmai, di diversi livelli di consapevolezza che è , quantisticamente , la misura della coscienza.
Se si osserva il corsivo di Nicolò ,salta all’occhio che è formato da ascendenti fini , appena presenti , e discendenti spessi e marcati.
E’ una scrittura molto contrastata, le lettere lunghe hanno una inclinazione verso destra appena accennata e sono molto lineari , semplici ed austere. Oserei dire che è una scrittura abbastanza naturale e pulita.
La scrittura del Cresci , se si osservano le lettere lunghe , ha uno sviluppo spaziale da nord-est a sud-ovest con le lettere che finiscono con le famose “gocce” del Crespi. La A maiuscola non è certo una A capitale che dovrebbe 2/3di un quadrato e se si osservano le ultime tre righe della scrittura del Cresci le definirei abbastanza estrose.Considerando che il barocco si è formato da metà del ‘500 a tutto il ‘600 ,secondo me, si potrebbe parlare di proto-barocco.
Nel 1600 c’erano scuole nate apposta per insegnare gli svolazzi.
Se si osservano le z del cresci si può tranquillamente dire che finiscono con uno svolazzo.
Per quanto riguarda la scrittura, secondo me, bisogna distinguere tra Calligrafia, corsivo e scrittura gestuale.
La calligrafia è, in base ai vari stili, una scrittura che ha delle regole ben precise che vanno rispettare. Pensiamo ,ad esempio, al corsivo inglese o alla Cancelleresca che amo tanto.La cancelleresca all’interno di queste regole ha dodici lettere graficamente alternative e per quanto riguarda le maiuscole , ha un alternativa che chiama maiuscole fiorite caratterizzate da piccole sinuosità e svolazzi. Vedi il libro di Hebborn, italico per italiani a pagina 58,
Il corsivo è una forma di scrittura che può derogare alle regole dello stile interpretato ma deve e ripeto deve essere leggibile da tutti. Nel corsivo situo rappresentare ,ad esempio, la cancelleresca in maniera più personale, cambiare le inclinazioni, le legature e certe forme delle lettere.
La scrittura gestuale è una scrittura emotiva dove il pennino è il sismografo dell’anima.Le emotività del momento le restituisce sempre.Se si osserva un A4 scritto in cancelleresca gestuale dal Maestro Ernesto Casciato sembra di vedere un dipinto .E’ bellissima, ma purtroppo , non riesco a leggerla chiaramente e mi rimane difficile pur conoscendo il suo stile. In questo caso aveva ragione Shintao “scrittura e pittura sono le due estremità della stessa arte la loro realizzazione è identica.
Un caro saluto.
cercherò di rispondere ad ambedue se ne sono capace.
L’ignoranza in materia , secondo me , non esiste si può parlare , semmai, di diversi livelli di consapevolezza che è , quantisticamente , la misura della coscienza.
Se si osserva il corsivo di Nicolò ,salta all’occhio che è formato da ascendenti fini , appena presenti , e discendenti spessi e marcati.
E’ una scrittura molto contrastata, le lettere lunghe hanno una inclinazione verso destra appena accennata e sono molto lineari , semplici ed austere. Oserei dire che è una scrittura abbastanza naturale e pulita.
La scrittura del Cresci , se si osservano le lettere lunghe , ha uno sviluppo spaziale da nord-est a sud-ovest con le lettere che finiscono con le famose “gocce” del Crespi. La A maiuscola non è certo una A capitale che dovrebbe 2/3di un quadrato e se si osservano le ultime tre righe della scrittura del Cresci le definirei abbastanza estrose.Considerando che il barocco si è formato da metà del ‘500 a tutto il ‘600 ,secondo me, si potrebbe parlare di proto-barocco.
Nel 1600 c’erano scuole nate apposta per insegnare gli svolazzi.
Se si osservano le z del cresci si può tranquillamente dire che finiscono con uno svolazzo.
Per quanto riguarda la scrittura, secondo me, bisogna distinguere tra Calligrafia, corsivo e scrittura gestuale.
La calligrafia è, in base ai vari stili, una scrittura che ha delle regole ben precise che vanno rispettare. Pensiamo ,ad esempio, al corsivo inglese o alla Cancelleresca che amo tanto.La cancelleresca all’interno di queste regole ha dodici lettere graficamente alternative e per quanto riguarda le maiuscole , ha un alternativa che chiama maiuscole fiorite caratterizzate da piccole sinuosità e svolazzi. Vedi il libro di Hebborn, italico per italiani a pagina 58,
Il corsivo è una forma di scrittura che può derogare alle regole dello stile interpretato ma deve e ripeto deve essere leggibile da tutti. Nel corsivo situo rappresentare ,ad esempio, la cancelleresca in maniera più personale, cambiare le inclinazioni, le legature e certe forme delle lettere.
La scrittura gestuale è una scrittura emotiva dove il pennino è il sismografo dell’anima.Le emotività del momento le restituisce sempre.Se si osserva un A4 scritto in cancelleresca gestuale dal Maestro Ernesto Casciato sembra di vedere un dipinto .E’ bellissima, ma purtroppo , non riesco a leggerla chiaramente e mi rimane difficile pur conoscendo il suo stile. In questo caso aveva ragione Shintao “scrittura e pittura sono le due estremità della stessa arte la loro realizzazione è identica.
Un caro saluto.
- Silvia1974
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PRECISAZIONE SULLA CANCELLERESCA
Grazie, è davvero interessantissimo 
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Silvia
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PRECISAZIONE SULLA CANCELLERESCA
grazie Guido, ti seguo almeno fino ad apprezzare il fatto che il corsivo del Nicolò è una scrittura pulita, e molto leggibile (la tua versione apprezzabilissima). Aggiungo che non amando gli svolazzi, ne apprezzo ulteriormente il rigore.
- Esme
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PRECISAZIONE SULLA CANCELLERESCA
Mmmm... io credo di essere bellamente ignorante in materia di grafia. O allora con livello di consapevolezza quasi nullo.GuidoBotti ha scritto: ↑martedì 30 luglio 2024, 14:24 L’ignoranza in materia , secondo me , non esiste si può parlare , semmai, di diversi livelli di consapevolezza che è , quantisticamente, la misura della coscienza.
Ad esempio: il termine "corsivo" mi crea qualche perplessità.
L'ho sempre identificato con una scrittura completamente legata, fatta per "correre".
Guardando il tuo scritto e quelli storici postati, pur vedendo alcune legature non li avrei mai identificati come corsivo!

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"Nove decimi del cervello non vengono usati, e come la maggior parte dei fatti noti, è falso."
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- Mir70
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PRECISAZIONE SULLA CANCELLERESCA
Grazie per la spiegazione e per le tue pagine.
Molti ribattono che basta esercitarsi e con tempo e pazienza si ottengono i risultati. Sì, ma quali risultati ? Basta essere un poco obiettivi e vedere gli scritti di chi l'arte la possiede rispetto agli scritti (belli comunque) di chi non la possiede ma si è ben esercitato , e vi è un abisso , a mio avviso.
Non è questione di essere pigri o incostanti , o di avere poca determinazione. Al mondo non tutti siamo pittori, matematici o filosofi e ci sarà pure un motivo no ?
Io continuo a ripetere che la calligrafia è una forma d'arte: la possiedi nel "sangue" e se non la hai vi è poco da fare. E' come saper dipingere, disegnare, ecc...GuidoBotti ha scritto: ↑martedì 30 luglio 2024, 14:24 In questo caso aveva ragione Shintao “scrittura e pittura sono le due estremità della stessa arte la loro realizzazione è identica.
Molti ribattono che basta esercitarsi e con tempo e pazienza si ottengono i risultati. Sì, ma quali risultati ? Basta essere un poco obiettivi e vedere gli scritti di chi l'arte la possiede rispetto agli scritti (belli comunque) di chi non la possiede ma si è ben esercitato , e vi è un abisso , a mio avviso.
Non è questione di essere pigri o incostanti , o di avere poca determinazione. Al mondo non tutti siamo pittori, matematici o filosofi e ci sarà pure un motivo no ?
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PRECISAZIONE SULLA CANCELLERESCA
Sono d'accordo, anche io ho lo stesso dubbio sul termine corsivo legato a una cancellerescaEsme ha scritto: ↑mercoledì 31 luglio 2024, 10:21 Ad esempio: il termine "corsivo" mi crea qualche perplessità.
L'ho sempre identificato con una scrittura completamente legata, fatta per "correre".
Guardando il tuo scritto e quelli storici postati, pur vedendo alcune legature non li avrei mai identificati come corsivo!![]()
Io sono uno di quelli che punta all'esercizio e all'apprendimento della tecnica. Sono ben lontano dal definirmi artista solo perché pratico un po' di calligrafia, non ho il talento, ma so distinguere cosa secondo me è bello e cosa lo è meno (e questo è questione di gusto, non di talento). Bazzicando qui e là, vedendo gli altri praticare, dico "questa Z è bellissima! voglio imparare anche io a farla" e con cocciutaggine mi ci metto finché riesco a farla e a inserirla nella mia grafia.Mir70 ha scritto: ↑mercoledì 31 luglio 2024, 11:13 Molti ribattono che basta esercitarsi e con tempo e pazienza si ottengono i risultati. Sì, ma quali risultati ? Basta essere un poco obiettivi e vedere gli scritti di chi l'arte la possiede rispetto agli scritti (belli comunque) di chi non la possiede ma si è ben esercitato , e vi è un abisso , a mio avviso.
Non è questione di essere pigri o incostanti , o di avere poca determinazione. Al mondo non tutti siamo pittori, matematici o filosofi e ci sarà pure un motivo no ?
Gli stili sono fatti e codificati per fornire una guida solida che tutti possono apprendere, ma quando si va sulle fioriture e sugli svolazzi bisogna essere artisti, infatti fatico molto e finisco per copiare da altri nonostante abbia letto diversi manuali.
Se mi interessa migliorare la mia grafia perché mi gratifichi esteticamente, non mi serve il talento di un artista. Solo interesse e tecnica.
Alessio Pariani
L’ottimismo è il sale della vita, l’umorismo ne è lo zucchero.
FORZA RAGAZZI! [cit. maicol69]
C7H14S [cit. Chimicazza]
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FORZA RAGAZZI! [cit. maicol69]
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PRECISAZIONE SULLA CANCELLERESCA
Caro Alessio, perdonami la franchezza: non è importante quello che pensi tu circa le tue capacità, se ti definisci artista o meno, se "copi" dai lavori degli altri o dagli esempi degli esercizi (anche perché se la calligrafia è formale, è gioco forza copiare esattamente, se ho inteso bene).
Dai tuoi lavori mi pare di vedere che lui possiedi "l'arte" calligrafica, forse c'è ancora da sgrossare qualcosa, forse dovrai ancora fare esercizio, questo non lo so , ma di sicuro sei tra coloro che metto sotto la colonna degli artisti.
L'esercizio aiuta , sicuramente apporta miglioramenti anche significativi, ma non fa miracoli (pensiero mio).
Dai tuoi lavori mi pare di vedere che lui possiedi "l'arte" calligrafica, forse c'è ancora da sgrossare qualcosa, forse dovrai ancora fare esercizio, questo non lo so , ma di sicuro sei tra coloro che metto sotto la colonna degli artisti.
L'esercizio aiuta , sicuramente apporta miglioramenti anche significativi, ma non fa miracoli (pensiero mio).
Mirko
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PRECISAZIONE SUL CORSIVO CANCELLERESCO
Il corsivo è uno stile di calligrafia in cui i simboli della lingua sono scritti in modo congiunto e scorrevole, generalmente allo scopo di rendere la scrittura più veloce.
Non tutti i corsivi uniscono tutte le lettere: il corsivo formale è generalmente unito, ma il corsivo casuale è una combinazione di unioni e alzate di penna. Lungi da me voler stabilire nuove regole o interpretare fior di autori che hanno scritto manuali di calligrafia, però assimilo il corsivo formale alla calligrafia da cui deriva.Corsivo inglese, italiano , cancelleresco etc. Mentre il corsivo casuale lo assimilo a quello che ho chiamato corsivo cioè quella forma di scrittura che può derogare dalle regole e subire le personalizzazioni leggibili di colui che scrive non necessariamente di corsa. Proprio stamane ho parlato con la Signora Anna Ronchi, presidente onorario dell’Associazione Calligrafica Italiana a proposito di alcune regole riguardo alla scrittura Cancelleresca. Fermo restando che il suo punto di riferimento è l’Operina dell’ Arrighi anche Lei sostiene che ci sono altri come il Cresci, il Palatino e l’ Hebborn, che hanno interpretato la scrittura cancelleresca in modo differente in base non solo alla loro cultura ma anche alle tradizioni del luogo. Cosa volete che vi dica? “Ipse dixit”
Sono uno che scriveva in cancelleresca quando lavoravo ed ora che sono in pensione scrivo per riassumere in quaderni le mie ricerche di storia dell' economia , cioè i motivi storici veri, e fisica quantistica correlata alla Coscienza. Tutta roba divertente.Non o pretese di insegnare ma sono solo il testimone di quello che ho studiato.
Grazie per aver preso in considerazione quello che ho scritto.
Un caro saluto.
Non tutti i corsivi uniscono tutte le lettere: il corsivo formale è generalmente unito, ma il corsivo casuale è una combinazione di unioni e alzate di penna. Lungi da me voler stabilire nuove regole o interpretare fior di autori che hanno scritto manuali di calligrafia, però assimilo il corsivo formale alla calligrafia da cui deriva.Corsivo inglese, italiano , cancelleresco etc. Mentre il corsivo casuale lo assimilo a quello che ho chiamato corsivo cioè quella forma di scrittura che può derogare dalle regole e subire le personalizzazioni leggibili di colui che scrive non necessariamente di corsa. Proprio stamane ho parlato con la Signora Anna Ronchi, presidente onorario dell’Associazione Calligrafica Italiana a proposito di alcune regole riguardo alla scrittura Cancelleresca. Fermo restando che il suo punto di riferimento è l’Operina dell’ Arrighi anche Lei sostiene che ci sono altri come il Cresci, il Palatino e l’ Hebborn, che hanno interpretato la scrittura cancelleresca in modo differente in base non solo alla loro cultura ma anche alle tradizioni del luogo. Cosa volete che vi dica? “Ipse dixit”
Sono uno che scriveva in cancelleresca quando lavoravo ed ora che sono in pensione scrivo per riassumere in quaderni le mie ricerche di storia dell' economia , cioè i motivi storici veri, e fisica quantistica correlata alla Coscienza. Tutta roba divertente.Non o pretese di insegnare ma sono solo il testimone di quello che ho studiato.
Grazie per aver preso in considerazione quello che ho scritto.
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PRECISAZIONE SUL CORSIVO CANCELLERESCO
Se è una cancelleresca semplice e comprensibile, sono quaderni che sarebbe bello leggere!GuidoBotti ha scritto: ↑mercoledì 31 luglio 2024, 17:02 ora che sono in pensione scrivo per riassumere in quaderni le mie ricerche di storia dell' economia , cioè i motivi storici veri
Venceremos.
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PRECISAZIONE SULLA CANCELLERESCA
Se si tratta dei quaderni di economia non posso pubblicarli perchè si toccherebbero degli argomenti che sono legati a doppio filo con problemi geo strategici e politici odierni anche relativi a specifiche etnie. Verrebbe fuori un polverone e si capirebbero i veri motivi per cui sono state fatte le guerre mondiali e quant'altro. Però posso suggerire agli interessati un libro facile facile di solo 378 pagine: Storia delle Banche Centrali e dell'asservimento del genere umano scritto da Stephen Mitford Goodsoon banchiere del consiglio della Banca Centrale del Sud Africa che ha avuto accesso a documenti riservati oltre che de- secretati. Per quanto riguarda lo studio della quantistica riguardo alla coscienza e quant'altro non ci sono problemi ma anche in questo studio si toccano problemi delicati e qualcuno potrebbe risentirsi . Sono studi condotti dal Professor Corrado Malanga e riesumazioni di frammenti di un insegnamento sconosciuto tratto dalla Quarta Via di Gurdjieff. Qualcosa del genere lo pubblicherò,
Un caro saluto.
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PRECISAZIONE SULLA CANCELLERESCA
Il denaro è lo sterco del diavolo, ne ha scritto approfonditamente Le Goff... ma la cancelleresca è bella 

Venceremos.