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LA CANCELLERESCA DIMENTICATA

Stili, strumenti e iniziative per migliorare la propria scrittura.
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GuidoBotti
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LA CANCELLERESCA DIMENTICATA

Messaggio da GuidoBotti »

Quella che noi calligrafi del Terzo Millennio studiamo oggi è la cancelleresca corsiva, formalizzata da Ludovico Vicentino degli Arrighi nel suo apposito manuale del 1522 e, ancora prima, resa in carattere tipografico da Francesco Griffo. La storia della cancelleresca, come si può intuire visto il suo secolo di nascita, si mescola inevitabilmente con quella della tipografia. Guardando ancora in avanti, possiamo affermare che la scrittura cancelleresca rimase comune per parecchio tempo, fino a soccombere poco dopo le evoluzioni barocche proposte da Giovani Francesco Cresci.Prima delVicentino, intorno al 1420 il noto calligrafo italiano Niccolò Niccoli ideò una forma di scrittura corsiva, inclinata leggermente verso destra e angolata. Questa grafia diventò la base della scrittura italica. Una versione di questa grafia, considerata adatta ai documenti ufficiali, venne poi adottata dagli ambienti pontifici e chiamata Cancelleresca. Per me la cancelleresca del Niccoli è quella che chiamo “Cancelleresca Radice “ caratterizzata da angoli duri e forte contrasto con linee ascendenti di m/m 0,2 e discendenti di m/m 0,8. In più con un pennino fleßibile e da me modificato come lo Zebra G posso modulare anche l’ampiezza e creare le famose gocce del Cresci alla fine di certe lettere. (b d l h k ecc.) Quello di cui, però , mi preme parlare nel Pdf, è la cancelleresca di uso quotidiano delle persone comuni che la usavano per lavoro come , noi , abbiamo usato la nostra scrittura corsiva fino all’arrivo degli strumenti elettronici. Oggi, purtroppo, constato che le persone scrivono molto poco e molti solo in stampatello. Mala tempora currunt !
P.S. Per chi volesse vedere e capire perché ho trasformato lo Zebra G in italico flex, con scarsi risultati, vada a vedere il mio meßaggio del 18 luglio intitolato Osprey con italico flessibile ,nella sezione delle stilografiche
La Cancelleresca nell'uso quotidiano.pdf
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sansenri
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LA CANCELLERESCA DIMENTICATA

Messaggio da sansenri »

caro Guido,
sei nel forum da poco, ma si capisce che hai una non indifferente conoscenza della calligrafia.

Ho notato come i tuoi messaggi restino un po' senza risposte, magari si tratta di rompere il ghiaccio.

Se posso darti un suggerimento, i tuoi messaggi sarebbero parecchio e immediatamente più fruibili se invece di postare dei pdf tu postassi delle foto (scansioni in jpg) dei tuoi scritti, immediatamente visibili nei post (io per primo mi accorgo che se un messaggio reca un allegato, per insulsa pigrizia, non lo apro...).
:wave:
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Koten90
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Messaggio da Koten90 »

Interessante il confronto con la lettera d’epoca.
Non so quanto la flessibilità possa tornarti utile nel riproporre quello che faceva la rigida penna d’oca, ma sicuramente puoi giocare con l’espressività.
Alessio Pariani
L’ottimismo è il sale della vita, l’umorismo ne è lo zucchero.

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GuidoBotti
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LA CANCELLERESCA DIMENTICATA

Messaggio da GuidoBotti »

Farò tesoro dei vostri consigli e le prossime pubblicazioni saranno scansioni fotografiche in JPG.
Per quanto riguarda la fleßibilità : Primo, ti stanchi meno a scrivere perchè hai un pennino più morbido. Secondo se scrivi dei titoli di 16/18 m/m nei tratti lunghi discendenti puoi allargare un po'. Terzo, puoi creare più facilmente, in alcune lettere (l,b,d,k,etc.) le gocce del Crespi.
E poi ,ragazzi, anch'io ho le mie fissazioni. Unicuique suum.
Un caro saluto
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